Love Spirals Downwards
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Idylls, 6.5/10
Ardor, 6.5/10
Ever, 6/10
Flux, 6/10
Windblown Kiss (2002), 4/10
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Love Spirals Downwards is the project of electronic multi-instrumentalist Ryan Lum and of singer Suzanne Perry (respectively, a philosopher and a psychologist). Since 1990, they have been delivering compositions that mix angelic vocals, majestic tempos and delicate electronic textures. Theirs is a gothic/exotic/medieval version of the dream-pop stereotypes made popular by the Cocteau Twins. I Love Spirals Downwards sono un duo, composto dall'elettronico e polistrumentista Ryan Lum e dalla cantante Suzanne Perry (l'uno laureato in Filosofia, l'altra in Psicologia), dedito dal 1990 a quella combinazione di vocalizzi angelici e di delicate tessiture elettroniche che e` diventata un cliche` dopo la commercializzazione dei Cocteau Twins e dei loro tanti imitatori.

For their Idylls (Projekt, 1992) the duo also absorbed the romantic "slocore" of Mazzy Star, the new age cantillation of Enya, the enchanted madrigals of Hugo Largo, and the medieval psalms of Dead Can Dance. Their compositions can evoke at the same time convent chapels and exotic caravans (Illusory Me), borrow the best elements of pop and rock (Dead Languages). A stronger rhythm animates Scatter Journey and Forgo, whereas Noumena Of Spirit is pure symphonic atmospherics. Most of the times, the vocals steal the show: Love's Labour Lost, Stir About The Stars and Ladonna Dissima exploit cliches of middle-Eastern, Gregorian and Indian singing to create formally impeccable and gently moving songs. Among so many sweet lullabies the sweetest could be Drops Rain And Sea, and a close second And The Wood Comes Into Leaf. Western and eastern civilizations, past and present, collide and are reborn through the simple harmonizing of Suzanne Perry.

Nel caso dei loro Idylls (Projekt, 1992), pero`, componenti essenziali sono anche il romantico "slocore" dei Mazzy Star, il canto new age di Enya, i madrigali incantati degli Hugo Largo, e i salmi medievali dei Dead Can Dance.
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Ardor (Projekt, 1994) e` un'opera piu` spirituale e piu` orientale, ma sostanzialmente continua a rifinire quelle sonorita', sempre piu` influenzato da Cocteau Twins (le onde e gli echi di Write In Water) e Dead Can Dance (la ninnananna al ralenti` di Will You Fade). Il volo leggiadro nei turbini psichedelici di I Could Find It Only By Chance e il ronzio galattico di Sunset Bell sono pero` trucchi stracolmi di una suggestione piu` soffertamente metafisica. Dall'alto di un magistero canoro che lambisce l'austerita` catacombale della musica gregoriana in Sidhe (non ignara forse dei Miranda Sex Garden) e la mesta grazia classicheggiante del madrigale rinascimentale in Avincenna, Perry s'impone fra le grandi ipnotizzatrici del nostro tempo.

Ever (Projekt, 1996) si allontana invece dai modelli di Cocteau Twins e Dead Can Dance per immergersi un una ballata folk dai toni classicheggianti. Il tenue soprano di Perry e le delicate tessiture della chitarra sono tutto cio` che serve a canzoni come El Pedregal e Delta. Se a lungo andare questa forma si rivela un po' stucchevole, la sua variante ambientale, quella di Madras, e` originale proprio in quanto edificata su quelle premesse: i vagiti affusolati della cantante si mescolano alle vellutate onde e ai timidi battiti dell'elettronica per costruire trance psichedelica di grazia e leggerezza ultraterrene.

Flux (Projekt, 1998) affonda pero` in un soft-rock da salotto per melodie eteree e ritmiche soffuse (City Moon), in uno svagato rifacimento del flamenco per il pubblico new age (Alicia), in un soul-jazz esotico (Psyche), in una variante ballabile degli scioglilingua armonici di Enya (Ring) Per quanto elegante (soprattutto la ballad By Your Side, solfeggiata da Perry in un registro soul e canticchiata dall'elettronica in maniera alienata), questa e` musica di sottofondo. In pratica, il duo tenta la carta commerciale con una versione aristocratica e intellettuale del synth-pop. La magia del loro sound viene ancora a galla non appena il canto si addormenta e il sequencer incalza in maniera "cosmica (Sound Of Waves), non appena la partitura strumentale straripa in un "drum and bass" orchestrale dall'andamento onirico e minimalista (Nova), non appena canto ed elettronica varcano le soglie psichedeliche e si lasciano andare alla corrente della trance, sospinti da poliritmi africani e da arditi minimalismi vocali (Sunset Bell). Questi brani si situano fra le ricerche armoniche piu` affascinanti del decennio e contrastano con l'altra meta` del disco, accentuando l'irrisolta schizofrenia del duo (una malattia che ricorda quella di Chris & Cosey). Su tutto il disco e` forte l'influenza della scuola di drum and bass ambientale (LTJ Bukem, Spring Heel Jack e cosi` via).

Temporal (Projekt, 2000) e` un'antologia di inediti e rarita`.

Renamed Lovespirals, after Lum replaced Perry with Anji Bee, they released a completely different album, Windblown Kiss (Projekt, 2002), a collection of moody ballads inspired by the fashionable downtempo sound of the time. The noir jazz of Oh So Long and I Can't See You (sax solo, drowsy pace) does not bode well for the future of the duo: it's like Sade without the charm. The Brazilian steps and the dreamy vocalizing of Windblown Kiss are the stuff that Burt Bacharach would like (not a compliment). He Calls Me and You Girl, which are essentially tender folk ballads, are ruined by a pretentious attitude. The vocal harmonies are not quite satisfactory. The arrangements are simplistic compared to their beginnings. This is pop music for night clubs where people don't listen to the music. (Translation by/ Tradotto da xxx)

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