Tim Weisberg (A&M, 1971) ** Hurtwood Edge (A&M, 1973) * Dreamspeaker (A&M, 1973) * Tim Weisberg 4 (A&M, 1974) * Listen To The City (A&M, 1975) ** Live At Last (A&M, 1976) * Nadia's Theme (A&M, 197#) * Tim Weisberg Band (UA, 1977) * Rotations (Liberty, 1978) * Twin Sons Of Different Mothers (Epic, 1978) * Smile (A&M, 1979) *** anthology Nightrider (MCA, 1979) Party Of One (MCA, 1980) Travelin' Light (MCA, 1987) High Risk (Cypress, 19##) * No Resemblance Whatsoever (Giant, 1995) * | Links: |
Il flautista Tim Weisberg anticipo' lo stile new age con i suoi album degli anni '70. Il primo conteneva composizioni soliste che erano al tempo stesso eteree e melodiche. Con Dreamspeaker Weinsberg spostò l'enfasi sul sound di gruppo, con jam infuocate come Do Dah e melodie trascinanti come Night For Crying, sempre suonando a "squarciagola". In seguito Weisberg incorporò anche l'elettronica. Il quarto album è uno dei suoi migliori, ma è anche un lavoro dominato dalle composizioni new age di Doug Anderson: la sonata rinascimentale Angelic Smile (per flauti e chitarra) e la serenata per pianoforte, flauto e violini di Dion Blue. Anche l'incalzante Travesty, con il sintetizzatore e la batteria scatenati, è di Anderson. Listen To The City è forse il lavoro più estroverso della sua carriera, con il tema brioso di Rush Hour, la danza sfrenata di Street Party, l'improvvisazione swingante degli assoli di The Chase, e due temi melodici a perdifiato come la title-track e The Good Life. Il pop-jazz un po' chiassoso della maturità ha però perso qualcosa della poesia intimista degli esordi. |
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