Del Amitri
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Del Amitri , 4/10
Waking Hours , 5/10
Change Everything , 5/10
Twisted , 4/10
Some Other Sucker's Parade, 4/10
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Fra gli onesti esponenti di quel rock proletario che trova in Mellencamp e Springsteen i suoi riferimenti obbligati, in Scozia svettano i Del Amitri di Justin Currie, esorditi con una manciata di classiche parabole rock (fra cui Crows In The Wheatfield) sull'album Del Amitri (Chrysalis, 1985). Waking Hours (A&M, 1989) continuo` in quel tono medio/mediocre da populisti di provincia ma ottenne il successo di classifica con Nothing Ever Happens, Kiss This Thing Goodbye, Move Away Jimmy Blue.

Rimasto solo con il chitarrista Iain Harvie, Currie mise assieme una nuova formazione e registro` Change Everything (A&M, 1992), album che presentava improvvisamente un sound ruspante al confine fra country, blues, rock, e soprattutto soul e gospel (Just Like A Man, Be My Downfall).

Twisted (A&M, 1995) ha un sussulto quasi hard-rock in Food For Songs, ma per il resto ritorna al tiepido soul-rock da classifica degli esordi (Roll To Me).

Il country-rock generico di Some Other Sucker's Parade (A&M, 1997) non ha neppure la pretesa del rinnovamento. Not Where It's At e` una brutta (ma davvero brutta, imitazione dei Byrds. Mother Nature's Writing propone un'accoppiata mortale fra Beatles e Eagles (roba da criminali di guerra) e Funny Way To Win ricopia i Lynyrd Skynyrd.

Hatful of Rain (A&M, 1998) e` un'antologia.

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