Summary.
In Canada, Voivod were even more explicit than their US and British epic-metal counterparts
in their imitation of Conan The Barbarian, but even more unique in crafting a
cerebral and claustrophobic style. War And Pain (1984) and, to a lesser
extent, Rrroooaaarrr (1986) fine-tuned a spasmodic way to tell epic
stories. Voivod finally achieved an
original synthesis of heavy-metal jargons on Killing Technology (1987).
After incorporating electronic instruments on Dimension Hatross (1988),
they reached their artistic peak with Nothingface (1989).
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
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I Voivod, un complesso di heavy metal del Quebec, dedico` la propria
carriera alle gesta del barbaro Korgull, immerse in un immaginario medioevo
prossimo venturo.
Non soltanto i singoli dischi sono dei concept, e` l'intera opera ad esserlo.
I Voivod accompagnano questa sorta di "Conan" a puntate della musica rock
con uno stile gelidamente cerebrale e claustrofobico,
che si ispira in egual misura a Motorhead e Rush, ai King Crimson e ai Pink
Floyd, al dark-punk e alla musica industriale.
Con la loro lenta ma inesorabile progressione verso una musica sempre piu`
complessa e ardita, verso una forma d'avanguardia di "sinfonia heavymetal", i Voivod hanno da soli
nobilitato l'intero genere (anche se forse alla fin fine il primo album rimane il migliore). In parallelo le
loro visioni fantascientifiche hanno creato nel mondo del rock un piccolo fenomeno alla "Star Trek".
Lungi dall'essere perfetto, l'esperimento e` comunque sempre stato lodevole.
Formati nel 1982 da Denis "Snake" Belanger (canto) e
Denis "Piggy" D'Amour (chitarra), esordirono con l'album
War And Pain (Roadrunner, 1984).
Sul disco svettano canzoni epiche come
Voivod, lanciato a forsennato passo di carica, e
Black City, minaccioso e marziale come da manuale.
Quintessenza del suono apocalittico che
permeera` tanto heavymetal fantascientifico e' Nuclear War, che rende il senso dei panzer in
movimento sul campo di battaglia; mentre la title-track e` semplicemente il baccanale definitivo, quello in
cui il gruppo da` sfogo a tutta la sua energia.
Il canto e` roco e sgolato come si addice al genere, la foga e` quella a rotta di
collo dei Metallica, la batteria rulla in preda a spasimi psicotici, le chitarre fiondano da tutte le parti, ma
nelle recrudescenze di Iron Gang e Warriors Of Ice (i Deep Purple incrociati a Jimi
Hendrix) si possono gia` intravedere i germi di una nuova sensibilita`. In un modo o nell'altro le melodie
vengono spappolate in questa specie di gazzarra paleolitica continuata. Refrattario all'omologazione
all'interno di un genere predefinito, il sound dei Voivod brucia di un malessere che e` piu` metafisico che
esistenziale. Il canone e` stato prefigurato: adesso e` soltanto questione di scardinarlo
sistematicamente.
Le geometrie lancinanti e occulte di quel lavoro opprimono anche il successivo
Rrroooaaarrr (Noise, 1986), che replica piu` o meno lo stesso film, anche se Korgull The
Exterminator accentua le prodezze ritmiche e lambisce la dissonanza e altri brani indulgono in
volgarita` e atrocita` da hardcore (Fuck Off And Die) o "death-metal" (Helldriver). Il
disco annovera i brani piu` veloci della loro carriera (Ripping Headaches e Thrashing
Rage su tutti), con l'apoteosi/apocalissi di To The Death.
Il loro heavymetal corazzato d'amianto e di titanio sembra ormai
inattaccabile.
Invece, pagato con quel lavoro il loro tributo alla moda "thrash", nel 1987 i
Voivod rispolverano le sopite ambizioni sperimentali con il terzo
Killing Technology (Noise, International, 1987).
La title-track arranca su un ritmo straccione che non e` thrash, non e` blues e non e` rock and roll, ma li
riecheggia tutti, mentre le chitarre alternano i soliti uragani di staccato a sequenze di dissonanze. Questo
inizio travolgente e devastante da` il la` a tutta l'opera.
La tesi fanta-tecnologica viene ribadita dall'attacco esplosivo di
Overreaction, di Ravenous Medicine e di Tornado, brani nei quali i Voivod non si
dimenticano di essere un gruppo di speedmetal. L'obiettivo finale e` sempre l'immersione totale nello
scenario apocalittico del mondo post-nucleare, fra fragori sismici e nevrosi androidi.
Incorporando anche gli strumenti elettronici, Dimension Hatross (Noise International, 1988) si spinge ancora oltre.
La musica ha una qualita` sempre piu` cerimoniale (Tribal Convictions)
e caotica (Chasmongers). Le composizioni sono sempre piu` complesse, ma mai pretenziose;
l'esecuzione impeccabile consente di digerire qualsiasi esperimento. Si tratta di uno stile che ormai non e`
piu` corretto chiamare heavymetal, di uno "space-metal" che zoppica vistosamente sul piano melodico
(Macrosolutions To Megaproblems), che ha rinunciato alle velleita` ritmiche dello speedmetal,
che ha sconvolto lo svolgimento canonico della forma-canzone (niente ritornelli, niente crescendo), che
sembra inseguire sensazioni astratte (Psychic Vacuum, forse il capolavoro). E' come se gli MC5
eseguissero un pezzo di Schonberg, oppure se un brano di Bartok venisse orchestrato per cariche di
dinamite.
Nel frattempo il racconto delle avventure fantascientifiche di Korgull prosegue,
fra miraggi galattici e catastrofi antimateriche.
Tutto il disco e` oppresso da una frenesia e una
melodrammaticita` che, mutatis mutandis, non sono poi cosi` diverse dall'enfasi magniloquente dei Pink
Floyd di Ummagumma e dei primi King Crimson.
Nothingface (Mechanic, 1989)
continua la progressione del complesso verso
traguardi sonori sempre piu` ambizioni e rimane forse l'opera in cui meglio si
sono fuse le istanze progressive-rock, punk-rock e industrial.
Assimilata anche la tecnica del campionamento, levigato il canto, e
lustrata la dinamica del sound, The Unknown Knows e possono ormai far concorrenza alle super-
produzioni dei Rush. Alla sincopazione nevrotica che e` sempre stata il loro marchio di fabbrica si
contrappone ora il fascino quasi psichedelico di Missing Sequences, premessa al ritorno in grande
stile della melodia (X-Ray Mirror). Le loro canzoni vivono principalmente di un continuo e
imprevedibile fuoco di contrasti e inversioni, anche se a scapito dell'immediatezza e di una certa
pesantezza d'assieme.
L'itinerario artistico del gruppo si puo` riassumere come un programma teso a
disinnescare progressivamente gli elementi costitutivi dello speedmetal. E nei labirinti armonici di
Nothingface si perde effettivamente ogni residuo di stereotipo.
La fondamentale (e apparente) schizofrenia della musica dei Voivod, ovvero le
simultanee progressioni nel campo della sperimentazione d'elite e della fruizione di massa, porta
inevitabilmente a Angel Rat (Mechanic, 1991),
album di grande consumo (persino pop), ma al tempo
stesso il piu` articolato (anche troppo) della loro carriera
(Panorama, The Prow, Clouds In My House).
Qui ha inizio una nuova fase, soltanto
vagamente imparentata con i loro esordi.
Inevitabilmente quella forma di futurismo viene ricollegata all'emergente
fenomeno cyberpunk, e acquista pertanto rinnovata attualita`.
Panorama e le altre gemme armoniche dell'album sono pronte per le
stazioni radiofoniche, mentre il barbaro Korgull e la civilta`
Voivod vengono abbandonate al loro destino.
Irriconoscibili, i canadesi registrano The Outer Limits (MCA, 1993),
a conferma che il processo di commercializzazione e` ormai irreversibile e che il sound ha perso
gran parte della sua zavorra concettuale.
Il modello di Fix My Heart sono piu` che mai i tardi Pink
Floyd; Le Pont Noir si ispira al folklore canadese e rispecchia l'andamento di una ballata di Kate
Bush; e We Are Not Alone comprime la violenza dei primi tempi in un brillante boogie a ritmo
"ferroviario".
La lunga suite Jack Luminois, che esalta la tecnica chitarristica di
"dissonanza melodica", e` l'omaggio definitivo ai loro idoli, i Van Der Graaf
Generator, sia pur mediato attraverso Metallica, Pink Floyd e Rush.
Negatron (Mausoleum, 1995), forse il peggior disco della loro carriera
(e il primo senza Belanger, sostituito da Eric Forrest),
li ricaccia nelle retrovie da cui erano arrivati.
Nanoman e gli altri brani del disco sono dedicati alle tecnologie
futuribili, ma non riescono piu` a comporre un quadro unitario.
Si salva DNA, ma e` in realta` una composizione di Foetus (ospite
d'onore).
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