Renamed Pleasure Forever, the piano-guitar-drums trio penned an even more sophisticated album: Pleasure Forever (Subpop, 2001). The pompous melody of Goodnight is typical of their brand of art-rock, but their efforts are better represented by the 7-minute mini-suite Any Port In A Storm, that spans Ziggy-era Bowie, operetta arias, minstrel song and circus music, and, in the process, evokes the Chainsaw Kittens.
One man is definitely an influence on Pleasure Forever: the powerful, deafening stomp of Meet Me In Eternity merges Nick Cave's fanatic impetus with pop harmonizing, and Cave's fervor permeates Stay Precious as well.
The nine-minute Magus Opus emphasizes the psychological component of their music and showcases some inspired piano playing.
The band sometimes tries too hard to weave complex harmony, and, because the melodic core is too frail, the instrumental flourishes sound disconnected.

I Vss si formarono nel 1995 a San Francisco suonando un noise-rock dominato dalle tastiere e uscirono con gli album Nervous Circuits e 21:51. Il tastierista Andrew Rothbard, il chitarrista Joshua Hughes e il batterista David Clifford si sono riformati nel 1997 come Slaves e hanno fatto uscire un EP omonimo (Loveletter 1998), il singolo An exact seance/Penumbra-Hadabra (Tripoli 1997) e il mini-album di sei brani The devil's pleasures (Troubleman Unlimited 1999). Il sound di On your belly you shall crawl e Honeycomb communique capita dalle parti del pop psichedelico e del glam-rock. I branbi piu' lunghi come Calling the loa e Name of man rivelano un'attitudine melodrammatica unita ad una sensibilita' del macabro presa in prestito da Swans e Nick Cave.

Cambiata la ragione sociale in Pleasure Forever, questo trio chitarra-tastiere-batteria ha creato un disco ancor piu' sofisticato: Pleasure Forever (Sub Pop 2001). La melodia pomposa di Goodnight e' tipica del loro glam-rock, ma la loro arte e' meglio rappresentata nella mini-suite di sette minuti Any port in a storm, che abbraccia il Bowie dell'era Ziggy, le operette, le commedie e la musica circense, con richiami ai Chainsaw Kittens all'interno dell'operazione.

L'influenza di un uomo emerge definitivamente in alcuni brani: il potente, assordante stomp di Meet me in eternity fonde l'impeto fanatico di Nick Cave con armonizzazioni pop, mentre un fervore sempre degno di Cave permea Stay precious.

Il secondo album dei Pleasure Forever, Alter (Subpop, 2003), raccoglie alcuni numeri esplosivi che perfezionano le felici intuizioni del debutto: l'ipnotico boogie demoniaco di White Mare, il rock'n'roll pianistico di Czarina, l'epica progressione melodica di Drawns an 8, il vaudeville gloriosamente avvinazzato di Hymn Harmonica, la vignetta retrò Stray Cats-iana Tempest II.  Lo psicodramma di sei minuti Aeon Flame è viscerale ed intenso, pieno di improvvisi singhiozzi e svenimenti, al di là delle ovvie citazioni (il ritmo fa eco ai Doors di People Are Strange, la chitarra mima la melodia di Alabama Song di Weill). La sua atmosfera macabra culmina nel caotica e piena di suspence Wicked Shivering Columbine. Il "glam" del loro primo album è in gran parte scomparso: ne permangono timide tracce nella conclusiva Gideon & Goliath e poco altro. In definitiva la band è più tesa, più dura, più cinica e più forte. Sfortunatamente, la seconda parte del disco perde un po' di vigore e di impulso. La tecnica di Andrew Rothbard alle tastiere è fortemente migliorata. La sua voce distorta, d'altro canto, dopo un po' finisce per annoiare (è l'unico elemento che non cambia da canzone a canzone).

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