Jackson Browne


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Jackson Browne (1972), 7/10
For Everyman (1973), 7/10
Late For The Sky (1974), 7.5/10
Pretender (1976), 7/10
Running On Empty (1978), 6/10
Hold Out (1980), 6.5/10
Lawyers In Love (1983), 5/10
Lives in the Balance (1986), 5/10
World In Motion (1989), 5/10
I'm Alive (1993), 4/10
Looking East (1996), 5/10
The Naked Ride Home (2002), 5/10
Time The Conqueror (2008), 3.5/10
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Jackson Browne was far more significant than James Taylor in modernizing the singer-songwriters' trade. The atmosphere of his first album, Jackson Browne (1972), harks back to sacred hymns not to country-rock ballads, and the arrangements sounded like chamber music for piano, violin and guitar. The religious feeling increased on For Everyman (1973), that introduced his long, tormented meditations on life. Browne reached his bleak and cryptic zenith on Late For The Sky (1974), whose profound sermons (including the metaphor of Fountain Of Sorrow, one of his most suave piano-based country sonatas) have definitely left behind the style of folk-rock. His symbolic and universal parables were beginning to resemble philosophical essays. His major season ended with Pretender (1976), that marked the transition towards a more lively sound, but also proved his skills at crafting a new post-hippy ethos out of personal pain, bitterness and nostalgy.
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Jackson Browne e` uno dei singer-songwriter piu` letterati di tutti i tempi. Il catalogo delle composizioni classiche (uno dei piu` ampi degli anni '70) e` diviso fra le epopee (Everyman, Before The Deluge, Pretender, Hold On) e le ballad sentimentali (Doctor My Eyes, Rock Me, Fuse, Here Comes, Lawyers). In entrambi i generi Browne ha stabilito nuovi standard di riferimento con cui le generazioni si sono dovute misurare.

Paroliere raffinato e vocalist melodico, Browne rappresenta il riflusso verso i valori domestici. Gli eroi dei suoi dischi sono colti nel loro sofferto rapporto con amici, familiari, amanti. Tipico bardo dell'era post-hippie, il tono medio dei suoi racconti e` quello della delusione, dell'amarezza, del rimpianto. Piccolo Bergman del rock, ogni suo disco e` centrato su un tema che si sviluppa di brano in brano facendo ricorso a liriche colte e profonde; ogni disco suona diverso, ma nella continuita': il tono malinconico della voce, il pianismo cadenzato, il piglio malinconico e fatalista dei testi sono colori costanti del suo paesaggio musicale, quel "correre sul vuoto" che e` slogan efficace per i reduci del '60tto.

Artigiano impareggiabile di toni crepuscolari, Browne predica nelle sue saghe borghesi la rassegnata umilta` dell'individuo.

Jackson Browne, nato in Germania ma cresciuto a Los Angeles, comincio' la carriera di autore verso la fine degli anni '60. Durante un paio di stagioni a New York, alla corte di Andy Warhol, scrisse tre canzoni per l'esordio solista di Nico. Ma fu soltanto al principio del decennio successivo che alcune canzoni affidate a Eagles e Nitty Gritty Dirt Band lo fecero conoscere.

Jackson Browne (Asylum, jan 1972), also known as Saturate Before Using, e` tutt'altro che il lavoro di un debuttante. L'atmosfera e` quella degli inni sacri, non del country-rock. Gli arrangiamenti sono prevalentemente per pianoforte, violino e chitarra, e sembrano piu` ispirati alla musica da camera che alla musica folk. E` vero che l'album contiene canti d'innocenza come Song For Adam (ancora nello stile convenzionale dei crooner di Nashville) e Jamaica Say You Will; ma al tempo stesso la saltellante Doctor My Eyes (con un quartetto d'archi da camera), My Opening Farewell e Rock Me On The Water (il suo primo hit), sono la quintessenza del West-coast sound, del "laid-back", melodie brillanti e rilassate che vengono plasmate per esplorare stati della mente.

For Everyman (oct 1973) e` piu` rockeggiante, come nel boogie incalzante e reboante di Redneck Friend e nell'honky-tonk di Ready Or Not (con il violino distorto di David Lindley), o nel country-rock orecchiabile di Take It Easy (portato al successo dagli Eagles), ma introduce anche la forma piu` tipica delle sue lunghe e solenne meditazioni di carattere esistenziale, in These Days (con una chitarra distorta a duettare con le note marziali del piano) e For Everyman (la piu` lunga, melodica ed elegiaca, quasi religiosa per effetto di un organo da chiesa, forse anche reminiscente di Blonde on Blonde di Bob Dylan), o anche solo Colors of the Sun, composizioni arrangiate con un sound potente e luccicante impostato su tastiere e chitarre, che prendono lo spunto dal lieder pianistico di Joni Mitchell e dal soul d'autore di Van Morrison.
Il tono delle sue canzoni e` apocalittico, ma in un senso piu` esistenziale che politico: ogni uomo e` solo a lottare con il proprio amaro destino, e alla fine persino sopravvivere in un mondo cosi` difficile ed ostile pare un trionfo.

Late For The Sky (Asylum, sep 1974) conferma la schizofrenia dell'artista: da un lato, l'incalzante boogie di Road And Sky e dall'altro la scorrevole metafora di Fountain Of Sorrow, uno dei suoi brani-manifesto e una delle sue piu` suadenti sonate country per pianoforte. Il requiem in chiave soul di For A Dancer e la visione apocalittica del destino umano di Before The Deluge, un altro classico degli arrangiamenti di Browne (pianoforte marziale), Lindley (violino funereo) e Jay Winding (organo da chiesa), ne fanno l'album piu` cupo e piu` criptico dell'artista, che segna un importante momento di transizione. La funerea Late For The Sky (con organo gospel) e Farther On, i brani piu` autobiografici, tradiscono quantomeno uno stato di confusione esistenziale. Tutte le composizioni sono lunghe, ardue e complesse meditazioni nelle quali tramonta il populismo hippie intriso di misticismo panico e si afferma definitivamente la struttura innodica del suo folk-rock free-form.
L'eroe delle sue canzoni e` piu` che mai l'"everyman" (l'uomo della strada) con le sue storie umili di vita e di morte, di amore e di odio; ed e` anche l'Uomo come entita` astratta, la condizione umana nel suo insieme. Piuttosto che cantare tante vicende individuali, come i folksinger americani hanno sempre fatto, Browne preferisce cantare una sola vicenda, simbolica ed universale. Le sue parabole sono fra le piu` forbite del rock, ricche di immagini suggestive e di riflessioni solenni, di un'intensita` mistica e di una profondita' filosofica.

Fin qui gli arrangiamenti avevano oscillato fra il country tradizionale, il soul concettuale di Van Morrison, la ballad da cocktail lounge e il lieder da camera. Il rock prende decisamente il sopravvento come catalizzatore di tutti questi elementi a partire da Pretender (nov 1976). L'album e` avvolto nel dolore dovuto al suicidio della moglie. The Fuse e Here Come Those Tears Again sono serenate commoventi che scivolano su un tessuto strumentale corposo, una versione nobile del kitsch languido e sentimentale di Tin Pan Alley che trova compiuta espressione nella cadenza, nella melodia e nei contrappunti orchestrali dello spiritual sincopato Pretender. Browne e` in forma strepitosa, ma gli arrangiamenti non sempre giovano alle canzoni.

Il live Running On Empty (1978), che contiene la briosa e orecchiabile Running On Empty (in stile Springsteen) e Load Out (oltre a diverse cover), segna l'adesione a forme ancor piu` spettacolari (ritmi frenetici, strumentazione fragorosa, vocals viscerali), ma anche l'inizio di una inesorabile decadenza artistica.

Hold Out (jun 1980) sembra infatti consegnare definitivamente al passato le meditazioni filosofiche, e ritirarsi dietro la canzone intimista/populista con echi sempre piu` forti di Springsteen. L'epica Hold On Hold Out si riallaccia ai suoi classici, ma Of Missing Persons e Call It A Loan sono canzoni piu` regolari (per quanto ben congegnate). Lo stile documentario di Disco Apocalypse e Boulevard e` intrigante, anche se tentativo, e l'aggressiva That Girl Could Sing continua l'assimilazione di stili piu` brillanti. Anche se continua a fare musica intelligente, Browne ha rinunciato a fare musica profonda.

Lo conferma anche Somebody's Baby (da una colonna sonora del 1982), una canzone disco-pop senza pretese (degna di Donna Summer), e lo confermano l'orecchiabile Lawyers In Love, la pensosa e marziale Tender Is The Night e For A Rocker su Lawyers In Love (1983), l'album su cui peraltro Browne imbraccia il commentario sociale (Say It Isn't True).

Quello diventa il tema centrale di Lives in the Balance (1986), forte dell'oratoria socio-politica di For America e dell'anthemica Lawless Avenues. Il reggae Till I Go Down e la romantica In The Shape Of A Heart continuano a proporre musica facilmente consumabile, ma non certo all'altezza delle austere meditazioni di un tempo.

Sempre meno poetico e piu` politico, Browne pubblico` World In Motion (1989), che inietta dosi di boogie (World In Motion) e reggae (When The Stone Begins To Turn) nelle sue arringhe, mentre la sola Enough Of The Night conserva l'appetibilita` pop.

Dopo questa trilogia "politica", Browne torno` finalmente ai suoi temi di amore e conflitto su I'm Alive (1993). Peraltro le canzoni erano le piu` deboli della sua carriera, fatto tanto meno perdonabile visto che l'album veniva dopo quattro anni di silenzio. Sky Blue And Black non e` ne' carne ne' pesce: ne' degna delle ballate filosofiche di un tempo ne' orecchiabile/ballabile come le canzoni degli ultimi tempi.

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Looking East (Elektra, 1996) opens with an unusually loud and gritty piece, Looking East, that sounds like a Tom Petty power-pop ballad covered by a hard-rock band. The style keeps changing from song to song, zigzagging (rather awkwardly) between country (I'm The Cat), funk-boogie (Culver Moon), reggae (It Is One) and samba (Nino), but, in keeping with his recent career, the concept remains the same: a slicker, fuller sound, a group sound, not a songwriter sound.
When the music languishes, the lyrics redeem the music, as in the old-fashioned atmospheric meditations of The Barricades Of Heaven and Alive In The World.

The Next Voice You Hear (1997) is a terrible anthology.

The Naked Ride Home (Elektra, 2002), coming after a six-year hiatus, is a heavily-arranged collection that boasts a political rant (Casino Nation) and three lengthy ruminations (About My Imagination, Sergio Leone, Don't You Want To Be There).

Browne embarrassed himself with the political rants of Time The Conqueror (2008).

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