Mason Jones is a San Francisco-based guru of noisy, post-psychedelic, post-ambient, post-cosmic and post-industrial music. His manifestos were the first two collections of experiments released under the moniker Trance, Automatism (1991) and particularly Audiography (1993), whose compositions range from symphonic movement to ethnic watercolor.
The formidable wall of noise of Delicate Membrane (1996) began the saga of Jones' Subarachnoid Space, featuring Melynda Jackson on guitar.
The pieces were fully improvised, the sound was majestic, and the mood ranged from suspenseful trance to sheer horror.
Ether Or (1997) showed that the distance between their therapeutic mayhems and free-jazz was negligible.
The idea was further refined on Almost Invisible (1997), a massive hodgepodge of astral chaos, frantic ragas, oceanic psalms and abstract soundpainting that represented an ideal soundtrack for the marriage of heaven and hell. Jones had virtually resurrected early Pink Floyd and provided their biography with an alternative ending: a terrible mutation of A Saucerful Of Secrets rather than Dark Side Of The Moon.
Endless Renovation (1998), a more sophisticated variant on that idea (that quoted casually from Frank Zappa, Terry Riley or Colosseum)
and The Sleeping Sickness (1999), a collaboration with the Walking Timebombs (the Pain Teens' Scott Ayers), simply increased the stylistic confusion.
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Mason Jones e` uno sperimentatore di San Francisco che ha dato
vita sotto diversi nomi a una delle saghe piu` avvicenti del rock
post-psichedelico e post-industriale. Le sue prime esperienze musicali
risalgono alle colonne sonore composte per due performance dei
Survival Research Laboratories (1989 e 1990).
Trance venne ideato nel 1987, e nell'arco di otto anni passo` da un rock
industriale a un sound sinfonico.
Mason Jones comincio` da Automatism (Charnel, 1991)
la sua rincorsa al suono elettronico-psichedelico
che lo portera` ai Subarachnoid Space. L'album contiene dodici concisi
esperimenti sul suono. Manca coesione e una visione d'assieme, ma l'artista
dimostra gia` una spiccata preferenza per abrasivita` e percussivita`,
lontano cioe` dalla pura scenografia cosmica o dal puro melodismo new age.
I riferimenti di Jones sono i primi Throbbing Gristle e i primi Chrome, gruppi
che prendevano di petto l'elettronica. Altresi` innegabile e` l'influenza
del rock psichedelico. E` come se Jones partisse dal pathos allucinogeno di
questi per arrivare alle sinfonie cacofoniche di quelli.
Esiste un percorso ideale di progressiva degradazione del concetto di musica
che porta dalla pioggia di meteoriti di Live At Olive's, degna prosecuzione
della Astronomy Domine dei Pink Floyd, al farraginoso ballo industriale
Certain Confusion, corollario della barbarie dell'Half Machine Lip Moves dei
Chrome, e poi al battito trafelato e alle distorsioni da capogiro di
Hysteria Dementia, nel segno del tribalismo selvaggio di White Light
White Heat dei Velvet Underground, e poi al glissando supersonico di
Dry Heat, un omaggio agli assoli dal vivo di Jimi Hendrix.
Anche nei momenti piu` provocatori, Jones rimane comunque sempre dalla parte
del compositore moderno. Escursioni piu` colte come il
mini-concerto per percussioni e dissonanze di Transaction
o la musica da camera per macchinari pesanti di Undertone
rivelano una mente tutt'altro che oscurata dalle droghe.
Le sue improvvisazione dal vivo sono l'equivalente punk delle piece
d'avanguardia di Stockhausen.
Nel 1992 Jones is unisce al gruppo di performance Torture Chorus e viaggia in
Giappone.
L'EP Guitar Noise (Charnel, 1993) segna il ritorno di Trance con due brani per sola
chitarra, uno registrato dal vivo e uno in studio.
Audiography (Staalplaat, 1993)
riparte dai pezzi piu` ardui e austeri del primo album, provando ad
espandere quelle intuizioni e avvalendosi di mezzi ben superiori. Cio` gli
consente una maggior cura dei dettagli e una ricerca piu` subdola sui timbri.
Sia come sia, le sue composizioni acquistano una sorprendente qualita`
cinematica, ovvero sembrano fatte su misura per il cinema.
Il primo album aveva gia` lasciato presagire il suo interesse per la musica
classica, sia pur deformata nell'ottica della sua elettronica psichedelica.
Sia l'iniziale Theme Forgetting sia la conclusiva Epitaph,
che sembrano le versioni dissonanti di due requiem per organo,
proseguono in quella direzione.
Yearning Like A Goddess In Pain
raggiunge un livello sofisticato di astrazione del suono, al confine con la
pura avanguardia, nel quale ogni suono (continuo o percussivo) viene sfibrato
e spersonalizzato in un ipnotico gioco di riverberi.
Il paesaggio tribale di Temple Of The Mind e` solcato da un nugolo di sibili
sinfonici nello stile di Irrlicht (Klaus Schulze). Il battito metronomico,
i droni minacciosi di sottofondo, e le fugaci frasi degli archi che sfrecciano
in primo piano compongono un potente quadro metafisico.
Non a caso Jones perviene alla sua prima sinfonia (della quale il disco riporta
soltanto il primo movimento). Ancora una volta si tratta di uno studio
nella contrapposizione di temi. Il suo flusso disgregato di accordi e di brevi
frasi melodiche (che si sovrappongono in maniera geometrica e ciclano
periodicamente) crea una tensione drammatica d'alto effetto.
Jones e` meno convincente quando tenta semplicemente di fondere
tribalismo etnico e musica industriale, come anticipato da Insistent Memories
e replicato da Visions Of Ecstasy. Jones e` programmaticamente psichedelico,
spirituale, trascendente, etc. Ma di fatto e` un compositore di grande valore,
a prescindere dalle etichette e meglio farebbe a concentrarsi sul fatto sonoro.
Trance si conferma uno dei progetti piu` geniali della musica neo-ambientale.
Mason Jones parte dal Klaus Schulze di Irrlicht (ovvero dal Beethoven
della musica elettronica), riesuma lo spirito delle colonne sonore dell'orrore,
innesta droni psichedelici dappertutto e secerne musica subliminale che avanza
a passo lentissimo, ma e` nondimeno ricca di svolgimento drammatico.
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After the collection of group improvisations of
Contents Under Pressure (Flying Esophagus Productions, 1994), Mason
Jones released the new Trance album,
Augury (Charnel, 1995), a worthy follow-up to the symphonic sound of
Audiography (Staalplaat).
Trance promises to become one of the key projects in the realm of neo-ambient
music. Mason Jones sails from the galactic impressionism of Klaus Schulze's
Irrlicht and lands into a soundscape of psychedelic drones and horror
soundtracks. The sinister suspence of All The Myriad Ways and
Marianas Trench has its roots in gigantic open spaces. What sets his music
apart from most electronic architects is that Jones' slow-motion sculptures are
rich in dramatic development. Noises build up until they reach a climax of
metaphysical tension. There's a bit of classical avantgarde in Evidence Of
Danger, a bit of Pink Floyd's Ummagumma in Acceleration and Sisyphus,
a bit of Canterbury's prog-rock in Segau Tago. Jones has mastered many
techniques and has his spiritual roots in twenty years of experimental music.
This fourth disc is a worthy follow up to Audiography's symphonic dimension.
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Dopo la raccolta di
improvvisazioni collettive di Contents Under Pressure (Flying Esophagus Productions, 1994), esce il nuovo album di Trance,
Augury (Charnel, 1995), degna continuazione del sinfonismo di
Audiography (Staalplaat).
La solenne suspence dei paesaggi elettronici di All The Myriads Way,
l'inquieto anelito metafisico di A Lesson Learned,
soprattutto le gelide fasce sonore di Marianas Trench costituiscono il
cuore dell'arte pittorica di Jones.
Sono dissonanze microscopiche in agguato dentro immani spazi aperti.
Dalle nebbie cosmiche emerge uno scenario terrestre e un viso umano quando
alla musica si aggiungono i ritmi, in Aurelia.
Le fonti d'ispirazione, oltre allo Schulze d'epoca, sono molteplici:
i sinfonismi frammentati dell'avanguardia classica in Evidence Of Danger,
lo sperimentalismo post-psichedelico un po' pasticcione dei Pink Floyd di
Ummagumma in Acceleration e Sisyphus, il free-jazz dadaista
di Canterbury e dell'Art Ensemble Of Chicago nella lunga, sconnessa e tribale
Segau Tago.
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Jones ha anche pubblicato numerose cassette: Fatal Blow (Charnel, 1988),
Abyss e Beaten Track nel 1989, Purity e Mesmerism nel 1990,
Unyielding Firmament (Sounds For Consciousness Rape, 1993) e
Emergence Of Buried Truths (Obuh Tapes, 1993).
La quantita` di musica sparsa su compilation di varia natura e` abnorme.
A questo punto Jones vara il progetto Subarachnoid Space
(con Melynda Jackson alla seconda chitarra), con l'intenzione
di rifondare il rock psichedelico su basi piu` moderne.
Preceduto dal singolo Char-Broiled Wonderland (Charnel), l'album
Delicate Membrane (Charnel Music, 1996) rivela un
quartetto che esegue musica strumentale rigorosamente improvvisata.
Le chitarre dominano, ma il tribalismo di fondo di Karoshi e
K&V Equals Drool fa pensare ai Crash Worship, sia pur con dose
massicce di allucinogeni in piu`. I brani sotto tutt'altro che grovigli
caotici di musica, comunque; anzi, quasi sempre hanno una "trama" ben definita.
Rifacendosi alla Careful With That Axe dei Pink Floyd, Don't Look In
The Trunk costruisce un'atmosfera di tenebrosa suspence, salvo non liberarla
mai. La fiaba di dieci minuti di Talking Tina centellina suoni piu`
o meno casuali il cui flusso sviluppa pero` un discorso trascendente come nei
raga o nelle suite di John Fahey, sempre sottolineato da una cadenza di guerra
pellerossa. Anche la jam piu` astratta e dilatata, Lidocaine,
esplicitamente psichedelica, non rimane poi cosi` al di fuori della tradizione
del rock, visto che vi si ascoltano echi di Velvet Underground, Stooges e
soprattutto Doors. Un gioco piu` sofisticato di timbriche fa librare lo sketch
surreale di Something Wicked, accenno di un disco completamente diverso
che il gruppo, volendo, potrebbe fare.
Ether Or (Unit Circle, 1997)
contiene sei lunghe jam improvvisate dai Subarachnoid Space
alla fine del 1996. Il maestoso
sound psichedelico del gruppo si affida a progressioni ciclopiche di dissonanze.
Il gruppo e` all'apice delle proprie capacita` nei grandi vortici di
distorsione
a passo di cerimoniale sacro di Circular Motion e nel concerto per sibili e
ronzii di Whispers Of Momentum, che si librano in raga solenni.
La carica un po' ubriaca e un po' tribale di Shady Character e
il rombo ultrasonico di Repetitive Smile costituiscono un po' la controparte
umana e persino comica di quella tragica apologia di infiniti. La frenesia
liberatoria dei musicisti culmina nelle cacofonie al limite del free-jazz di
A Collection Of Smoke (quindici minuti).
Decoroso seguito del superbo Delicate Membrane di un anno fa, anche se
nettamente inferiore a quel capolavoro.
Per il live Almost Invisible (Release, 1997)
Mason Jones assembla un altro nugolo di jam strumentali di altissimo livello,
che si succedono senza discontinuita`, come movimenti di un'unica, lunga ed
estenuante suite.
Alla fine del 1996 aveva reclutato la batterista Michelle Schreiber. Il
singolo Charbroiled Wonderland, registrato in trio con Schreiber e il
bassista Jason Stein, aveva lanciato la nuova fase del gruppo, presto
perfezionata da Delicate Membrane.
Jones impiega la stessa,
collaudata formazione per il nuovo album.
Shut Inside propone una delle trance piu` allucinogene della sua carriera,
un vasto affresco di feedback su una tela di gentili melodie indianeggianti
che si sovrappongono e intrecciano in continuazione, mentre la batteria
percuote marziale alla Set The Controls For The Heart Of The Sun (Pink
Floyd).
Non ha, invece, nulla di questa logica ipnotica un brano come Hidden Outside,
che si rintana in un caos astrale, in un free-jazz degli spazi intergalattici,
e cesella una delle loro "delicate membrane" di rintocchi dissonanti.
Il contrasto con la successiva Floating Above The Skyline, lanciata in un
furibondo galoppo a mo' di raga, non potrebbe essere piu` intenso. Il gruppo
vi sfodera la sua predilezione per i piu` maniacali crescendo, ancora una
volta sospinto dallo stesso pattern percussivo alla Pink Floyd.
L'intercalare di veementi propulsioni e di "delicate membrane" diventa il
leitmotiv del disco con la musica psico-ambientale di Below Any Border,
una nebulosa di accordi minori bisbigliati in tremula apprensione da
un'orchestra da camera psichedelica. E` l'apice trascendente del disco,
un salmo oceanico che inalbera la loro religione della libera forma in
libero suono.
La meditazione monumentale di Outlined in Rust (diciassette minuti) non
fa che fondere i due modi, le due personalita` di questa schizofrenica
operazione. La "groove" di sottofondo e la cadenza solenne fungono da
impalcatura per le infiorescenze delle chitarre; creano suspense per
l'anarchia armonica che si consuma lentamente in primo piano. Tocchi
sempre piu` leziosi e amorfi pennellano una partitura astratta, ficnhe'
la batteria riprende le fila con un tuono stentoreo e apocalittico
Tutto e` sfumato, e al tempo stesso ferocemente a fuoco.
Lo space-rock attraversa le paludi
di stupore della mente per generare movimento corporeo.
Il gran finale a rotta di collo di Calm Fever chiude trionfalmente
questo cerimoniale del subliminale futuribile, in cui l'infernale e il
paradisiaco si scoprono lati opposti della stessa luna.
Mason Jones raccoglie su International Incident (Charnel, 1998) disco
cinque performance dal vivo (tutte in Giappone).
Se non siete cultori dell'avanguardia piu` spregiudicata, dubito che vi
interesseranno. La prima (come la terza) e` un duo di chitarre, ma non
aspettatevi riff o anche solo droni: Jones concede soltanto distorsioni
violente e sgraziate. La seconda, per quartetto rock, assomiglia a
un'improvvisazione di free-jazz. La quarta, per chitarra e batteria, si
avvicina alle atmosfere psichedeliche dei S.S., un po' perche' le distorsioni
sono meglio focalizzate, un po' perche' la batteria scandisce un passo
ultraterreno. Viene anche in mente il Sun Ra di Atlantis.
La quinta e` per chitarra e oscillatori.
Con tutto il rispetto per il personaggio, di O'Rourke ce n'e` uno e basta
e avanza.
Endless Renovation (Release, 1998), il primo album composto davvero
in studio (e non semplice raccolta di registrazioni in presa diretta), mette
a frutto tanti anni di
sperimentazione e trova forse un maturo equilibrio fra le tante forze
centrifughe dell'arte di Jones. La suite psichedelica viene ricostruita
alla luce dei reperti archeologici di Colosseum, Iron Butterfly e tanti
altri che tentarono di ampliarne le maglie.
Will You Make My House A Carnival (dodici minuti) si sviluppa in
lento crescendo: gli accordi lugubri dell'organo sembrano usciti da una
fuga di Bach, ma batteria e basso impongono uno stentoreo ritmo jazz, e
da qui in avanti si anima il contrappunto fra l'ipnotico bolero da fiera
dell'organo (uno dei temi piu` felici della carriera di Jones, un incrocio
fra il Frank Zappa piu` ilare e il Terry Riley piu` trascendente), i feedback
compassati della chitarra e i borboglii elettronici di sottofondo.
Square Wheels si attiene piu` fedelmente al canone del rock psichedelico,
facendo perno sulle distorsioni delle chitarre e su una trascinante cadenza
sufi. Il ralenti` in dissolvenza di Good Grief e il trip-hop cacofonico
di Stereo Saturation alimentano la nebbia dei sensi.
Su tutto troneggia il viaggio interstellare di Safety In Numbers
(diciotto minuti), crivellato dai raga sgraziati della chitarra e cullato
nei tintinnii di un dulcimer.
Il disco si addormenta negli accordi disarticolati di Twilight Sleep,
al ritmo sornione inventato dalla Set The Controls dei Pink Floyd.
Jones si lascia alle spalle l'auto-indulgenza delle improvvisazioni dal vivo
e, grazie anche alla brillante sezione ritmica, trova invece un formato
compatto e coerente per le sue escursioni psico-metafisiche.
La musica del Mason Jones di studio (coadiuvato da Andrey Stephens dei
Gay Barbiarians al basso e all'organo, da Melynda Jackson alla chitarra, da
Chris Van Huffel alla batteria e da altri amici) e` insomma piu` minimalista e
ambientale che psichedelica. Lungi dall'essere un semplice chitarrista
space-rock, Jones e` un compositore atmosferico che puo` misurarsi con
le dimensioni piu` occulte della musica.
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The Sleeping Sickness (Elsie & Jack, 1999), recorded almost at the
same time as the previous album, but again live, shows what could be the best
line up ever of the band. The album is credited also to the sick genius of
Scott Ayers, the soul of Pain Teens who recently
rechristened himself Walking Timebombs.
The album contains six instrumental tracks, which are mostly long and free-form.
The Sleeping Sickness I begins with an eastern trenody in the style
of early Pink Floyd but then grows into a driving, pounding piece of
"Hawkwindian" space-rock. The gallopping pace of this track recedes into the
tribal and gothic The Sickness Sleeps. The painful free-jazz cacophony
of Sick And Sleeping slowly acquires structure and turns into a languid
acid-rock jam, like a cross between Grateful Dead and Weather Report.
A pounding rhythm again propels The Sleepness Sickness: guitars wail
out of tune against a wall of industrial noise, the
punk-rock frenzy mutates into panzer-like riffs.
The Sleeping Sickness II crowns the cerimony with
incessant, tribal rhythm unbridled in a furious crescendo, which
pierces through a forest of electronic and percussive noises
and wild guitar distortions, like a modern version of the
Velvet Underground's Sister Ray.
Mason Jones and Scott Ayers have manufactured another soundtrack for hell.
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(Translation by Cinzia Russi/ Tradotto da Cinzia Russi)
The Sleepless Sickness (Elsie & Jack, 1999), registrato quasi in
contemporanea con il precedente Endless Renovation (Release, 1998),
ma ancora una volta dal vivo come International Incident (Charnel, 1998),
sfoggia forse la migliore formazione nella storia del gruppo.
Il disco e` accreditato anche
al genio malato di Scott Ayers dei Pain Teens, che
adesso si fa chiamare Walking Timebombs.
L'album contiene sei pezzi strumentali per lo piu` lunghi e free-form.
The Sleeping Sickness I attacca con una trenodia orientale stile
primi Pink Floyd che poi cresce in un pezzo di space-rock
martellante e cadenzato alla Hawkwind.
Il ritmo galoppante che caratterizza questo pezzo
regredisce nel tribale e nel gotico con The Sickness Sleeps. La
dolorosa cacofonia free-jazz di Sick And Sleeping acquista lentamente
una sua struttura per trasformarsi in una languida jam di acid-rock, una sorta
di incrocio tra Grateful Dead e Weather Report. Il ritmo martellante ritorna
a spingere in The Sleepness Sickness, con le chitarre che gemono
stonate contro un muro di rumore industriale e la frenesia punk-rock che si
tramuta in riffs da panzer. The Sleeping Sickness II corona la
cerimonia con un ritmo incessante e tribale, che si leva a briglia sciolta
in un furioso crescendo e penetra una foresta di rumorose
percussioni elettroniche e selvagge distorsioni di chitarra, quasi una
versione moderna della Sister Ray dei Velvet Underground.
Mason Jones e Scott Ayers hanno realizzato un’altra colonna sonora
dell’inferno.
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Subarachnoid Space's live
These Things Take Time (Release, 2000)
relies on a stable four-piece combo and, in particular, on a stronger rhythm
section (Chris Van Huffel of Gay Barbarians
on drums, Andey Stephens on bass).
No surprise, therefore, that this is Jones' most "classical" album, where
his psycho-galactic journeys are confined within geometric structures and
solid dynamics.
C, tight and pounding and driving, is the closest thing to a
"rock song" that Subarachnoid Space ever scored.
The subtle guitar interplay of B adds a new dimension
to his acid flights thanks to Melynda Jackson, who acts as Jason's "alter guitar".
The musician's skills and inspiration may be changing, but the band's forte
remains the free-form suite swirling around sideral guitar sounds.
The 9-minute dissonant raga A lies down the arsenal of tools:
floating Pink Floydian bass line,
fluttering guitar distortions, steady drumming.
D (the album's standout track) is a 10-minute slow-burning epics that
starts in the womb of a quasar
with the amorphous acid jamming o Grateful Dead's Dark Star or
Jimi Hendrix' 1983, and then picks up steam and dives into a
Hawkwind bacchanal.
On the other hand, E doesn't make much of the sound of
the theremin.
A New And Exact Map (September Gurls, 2000) is the first misstep in
Jones' career, an album that has no reason to exist. The five lengthy tracks
simply rehash concepts he has explored before in much more interesting
settings.
The album is notable mainly for
the ambitious Eastern-sounding Indy Maru.
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(Translation by/ Tradotto da Walter Consonni)
These Things Take Time (Release, 2000) presenta i Subarachnoid
Space come un combo stabile di quattro elementi e, in particolare, con
una poderosa sezione ritmica (Chris Van Huffel dei Gay Barbarians alla batteria, Andey Stephens al
basso). Nessuna sorpresa, dunque, se questo si presenta come l'album
più "classico" di Jones, in cui i suoi viaggi psico-galattici
sono mantenuti sotto controllo entro strutture geometriche ed una solida
dinamica. C, rigidamente martellante e sferzante, è la
cosa più vicina ad una "rock song" che i Subarachnoid Space
abbiano mai realizzato. Il delicato interplay chitarristico di B
aggiunge una nuova dimensione ai tipici voli acidi grazie a Melynda
Jackson, che si propone come "alter guitar" di Jason.
Le capacità e l'ispirazione del musicista possono essere mutate,
ma il punto forte della band resta la suite free-form che si avvolge a
spirale attorno a suoni di chitarristici siderali.
Il raga dissonante di nove minuti A si distende su un arsenale di
strumenti: linea di basso fluttuante alla maniera dei Pink Floyd,
distorsioni chitarristiche svolazzanti, drumming assiduo. D (il
brano di spicco dell'album) è un epico brano ad andamento lento
di dieci minuti che inizia nel grembo di un quasar con l'amorfo jamming
acido della Dark Star dei Grateful Dead o della 1983 di
Jimi Hendrix, e poi si scatena per tuffarsi in un baccanale alla
Hawkwind. D'altro canto, E non fa granchè con il suono del
theremin.
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Subarachnoid Space's Also Rising (Strange Attractors, 2003), recorded
by yet another four-piece line-up, is one of Jones' most accomplished works,
although it lacks both the titanic aim and the degree of innovation that
made the earlier works so endearing.
The ten-minute hypnotic raga of The Harsh Facts of Life continues the
exploration begun with Indy Maru, but with a more aggressive stance
and a more psychedelic flavor.
The 11-minute Tigris, which had already appeared on a split album
(Camera Obscura, 2002) in a longer version, is the most daring piece,
an astral journey of Helios Creed-ian
proportions that decays in a fervid prayer.
A handful of
shorter pieces explore a variety of settings for Jones' and
Melynda Jackson's guitar meditations:
the calm, mellow atmosphere of Deep End,
the metaphysical tinkling of Angel Food,
the hard-rocking volcano of Burn Shot,
the sparse and anemic Down Nod Out.
Mason Jones' Crystalline World of Memory (Public Eyesore, 2003) is
a CD-ROM of psychedelic guitar.
In 2003, Jones retired from Subarachnoid Space and his place was taken by
guitarist Chris Cones, while Jackson became the de-facto leader of the quartet.
It is not surprising that the six tracks (40 minutes) of
The Red Veil (Strange Attractors, 2005)
mark a significant change in style: a more prominent rhythmic emphasis and a
stronger "group" sound.
Honorable Mention is the archetype of these
Helios Creed-ian guitar-driven fugues fueled by King
Crimson-ian stopgap instrumental interaction.
Ourobouros demonstrates the combo's ability to
produce a relatively smooth flow of superficially
discordant sounds, ranging from metal-grade attacks to
raga-like repetitions. These tracks lose in subtlety
what they gain in dynamics, since they tend to be
"loud" and pounding. Trainable begins with the
quartet at its most cohesive, then accelerates into
hyperdrive. PSSA slows down to a bluesy
hiccup. These tempo and mood shifts, and the massive
sonic architectures that sustain them, are more
typical of prog-metal bands such as Dream Theater than
of Subarachnoid's abstract psychedelic past.
On the other hand, The Red Veil is an
eleven-minute immersion in the harrowing sounds of the
subconscious that slowly coalesce in a steady stoner
beat and incendiary guitar hymn.
Duster is languid blues phrases mixed with
ghostly dissonances that suddenly explode in an
Eastern-sounding whirlwind of quasi-religious
ecstasy.
All in all,this sounds like the transitional album
that tries to say something new but doesn't quite find
the right way to say it.
Over and over again, the real triumph is in the
balance achieved between Melynda Jackson's and Chris
Cones' guitar sounds and the rhythm section of Chris
VanHuffel (drums) and Diego Gonzalez (bass).
Subarachnoid Space's
Eight Bells (Crucial Blast, 2009) offered more
psychedelic freakouts with fewer surprises but unchanged vigor.
Subarachoid Space's guitarist Chris Cones formed
3 Leafs with other veteran psychedelic-rock musicians.
They specialized in brainy jams, the archetype being
the eleven-minute No Control off Space Rock Tulip (2009),
and the danger being the loose and overlong 13-minute
Eat The Earth (2011) off Eat The Earth (2011).
The influence of minimalism and free jazz became more prominent on
Titular Lines (2011).
Technical Death Metal Parking Lot (Dub Ditch Picnic, 2012) contains
one of their most intellectual collages, Technical Death.
Canal Smarts (2012), recorded by a six-member unit including
Tim Cohen of the Fresh & Onlys, contains
the 20-minute Apprentice Destroyer, another refinement of their
elegant collage format with hypnotic repetition a` la Necks,
and the 13-minute
industrial pow-wow dance of Guacamole Window .
The 45-minute jam Spaa (2012) implicitly copied the Necks'
preferred format.
En Super Forme (2012) documents a live performance by 3 Leafs.
3 Leafs' Josh Pollock was also active as
DJ Female Convict Scorpion with chaotic psychedelic cauldrons such as
WWZ (2010) and
Bill Cosby Talks To Kids About Drugs (2012).
As Lake Millions,
Josh Pollock also released the ambient music of
Sea Of Stories (2013).
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(Translation by/ Tradotto da xxx)
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