Joan LaBarbara


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Voice Is The Original Instrument (Wizard, 1976), 7.5/10
Tape Songs (Nonesuch, 1977), 6/10
Reluctant Gypsy (Wizard, 1980), 8/10
As Lightning Comes (Wizard, 1984), 6.5/10
Art Of (Wizard, 1987), 6/10
Three Voices For (New Albion)
Sound Paintings (Lovely, 1990), 7/10
Singing Through John Cage (New Albion, 1990)
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Nata a Philadelphia nel 1947, Joan LaBarbara ha studiato musica a New York, ma si e' presto avvicinata agli ambienti del jazz e all'entourage di John Cage, con il quale ha lavorato nel 1975.

Cresciuta alla severa scuola di Steve Reich, LaBarbara adotta nuove tecniche vocali, basate su un controllo particolare del respiro e delle corde vocali, sull'emissione simultanea di piu' note, e sulla simulazione degli strumenti a fiato; tecniche di cui fa sfoggio sull'album-ricerca Voice Is The Original Instrument.

La cantante preferisce la disciplina e la concentrazione al virtuosismo: il suo minimalismo vocale richiede uno sforzo tremendo per controllare gli organi dell'apparato vocale ed obbligarli ad emettere suoni tradizionalmente fuori della loro portata. La prova viene superata con successo soprattutto nel campo del continuum, quando persino esalazioni ed inspirazioni servono a far suono (come nella Circular Song del 1975, otto minuti di glissando in respiro circolare). In Voice Pieces (1974) esplora per sedici minuti lo spettro cromatico di un tono, ancora emettendo lunghi respiri risonanti. Vocal Extensions (1976), il brano-cardine del primo periodo, usa l'elettronica per espandere la voce: nel caos di soffi e borboglii elettronici i trilli striduli, gli ansimi angosciati, i vagiti terrificati di LaBarbara vengono riflessi e diffratti in forme sempre piu' allucinate. Con questo studio dei riverberi e degli echi, delle dilatazioni e delle dissoluzioni della voce si completa la ri-scoperta scientifica dello strumento voce.

Di questo periodo sono altri brani, per lo piu' inediti, che testimoniano della sua molteplice attivita': musica da camera (Ides Of March per voci e sezione d'archi, 1974), musica elettronica (An Exaltation Of Larks per voce ed elettronica, 1975), musica gestuale (la scultura sonora Cyclone del 1975).

Tapesongs contiene un brano composto da Cage (Solo For Voice) e due collage vocali: Cathing (composed in 1977, premiered in february 1978), che mescola reperti di parlati radiofonici con suoni emessi dalla cantante, e Thunder (composed in 1975, premiered in february 1975) per sei timpani, elettronica e voce, che altera elettronicamente il canto fino a fargli imitare il temporale.

Il successivo Reluctant Gypsy raccoglie quattro brani che mescolano diverse tecniche vocali, sia espanse sia tradizionali. Autumn Signal (1978) e' una danza quadrofonica per voce filtrata da un sintetizzatore (il dialogo fra una "o" stupida e petulante e un basso afono robotico, fra un gorgheggio e un ronfo, fra due trilli, fra uno sbadiglio e un ruggito, fra un disturbo radio e un monaco tibetano). Shadow Song (1979) e' un bisbiglio esagitato e impercettibile, sovrastato da un coro a cappella intermittente. Quatre Petite Betes (1979) e' un'"animazione dada-sonica" con un fantastico assolo d'ansimo che introduce a tutta una serie di exploit tonali sui registri piu' gutturali e animaleschi. Infine Klee Alex (1979), ovviamente un quadretto astratto, un canto multiplo di vocali intrecciate che ricorda l'effetto cromatico di un prisma rotante sotto un fascio di luce, molto piu' vicino al continuum di Ligeti e alla trance dei raga che alle variazioni minimali, e' probabilmente il suo capolavoro.

In December 1979, while in Germany, Joan LaBarbara and Morton Subotnick got married.

As Lightning Comes (con la prodigiosa Twelvesong (november 1977) per dodici canti sovrapposti) e Art Of esagerano invece l'uso dell'elettronica, forse anche per effetto del matrimonio con Morton Subotnick, oscurando non poco le straordinarie qualita' del suo vocalismo. Addirittura la new age influenza i toni mistici e cosmici di October Music (1980, inedito).

LaBarbara ritrova la sua vera ispirazione nei sei Sound Paintings, composti fra il 1979 e il 1988. Sovrapponendo diversi effetti di canto e di imitazione di rumori, la cantante riesce a comporre delle vere e proprie sinfonie vocali "concrete" che simulano ora la giungla tropicale (Urban Tropics, 1988) ora il fiato degli atleti (Shadow Song, 1984). Prima ancora che di esperimenti sulle possibilita' espressive della voce umana, si tratta di studi psicologici: la cantante deve individuare e interiorizzare quei suoni che definiscono il tema del brano. Berliner Traume (1983) e' invece un campionario delle sue tecniche vocali: canto circolare (emettere fonemi sia esalando che inalando), respiro ritmico, multifoniche, eccetera.

Tra le sue prestazioni piu' spettacolari vanno citate anche le Three Voices For Joan LaBarbara composte da Morton Feldman, una delle ultime opere del grande compositore Nordamericano.

In prospettiva il suo maggior contributo all'arte del canto sembra essere quello di aver nobilitato il respiro: se la civilta' musicale occidentale ha tradizionalmente considerato il respiro un "rumore" da eliminare (nelle scuole di canto il respiro viene insegnato, ma soltanto per spiegare come fare in modo che non si senta), LaBarbara si allinea con civilta' musicali piu' primitive che fondano i loro ritmi di canto sul ritmo vitale per eccellenza, appunto quello del respiro, e che lo esplicitano come uno dei tanti timbri della voce. Non a caso uno dei suoi capolavori, l'opera The Book Of Knowing And Of Overthrowing (inedita, presentata per la prima volta nel luglio 1988), e' dedicata a miti delle popolazioni primitive in qualche modo associati alla funzione vitale del respiro (come quello africano secondo cui prima della creazione dell'universo esisteva soltanto un respiro).

I respiri di LaBarbara sembrano in effetti vivere al di fuori del suo corpo, un'illusione dovuta in parte a caleidoscopiche variazioni di registro e in parte alle manipolazioni elettroniche. In tal modo il linguaggio diventa un'entita' a se stante, rimuovendo il corpo dalla scena, e parla all'ascoltatore come quella memoria collettiva che e'. Come ogni parola viene riconosciuta dalla mente e scatena una serie di ricordi, cosi' ogni suono primario della voce viene riconosciuto e associato a stati d'animo, esperienze, paesaggi. Il canto di LaBarbara diventa l'analogo musicale del flusso di coscienza: fluttua liberamente in uno spazio di contesto. Nella piece teatrale-musicale Events In The Elsewhere, per esempio, la voce viene trattata come strumento di comunicazione autonomo, capace di muoversi nello spazio che crea.

Questa che lei ha chiamato "composizione situazionale" esprime la voce interna non di una persona particolare bensi' quella di una sorta di inconscio collettivo.

Delle tre grandi vocalist dell'avanguardia, LaBarbara e' la piu' vicina al programma "cageano" e alla pittura astratta: laddove Monk elabora minuziose "trame" drammatiche e Anderson intesse atmosfere "sceniche", LaBarbara preferisce curare soltanto l'aspetto del canto fine a se stesso.

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73 Poems (Lovely, 1995), a collaboration with visual poet Kenneth Goldsmith for multiple voices and electronics, was premiered in january 1993. Shamansong (New World, 1999) includes the namesake movie-soundtrack, a suite for voice, percussion and tape (premiered in march 1992), a work a bit too derivative of "shamanic" stereotypes, and Rothko (1986), one of her most emotional works, a colossal droning "om" that slowly revolves and grows like a LaMonte Young installation. The album also includes the Chinese-sounding Calligraphy II/Shadows.

The interactive composition Messa di Voce (2003) premiered in september 2003.

She also scored the dance pieces Landscape over Zero (2005), Fleeting Thoughts (2006) and Desert Myths/Isle of Dunes (2006).

Excerpts from her opera Angels, Demons and other Muses have been performed since 2010.

The vocal and orchestral piece In Solitude is this Fear Lived was premiered in 2011: the orchestra was seated among the audience. For Journeys and Observable Events (2011) she dispersed the performers throughout a building. Solitary Journeys of the Mind (2011) is real-time composition (each performance of the piece is different).

(Translation by/ Tradotto da xxx)

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