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Hector Zazou, nato in Algeria, si fece le ossa nel mondo della musica rock
francese, in particolare nei ZNR di
Barricades III (1976), elettronica minimale da camera con un battito
artificiale,
e specialmente Traite De Mechanique Populaire (1979), ispirato da
Satie, Bartok e Stravinsky,
e pubblico` un album di porn-rock,
La Perversita (Invisible, 1981),
prima di lanciare un esperimento di fusione fra la world-music e il techno in
collaborazione con la cantante africana Bony Bikaye sugli album
Noir & Blanc (Crammed Discs, 1983) e
Mr Manager (Crammed Discs, 1985).
La sua carriera di compositore serio ebbe inizio con la trilogia di
Geographies (Made To Measure, 1984), otto pezzi per dodici strumenti,
Reivax Au Bongo (Made To Measure, 1986),
per 15 musicisti classici e tre cantanti dello Zaire,
e Geologies, che utilizza i suoni elaborati elettronicamente di un ensemble da camera di una
dozzina di strumenti.
Geographies (Made To Measure, 1986) contains eight compositions for
small chamber ensemble and singers.
The overture is a parody of movie soundtracks (Cinecitta`), but
Denise A Venise, an operatic lied for contralto and piano, and
Sidi Bel Abbes, a moody piece for strings, male and female voice,
set the serious tone for the collection, one steeped in both medieval music and
pop melody.
The suave renaissance dance of Vera C and Sous Le Bougainvilliers,
a scherzo that harks back to the "fauve" ballets of Ravel and Stravinsky,
epitomize Zazou's compromise between "light" and "serious" music.
The main exception to this idea is Pau Kao, which is pure
avantgarde.
The CD adds the 13 Proverbes Africains, an austere
essay on four-part vocal harmonies that relies on witty lyrics and no
instrumental accompaniment.
Geologies (Made To Measure, 1989)
contiene melodie orchestrali che salgono e scendono
dolcemente come maree marittime (Persephone, Anna)
e che talvolta sconfinano
in un jazz elegante e un po' stralunato (Enoch Arden, Plurabelle,
Al Sirat).
Questi pezzi hanno in comune un elemento fiabesco e persino mitico.
L'ultimo, Etudes, e` invece una composizione sperimentale nello stile
dell'avanguardia europea degli anni '70.
Guilty (Crammed Discs, 1988),
Nel
kitsch nostalgico da camera di questi lavori è ancora evidente l'influenza dell'impressionismo
parigino (Debussy, Ravel, Satie).
Nouvelles Polyphonies Corse (Phonogram, 1991)
sperimentò un nuovo
formato, proponendolo nei panni del direttore d'orchestra, laddove l'orchestra è una folla di ospiti
illustri accoppiati a gruppi corali corsi che cantano materiale tradizionale.
Sahara Blue (Made To Measure, 1992)
è un omaggio al poeta Rimbaud, diretto da
Zazou ma affidato a una decina di nomi illustri (John Cale, David Sylvian, Keith Leblanc e così
via), secondo la prassi post-modernista di Bill Laswell (che infatti è uno dei partecipanti).
Dall'album venne tratto un singolo di musica da ballo, I'll Strangle You. Per il resto si alternano
numeri da chansonnier e pianobar (Ophelie) e lieder per cantante femminile su ritmi moderni.
Zazou finisce per essere oscurato dalle recitazioni di John Cale, prima (First Evening) su sfondo
di dissonanze elettroniche e poi (Hunger) su improvvisazioni di blues e cool jazz ultra-alienati.
Chansons Des Mers Froides (Columbia, 1995)
riprende l'idea del disco "corso", ma
la porta in giro per il mondo: Zazou "campiona" canti folk di tutto il mondo e ne affida poi
l'arrangiamento a un altro cast internazionale.
Come tutta l'arte postmoderna, quella di Zazou ha il fascino della classe e
della novità, ma ha talvolta molto poco di musicale (come dimostra il fatto che le recensioni dei
suoi dischi tendono più che altro ad elencare i musicisti che vi hanno collaborato).
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