Still Moments (Music Is Medicine, 1980) ** Wind Dance (Windham Hill, 1981) ** Spirals (First American, 1982) * Islands (Windham Hill, 1984) ** Reunion (Windham Hill, 1985) * with Eugene Friesen Open Air (Windham Hill, 1986) * She Describes Infinity (Windham Hill, 1987) * Switchback (Windham Hill, 1989) ** Stained Glass Memories (Windham Hill, 1992) * Retrospective (Windham Hill, 1992) *** When Spirits Fly (Miramar, 1998) ** | Links: |
Pianista erudito, che maneggia con disinvoltura minimalismo e jazz, Scott Cossu fu uno dei primi a saltare sul treno della new age pianistica, ma lo fece con una raccolta, Still Moments, che lasciava presagire il futuro degli ensemble acustici da camera. Wind Dance, a parte la chitarra e qualche percussione, è ancora un album prevalentemente solista, imbevuto di atmosfere sognanti e un po' esotiche. La sua fortuna la fecero comunque i bozzetti da camera come Oristano Sojourn (su Islands), con i suoi volteggi incalzanti di flauto su sottofondo jazz-rock (grazie anche a fior fior di collaboratori). L'armonia soffusa di She Describes Infinity, con violini, chitarra e percussioni, fu la prova generale per Switchback, che vanta Eugene Friesen al violoncello, Van Manakas alla chitarra, Dave Valentin al flauto e Jim Brock alle percussioni. Nel 1988 Cossu venne investito da un'auto e perse la memoria. Dopo tre anni di convalescenza e riabilitazione, è tornato sulle scene con Stained Glass Memories. Lo circondano Mark Egan al basso, Valentin al flauto, Manakas alla chitarra, David Darling al violoncello, Sammy Figueroa alle percussioni. Il sound è meno lirico, meno new age, e più jazz e rock, come nel Old Man Mambo e nel Cajun Kitchen Blues. |
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