5.5 Gioventù Perduta (1947)
6.2 In Nome della Legge (1949) 6.2 Il Cammino della Speranza (1950) 6.0 Il Brigante di Tacca del Lupo (1952) 6.8 Il Ferroviere (1956) 6.0 L'Uomo di Paglia (1958) 7.0 Un Maledetto Imbroglio (1959) 7.0 Divorzio all'Italiana (1961) 6.5 Sedotta e Abbandonata (1964) 6.0 L'Immorale (1967) 6.0 Serafino (1968) 5.0 Alfredo Alfredo (1972) | Links: |
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Pietro Germi esordì con un
paio di film "noir" fra cui Gioventù Perduta (1947), che contrappone la sana
abnegazione di un ex-partigiano alla corruzione di un giovane borghese, il primo poliziotto e fidanzato
con una brava ragazza, il secondo, fratello di questa, ladro e assassino senza ideali e senza pietà.
Con In Nome della Legge (1949) Germi si allinea alle direttive del neorealismo e concentra
l'attenzione sulle condizioni di arretratezza sociale ed economica del Meridione: un magistrato inviato in
un paese della Sicilia a combattere la mafia si scontra con l'omertà del paese, ma riesce ad
ottenere giustizia quando ammazzano l'unico amico; l'andamento western e l'assunto un po' razzista, il
moralismo provinciale che allea il giovane legalista al vecchio capomafia, il gusto per il romanzesco e il
melodrammatico inficiano anche Il Cammino della Speranza (1950), dedicato a una
carovana di braccianti rimasti senza lavoro che dirige dalla Sicilia verso la Francia attraverso un'Italia
travagliata dalla miseria e che giunge a destinazione dopo un duello rustico in cui un vedovo onesto
uccide un poco di buono. L'ideologia meridionalistica di Germi tocca il fondo con
Il Brigante di Tacca del Lupo (1952),
melodramma patriottico in cui il brigante che capeggia la ribellione contro
le truppe piemontesi si converte in punto di morte all'ideale unitario.
Il secondo periodo di Germi ha inizio con La Città si Difende (1951), cronaca di una rapina allo stadio commessa da quattro disgraziati (un attore fallito, un operaio disoccupato, un ex-calciatore, un ragazzo povero) e del suo tragico epilogo, con i quattro che tentano separatamente ma invano la fuga. Altri umili falliti sono Il Ferroviere (1956) e L'Uomo di Paglia (1958), due uomini di mezza età sconvolti da crisi profonde che ritrovano la serenità quando cercano conforto nella famiglia. Il patetico umanesimo di questi film tradisce la vocazione critica del regista. Il suo film migliore e` forse Un Maledetto Imbroglio (1959), un poliziesco tratto liberamente da "Quer Pasticciaccio Brutto De Via Merulana" di Gadda. Il terzo periodo di Germi è quello della satira di costume che si apre con uno dei capolavori della commedia italiana: Divorzio all'Italiana (1961). Sedotta e Abbandonata (1964) è una farsa che specula sulle stesse ottuse macchiette d'"onore": un'adolescente viene sedotta dal promesso sposo della sorella e il padre li obbliga a sposarsi, anche se si odiano. I due ritratti di libertino L'Immorale [(1967) un borghese con tre famiglie a carico] e Serafino [(1968) un pastore analfabeta ecologista e primitivista] completano il suo attacco contro l'istituzione del matrimonio. Alfredo Alfredo (1972) |
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