Symphony Of Light, 7/10 | Links: |
Jay Scott Berry (nato a Sacramento, ma cresciuto a Reno) è un
mago, illusionista, mistico e musicista elettronico, una sorta di Leonardo da Vinci della new age (mutando
scienza con magia e pittura con musica). La sua "musica magica" serviva in origine ad accompagnare i
suoi spettacoli di magia, e già nel 1985 si avvaleva di tastiere elettroniche, ma a partire dalla
Symphony Of Light è diventata l'attività principale di Berry.
La sinfonia è un capolavoro di melodismo mimetico. L'obiettivo è quello di creare una sensazione di mistero, come se l'ascoltatore stesse entrando in un reame fantastico. Il coro fluttuante di Celestial Dawn funge da introduzione al carillon per sequencer di Aurora: mentre il ritornello si ripete meccanicamente sui timbri più acuti, il coro rimane in sottofondo e assume sembianze gregoriane. L'effetto è straniante e ipnotico. E' questa la maniera più autentica di Berry, questo cadenzare con nonchalance la melodia più seducente e lasciarla portare da una deriva di rintocchi leggeri su uno sfondo di soffice elettronica. Time Rider ripete il miracolo e Odyssey tocca forse il vertice con un passo rinascimentale e un tintinnio di arpa in contrappunto a un adagio dei violini e del flauto. Le sonata per pianoforte di Voyager e Crystal Twilight e la marcetta per flauto di Atlantis sono soltanto degli episodi periferici, che scavano nella coscienza i vuoti spaziotemporali in cui si possano adagiare quei motivetti celestiali. Il fatto di riuscire a fondere grazia e maestosità, musica classica ed elettronica, razionalità e spiritualità ne fanno un naturale discepolo della "sacred space music" di Constance Demby. Berry sfoggia un'ispirazione romantica fra le più innocenti e spontanee della musica elettronica. Le sue orchestrazioni per sintetizzatori sono in effetti molto più banali di quelle di Demby, ma tanto gli basta per ottenere risultati emozionanti. Avendo iniziato la sua carriera di uomo di spettacolo esibendosi, ancora adolescente, sui marciapiedi di Hollywood come mago di strada (negli anni seguenti riceverà riconoscimenti internazionali per il modo in cui ha rinnovato quell'arte millenaria, trasportandola nel piano dell'immaginazione, del meraviglioso, quella del bambino che è in tutti noi), Berry continua a riconoscere Gandalf e Merlin come sue massime influenze. Nella sua musica si ascoltano comunque anche echi di Mozart, Pachebel, Vangelis e Kitaro. Concept For A Dream è un altro festival di sintetizzatori. Space In Time indulge nello stesso tema con la cristallina pacatezza di un adagio barocco, in un paradiso di sibili galattici e cori angelici. Lo stesso tema delicato viene ripreso più avanti dal pianoforte di Olympus, che lo porta al cospetto degli dei greci in un crescendo sinfonico. Il tenero carillon per pianoforte di White Cliffs viene fuso con suoni di gabbiani, campanelli e onde. Il suo tema viene sviluppato più avanti, in un tempo più vivace, su ritmo caraibico, dal flauto di Easter Island. L'adagio cadenzato di Edgewood (una revisione di Voyager), la fanfara bellica medievale per trombe e campane di Avalon, il motivetto bucolico di Starlight Serenade sono momenti di ineffabile beatitudine. L'animo bambino di Berry prende il sopravvento nelle cantilene cadenzate di Carousel e Neverland, che sembrano accompagnare sogni alla Peter Pan. Questo "concept" è un'altra opera commossa e commovente di un artista che crede nelle emozioni più semplici e genuine, che infonde il suo spirito di eterno bambino in melodie e armonie sublimi. Sun Dance, dedicato al sole e ai suoi pianeti, tenta (in particolare con Sacred Fire) la carta delle atmosfere più misteriose e ancestrali, ma la vocazione di Berry rimane quella lirica fino allo svenimento del carillon delicatissimo di Quicksilver, del saltarello spensierato di Terra Maya, del tema angelico di Neptune's Garden (che lambisce il Mozart più rococò). Ancora una volta il musicista finisce per perdersi in estasi di beata innocenza, per lasciarsi cullare in oceani di visioni celestiali: la sonata per pianoforte di Scarlet Beacon e l'adagio sinfonico di Seventh Heaven. In questo sorriso trasecolato sta la sua vera forza. Berry continua ad essere attivo in tutto il mondo nelle vesti di fantasista della mente. A parte il suo show, da "Wizardry" a "Symphony Of Light", ha scritto la commedia "The Enchanted Dream" per la conferenza internazionale degli orsacchiotti di pezza e ha allestito uno spettacolo di Halloween in un castello scozzese, ha scritto libri ("Magic for the new world", "Genesis scrolls", "Eclipse effects") e tenuto seminari sul tema del "neo-misticismo". Symphony Of Light (Celestial Sorcery, 1990)**** Concept For A Dream (Celestial Sorcery, 1992)*** Sun Dance (Celestial Sorcery, 1993)*** |
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