Summary.
Green On Red, originally from Arizona, offered an odd hybrid of
1960s' garage-rock, 1970s' new wave and 1980s' Paisley Underground, or, better,
of punks, beatniks and hippies, on Gravity Talks (1983).
The sound was defined (or, better, left undefined) by the juxtaposition of
the psychedelic overtones of keyboardist Chris Cacavas (reminiscent of Ray
Manzarek and Al Kooper, as well as of the guitar fuzz) and the folk-rock
accents of guitarist Dan Stuart.
After second guitarist Chuck Prophet joined the band,
Neil Young and Bob Dylan became the reference points for
Gas Food Lodging (1985), and Green On Red became at best
worthy heirs to the Band, at worst faceless dispensers of
"blue-collar rock".
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
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Il primo gruppo del Paisley Underground a spostare l'accento sullo spleen dei
punk di provincia fu quello dei Green On Red, originari di Tucson, nel deserto
dell'Arizona, guidati dal chitarrista
Dan Stuart, dal bassista Jack Waterson e dall'organista Chris Cacavas.
Fedeli nello stile melodico/distorto alle garage-band locali di vent'anni prima,
ma nello spirito ai "maledetti" newyorkesi del 1976,
sui primi due omonimi EP (il primo autoprodotto nel 1981 e il secondo per
la DownThere nel 1982) i Green On Red
accoppiano il cromatismo barocco di Sgt Pepper al melodismo utopistico
del flower-power (Death And Angles), il trascendentalismo del raga-rock
(Illustrated Crawling) ai crescendo epici dell'acid-rock (Black
Night), ma sempre con un umore che si riallaccia alla chanson fatalista
dell'esistenzialismo parigino (Hair And Skin).
La componente piu` caratteristica del loro sound e` l'organo di Cacavas,
strozzato e febbrile, mistico e dionisiaco, mediterraneo e tibetano, che colora
di Doors le invettive dylaniane (Aspirin) e conduce le danze piu`
allucinogene in abissi di dissonanze (Lost World).
Di fatto lo strumento di Cacavas svolge la funzione che e` tradizionalmente
dei fuzz chitarristici.
Accantonate le atmosfere spaziali e trascendentali,
Gravity Talks (Slash, 1983) e` piu` ricco di aromi, piu` rilassato e piu`
realista, con la title-track (che scimmiotta Most Likely di Dylan)
e Brave Generation a tracciare il solco. Cacavas ha scoperto i timbri
di Ray Manzarek e di Al Kooper e Stuart ha trovato la sua vera vocazione:
il folk-rock.
L'album e` cosi` un libero excursus nelle "radici" musicali degli stati
occidentali (stornelli da bivacco in Old Chief, ritmi pellerossa
in Snake Bit, innodia da hobo in Brave Generation)
con punte drammatiche (Five Easy Pieces, Over My Head,
Abigail's Ghost) piu` vicine al garage-punk.
Piu' crepuscolari che decadenti, i Green On Red avvicinano il loro
sound al Dylan dell'era country e al Neil Young di Harvest con
Gas Food Lodging (Enigma, 1985), album di viaggio nella tradizione della
road-music e dell'epica mondana della Frontiera;
piu` simili a cowboy beatnik che a hippie lisergici, sfogano le loro
libidini da bar-band amatoriale nella lirica ballata That's What Dreams,
nel rock and roll Drifter e nell'elegia Sixteen Ways.
Si fa sentire l'ingresso del chitarrista Chuck Prophet, originario di San
Francisco (dov'era il leader dei Wild Game).
Il viaggio prosegue al tempo stesso monotono e affascinante
su No Free Lunch (Mercury, 1985), dal country rock di
Keep On Moving al tex-mex della title-track,
dall'epica Hair Of The Dog
alla ballata melodrammatica Jimmy Boy.
Composizioni come Time Ain't Nothing rappresentano la quintessenza
del loro sound revisionista, della loro filosofia del deserto e del loro
programma di redenzione del punk-rock.
The Lost Weekend (A&M, 1985), accreditato a Danny And Dusty (Dan Stuart e
Chris Cacavas accompagnati da Steve Wynn dei
Dream Syndicate
e dai
Long Ryders),
e` un'opera
altrettanto minore, esaltata soltanto dai contrappunti chitarristici di Wynn.
Di disco in disco si svela anche la pochezza di questo sound in bilico fra la
Band e Nashville, capace di ben pochi spunti originali, e soltanto di
Clarksville su The Killer Inside Me (Mercury, 1987).
Le tensioni all'interno del gruppo portano allo scisma. Senza
Waterson e Cacavas, Stuart e Prophet registrano
Here Come The Snakes (Restless, 1989),
forte di asciutti brani acustici (Morning Blue),
ma ciecamente sedotto dai Rolling Stones. Questi ultimi vengono quasi plagiati
in Rock And Roll Disease (quasi Start Me Up)
e Keith Can't Read (Honky Tonk Women).
Ennesima reincarnazione del populismo di Woody Guthrie, delle epopee dell'Ovest
di John Steinback e del cinismo provinciale di Jim Thompson, quello dei Green On
Red e` un onesto "blue-collar rock" travestito secondo le mode dell'epoca.
Sotto il diktat di Chuck Prophet (generalmente considerato responsabile della
virata country-rock del 1985) e Dan Stuart, i Green On Red sono diventati su
This Time Around (China, 1989) una sorta di Flying Burrito
Brothers degli anni '80, ma con il piglio dei Rolling Stones e la nevrosi
di Neil Young. I momenti migliori sono peraltro una
This Time Around scopiazzata dalla Cum' On Feel The Noize degli Slade e una Quarter in stile Bob Dylan.
Scapegoats (China, 1991) li fece conoscere a un pubblico piu` ampio,
per effetto di una filastrocca saltellante alla Buddy Holly come
Little Things In Life, cantata con l'aria sorniona di Jonathan Richman,
di una ballata atmosferica come Two Lovers, di una serenata senile
come Little Things In Life (di Stuart),
Ma gli arrangiamenti
esagerati di Hector's Out e Baby Loves Her Gun poco si confanno
alle loro commosse epopee di gente comune.
La loro avventura si spense mestamente con Too Much Fun (China, 1992),
fra un blues-rock che rievoca il sound smilzo dei primi Animals
(She's All Mine) e un'elegia che suona quasi come epigrafe funerea al
loro glorioso passato (Too Much Fun).
Chuck Prophet, tornato alla natia San Francisco, prese a suonare con un branco
di veterani (Mark Eitzel, Penelope Huston, Barbara Manning) e
continuo` l'avventura da solo, prima con lo spartano
Brother Aldo (Fire, 1990) e canzoni umili come Look Both Ways,
Brother Aldo,
Face To The Wall e Tune Of An Evening
(condite dalla presenza ammaliante della cantante e fisarmonicista
Stephanie Finch),
e poi con il country-rock di Balinese Dancer (China, 1993) e ballate
piu` tradizionali come Heart Breaks Like The Dawn,
One Last Dance, Who Am I Fooling, mentre
Balinese Dancer e` l'eccezione briosa. Prophet sembra incerto fra
lo stile gioviale del primo disco e lo stile malinconico del secondo.
Stendendo un ponte fra i due, Feast Of Hearts (China, 1995) riusci`
a fondere le due personalita` un po' come c'e` riuscito Tom Petty: da un
lato il rocker di Hungry Town, dall'altro il poeta di
Oh Mary e Battered And Bruised, e in mezzo il folk-rocker di
What It Takes.
Homemade Blood (Cooking Vinyl, 1997) torna invece, con rinnovato
vigore, ai suoi idoli Rolling Stones (Credit) e
Gram Parsons (Whole Lot More).
Cacavas ha lanciato il progetto parallelo dei Junkyard Love, con i quali si e`
rivelato il cantautore piu` lirico dei tre.
Driving Misery, Load Of Me e Blue River,
su Junkyard Love (Heyday, 1989),
Just Do Something e What Makes A Man,
su Good Times (Heyday, 1993),
Rejection As Usual su
Pale Blonde Hell (Normal, 1994),
Crying Shame su
Dwarf Star (Normal, 1995),
lo rivelano compositore fine e sensibile, anche se un po' troppo generico.
Six String Soapbox (Normal, 1994) ricicla alcune sue canzoni in versione
acustica.
Cacavas e il suo gruppo irrobustiranno in seguito il sound e finiranno per
suonare come Neil Young e i Crazy Horse in
Heart of Sand e Flying, su
New Improved Pain (Normal, 1996),
e nella title-track di
Anonymous (Normal, 1997).
Dopo un lungo silenzio, Cacavas torna con due album che esco quasi
simultaneamente:
Bumbling Home From The Star (Normal, 2002) e
Kneel on the Return to Sender (Glitterhouse, 2002).
Dan Stuart, dopo essersi disintossicato in Spagna, si conferma l'anima
psichedelica dei Green On Red, non tanto su
Retronueve (Normal, 1994), la collaborazione con l'amico Al Perry,
quanto con Can O' Worms (Monkey Hill, 1995), primo album dopo il ritorno
in Arizona (La Pasionaria e Who Needs More i brani salienti).
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