Deca


(Copyright © 1999 Alessandro Bianchi | Terms of use )

Alkaid (1986) *½
Synthetic Lips (1987) **
Claustrophobia (1989) ***
Premonizione Humana (1992) **½
Mater Frequentia (1993) **½
Sodoma vol. I (1994) **½
Sodoma vol. II (1996) ***½
Phantom (1998) ***
Electronauta (2000) **
Simbionte (2002) ****
Aracnis Radiarum (2007) **
Automa Ashes (2010)
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(Text by Alessandro Bianchi, translated by Roberta Pennasilico)

Composer Federico DeCaroli, aka Deca, grew up as a classical piano player during the 70’s. He started his carreer in bands that played underground and new wave music. In the middle of the 80’s, though, he decided to turn to a solo carreer, and started experimenting with electronic music and instrumental music in general. It is hard to give a specific definition for Deca’s work. Over the years, he experimented with a musical style of his own that has always earned many positive comments from music reviewers and professional musicians.

Deca is amazingly skillful at creating original electronic music. He masters enviromental sounds, human voices, acoustic instruments and more. For his ability, Deca gets involved in many artistic projects. For example, he writes soundtracks for stage performances, movie soundtracks, multimedia exhibitions, ballets and experimental musical events. Deca’s production is so massive that only a small part was released. In fact, there are many music collectors who show vast interest in his unreleased recordings and rare tapes.

His first record was released in 1986 and named Alkaid after a star in the Ursa Major constellation. This record was released with an independent record company that released only a few copies. The producer pressed to orient the sound of this record towards the style of Jarre. Deca’s second record, Syntehtic Lips, seems to have a more pop style (influenced by Jarre or Tangerine Dream). It is, in fact, mainly based on the drums, keyboards, sequencers and harps. Overall, the tracks are pleasing and show more mature and professional electronic arrangements.

In 1989, Deca recorded his album Claustrophobia, which is still considered one of his best productions. There is a totally different approach with the instruments and the audience. For the first time, in fact, Deca uses his voice and sings songs that he wrote himself. This record is a milestone in the Italian and European electronic new wave music. This was also the last album to be recorded in vinyl. In 1992 Deca released the CD Premonizione Humana, which includes some of his most remarkable piano pieces. The message that Deca delivers through this CD is that music is a reality that inspires reflections and feelings, thus trying to provoke in the listeners an individual vision of the world.

In the following six years, Deca experimented with a few more recordings on tape. Mater Frequentia and Sodoma I and II are artful musical pieces full of gloomy atmospheres. In 1998, Deca released Phantom, a CD that was aimed to be addressed to a larger audience. The sounds are still quite obsessive, but they confirm Deca’s remarkable musical talent. This CD was also the first one to be launched into the international market. In 2000, Deca released Electronauta, a collection of unrelased tracks, essentially technopop and cyberpunk, as a homage to his artistic roots. In the same year, Deca started to release some of his unrealeased tracks on specialized sites on the Internet.

Simbionte (2002) is probably the highest example of Deca’s musical evolution. The gothic moods would be a perfect soundtrack for a mystery story by Lovercraft. The rich acoustic arrangements give an idea of Deca’s professional growth through his career. This CD represents the exaltation of the artificial sound as a skillful manipulation of the natural one. Deca’s latest release, Aracnis Radiarum (2007), seems a perfect soundtrack for a science fiction movie. The sounds and the themes are some of the artist’s favorite ever. In fact, the tracks in this CD recall many of the sounds used in previous albums, now elaborated with much greater maturity and sense of formal accuracy.

(Scheda di Allessandro Bianchi, NON di piero scaruffi)

Crescendo musicalmente negli anni ‘70 con una formazione di pianista classico e attraverso la militanza in anonime band dell’underground new wave e dark di provincia, il compositore "Deca" (alias Federico DeCaroli) è poi approdato alla metà degli anni ‘80 ad una sua personale carriera di solista che ha via via abbracciato vari filoni dell’elettronica e, più in generale, della musica strumentale.

Marginale e schivo nei suoi rapporti con gli entourage delle avanguardie e dell’ambito industrial, Deca ha maturato negli anni un suo stile che gli è valso l’apprezzamento incondizionato di parte della critica, ma soprattutto di una nutrita schiera di cultori e collezionisti. Senza vincolarsi ad un genere preciso, è infatti riuscito a divulgare ed esportare i suoi dischi - spesso complessi se non ostici - verso una fetta di pubblico variegata e affascinata dalle sue alchimie sonore, sopravvivendo per quasi due decenni a più blasonati nomi della scena elettronica nazionale e non.

Una caratteristica peculiare di Deca è la capacità di creare in autonomia i suoni utilizzati per comporre, marcando con una sua impronta artigianale ogni lavoro e allontanandosi dunque dal preconcetto che con l’elettronica si faccia musica preconfezionata. Oltre che con i normali sintetizzatori produce sonorità originali elaborando registrazioni ambientali, voce umana, strumenti acustici e molto altro.

L’interesse di Deca verso l’arte in generale ha dato vita anche a numerosi progetti non discografici, come la realizzazione di musiche per il teatro, per il cinema, per installazioni e mostre multimediali, nonchè per balletti e performance sperimentali.

Tanto che solo la decima parte della sua opera omnia è stata pubblicata ufficialmente e che gran parte dell’interesse dei collezionisti si è concentrata su registrazioni inedite, nastri rari, videocassette di spettacoli e documentari a cui Deca ha preso parte.

Il suo primo lavoro ufficiale, sviluppato su un corposo archivio di home-recording, è del 1986 e si intitola Alkaid (dal nome di una stella dell’Orsa Maggiore). Progettato come un concept-album, venne stampato in economia e in poche centinaia di copie da un’etichetta indipendente, il cui produttore condizionò parzialmente la direzione del sound verso la scuola cosmica e il magniloquentismo alla Jarre. Approssimativo negli arrangiamenti, presenta comunque qualche buon spunto di atmosfera e tensione. Tracce segnalate: Alpheratz, Betelgeuse, Hibernation II.

Nel 1987 Synthetic Lips sembra ricalcare in modo ancor più diretto una linea pop-cosmica (Vangelis, Jarre, Tangerine Dream) fatta di drum-machine, rigogliosi tappeti di tastiere, molti sequencer e arpeggiatori, melodie piacevoli. Si delinea una maggiore padronanza tecnica del suono elettronico, con una produzione globale più professionale che in precedenza. Tracce segnalate: Tangram, The crab, Death of Sex.

Dopo una lunga crisi depressiva, Deca registra nel suo home-studio i brani di Claustrophobia, album uscito nella primavera dell’89 e tuttora considerato uno dei suoi vertici artistici. Freddo, tagliente, nichilista all’eccesso, il sound demarca un approccio totalmente diverso con gli strumenti e con l’ascoltatore e, per la prima volta, il musicista utilizza la voce in alcuni brani - scrivendo i testi con un linguaggio di sua invenzione. Virato ad una sperimentazione ritmica minimalista, questo lavoro segna un capitolo importante della new wave elettronica italiana ed europea. E’ stato l’ultimo album di Deca stampato su vinile. Tracce segnalate: Inframorte, Carnal Flowers, Cathedral of Nightmare, Claustrophobia.

All’inizio del 1992 comparve infatti il suo primo cd, intitolato Premonizione Humana e registrato con sintetizzatori allora innovativi. Il sound torna a farsi magniloquente e sinfonico, pur con introduzioni elettro-rumoristiche e una quasi totale assenza di ritmo vero e proprio. Compare anche il pianoforte - strumento che Deca non ha mai abbandonato e per cui ha scritto pregevoli partiture - che fa da filo conduttore di alcuni splendidi pezzi. Premonizione Humana è un altro concept-album (sul rapporto etico tra la specie umana e le altre) che sembra in precario equilibrio tra molti generi, ma che in realtà utilizza la musica per ispirare riflessioni, sensazioni, visioni nell’ascoltatore. Comincia da qui a delinearsi l’idea che la musica di Deca sia una sorta di colonna sonora virtuale, dove le immagini sono quelle che ci mette ciascuno. Tracce segnalate: Anaesthetic Generation, the Lab, Angeli nel Silenzio.

Dei sei anni che portano alla pubblicazione del successivo Phantom vanno segnalate alcune registrazioni comparse solo su cassetta che segnano un’ulteriore evoluzione sperimentale del musicista. Mater Frequentia e Sodoma voll. I - II sono lavori intrisi di inquietudini e malsane penombre, di allusioni e metafore erotiche, di atmosfere rese surreali dall’uso distorto del sound che aveva caratterizzato gli album degli esordi. Sempre più concettuali, sempre più enigmatiche, queste opere sono tutt’altro che transitorie e sono la chiave di lettura che porta al nuovo corso discografico di Deca. Non c’è più traccia di Jarre e della Scuola Cosmica; piuttosto dell’esoterismo post-industriale e del concrete-noise, con velature vagamente EBM. Tracce segnalate: da MF Spectralon Frequentia, Aquaradar; da S Collapsed Artheria, Annihilus, Sodoma Rejected.

Phantom è del 1998 e corona lo sforzo di svincolarsi da una nicchia per incontrare consensi nel pubblico più generico, nonostante uno sviluppo ipnotico dei suoni e dei brani. Alternando ossessioni ritmiche a suite di ampio respiro Phantom è un chiaro esempio dello stile ellittico di Deca, soprattutto per quanto riguarda la forza evocativa e visionaria dei suoi suoni.

Stampato in tirature numerate, rappresenta un grosso balzo di Deca verso i mercati esteri e verso la consacrazione; e pur non avendo ottenuto ovunque approvazione, specie dai puristi del sound noise-industrial, resta uno dei più conosciuti e recensiti. Tracce segnalate: Extraterrestrial part II e part IV, Dreams and Tears, Phantoms.

Nel 2000 il suo editore discografico degli esordi gli chiede di pubblicare una raccolta di materiale inedito: Deca rimasterizza e condensa una dozzina di tracce dei primi anni ‘90 che, quasi come un divertissment, riportano all’essenza del tecnopop il suo stile elettronico. Electronauta è un disco colorato, frizzante, pieno di reminiscenze cyberpunk, di ritmi martellanti, di ispirazioni che vanno dai Kraftwerk ai Clock DVA. Scambiato da molti come nuovo album ufficiale, in realtà rappresenta una sorta di omaggio alle sue radici artistiche di gioventù. Tracce segnalate: Alien Rain Chrisalide, Bodances.

Il 2000 è anche l’anno che vede Deca approdare sul web, con una massiccia distribuzione su vari siti specializzati di brani tratti dai suoi dischi e di materiale inedito.

Con Simbionte, pubblicato nel 2002 in modo defilato e quasi clandestino, l’evoluzione musicale di questo alchimista sonoro tocca un altro vertice, forse il più alto della sua carriera. Atmosfere oniriche e angoscianti fanno da contorno a mantra elettronici, evocazioni inumane, distorsioni spazio-temporali degne di un racconto di Lovecraft. Mezz’ora scarsa di musica così intensa e concentrata da catturare anche l’ascoltatore più scettico e disattento. Un magma di elaborazioni acustiche che dà l’esatta misura dei traguardi raggiunti attraverso anni di esperimenti, ricerche e studi condotti con grande versatilità e intuizione.

Simbionte rappresenta tecnicamente il trait d’union e la fusione tra suono naturale ed artificiale, dove il secondo è totalmente frutto della manipolazione creativa del primo. Un album affascinante e geniale nella sua concettualità, nell’iconografia, nella struttura sonora. Tracce segnalate: Simbiomorphic, Alien Generator, Geminaut, Obscure Epidemy.

All'inizio del 2007, dopo essere stato annunciato pi— volte nel corso di almeno tre anni, esce Aracnis Radiarum, opera molto pi— suonata di Simbionte e forse meno intrigante al primo ascolto, che si presenta come una autentica colonna sonora fantascientifica fatta di temi e suoni ricorrenti e di un melange di generi cari a Deca. Il quale, tuttavia, pur spaziando da minimalismi ambientali a echi industrial, riesce a far lievitare lentamente un percorso narrativo di suggestioni cosmiche notevoli. Elaborato a pi— riprese, sembra ricalcare tanti leit-motiv dei dischi precedenti, riletti con estrema maturit… e calibratura, rigore scenografico e soprattutto precisione formale. Alla fine forse meno evocativo di quanto ci si aspettava, ma sicuramente un signor album di grande elettronica musicale. Tracce segnalate: Autoclone Euscorpius, Time Transmitter, Extoid

Nel 2010 il percorso evolutivo iniziato con Simbionte - e parzialmente aggirato dal precedente Aracnis Radiarum - prosegue con Automa Ashes, abissale viaggio nella memoria emotiva dell'uomo e metafora dell'esistenza individuale.
Concepito a più riprese nell'arco di circa due anni, si compone di tredici brani che sono talvolta micro-sinfonie strutturate in vari movimenti, talvolta proiezioni oniriche ai limiti della non-musica, innestando e contaminando senza preconcetti suoni di varia natura e stili che fanno parte di un retaggio artistico ormai consolidato. Deca accosta partiture minimaliste di pianoforte a misture cosmiche pervase di voci e rumori arcani, miscelando in un fitto tessuto musicale sintetizzatori retrò e chitarre, frequenze digitali e vibrafoni, bizzarri ritmi meccanici e lamenti elettronici. 
Di Simbionte riprende la tensione evocativa in tracce come Taumash Estamau o la toccante Arcanaut Paradox. Ma si ritrovano disseminati qua e là anche frammenti e richiami ad altri album (tra cui Phantom e Premonizione Humana).
Summa di un venticinquennio di discografia, l'album in effetti è anche un percorso criptato di autocitazioni, che vanno ad amalgamare idee e ispirazioni in una prospettiva completamente rinnovata del proprio estro. Deca porta così avanti un progetto di sperimentazione che ha accettato pochissimi compromessi ed è rimasto qualitativamente di nicchia nonostante Automa Ashes sia co-prodotto e co-edito nientemeno che da una major come Rai Trade.

Del 2013 la raccolta "Modulectron", pubblicata esclusivamente su vinile 33 giri, che contiene vari brani inediti registrati nella prima met… degli anni '80 e comparsi solo sporadicamente su demo. Un curioso archivio di elettronica minimalista, a tratti sperimentale, ad uso e consumo soprattutto dei fans e degli esegeti dei sintetizzatori d'epoca. Nel 2014, dopo un 'altra lunga fase di elaborazione, esce "Onirodrome Apocalypse", decimo album in studio che porta ulteriormente avanti il percorso di ricerca e il consolidamento di uno stile ormai definito. Suggestioni ambient dai risvolti onirici e dark, pochi pezzi di media lunghezza e ben calibrati in un crescendo di pathos al negativo che mescola elettronica e rumorismo, reminiscenze new-age a comparsate di strumenti classici. Lineare nella narrazione e al tempo stesso molto stratificato nella costruzione musicale. Poca tecnologia suonata, in verit…, avendo Deca generato i suoni con la manipolazione estrema di voci umane e registrazioni ambientali. Un capitolo ancora pi— preciso e dimostrativo dei precedenti, in una discografia ormai lunga un trentennio. Tra i brani pi— incisivi Metamorphic Metropolis, Vilisa, Cronotorsione, Onirodrome.

Onirodrome Apocalypse (2014)

Isole Invisibili (2017) is an album of solo piano vignettes.

Oniric Warp (2018), originally created in 1988, was reissued in 2018.

Lucifero Alchemico (2021) contains four 11-minute compositions.

(Translation by/ Tradotto da xxx)

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