Thom Brennan
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Western Spaces (Innovative Communications, 1987), 6/10
Mountains (LAN, 1987) (Rubicon, 1993), 7.5/10
The Path Not Taken (Amplexus, 1995), 6/10
Beneath Clouds (Arya, 1996), 6/10
Vibrant Water (mp3.com, 2000), 6/10
Mist (Space for Music, 2001), 6/10
Shimmer (mp3.com, 2001), 6/10
The Secret Faith Of Salamanders (mp3.com, 2002), 5/10
Satori (Zero, 2002), 6.5/10
Signals In Moonlight (Peacework, 2002), 5/10
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Thom Brennan (che aveva iniziato nel 1982 accanto a Steve Roach) è il meno fortunato dei pionieri californiani della new age elettronica. Benché il suo stile anticipasse le suite della new age elettronica e costituisse di fatto il trait d'union con lo sperimentalismo californiano di Terry Riley e Morton Subotnick, le sue opere autoprodotte non vennero mai diffuse su larga scala. Una sua composizione di venti minuti, In The Heat Of Venus, figura nell'edizione originale di Western Spaces.

Mountains, registrato nel 1987, uscirà su CD soltanto sei anni dopo. Opera imponente, ispirata dalla natura selvaggia di un'isola tropicale, mette in luce fonti che datano dal Medioevo, dai canti gregoriani, e scendono fino al minimalismo orientaleggiante di Terry Riley, agli affreschi cosmici di Klaus Schulze, all'impressionismo ambientale di Brian Eno.

Nella monumentale Mountains (quasi mezz'ora) le figure melodiche sono appena abbozzate, si dissolvono in un labirinto di echi. Il poliritmo incalzante dei sequencer, quasi meccanico, sovrapposto a un "drone" bassissimo di sottofondo, e a folate di accordi di violini, si stempera in vortice lontanissimo di campanelli e cori angelici, e, proprio quando sembra essersi perduto per sempre, ritorna in un crescendo minaccioso. Il cambiamento avviene per variazioni minutissime, mimetizzato nei cicli infiniti che sembrano ripetersi sempre identici e che in realtà sono sempre diversi. L'ispirazione di Brennan è d'altronde tutta contenuta fra quadri astratti come Green River Passage e lentissimi crescendo sinfonici, che assomigliano ad "om" trascendenti, come Incense And Rain. La ricchezza cromatica si accoppia alla stasi drammatica per conferire pathos e mistero alla cornucopia di linee melodiche, frequenze intermittenti e dissonanze robotiche.

La varietà di minimalismo per cui propende Brennan è un ondulare dolcissimo, continuo, a passo cerimoniale, di sequenze tonali. Suite come Habu Valley sono pervase da un'eleganza leggiadra e conservano sempre una dimessa qualità liturgica. Come un fuoco che bruci piano piano, estinguendosi poco alla volta, senza fiammate, crogiolandosi nel proprio crepitio. Priva di svolgimento narrativo, di spessore sinfonico, di dettagli pittorici, l'elettronica di Brennan è distante tanto dai poemi tardo-romantici di Klaus Schulze quanto dalle ponderose elucubrazioni di Steve Roach.

Monsoon, composta nel 1993, è una suite più movimentata, pullulante di suoni nervosi, con un dichiarato intento pittorico. Le percussioni "legnose" rappresentano il mondo esotico, le dissonanze metalliche rendono il senso della forza del monsone, e così via.

Dopo otto anni di inattività discografica, Brennan, ritiratosi nella California settentrionale a fare tutt'altro, viene convinto da Steve Roach a mettere insieme i frammenti che ha composto nel tempo libero. Lo stile del mini-album The Path Not Taken è poliritmico e ipnotico, in parte frutto di una maggiore consapevolezza del potere illusionista dell'elettronica.

Su Amplexus (Projekt, 1995) viene pubblicata la suite The Path Not Taken di quasi venti minuti, uno dei suoi excursus piu` concettuali.

Fantasioso scenografo di musica elettronica, Brennan inventa un universo e poi, con immensa pazienza, vi gira un documentario.

Beneath Clouds (Arya, 1996) contains two lengthy tracks (31 and 41 minutes respectively) of textural tonal music that mimick Steve Roach.

Live studio improvisations yielded the material of his post-millenium (and Seattle-based) releases, all of them characterized by hypnotic, ambient, impressionistic stances: Vibrant Water (mp3.com, 2000), which contains three lengthy tracks, Mist (Space for Music, 2001), which contains four tracks, Shimmer (mp3.com, 2001), which contains five tracks including the 30-minute two-part title-track, The Secret Faith Of Salamanders (mp3.com, 2002), which contains four tracks, the introspective Satori (Zero, 2002), which is one 71-minute composition, Signals In Moonlight (Peacework, 2002), and the sequencer-driven Silver (2005).

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