Swell Maps
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Lo spirito naif e irriverente del punk-rock si espresse in molti stili diversi, non soltanto nel rock and roll a perdifiato. Gli Swell Maps furono fra i punk-rocker piu` originali del loro tempo, un po' sgangherati come i Fall e un po' avventurosi come i Throbbing Gristle.

I Swell Maps nacquero a Birmingham nel 1973 ad opera dei fratelli Nicholas "Nikki Sudden" Godfrey e Paul "Epic Sountracks" Godley. I primi singoli del 1978 (Read About Seymour e Dresden Style) rivelaro un gruppo eclettico, che innestava sul fusto del punk-rock fughe free jazz, cacofonie e ballate con egual disinvoltura.

Il loro repertorio comprendeva gia` lunghe suite strumentali nelle quali si passa con naturalezza dall'esperimento piu` gratuito (rumori, dissonanze, scordature) allo scherzo surreale (strumenti giocattolo, posate e stoviglie), il tutto condito con brevi epilessi punkrock. La loro e` una musica anarchica e schizoide, infantile e goliardica che in qualche modo funge da sutura fra la cultura freak e quella punk. La personalita` bohemien di Sudden prende progressivamente il sopravvento e da` un senso anche esistenziale all'operazione.

Gran parte delle composizioni erano il parto di Sudden, ma suo fratello Epic Soundtracks, percussionista e tastierista, contribuiva spesso gli elementi piu` originali.

I singoli del 1979, Let's Build A Car e Real Shocks, presentavano un incrocio fra Marc Bolan e Iggy Pop al canto con i sosia di Keith Richard e Ron Asheton alle chitarre. Sul retro del primo spiccava anche il baccanale "industriale" di Big Maz In The Country.

I due dischi che il complesso incise prima di sciogliersi (nel 1980) sono nettamente divisi in parti atonali e in parti "rock", avendo come ispiratori Mayo Thompson (che li scoperse e li produsse) per le prime, Johnny Thunders per le seconde.

A Trip To Marineville (Rough Ttrade, 1979 - Secretly Canadian, 2004) presenta alcune delle composizioni piu` eretiche e squilibrate dell'epoca. Se alcune possono essere ricondotte a una forma epilettica di boogie (HS Art, Spitfire Parade, Harmony In Your Bathroom e soprattutto l'ipnotica Full Moon In My Pocket, a fare scalpore sono soprattutto quelle che non hanno ne' capo ne' coda, uragani di aberrazioni sonore come Midget Submarines, Gunboats e Adventuring In Basketry, imbastiti su un accumulo disordinato di tribalismi orgiastici, glissando ultrapsichedelici, distorsioni perverse alla Stooge, e licenze musicali da far arrossire il free jazz. Sono capolavori di nonsense che massacrano la forma-canzone a beneficio di una concezione piu` "aperta" del brano musicale.

Il secondo e ultimo album, Jane From Occupied Europe (1980 - Secretly Canadian, 2004), raddrizzo` un po' le strutture sbilenche del disco precedente, ma l'attrazione principale della loro psichedelia cacofonica e anarchica rimane il modo in cui riescono a convogliarla in pezzi talvolta anemici (Whatever Happens Next, Blenheim Shots) e talatra trascinanti (Border Country, Secret Island). Il disco culmina con Big Maz In The Desert, uno dei loro incubi a ritmo infernale meglio riusciti.

Fra i numerosi postumi spicca The Graveyard Shift, su Daga Daga Daga del 1982, canticchiato e suonicchiato in sordina creando un'atmosfera di alienazione alla Pere Ubu.

International Rescue (Alive, 1999) e` un'antologia dei brani piu` accessibili e Sweep The Desert (Alive, 2001) e` un'antologia dei brani piu` sperimentali.

Wastrels And Whippersnappers (2006) raccoglie registrazioni casalinghe degli anni '70, prima della creazione del gruppo.

I due leader, Epic Soundtracks e Nikki Sudden, intrapresero poi carriere soliste piu` o meno separate.

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