Green On Red
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Gravity Talks (1983), 7/10
Gas Food Lodging (1985), 6.5/10
No Free Lunch (1985), 6/10
Danny And Dusty: The Lost Weekend (1985), 5/10
The Killer Inside Me (1987), 4/10
Here Come The Snakes (1989), 5/10
Scapegoats , 6/10
Too Much Fun , 5/10
Dan Stuart
Chris Cacavas
Chuck Prophet: Brother Aldo, 5/10
Chuck Prophet: Balinese Dancer, 5/10
Chuck Prophet: Feast Of Hearts, 5/10
Chuck Prophet: Homemade Blood, 6/10
Chuck Prophet: The Hurting Business, 6/10
Chuck Prophet: No Other Love , 5/10
Danny And Dusty: Cast Iron Soul (2007), 5/10
Chuck Prophet: Age of Miracles (New West, 2004), 5/10
Chuck Prophet: Soap and Water (Yep Roc, 2007), 5/10
Chuck Prophet: Dreaming Waylon's Dreams (2007), 4.5/10
Chuck Prophet: Let Freedom Ring (2009), 5/10
Chuck Prophet: Temple Beautiful (2012), 5/10
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Summary.
Green On Red, originally from Arizona, offered an odd hybrid of 1960s' garage-rock, 1970s' new wave and 1980s' Paisley Underground, or, better, of punks, beatniks and hippies, on Gravity Talks (1983). The sound was defined (or, better, left undefined) by the juxtaposition of the psychedelic overtones of keyboardist Chris Cacavas (reminiscent of Ray Manzarek and Al Kooper, as well as of the guitar fuzz) and the folk-rock accents of guitarist Dan Stuart. After second guitarist Chuck Prophet joined the band, Neil Young and Bob Dylan became the reference points for Gas Food Lodging (1985), and Green On Red became at best worthy heirs to the Band, at worst faceless dispensers of "blue-collar rock".
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Il primo gruppo del Paisley Underground a spostare l'accento sullo spleen dei punk di provincia fu quello dei Green On Red, originari di Tucson, nel deserto dell'Arizona, guidati dal chitarrista Dan Stuart, dal bassista Jack Waterson e dall'organista Chris Cacavas.

Fedeli nello stile melodico/distorto alle garage-band locali di vent'anni prima, ma nello spirito ai "maledetti" newyorkesi del 1976, sui primi due omonimi EP (il primo autoprodotto nel 1981 e il secondo per la DownThere nel 1982) i Green On Red accoppiano il cromatismo barocco di Sgt Pepper al melodismo utopistico del flower-power (Death And Angles), il trascendentalismo del raga-rock (Illustrated Crawling) ai crescendo epici dell'acid-rock (Black Night), ma sempre con un umore che si riallaccia alla chanson fatalista dell'esistenzialismo parigino (Hair And Skin).
La componente piu` caratteristica del loro sound e` l'organo di Cacavas, strozzato e febbrile, mistico e dionisiaco, mediterraneo e tibetano, che colora di Doors le invettive dylaniane (Aspirin) e conduce le danze piu` allucinogene in abissi di dissonanze (Lost World). Di fatto lo strumento di Cacavas svolge la funzione che e` tradizionalmente dei fuzz chitarristici.

Accantonate le atmosfere spaziali e trascendentali, Gravity Talks (Slash, 1983) e` piu` ricco di aromi, piu` rilassato e piu` realista, con la title-track (che scimmiotta Most Likely di Dylan) e Brave Generation a tracciare il solco. Cacavas ha scoperto i timbri di Ray Manzarek e di Al Kooper e Stuart ha trovato la sua vera vocazione: il folk-rock. L'album e` cosi` un libero excursus nelle "radici" musicali degli stati occidentali (stornelli da bivacco in Old Chief, ritmi pellerossa in Snake Bit, innodia da hobo in Brave Generation) con punte drammatiche (Five Easy Pieces, Over My Head, Abigail's Ghost) piu` vicine al garage-punk.

Piu' crepuscolari che decadenti, i Green On Red avvicinano il loro sound al Dylan dell'era country e al Neil Young di Harvest con Gas Food Lodging (Enigma, 1985), album di viaggio nella tradizione della road-music e dell'epica mondana della Frontiera; piu` simili a cowboy beatnik che a hippie lisergici, sfogano le loro libidini da bar-band amatoriale nella lirica ballata That's What Dreams, nel rock and roll Drifter e nell'elegia Sixteen Ways. Si fa sentire l'ingresso del chitarrista Chuck Prophet, originario di San Francisco (dov'era il leader dei Wild Game).

Il viaggio prosegue al tempo stesso monotono e affascinante su No Free Lunch (Mercury, 1985), dal country rock di Keep On Moving al tex-mex della title-track, dall'epica Hair Of The Dog alla ballata melodrammatica Jimmy Boy. Composizioni come Time Ain't Nothing rappresentano la quintessenza del loro sound revisionista, della loro filosofia del deserto e del loro programma di redenzione del punk-rock.

The Lost Weekend (A&M, 1985), accreditato a Danny And Dusty (Dan Stuart e Chris Cacavas accompagnati da Steve Wynn dei Dream Syndicate e dai Long Ryders), e` un'opera altrettanto minore, esaltata soltanto dai contrappunti chitarristici di Wynn.

Di disco in disco si svela anche la pochezza di questo sound in bilico fra la Band e Nashville, capace di ben pochi spunti originali, e soltanto di Clarksville su The Killer Inside Me (Mercury, 1987).

Le tensioni all'interno del gruppo portano allo scisma. Senza Waterson e Cacavas, Stuart e Prophet registrano Here Come The Snakes (Restless, 1989), forte di asciutti brani acustici (Morning Blue), ma ciecamente sedotto dai Rolling Stones. Questi ultimi vengono quasi plagiati in Rock And Roll Disease (quasi Start Me Up) e Keith Can't Read (Honky Tonk Women).

Ennesima reincarnazione del populismo di Woody Guthrie, delle epopee dell'Ovest di John Steinback e del cinismo provinciale di Jim Thompson, quello dei Green On Red e` un onesto "blue-collar rock" travestito secondo le mode dell'epoca.

Sotto il diktat di Chuck Prophet (generalmente considerato responsabile della virata country-rock del 1985) e Dan Stuart, i Green On Red sono diventati su This Time Around (China, 1989) una sorta di Flying Burrito Brothers degli anni '80, ma con il piglio dei Rolling Stones e la nevrosi di Neil Young. I momenti migliori sono peraltro una This Time Around scopiazzata dalla Cum' On Feel The Noize degli Slade e una Quarter in stile Bob Dylan.

Scapegoats (China, 1991) li fece conoscere a un pubblico piu` ampio, per effetto di una filastrocca saltellante alla Buddy Holly come Little Things In Life, cantata con l'aria sorniona di Jonathan Richman, di una ballata atmosferica come Two Lovers, di una serenata senile come Little Things In Life (di Stuart), Ma gli arrangiamenti esagerati di Hector's Out e Baby Loves Her Gun poco si confanno alle loro commosse epopee di gente comune.

La loro avventura si spense mestamente con Too Much Fun (China, 1992), fra un blues-rock che rievoca il sound smilzo dei primi Animals (She's All Mine) e un'elegia che suona quasi come epigrafe funerea al loro glorioso passato (Too Much Fun).

Chuck Prophet, tornato alla natia San Francisco, prese a suonare con un branco di veterani (Mark Eitzel, Penelope Huston, Barbara Manning) e continuo` l'avventura da solo, prima con lo spartano Brother Aldo (Fire, 1990) e canzoni umili come Look Both Ways, Brother Aldo, Face To The Wall e Tune Of An Evening (condite dalla presenza ammaliante della cantante e fisarmonicista Stephanie Finch), e poi con il country-rock di Balinese Dancer (China, 1993) e ballate piu` tradizionali come Heart Breaks Like The Dawn, One Last Dance, Who Am I Fooling, mentre Balinese Dancer e` l'eccezione briosa. Prophet sembra incerto fra lo stile gioviale del primo disco e lo stile malinconico del secondo.
Stendendo un ponte fra i due, Feast Of Hearts (China, 1995) riusci` a fondere le due personalita` un po' come c'e` riuscito Tom Petty: da un lato il rocker di Hungry Town, dall'altro il poeta di Oh Mary e Battered And Bruised, e in mezzo il folk-rocker di What It Takes.

Homemade Blood (Cooking Vinyl, 1997) torna invece, con rinnovato vigore, ai suoi idoli Rolling Stones (Credit) e Gram Parsons (Whole Lot More).

Cacavas ha lanciato il progetto parallelo dei Junkyard Love, con i quali si e` rivelato il cantautore piu` lirico dei tre. Driving Misery, Load Of Me e Blue River, su Junkyard Love (Heyday, 1989), Just Do Something e What Makes A Man, su Good Times (Heyday, 1993), Rejection As Usual su Pale Blonde Hell (Normal, 1994), Crying Shame su Dwarf Star (Normal, 1995), lo rivelano compositore fine e sensibile, anche se un po' troppo generico. Six String Soapbox (Normal, 1994) ricicla alcune sue canzoni in versione acustica. Cacavas e il suo gruppo irrobustiranno in seguito il sound e finiranno per suonare come Neil Young e i Crazy Horse in Heart of Sand e Flying, su New Improved Pain (Normal, 1996), e nella title-track di Anonymous (Normal, 1997). Dopo un lungo silenzio, Cacavas torna con due album che esco quasi simultaneamente: Bumbling Home From The Star (Normal, 2002) e Kneel on the Return to Sender (Glitterhouse, 2002).

Dan Stuart, dopo essersi disintossicato in Spagna, si conferma l'anima psichedelica dei Green On Red, non tanto su Retronueve (Normal, 1994), la collaborazione con l'amico Al Perry, quanto con Can O' Worms (Monkey Hill, 1995), primo album dopo il ritorno in Arizona (La Pasionaria e Who Needs More i brani salienti).

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With The Hurting Business (Cooking Vinyl, 2000), Chuck Prophet abandons his country and rhythm and blues obsessions. A soundtrack for an imaginary film, the music (not the film) was inspired by Lars Von Trier's cinematic technique. Augmented with loops, samples and scratching, Prophet's roots-rock winks at trip-hop and soft-jazz (The Hurting Business, Apology), discovers affinities with Ry Cooder (Rise) and Tom Waits (La Paloma, Shore Patrol).

Prophet's No Other Love (New West, 2002) is more basic, grounded in the Sixties and in the classics of garage-rock. Elouise (reminiscent of the Rolling Stones' Sympathy for the Devil) and Summertime Thing (reminescent of the Young Rascals' Groovin') evoke another era, when rock and roll was simpler and more fun.

Cast Iron Soul (Blue Rose, 2007) reunited Green On Red's organist Danny Stuart with Dream Syndicate's Steve Wynn for more adult folk-rock.

Dan Stuart formed the Slummers with jazzy singer-songwriter JD Foster, Antonio Gramentieri and Diego Sapignoli. They debuted with Love of the Amateur (Blue Rose, 2010).

Prophet adopted (adapted to) the production style of hip-hop music on the downbeat numbers of Age of Miracles (New West, 2004), like Automatic Blues, and Soap and Water (Yep Roc, 2007), like Freckle Song, while Dreaming Waylon's Dreams (2007) was a song-by-song rewrite of Waylon Jennings' Dreaming My Dreams, and Let Freedom Ring (2009) was his Woody Guthrie-style fresco of the Great Recession (with some of his most rousing anthems, such as American Man and Good Time Crowd). The main drawback of Prophet's best songs is that they tend to sound like Rolling Stones covers. Temple Beautiful (2012), a concept album dedicated to his city San Francisco, reinvented the singer-songwriter as a decadent urban bard a` la Lou Reed (Castro Halloween) and as a pub rocker (Willie Mays Is Up At Bat). Each album boasts a handful of powerful tunes, but also a handful of disposable ones, making (a compilation of) the whole much more than the sum its parts.

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