Michael Manring
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Unusual Weather (Windham Hill, 1985) ***
Toward The Center Of The Night (Windham Hill, 1989) **
Drastic Measures (Windham Hill, 1991) *
Thonk (High Street, 1994) *
Book of Flames (Alchemy, 1999)
Opafire: Opafire (###, 1990) **
Opafire: Ricochet Sun (Higher Octave, 1995) ***
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Cresciuto in Virginia, laureato alla Berklee School Of Music, discepolo di Jaco Pastorius, il bassista Michael Manring iniziò la sua carriera nel mondo delle discoteche di Washington, suonando discomusic e fusion. Dopo aver registrato un disco con i Natural Bridge, trovò la protezione di Michael Hedges e poi dei Montreux.

In breve le sue tecniche sperimentali reinventarono il ruolo dello strumento. Pur rimanendo nell'ambito di un jazz morbido alla Pat Metheny, Unusual Weather fu il disco che celebrò le sue doti: velocità, accordature alterate e trucchi con le armoniche. Il complesso di accompagnamento (pianoforte, violoncello, flauto, percussioni) e il suo canticchiare sottovoce aggiungevano in realtà molto poco alla parata di acrobazie tecniche.

Toward The Center Of The Night, con Paul McCandless (oboe e sassofono), Coco Roussel (percussioni) e altri, perse un po' di smalto, benché le composizioni di gruppo (soprattutto Life In The Trees e The Precise Moment Of Dusk) lambissero l'estetismo degli Oregon e un paio di spunti solisti (Blue Orleans e Funk And Disorderly) rivelassero humour e capacità di prendere in giro le proprie radici musicali.

Ancor meno esaltante fu Drastic Measures, in cui la tecnica è per lo più fine a se stessa, protesa a dimostrare teoremi di cui il profano non capirà neppure l'enunciato. Deja Voodoo e Gizmo sono fra i pochi brani che vivono di vera luce. Più aggressivo il sound di Thonk (cinque assoli per "iperbasso" e sette pezzi per ensemble), al limite del progressive-rock.

Opafire è un ensemble di San Francisco che esegue musiche composte per lo più dal duo di Norman Engelleitner e Christopher Hedge, entrambi tastieristi elettronici che nelle esecuzioni rimangono in realtà molto in disparte, lasciando spazio alle improvvisazioni dei loro prestigiosi collaboratori: Robert Powell alla chitarra, Michael Manring al basso, Dallas Smith ai fiati, Brian Mantia e Michael Pluznick alle percussioni e tanti altri.
Ogni brano del primo album è così una piccola sinfonia per un'orchestra panetnica.
Ricochet Sun attenua ulteriormente l'importanza dell'elettronica e aumenta il livello di spiritualità delle esecuzioni. Se infatti l'ascoltatore è cullato spensieratamente fra balli hawaiani con metallofono (Ricochet Sun), arie cantabili delle chitarre (Train To Kingston) e sognanti flamenco (Full Moon Door), con qualche incursione nel bluegrass e jazz incalzante coniato dai Montreux (Beyond The Village), il disco è incorniciato da due brani d'intensità religiosa (e non a caso gli unici due vocali): quell'inno gospel a ritmo caraibico che è Zebolè e il raga estatico di The Truth.

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