Uncle Tupelo


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No Depression , 6.5/10
Still Feel Gone , 5.5/10
March 16-20, 1992 , 7/10
Anodyne, 6.5/10
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Summary.
Led by singer-songwriters Jay Farrar and Jeff Tweedy, Uncle Tupelo pretty much invented a new genre when they released No Depression (1990), a collection of country ballads played with the fury of hardcore. Abandoning the punk edge and focusing on the depressed stories, the acoustic tour de force of March 16-20 1992 (1992) invented more than a genre: it created a movement for sincere, populist and political music. Anodyne (1993) hinted at the mainstream appeal of this idea. After they parted ways, the two leaders would form two of the most influential bands of the 1990s: Son Volt and Wilco.
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Gli Uncle Tupelo furono il gruppo che resuscito` la country music nell'era del grunge. Piu` che altro la loro fusione di hardcore e folk rappresento` un tentativo originale di riavvicinare il sound della citta' a quello della campagna, in un'era in cui fra i due mondi sono state erette infinite barricate.

Il gruppo venne formato dai cantanti e chitarristi Jay Farrar e Jeff Tweedy nei pressi di St Louis (Belleville, tecnicamente ancora in Illinois), e debutto` con le cassette Colorblind & Rhymeless (Rockville, 1987), Live And Otherwise (Rockville, 1988), Not Forever Just For Now (Rockville, 1988).

No Depression (Rockville, 1990) continue ballate folk e country suonate con la furia degli Husker Du, un po' come si faceva a Los Angeles ai tempi del "cowpunk".
Screen Door, Before I Break e soprattutto la vibrante Whiskey Bottle, componevano anche un grigio, arido affresco della vita del Midwest. L'insieme di testi dimessi e musica rabbiosa (Graveyard Shift sfoggiava la grinta dell'hard-rock), entrambi con le radici nel popolino del Midwest, fece la fortuna del gruppo. Farrar, in particolare, si rivelo` efficace portavoce di una generazione nascosta, che non aveva preso parte al sacco di Los Angeles o alla ricostruzione dell'undeground, ma che nondimeno aveva bisogno dei suoi eroi. L'anthem No Depression era pero` scritto (nel 1936) dalla Carter Family.

Il singolo I Got Drunk (1990) e` un altro dei loro classici quasi punk.

Still Feel Gone (Rockville, 1991) continuo` la saga con il lamento Dylan-iano di Looking For A Wait Out, l'orecchiabile Gun, il brioso country & western Watch Me Fall. Il vivace singolo Still be Around (1991) e l'esplosivo riff di Sauget Wind consacrano la stagione.

Ma gli Uncle Tupelo trovarono la loro vera vocazione su March 16-20, 1992 (Rockville, 1992), all'insegna di un folk populista e politicizzato (e prevalentemente acustico) traboccante di sincera passione per le sorti dell'uomo della strada. Il ricorso senza pudore a chitarre acustiche, banjo e mandolini e una maggiore cura nella produzione ne fanno un curioso ibrido di Woody Guthrie e REM. Criminals e Sandusky ossequiano comunque i maestri del moderno folk elettrico: Gram Parsons e Neil Young, mentre Wait Up e Black Eye di Tweedy sono canzoni piu` complesse e mature e Fatal Wound e` appena un bisbiglio e Grindstone e` un folk-rock saltellate. L'album rimarra` probabilmente il loro capolavoro.

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Anodyne (Warner Bros, 1993), recorded live in the studio with Clockhammer's Ken Coomer on drums, completed the conversion of Uncle Tupelo to a more romantic and melodic sound. The core Uncle Tupelo themes are given a pensive and anthemic treatment in Slate, Anodyne, Steal The Crumbs and particularly Chickamauga. Tender moments, such as the Bob Dylan-ian serenade No Sense In Lovin', drifting away in a lake of languid chords, prevail over tense moments. Only once, in The Long Cut, does the group unleash loud hard-rock guitars in the vein of southern rock and Neil Young, although two soul-rock numbers (New Madrid and We've Been Had) evoke Rod Stewart and the Faces.

89/93: Anthology (Columbia, 2002) is a career retrospective.

This group originated two influential later bands: Son Volt (Jay Farrar) and Wilco (Jeff Tweedy).

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