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Il meglio di questa fase si trova negli acquerelli cadenzati di
Grosses Wasser (Sky, 1979),
come Avanti e Isodea,
che sembrano appena bisbigliati dai sintetizzatori e
volteggiano con grazia classica.
La suite Grosses Wasser (18 minuti),
una delle loro "fiabe" sonore più riuscite,
usa come suoni elementari le risonanze di rintocchi
solitari, mettendo a confronto accordi di pianoforte e gocce d'acqua,
sibili psichedelici e vortici psicanalitici, con un
intermezzo di balletti e fanfare robotici.
L'ultimo album dei Cluster fu il mediocre Curiosum (Sky, 1981).
The double-disc Live In Vienna 1980 (Downtown, 2010) documents a live performance and their only collaboration with Joshi Farnbauer.
Negli anni '90 il revival della musica ambientale riporterà alla luce
anche Moebius e Roedelius, che sentiranno il bisogno di riprendere il discorso
con Apropos Cluster (Curious, 1991),
sul quale svetta una suite di venti minuti (il brano eponimo),
e
One Hour (BSC, 1995),
due opere in gran parte improvvisate in studio.
First Encounter Tour (Purple Pyramid, 1997) e
Live Japan (Southern, 1997) documentano performance dal vivo del
nuovo corso.
Dopo lo scioglimento del sodalizio, Moebius registro`
Moonwind (Sky, 1979) e si occupò per lo più
di musica per la televisione tedesca.
Con Connie Plank registrò album di folle synth-pop:
Rastakraut Pasta (Sky, 1980 - Sky, 1994 -
Water, 2009), di gran lunga il migliore, imbevuto di spunti Jamaicani e Africani,
e Material (Sky, 1981).
Zero Set (Sky, 1983 - Bureau B, 2009), con Plank e Neumeier, e` il suo secondo capolavoro,
una forsennata jam di elettronica e percussioni che anticipa la glitch-music
degli anni '90.
Il quarto e ultimo della serie, En Route (Curious, 1995),
registrato nel 1986, verrà pubblicato postumo molti anni dopo
(Plank mori` nel 1987), e anticipava generi del techno e dell'ambient
degli anni '90.
Ci vorranno 15 anni perche' venga pubblicato
Ludwig's Law (Drag City, 1998), l'album di recitazioni di Mayo
Thompson (Red Crayola) con accompagnamento
elettronico di Moebius e Plank.
Moebius registro` un solo album a suo nome, il melodico e gentile
Tonspuren (Sky, 1983 - Bureau B, 2009), a parte la
soundtrack Blue Moon (Sky, 1986), ma due (molto cacofonici)
in collaborazione con
Gerd
Beerbohm, Strange Music (Sky, 1982) e soprattutto
Double Cut (Sky, 1983 - Bureau B, 2010), contenente la suite
di 21 minuti Doppelschnitt che anticipa il minimal techno,
e due in collaborazione con
Renziehausen, Ersatz (Pinpoint, 1990) e
Ersatz II (Nova Era, 1990).
Blotch (Scratch, 1999), suo secondo album solista, e` un calderone
di sampling, electronica, world-music, techno e jazz.
Il primo album solista di Hans-Joachim Roedelius,
Durch Die Wuste (Sky, 1978),
fu il frutto di due anni di prove con Plank, e rappresenta uno dei primi
esempi di fusione di
musica da camera classica e musica ambientale elettronica.
Peter Baumann lo aiutò invece a concepire e realizzare
Jardin Au Feu (Barclay, 1979), un'altra opera elettroacustica da camera.
Poi Roedelius fu davvero solo, autore di tre "auto-ritratti" in musica che definirono una volta per tutte il
suo stile soffice e sereno, centrato attorno al pianoforte, puntellato da ritmi in staccato.
Nel 1979 Roedelius si trasferì in Austria, dove nacquero alcune
delle sue opere più liriche:
Lustwandel (Sky, 1981), mostly for solo piano,
Wenn Der Sudwind Weht (Sky, 1981 -
Bureau B, 2009) for organ, synthesizers and piano,
e soprattutto il lavoro piu` austereo e
il capolavoro di questa fase,
Offene Turen (Sky, 1982), in cui Roedelius prese confidenza con il pianoforte a
coda e il sintetizzatore. Negli anni successivi di specializzò nel registrare romanze senza parole in
cui uno o più strumenti acustici sono avvolti in delicate fasce elettroniche:
Wasser Im Wind (Ariola, 1982),
e soprattutto Geschenk Des Augenblicks (EG, 1984),
un commosso
poema alla felicità (che impiega anche violino e violoncello).
Continuando in quella direzione
Roedelius pervenne su Wie Das Wispern Des Windes a un sound etereo fino al punto da
sembrare irreale, come nelle opere migliori di Harold Budd.
Alla fine del decennio invece il musicista, colto da una crisi ideologica, si
diede improvvisamente a ritmi ballabili e improvvisazioni di sassofono,
che dal jazz-rock vaporoso di
Momenti Felici (Venture, 1987)
portarono alla fusion aggressiva di
Bastionen Der Liebe (Venture, 1989),
alla testa di
un complesso di dieci unità.
Anche
Der Ohren Spiegel (Multimoog, 1991)
diventa un esercizio nel contrasto
dei timbri e dei ritmi, specialmente nei ventiquattro minuti di Reflektorium.
Nel frattempo
Roedelius ha anche fondato il teatro di danza "Treffpunkt Wien" nella capitale viennese.
Accompagnato da sassofono, contrabbasso e violino, Roedelius ha forse
trovato nelle sonate di
Variety Of Moods (Nova Era, 1990),
in particolare l'eterea Muy Encantado,
l'equilibrio più atmosferico di questa (un po' confusa, ma sempre raffinatissima) stagione,
nonché (con Solo-Monotonie) una via molto molto più umana, e molto più
new age, al suo pianismo "pittorico". La lunga meditazione trascendente di Hasta Moderato
testimonia di come Roedelius sia conteso fra raga indiano e impressionismo occidentale, fra ripetizioni
minimaliste e quadretti melodici.
A tratti Roedelius dà cenni di regressione verso un passato
più semplice.
Tace (Prudence, 1993)
è uno dei suoi album più rilassati e lineari, intriso di
valzer e di marcette.
Due brani nello stile dei Cluster registrati anni prima con Brian Eno,
Captured By Letters e Long Run, vedono la luce su
Theatre Works (Multimood, 1994).
La Sinfonia Contemporanea n.1 (Prudence, 1994), sorta di ideale
continuazione del programma di
Offene Turen (1982), fonde questo anelito
verso la grazia e l'innocenza con lo sperimentalismo più
ardito (partecipano Asmus Tietchens e Lars Strochen).
Storia a parte fanno i cinque "Selbstportrait", che raccolgono gli
esperimenti tentati all'inizio degli anni '70 dall'artista ritiratosi
monasticamente in un cottage rurale con i
suoi strumenti prediletti.
Selbstportrait (Sky, 1980) contiene
poemi tonali per solo pianoforte. La saga sara` continuata su
Selbstportrait (Sky, 1979),
Selbstportrait II (Sky, 1980),
e Selbstportrait III (Sky, 1981), e poi in altri cinque album:
IV: Flieg Vogel Fliege (Sky, 1982),
Piano Piano (MaSo, 1991)
VI: Diary Of The Unforgotten (Curious, 1995),
Selbstportrait VII (Captain Trip, 1999),
VIII: Introspection (Horizon, 2002).
Convertitosi anche lui alla mass production dell'era della discografia
indipendente, Roedelius continuera` a inondare il mercato di dischi
mediocri:
Wie Das Wispern Des Windes (Cicada, 1986),
Fruhling (Prudence, 1992),
Romance In The Wilderness (Prudence, 1992),
Cuando Adonde (Nova Era, 1992),
Pink Blue And Amber (Prudence, 1996),
La Nordica (Multimood, 1996),
Aquarello (All Saints, 1998),
Roedeliusweg (Prudence, 2000),
Evermore (Klanggalerie, 2001);
piu` collaborazioni con Aqueous, Meeting The Magus (Hermetic, 1997),
Alquimia, Move And Resonate (Prudence, 2000),
Tim Story, The Persistance Of Memory (Seventh Chance, 2000) e Lunz (Groenland, 2002) e Inlandish (Gronland, 2008), e Conrad Schnitzler,
Acon 2000/1 (Captain Trip, 2002).
The triple-disc 1970 - 1971 (Water, 2008) collects
the first three Kluster albums.
After Moebius and Roedelius left to form Cluster,
Kluster recorded
Admira (1971 - Important, 2008) and
Vulcano: Live In Wuppertal 1971 (Important, 2008).
Roedelius collaborared with new-age artist Tim Story for Inlandish (Gronland, 2008) and with
electronic keyboardist Stefan Schneider for
Stunden (Bureau B, 2011).
Qua (Nepenthe, 2009), Cluster's first album in fourteen years, contains
17 vignettes that sounded outdated in the age of glitch music.
Moebius died in 2015.
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