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Alfred Hitchcock nacque nel 1899 a Londra. Di famiglia cattolica, venne
allevato secondo antiquati canoni di severità e mandato a studiare dai gesuiti, ad ingegneria
elettrica per trovare lavoro, ed in seguito si iscrisse alla scuola di belle arti per coltivare la sua
predisposizione al disegno; venne così assunto dalla compagnia del telegrafo come tecnico e da un
grande magazzino come disegnatore pubblicitario. Nel 1920 fu assunto dalla filiale di una casa
cinematografica americana per disegnare i titoli di testo e le didascalie dei film muti; di qui passò
allo studio di montaggio (si occupò anche di girare gli esterni senza attori) e al reparto degli
sceneggiatori. Nel 1922 venne assunto da un'altra casa come aiuto-regista. Si era ormai impratichito di
tutte le fasi della produzione cinematografica ed aveva anche diretto un paio di spezzoni. Dopo due
tentativi abortiti, Hitchcock diresse il suo primo film nel 1925.
Girò in tutto nove film miti; nel 1929 realizzò il primo film
sonoro inglese e il primo dei quattordici da lui diretti in patria.
Alla vigilia della guerra si trasferì a Hollywood. L'esordio gli valse il
suo unico Oscar e fu seguito da venticinque film in meno di vent'anni. Divenne in breve tempo un autore
di successo, un beniamino del pubblico, poté finalmente ingaggiare attori di alto livello: Cary
Grant, James Stewart, ....(i suoi colpevoli, innocenti ideali, personificazione del cittadino onesto e
simpatico), Grace Kelly, Ingrid Bergman, Kim Novak, Marlene Dietrich (glaciali bellezze misogine).
Negli anni Sessanta, anche a causa delle precarie condizioni di salute, la sua
attività si ridusse sensibilmente: nel secondo ventennio hollywoodiano diresse appena sei film (e
con attori di nuovo di secondo piano), più l'incompiuto del 1980, l'anno in cui si spense.
2 - Agiografia
L'enorme risonanza della sua opera fu accompagnata da uno schivo riserbo nella
vita privata. In contrasto con i temi dei suoi film, il regista condusse una tranquilla esistenza piccolo
borghese; lento e grasso, abitudinario e sornione, cinico e meticoloso, non lasciava trapelare nulla che
potesse giustificare una fantasia così truce. Era un cattolico osservante, un appassionato
gastronomo, un discreto giocatore di golf, un modesto collezionista d'arte. Un trauma infantile, forse
quando il padre lo fece rinchiudere in prigione per dieci minuti, potrebbe spiegare il suo sesto senso per la
paura.
Un cinico affarista. Hitchcock fu ripetitivo; continuò a sfruttare con
grande artigiana maestria il genere di cui possedeva praticamente il monopolio. Fece soldi vendendo la
propria silhouette, il proprio marchio, la propria firma a periodici e trasmissioni televisive.
Un qualunquista agnostico. Il film per Hitchcock è un esercizio narrativo
astratto: quel che importa non è il contenuto, ma la forma: come nei cruciverba o nei puzzle, non
contano i significati delle parole, ma soltanto la loro struttura. Perciò si serve spesso di soggetti
altrui: il soggetto era soltanto un pretesto. Nessun riferimento alla realtà sociale e politica, se non
per incidere meglio sulla fantasia del pubblico o per sfruttare un pretesto "reale"
particolarmente ghiotto.
3 - Filologia
Uno scienziato del suspense. Hitchcock studiò attentamente le regole del
thriller: ogni singola quadratura era girata in modo da generare tensione (il film è un mosaico
girato a pezzetti, ma rigorosamente pianificato a tavolino e ....si aggira sulla scena come il più
conturbante dei personaggi per far partecipare psicologicamente lo spettatore, riprende dall'alto e dal
basso, in primo piano o attraverso)....e ...whodunit e invariate rispetto a incubi dell'inconscio e a capricci
dell'assurdo (psicoanalisi e surrealismo possono essere immersi in dosi qualsiasi, come i Gange nelle
equazioni della fisica teorica, per plasmare il film nella forma più conveniente), il montaggio
ubbidiva alle leggi della meccanica del terrore (un principio di causalità combinatoria, secondo il
quale causa ed effetto possono rivelarsi in infiniti tipi di successioni temporali ma esiste un solo modo di
ordinarli in maniera che venga generato l'intero insieme di eventi che compongono ogni singola possibile
successione) della psicologia del terrore (far sapere al pubblico il pericolo di cui il protagonista è
ancora ignaro), la sceneggiatura costituiva un rigoroso sillogismo dell'ansia (atmosfera di
ambiguità, mistero, rivelazione), la logica della finzione è la logica delle emozioni (sono
le emozioni umane, più che i mostri ad incatenare il pubblico, perché lo spettatore si
riconosce nell'emozione ed è come se vivesse in prima persona la situazione di pericolo.
Così, nei capolavori di Hitchcock ricorrono situazioni simili: la vicenda
è concentrata attorno a pochi personaggi ben caratterizzati e si svolge in pochi ambienti (secondo
una prassi quasi teatrale, che acuisce l'angoscia con il senso di chiuso e l'evocazione del cupo
espressionista) fotografati in modo premonitore (l'ambiente è a volte il vero protagonista del film,
o per lo meno la scintilla che genera il dramma; gli attori a quel punto si riducono a marionette che, calati
in quell'ambiente non possono agire diversamente da come agiscono); la trama è imperniata su un
innocente che i fatti fanno apparire colpevole (un uomo soggetto ad un incubo spaventoso); il mistero
viene svelato da una coppia: un detective freddo e calcolatore e una donna bella ed intelligente.
La finzione. Nei film di Hitchcock tutto è basato sulla finzione, sovente
molteplice. Per rincarare la dose, il regista ambienta le sue storie nel mondo dello spettacolo (c'è
sempre un teatro, un circo, un luna-park), in modo che la riscossione delle finzioni degeneri a più
livelli, gettando anche un'ombra torbida sui rapporti fra arte e crimine.
Un pittore. come nei ritratti dei grandi pittori, nei film di Hitchcock ci sono delle
inquadrature (dei "particolari" del ritratto) che colpiscono e connotano l'intera opera: un
mulino, una scogliera, una chiave, o una bottiglia acquistano un forte risvolto semantico. Questo vale
tanto per i primi piani di oggetti, quanto per i paesaggi o per le riprese virtuosistiche attraverso una porta
o per i particolari messi lì ad ispirare le azioni dei personaggi.
Un omosessuale misogino. Hitchcock prediligeva le attrici belle e glaciali (alla
Grace Kelly) o le bionde più facili da seviziare (alla Kim Novak). Dichiarò che, in una
scena durante la quale un corpo nudo di donna giace in mezzo a un mucchio di patate, la sua attenzione
era tutta per le patate. Nei suoi film c'è poco posto per gli idilli, e anche per le smancerie
romantiche: sono degli intrighi.
La superstizione. Fin dal primo lungometraggio Hitchcock instaurò con
il pubblico una buffa tradizione: quella di comparire per un attimo sullo schermo; una presenza fugace e
pleonastica, uno scherzo, una gag, un tema mondano (dove! come! quando apparirà!!) o un
marchio di fabbrica, o una firma d'autore, o un'altra delle sue abitudini piccolo borghesi; una
superstizione forse, un rito propiziatorio, un'occulta schiavitù psicologica; oppure un modo per
calare la realtà nella finzione, per dimostrare che quello proiettato sullo schermo è il
mondo di tutti i giorni, e che le angosce interpretate dagli attori sono quelle in mezzo a cui vive il regista,
sono le sue angosce.
Maestro del brivido e dell'ironia. Hitchcock possedeva uno humour britannico,
sintetico e pungente; nei suoi film questa vena umoristica aveva lo scopo di esorcizzare la violenza. In
questo doppio senso, Hitchcock è al tempo stesso allievo di Lubitsch e Lang. Grazie alla fusione
dei due temi, Hitchcock forgiò il film avventuroso, moderno, progenitore di tanti agenti segreti, in
bilico fra giallo e commedia, spettacolare, brioso e ironico.
Un filosofo dell'infelicità. Le gag gialle dei suoi film costituiscono
altrettante riflessioni sulla vita, alla luce di un relativismo quasi eretico che non vede al centro del cosmo
la mano di una provvidenza divina, ma bensì la mano di un caso statistico: l'uomo innocuo del
mondo può in realtà essere il più feroce dei criminali, l'oggetto più
insignificante può essere la spiegazione di tutto. Ogni suo meccanismo narrativo diventa un
apologo sul conflitto fra caso e libero arbitrio. Diventa una metafora fra delle dissonanze che deformano
l'armonia della vita quotidiana. Diventa una meditazione sull'inesorabile infelicità dell'esistenza,
inerme al cospetto del caso e prima o poi preda "statistica" dei suoi crudeli ingranaggi.
L'età dell'ansia. Hitchcock interpreta l'ansia della società
capitalistica attraverso l'individualismo dei suoi eroi (detective o colpevoli innocenti) presi in un intrigo
che rappresenta la ragnatela di condizionamenti di tale società. La ricerca della verità
(attraverso la pretestuosa soluzione dell'enigma) è una ricerca di libertà.
Little Gidding. Sovente le sceneggiature di Hitchcock finiscono nello stesso
luogo in cui erano cominciate; è un modo di tornare sul luogo del delitto, ma è anche un
modo di "arrivare dove avevamo cominciato e conoscere il luogo per la prima volta" (Eliot),
un modo di saldare i cicli della vita e della morte, e un modo di suggerire che il caso, supremo fattore
dell'universo, non è poi così arbitrario come sembra; è anche un modo di espiare
attraverso un incubo-confessione o un calvario-inseguimento; affrontare il dolore della verità.
Una carriera prolifica di capolavori narrativi, di perfetti congegni spettacolari; se
si prescinde dai contenuti, scarsi nulli o ambigui, è l'opera più imponente della storia
cinematografica.
The Pleasure Garden (1925) è
un melodramma esotico, ma con tratti caratteristici del regista: il
montaggio parallelo, l'alternarsi di situazioni tragiche ed umoristiche, l'incubo, il teatro.
Una ballerina va a trovare il marito che lavora in Africa. Arriva
senza preavviso lo trova tra le braccia di un'altra. Il marito, per ottenere il
suo perdono, simula il suicidio dell'amante, ma ne è poi
ossessionato in sogno a tal punto da tentare di uccidere la consorte.
Un giovane amico la salva, sopprimendo il folle, e poi la sposa.
The Lodger (1926), si ispira al più celebre criminale inglese,
"Jack the Ripper".
Una tranquilla famiglia londinese ospita un giovane dal comportamento
misterioso che si innamora della figlia. I genitori credono di riconoscere
nell'uomo il famigerato seviziatore di prostitute che uccide solo donne bionde
e solo di martedì, e il poliziotto, ex fidanzato della giovane, lo
denuncia. Il sospetto tenta la fuga, la polizia e la folla lo inseguono nella
nebbia. All'ultimo momento giunge la notizia che il vero criminale è
stato arrestato.
Il film fece colpo, primo perché presentava ambienti e
situazioni insoliti, e poi perché calamitava l'attenzione dello
spettatore con la "suspense" della fuga. Il film rivelava l'ambivalenza morale
del regista: simpatia per il maniaco sessuale, indifferenza o apatia per i
perbenisti; il fascino sta tutto nella prima parte.
Downhile (1927) amplifica il concetto del colpevole innocente.
Uno
studente di buona famiglia viene cacciato dal collegio e di casa perché accusato, a torto, di aver
violentato una cameriera; vagabonda senza meta da una città all'altra del continente, ossessionato
dalla minacciosa figura paterna, fino a ridursi ad un relitto umano; paura e orgoglio lo terrebbero lontano
da casa per sempre se un caso non lo riportasse in patria, facendogli scoprire di essere stato
scagionato.
The Ring (1927) non si regge tanto sulla trama melodrammatica, la
donna contesa fra due pugili, quanto sulle sottolineature virtuosistiche e apparentemente ridondanti delle
metafore visive (ogni gesto ed ogni oggetto è in armonia con quanto sta accadendo).
Champagne (1928) è una commedia urbana, grossolana e
superficiale, sul classico tema della figlia di un miliardario che non può sposare l'uomo che ama
perché è uno squattrinato, che fugge di casa e costringe infine il padre a cedere, infarcita
di gag e con una visuale quasi lubitschiana del mondo dei ricchi.
The Manxman (1929) è il suo melodramma più
compiuto.
Un pescatore povero chiede la mano di una ragazza, ma suo padre esige prima che lui faccia
fortuna; perciò il giovane parte alla ventura, lasciando la sua bella nelle mani dell'amico fidato,
un ricco avvocato; la notizia di un naufragio dà però via libera ai due, e lei rimane
incinta; il pescatore comunque non è morto e quando fa ritorno sposa la fidanzata; nasce il
bambino, che tutti credono legittimo, ma lei, disperata, tenta di suicidarsi; in tribunale, davanti
all'amante, si scopre la verità: i due peccatori sono espulsi dal villaggio con il frutto del loro
peccato.
Qui culmina e termina la prima fase dell'opera di Hitchcock, già matura
nella tecnica ma ancora ancorata a soggetti tradizionali. Il reiterato cimento nel melodramma gli ha
comunque fatto capire l'importanza delle emozioni. Qua e là atmosfere da incubo, con picchi
improvvisi nei film con colpevole-innocente, e tocchi umoristici.
Blackmail (1929) torna all'intrigo e alla suspense.
Una ragazza, dopo
aver litigato con il suo fidanzato poliziotto, accetta di farsi accompagnare da un pittore nel suo studio, ma
quando questi, con il pretesto di volerla ritrarre, le salta addosso, lei lo accoltella.
Un amico del pittore la
vede uscire dallo studio e decide di ricattarla.
Dell'indagine viene incaricato il fidanzato, che, scoperta la
verità, accusa il ricattatore.
Questi si dà alla fuga sui tetti e precipita nel vuoto.
Il
poliziotto fa appena in tempo a fermare la fidanzata che aveva deciso di costituirsi.
La morale vittoriana
è salva, non importa se grazie alla morte di un innocente. Il rimorso della giovane, l'impotenza
del poliziotto e la viltà del ricattatore creano l'atmosfera da incubo: l'idea risolutrice del poliziotto
scatena la suspense prima attraverso l'inseguimento del ricattatore e poi attraverso la corsa del poliziotto
per fermare la fidanzata. Un doppio colpevole-innocente (la ragazza e il ricattatore) e un doppio
inseguimento. Metafore visive: il ritratto dal dito puntato nello studio, il museo dentro cui cerca rifugio il
fuggiasco.
Murder (1930), based on Clemence Dane's and Helen Simpson's novel "Enter Sir John",
è un film ad intrigo, questa volta con finale a
sorpresa,
ovverosia con "colpo di scena", e un altro omaggio al mondo dello spettacolo.
The camera "walks" down a dark alley in the middle of the night "staring"
at the windows of the apartments and showing the occupants as they are woken
up by a loud noise of someone knocking at a door. It's the police officer.
When the door is finally opened, he and a little crowd enter the room where
a woman is sitting like petrified. The camera points to her face, then down
her body to the floor, where blood drops lead to a fireplace poker and then
to the body of a dead woman. The petrified woman is a theater actress, Diana, who
does not remember anything. The dead woman, Edna, is another actress, and people
immediately gossip that it must have been jealousy.
The landlady testifies that nobody else went into Edna's apartment, and that
the two women were arguing aloud.
The police officer interviews the theatrical troupe backstage, while they
are performing their play. Each actor and actress tells him what they know
and then walk through a door into the stage, and the audience (unseen)
reacts to each appearance.
The trial is brief. The defense does not deny that the woman, Diana, committed
the murder but simply pleads to save her life on the ground that she was not
conscious of what she was doing. The jurors debate briefly: only John, a famous
retired actor, has doubts, but eventually gives in.
The woman is found guilty and sentenced to death, but John's conscience tells
him that justice has not been done. He listens to the radio discussing the case.
He enlists a couple,
Ted and Doucie,
that used to work in the theater with him (the couple is
living a boring married life and are excited like children to finally get
some action).
The landlady swears that she heard Diana argue with the victim, Edna, but all she
really remembers is two women arguing, or, better, two people with female
voices. John suspects the woman-impersonating actor, Handel, because he's the one
who can fake a high-pitched voice, because Doucie founds a cigarette case with
blood stains on it.
John is also convinced that people did not see anyone else go in and out of
Edna's apartment because that person looked like a police officer, and
therefore they confused him with the real cop who arrived after the murder.
Diana herself tells John that Edna was indeed talking about a man (a man
whose name Diana refuses to disclose) but the victim was not in love with that
man: the victim was insulting him. Diana denies that she is protecting the man
out of love: she cannot possibly be in love with the mysterious man because
he's a half-caste (of mixed race).
John and Ted find Handel performing as a flying trapeze artist in a circus.
John decides to lay a trap for him. John calls him and offers him a part in
a new play that John just wrote, a play that is based on... the murder of Edna.
Handel doesn't fall into the trap. However, John visits him again at the
circus where Handel performs in luscious female costume,
and Handel, frightened, makes a noose with the rope and hangs himself
from the trapeze. He has left a note for John. In the note he completes
John's script, i.e. he describes how he entered Edna's apartment and, unseen
and unheard by Diana, he killed Edna, who had been blackmailing him for being
a half-caste; and how he then escaped by wearing a police uniform.
The case is solved. John can hug Diana (he has clearly fallen in love with her).
The camera moves away and shows that they are on a theater's stage.
The audience gives them a standing ovation, the curtain falls;
as if the whole film had been but a play itself.
The plot is silly but the camera work is creative and psychological,
and sound is used to subliminal effects.
(Note: In the original novel Handel is a homosexual, which is also
how Hitchcock depicts him, but somehow the terrible secret for which he kills
is that he is a half-caste not that he is a homosexual, that also being the
reason that Diana cannot possibly be in love with him!)
Besides having a theatrical play inside the film (and trying to stage a play
of the murder that is the unseen part of the film), Hitchcock also toys with
sound: not only the soundtrack is used to replace people (e.g. when we hear
the audience laugh but we don't see them) but it also refers to sound
indirectly when John listens to the radio, first to the news and then to a
piece of classical music (in 1930 sound had just arrived to cinema, and before 1929
it had been the exclusive of the radio and the phonograph).
L'arguta ironia del regista si manifesta anche nel tratteggiare il
carattere dell'imperturbato detective, e persino nella prima scena,
che è peraltro la più
espressionista dell'intero film, con i rumori nel buio (pipistrelli e gatti),
le luci che si accendono, il vociare confuso.
Rich And Strange (1932) is a mediocre and tedious domestic comedy
disguised as a parable, possibly Hitchcock's worst film.
A young man, Fred, belongs to the masses of employees who work in large offices
and take the crowded subway to go home. His wife Emily is a good housewife, but
he is frustrated by that aimless routine. One day he receives a telegram from
his rich uncle: he is willing to give him money so that he can travel around
the world. The couple takes off and experiences the luxury of a cruise.
Fred gets sea-sick and is confined in his cabin. Emily, now dressed like a
sexy lady, meets a womanizing "commander". One night she cannot resist his
romantic manners and kisses him.
When Fred recovers, he falls in love with a German "princess". During a costume
ball, they kiss.
When the cruise ends in Singapore, Emily realizes that she cannot leave with
the commander and returns to Fred, but only to find him with the princess (and
the princess makes sure they are found together).
The princess leaves him anyway, stealing most of his money. They are left with
barely enough money to travel back home.
They board a much humbler ship. An accident at sea causes the ship to be evacuated.
The couple, trapped in their cabin, is saved by Chinese sailors. After a few days of sailing in a
small boat, they finally reach a port. Eventually they make it back home safely
and resume their uneventful middle-class life.
Number Seventeen (1932) è un delirio di inseguimenti a
caccia di una collana: in una casa se la contendono un mendicante, una ragazza, un detective, tre
banditi ed una avventuriera, che si ritrovano, dopo una serie di peripezie, su un treno lanciato nella notte
senza guida. Alla fine il thriller si riconduce alla commedia vivace. Anche in questo film, dominato dalla
sagoma metafisica di una scala nella prima parte e dai modellini in miniatura della seconda, vi sono
influssi dell'espressionismo.
The action takes place in the dark and is made more theatrical by the shadows
of the characters.
A mysterious stranger finds a tramp and a dead man in an abandoned house.
While they are contemplating the corpse, someone leaves the house.
The tramp realizes that the dead man had handcuffs and that
blood is dripping from the ceiling.
A girl falls onto them from the ceiling: she is the daughter of the owner,
who, after receiving a telegram, locked himself into the house.
They find the telegram, announcing a transaction related to a necklace.
The clock rings midnight.
a well-dressed couple shows up to see the house: the woman literally never
talks. The man is clearly interested in the girl's father and the telegram.
Two more men show up, one of them bleeding. It turns out the couple and these
men are bandits, and they are looking for the necklace, that is the loot
of a jewel heist. They think they tied up the stranger and the girl, but
the "deaf" woman (who is not deaf at all) frees them. They chase the
gangsters on a train, and finally frame them. What gives up the boss of
the gang is that he claims to be a detective: it turns out the mysterious
stranger is the detective.
The 39 Steps (1935) è il primo capolavoro del thriller a
inseguimento.
In un teatro di varietà londinese scoppia il panico in seguito ad un
colpo di pistola. Richard, un uomo d'affari canadese, accompagna a casa una
una ragazza, Annabella, che gli rivela di essere inseguita da due agenti
segreti determinati a ucciderla per via di una certa formula. Richard non le
crede, ma la notte stessa viene pugnalata e in punto di morte gli rivela
il segreto di un'organizzazione spionistica e lo supplica di consegnare la
formula a un professore scozzese. Ma la mattina scopre che la polizia lo
ricerca per il delitto della ragazza. Si mette in viaggio, inseguito tanto
dalla polizia quanto dalle spie.
Si innamora di una ragazza incontrata in treno, Pamela, che dapprima non gli
crede, ma poi si lascia coinvolgere. Vengono catturati e ammanettati insieme
dalle spie travestite da poliziotti, ma riescono a fuggire.
Le vicissitudini di Richard terminano in un teatro, dove il capo delle spie
dalle dita amputate viene smascherato.
Questo film ad inseguimento e` l'epitome dei film di Hitchcock.
Il colpevole-innocente diventa anche il detective.
Si forma la coppia che fonde emozione e azione, intrigo amoroso e intrigo
poliziesco; l'inseguimento è una sorta di viaggio purificatore e
rivelatore: al termine ci sono la maturità e l'amore; l'ironia
disinnesca la tensione dovuta al pericolo doppio e permanente; l'inseguimento
è un pretesto per itinerare l'esplorazione di ambienti sconosciuti; il
teatro, un comizio politico, una riunione di puritani, il treno diretto in Scozia, il viadotto, la villa della
spia: ogni volta il colpevole-innocente è come un bambino abbandonato in una stanza buia che
cerca soltanto di scappare. I film ad inseguimento di Hitchcock saranno sempre una sorta di
stravolgimento delle avventure itineranti di Alice in Wonderland.
The Man Who Knew Too Much (1934, ma rifatto nel 1956), apre la serie
dei grandi film spionistici.
Durante una vacanza a St. Mauritz, un inglese viene coinvolto in un gioco
spionistico: un francese in punto di morte gli rivela un piano per uccidere un
diplomatico straniero e poco dopo qualcuno gli rapisce la figlia perché
lui non dica alla polizia cio` che ha saputo.
L'uomo risolve la crisi di coscienza, che dapprima lo ha spinto egoisticamente
ad anteporre la vita di sua figlia per uno sconosciuto, e negare davanti alla
polizia di aver ricevuto alcuna confidenza, e si mette a caccia del nemico,
sia pur in condizioni di netta inferiorità.
Viene catturato anche lui, ma all'ultimo momento, durante un concerto,
l'attentato viene sventato dalla moglie con un urlo, che aiuta
poi la polizia ad assediare il covo dei banditi e a liberare gli ostaggi.
Questo film rappresenta anche la prima sfida titanica dell'individuo qualsiasi
contro un nemico più potente che il caso gli pone di fronte. La coppi di borghesi che entra in lotta
contro l'organizzazione spionistica, abbandonando tutte le reticenza di classe, e anzi contravvenendo
addirittura agli ordini di Scotland Yard, ha scoperto che la loro esistenza è molto più
precaria di quanto sembrasse e che stanno vivendo in una società anarchica e violenta, dove
l'ordine e le buone maniere sono soltanto delle apparenze. Tutto il film ha l'apparenza di un incubo, che
viene spezzato dal grido della donna; quel grido ha anche altri significati: entra a far parte integrante
della partitura eseguita sul teatro, e risveglia i borghesi dalla loro apatia; l'urlo è il significato del
film.
La versione del 1956:
Stewart and Day are an average American couple with a child, just enjoying
their vacation in Morocco.
On a bus they meet a distinguished French-Arab fellow, Bernard, who invites
them to dinner, but then at the last minute has to run away on some urgent
business.
At the restaurant,
a couple of British tourists recognizes Day, who used to be a singer.
While they are familiarizing, they notice Bernard enter the restaurant
with a lady.
The following day at the market they witness the police chasing a man
dressed in white. The man runs through the crowd, but is eventually
stabbed by another Arab. It turns out the victim is Bernard, whom, before
dying, crawls towards Stewart and whispers something in his ear about an
assassination planned against a statesman in London.
The British friend advises Stewart to lie to the police in order to
minimize the bureaucratic hassle.
Stewart and Day are being interrogated by the captain of
the French police when somebody phones Stewart and threatens to kill his
child if he reveals what Bernard told him.
This is how Stewart learns that the child has been kidnapped.
Stewart takes Day back to the hotel. The British couple has disappeared and
Stewart understands what happened: Bernard approached them, Stewart and Day,
because he was on the lookout for a suspicious couple, but the couple he
was after was the British friends. When Bernard found them, they had him
killed. They, the fake British couple, had the child kidnapped to silence
Stewart.
They decide to fly to London and search themselves for their child.
Their arrival does not go unnoticed.
At the airport they are greeted by a crowd of fans of Day and by the police.
The British police chief has guessed everything that happened and why they
came to London. But Stewart refuses to collaborate, for fear of jeopardazing
his son's life.
Stewart looks up the name that Bernard whispered to him,
while Day is visited by old acquiatances of the musical theater.
Stewart is on the wrong track, but Day understands that the name is the
name of a location, not of a person. Both parents hurry to the place, which
is a chapel. That is, indeed, where the child is held and where the spies
are preparing the assassination.
Stewart tries to free his son but is captured, while Day calls in vain the
police. The spies transfer the child to a foreign embassy, while Stewart
manages to escape from the chapel by climbing its belltower.
In the meantime, Day has reached the symphony hall where the assassination
is to occur. Day figures out where the killer is and, when Stewart arrives,
directs him to his booth. But it's too late and all Day can do is scream...
That scream saves the life of the prime minister. The killer dies trying to
avoid Stewart.
At the embassy, the ambassador orders the spy to kill the child.
By coincidence, that very night the prime minister is to attend a reception
at the embassy. Stewart and Day manage to get invited and, while Day sings
for the dignitaries, Stewart frees his son.
The atmosphere of the remake is more claustrophobic, but the plot is
implausible and full of stereotypes.
The Secret Agent (1936) è un altro spionistico che acuisce il freddo
cinismo di Hitchcock e gioca con il brio della commedia degli equivoci.
Durante la prima guerra mondiale le autorita` rendono omaggio alla salma
di un caduto. Appena escono, pero`, il becchino (monco) prende la bara
sotto braccio: e` vuota.
Il "morto" e` un coraggioso capitano inglese, che, appena tornato da una
missione, apprende della propria morte. Viene incaricato di smascherare una
pericolosa spia, che opera in un hotel svizzero. Gli viene affidato un
complice, che si fa chiamare "generale" ma e` semplicemente un killer e un
donnaiolo. Appena arrivato, il capitano scopre che il servizio segreto gli
ha anche procurato un'avvenente moglie, Elsa, a cui un brillante giovane
americano (Marvin) sta gia` facendo la corte. L'agente segreto e il generale
si recano a trovare l'organista di una chiesa ma lo trovano morto: fra le dita
stringe un bottone. I due raggiungono la Elsa e Marvin al casino` e i loro
sospetti cadono su un turista che riconosce il bottone come suo. Lo invitano
a una gita in montagna, mentre Elsa intrattiene la moglie, e il generale lo
getta giu` da un precipizio. Appena tornati, scoprono pero` di aver ucciso
l'uomo sbagliato.
Elsa confessa il proprio amore all'agente segreto, e, colsa da rimorsi, lo
convince a dimettersi. Ma il generale ha fiutato una nuova pista e l'agente
non resiste. Si recano insieme in una fabbrica di cioccolata che serve da
ufficio postale per lo spionaggio tedesco, dove un informatore passera` loro
un telegramma che contiene il nome della spia. Qualcuno informa la polizia
e i due devono fuggire. Vengono raggiunti dall'informatore e leggono nel
telegramma il nome di... Marvin. Nel frattempo Elsa ha deciso di partire
e ha incontrato Marvin che sta a sua volta partendo. Non avendo una meta,
gli chiede di viaggiare con lui. L'agente segreto e il generale accorrono
alla stazione e saltano sul treno, rivelandole cio` che hanno scoperto.
Il treno entra in Germania e i due devono nascondere la loro identita`.
Elsa vuole impedire un altro omicidio. Marvin, ignaro della presenza dei due,
sequestra Elsa, che sospetta di essere sulle sue tracce e tira fuori una
pistola. Irrompono i due, decisi a eliminarlo. Aerei britannici attaccano
il treno, che deraglia. La spia muore ma fa in tempo a uccidere il generale.
L'agente segreto ha compiuto la sua missione senza bisogno di macchiarsi
le mani di sangue.
Hitchcock discetta pero` su caso e su destino in maniera un po' naif.
La direzione degli attori ricorda ancora quella del cinema muto. La trama
e` un po' raffazzonata. La suspense non c'e` quasi mai, visto che le scene
sono molto prevedibili.
Lo sviluppo piu` rilevante e` semmai in direzione comica: il dialogo,
soprattutto nella prima parte, e` divertente e frizzante.
L'agente segreto incaricato di identificare e sopprimere una spia
sbaglia tutto e ammazza un innocente. In compenso, la
vera spia muore accidentalmente nel deragliamento di un treno.
Hitchcock se la ride dei suoi stessi servizi segreti.
Ma la psicologia dei personaggi e` appena abbozzata, e la storia sembra
improvvisata sul momento.
Sabotage (1936), ancora più perfido è ambientato nel
traffico caotico della metropoli londinese e più specificamente in una
sala cinematografica.
Una spia si serve per un attentato dell'ignaro cognatino, che salta in aria
con la bomba. La moglie
scopre la verità e accoltella la spia. Un detective protegge la donna
e quando il cinema viene fatto esplodere da altri dinamitardi, le prove del
delitto vanno definitivamente in fumo.
Con freddo cinismo Hitchcock fa saltare
in aria un bambino che accarezza un cagnolino e poi lascia impunito un omicidio.
Ancora una volta il caos universale vede e provvede, risistemando al loro posto
colpevoli e innocenti. La scena in cui muore il bambino costituisce uno dei
pezzi più preziosi del museo Hitchcockiano della suspense: l'autobus
avanza lentamente nel traffico cittadino, scavalca faticosamente un incrocio
dopo l'altro, mentre un orologio scandisce i minuti che mancano all'esplosione.
Con Young And Innocent (1937) Hitchcock si concede invece una pausa
rilassata. Il thriller e` in realta` una
commedia sofisticata alla It Happened One Night
Durante un temporale una diva litiga con l'uomo che l'ha scoperta. Il giorno
dopo il mare restituisce sulla spiaggia il suo corpo senza vita. Lo trova un
giovane, che corre a chiedere aiuto. Alcune bagnanti lo vedono e pensano che
stia scappando. Quando arriva la polizia, scopre che la donna e` stata
strangolata con la cintura di un impermeabile, e i sospetti cadono sul
giovane, tanto piu` che la diva gli ha lasciato un'ingente somma nel testamento
e tanto piu` che la cintura si scopre appartenere al suo impermeabile.
Il giovane riesce pero` a sgattaiolare fuori dal tribunale senza essere visto
e si nasconde nell'auto della figlia del capo della polizia. Quando le si
rivela, la convince a lasciarlo in un mulino abbandonato e a non rivelare
nulla al padre.
La notizia della sua evasione ha ormai fatto il giro della naziona e la polizia
lo sta braccando.
Il giovane convince la ragazza, Erica, della propria innocenza e lei si presta,
inizialmente controvoglia, ad aiutarlo nella ricerca dell'impermeabile che
gli fu rubato. Si recano nel locale in cui lo perse e capiscono che dev'essere
stato un barbone. Sempre scappando dalla polizia, ritrovano il barbone in un
dormitorio pubblico, e lo rapiscono per fargli confessare. Questi restituisce
l'impermeabile, ma rivela di averlo a sua volta ricevuto da un altro uomo,
uno sconosciuto afflitto da un tic agli occhi. Per sfuggire l'ennesimo
inseguimento della polizia, si nascondono in una miniera, ma la miniera
spronfoda e Erica quasi precipita con l'auto. Catturata dalla polizia, rifiuta
di collaborare, portando il padre sull'orlo delle dimissioni. Il giovane intanto
ha trovato una scatola di fiammiferi del Grand Hotel. Erica veste il barbone
da gentleman perche' possa introdursi nel Grand Hotel e riconoscere l'uomo
dal tic. Passano tutta la serata a osservare gli ospiti, ma nessuno ha un tic
agli occhi. Il problema e` che loro stanno osservando la folla, non i
musicisti: il batterista truccato da nero ha un tic agli occhi, e, riconosciuto
il barbone, deve prendere un po' di pillole per calmarsi.
La polizia arresta il giovane, che era di fuori ad aspettare, e poi
la ragazza e il barbone. Ma proprio all'ultimo momento il batterista, causa
le pillole, sviene sulla scena. La ragazza si offre di aiutarlo e vede il tic.
Il barbone riconosce lo sconosciuto, che confessa nel delirio, e il giovane
e` scagionato.
La vicenda giallo-rosa si snoda attraverso una seria di gag irriverenti
(l'imputato abbandona tranquillo il tribunale che lo dovrebbe processare, i
poliziotti finiscono in un autocarro pieno di maiali, alla fine la polizia
arriva in massa ad arrestare il vero colpevole senza averci capito nulla).
Hitchcock fa anche il moralista: il batterista rappresenta l'Inghilterra dei
locali equivoci, in contrasto con l'Inghilterra per bene del capo della polizia,
che dice la preghiera ad ogni pasto.
Ancora una volta è il caso a punire il colpevole: il caso e` ormai
diventato la chiave di volta per creare la suspense.
La trama e` pero` un po' raffazzonata (non e` chiaro ne' come facciano a
sapere che la cintura e` del suo impermeabile, ne' come lui faccia a dimostrare
che l'impermeabile del barbone e` il suo, ne' tutto il resto) e il lieto fine
arriva improvviso e gratuito. Ne' e` molto chiaro a cosa serva la lunga scena
del party dalla zia (forse doveva essere un intermezzo comico, ma non fa
ridere). La scena della miniera, in cui il giovane salva la ragazza all'ultimo
momento, e` tutto fuorche' mozzafiato.
The Lady Vanishes (1938), loosely based on Ethel Lina White's novel "The Wheel Spins" (1936), sfiora addirittura l'operetta mitteleuropea
prima di abbordare lo spionistico e il genere d'inseguimento. Un divertissment
paradossale, una fiaba quasi onirica.
In an Alpine location, an international crowd is waiting for the train.
The train is delayed and they have to spend a night at the hotel.
The film begins as a comedy, introducing a cast of eccentric and weird characters who speak different languages.
During the night an old lady (who says she is a governess and music teacher) and a young American woman, Iris (who is on a last vacation with two female friends before
her wedding), are distressed by people dancing at the upper story, led by an ethnomusicologist, Gilbert. Later, in the middle of the night, Gilbert retaliates
by attempting to move into Iris room, and the girl is not amused at all by his sense of humour. The elderly woman is enjoying a singer serenading the hote
for no apparent purpose, when suddenly he is murdered: she doesn't see the
murder and noone seems to notice it.
The entire hotel goes to sleep.
The following morning Iris is hit by a flowerpot that fell from a balcony
and is temporarily dizzy. The old lady and Iris share a compartment
and have tea together (the old lady spells her name on the window).
Iris falls asleep, perhaps due to the incident. When she awakes, the
old lady is gone. She inquires about her but noone seems to remember her.
The people in her compartment (a baroness and an Italian magician)
don't remember her, and the waitress claims that she as alone when she had tea.
Iris tells Gilbert that the lady disappeared but Gilbert is only willing
to help her as a way to flirt with her, while suspecting that she dreamed
the whole affair as a consequence of the flowerpot.
Everybody seems to be lying to Iris.
Some people lie for convenience: an adulterer does not want his affair
to be investigated, a couple of rabid cricket fans lie because
they don't want the train to be stopped.
Only the adulteress tells the truth, because she wants to create a scandal
that would force her lover to divorce. Suddenly, the Italian magician comes
with the news that the old lady has come back, except that... it is a
different lady (a Frenchwoman) dressed like the old lady.
The adulteress pretends to recognize this old lady because her lover
threatened her.
A German neurologist is conveniently on the train to prove that she might
be suffering from brain damage that makes her confuse the real lady
standing in front of her with the one she dreamed of who never
existed and thefore never disappeared.
Iris is beginning to believe that she really dreamed the whole affair
when she sees the name that the old lady spelled on the window...
Now Gilbert is beginning to believe Iris and together they search
the train. They find the lady's glasses in the baggage car, but the
magician comes to claim them, using force.
They begin to suspect the neurologist, especially since the nun,
supposedly deaf and dumb, wears high heels.
The neurologist has a patient all wrapped up so
one can't see the face. Gilbert and Iris enter the compartment and
try to unwrap the bandage to see the patient's face, but the neurologist
walks into the compartment just in time to stop them. As they leave,
the neurologist turns to the nun and starts talking to her... she is not
deaf and not dumb.
The neurologist meets with Gilbert and Iris and confesses that they are
right: the patient is the old
lady, and he is about to kill her, and it, the nun and the corpse will
leave the train at the first station. Last but not least, he has drugged
them and they will fall asleep soon.
Gilbert risks his life walking outside the train and into the doctor's
compartment from the window. The nun is surprisingly cooperative as
he frees the old lady. It turns out she is on their side, and has
changed the drink that they drank to innocuous wine: they are not drugged.
The nun helps Gilbert to switch the real old lady with the fake one.
When, after leaving the train, the neurologist realizes that he has been fooled,
he organizes a chase of the train. German soldiers stop and surround the train.
Baroness, waiter and magician leave the train and join the neurologist.
The passengers are initially hostile to Gilbert's ideas, but soon
realize that he, Iris and the nun are right about the intentions
of the soldiers. The passengers pull out their guns and defend themselves
against the soldiers who laid siege to the train.
The old lady, who has refused to reveal who she really is, finally
admits that she works for the secret services. They help her get out of
the train. Before leaving, she tells Gilbert the secret message that
she is carrying: it is a melody.
As she runs through the woods, Gilbert and another passenger manage
to restart the train.
They reach the station safely. Gilbert and Iris are about to say goodbye,
but Iris hides from the fiance' who is expecting her, and elopes with
Gilbert. They take a cab to the office of the secret services. Gilbert
is terrified because he forgot the tune. But, when the door opens,
the old lady is already there, waiting for them.
Come The Secret Agent, e` una
parodia del film spionistico. Ma e` anche una storia ambigua, perch ha inizio quando la
giovane si addormenta nello scompartimento: come Alice prima di cadere nel paese
delle meraviglie.
Jamaica Inn (1939), adapted from Daphne du Maurier's novel,
is a very minor movie.
In the old days pirates terrorized ships off the coast of Britain.
The Jamaica Inn is a gloomy building on a windy coast.
During a storm a ship is thrown by the waves against the rocks and the sailors
who disembark are slaughtered by merciless pirates.
A coach drops off a girl, Mary, near the mansion of the
magistrate of the town, Sir Humphrey (Charles Laughton). She needs a ride to
reach her aunt Patience: she has lost her parents and is coming to live with
her aunt and uncle. Sir Humphrey kindly takes her to the Jamaica Inn, where
her aunt lives, and she is welcomed by the rude uncle Joss, the owner of the
inn who is also... the leader of the gang. And the kind
Sir Humphrey is actually their protector, who gets a share of the profits.
Joss suspects that their newer member, the young and handsome Traherne,
has stolen some of the goods. Joss and the other gang members decide to hang
him. Mary watches terrified and, the moment they leave, she cuts the rope
from the ceiling.
Traherne is still alive and flees. But Mary too has to flee because Joss
now wants to kill her. Traherne lifts her to the roof where they hide,
then helps her swim away. They make it to
Sir Humphrey's mansion where they ask for help.
Traherne reveals that he is not a criminal but an undercover agent, who
infiltrated the gang for the purpose of destroying it.
Neither Mary nor Traherne suspect that the magistrate is in cahoots with the
gang.
Mary is mad at Traherne for not telling her that he is a police officer, and
runs to the inn to warn her aunt. Too late: Traherne and Sir Humphrey arrive
and search the inn. Traherne thinks that he knows where the loot is, but he
doesn't know that it has moved to Sir Humphrey's very mansion.
In fact, while Traherne is not listening, Sir Humphrey calmly informs Joss that
that night there's another appealing cargo to steal.
Traherne thinks that Sir Humphrey called the police, but instead the gang
arrives and they easily overpower Traherne. Sir Humphrey pretends to be
taken prisoner by Joss (his own men don't seem to know that Sir Humphrey
is their protector). Joss then tells his guys that first they have to cause
another wreck (they do so by sending the ships misleading signals) and only
later will they kill the two prisoners.
To make sure that Patience does not free the prisoners they take Mary with them.
The moment they leave Sir Humphrey easily unties himself (Joss only pretended
to tie him up) and leaves the house undisturbed. Nobody in the gang will know
the truth. Traherne realizes that
Sir Humphrey is the mysterious protector that he had been chasing.
Mary still doesn't know.
She averts the attack on the ship. The gangsters want to take revenge on her.
Joss protects her. They shoot their own boss Joss. Joss and Mary make it back
to the inn but Joss dies and Patience, who truly loved him after all, is
killed by Sir Humphrey, who has come to make sure no witnesses are left behind.
Finally the soldiers arrive, arrest the gang members and free Traherne;
but Sir Humphrey has already left with his hostage, Mary, and is boarding
a passenger ship to leave town. Traherne and the soldiers arrive in time
to stop him and rescue the girl. Sir Humphrey commits suicide jumping from
the top of the mast into the sea.
Rebecca (1940),
adapated from Daphne DuMaurier's novel,
è la storia morbosa di una fedeltà o
di un'ossessione, una storia di fantasmi.
Una bella giovane, che e` orfana, e` a Montecarlo come
donna di compagnia di un'anziana aristocratica. Qui un giorno vede un
nobile che sembra volersi buttare in mare da un promontorio. Grida e lui
si riprende. Lo rivede piu` tardi in societa`. Si trtta di
Maxim, un ricco e nobile vedovo (Lawrence Olivier). Lui si invaghisce di
lei e comincia a frequentarla di nascosto all'anziana aristocratica.
Quando questa decide di partire improvvisamente, Maxim chiede alla giovane
di rimanere e di sposarlo.
Maxim porta la sua nuova moglie al maniero di famiglia, immerso nella
nebbia, dove visse con la prima moglie, Rebecca.
La nuova moglie scopre rapidamente che Rebecca ha lasciato la sua impronta
sul castello, principalmente perche' la governante la adorava.
La governante è ostile alla nuova moglie, che non si sente mai a suo
agio.
Quando Maxim si assenta per un giorno, la nuova
sposa entra di nascosto nella stanza che era di Rebecca e che non e` mai
stata usata dopo la sua morte: la governante la scopre e le dice che
Maxim ama ancora la morta.
Prima di una festa in maschera la convince a vestirsi in un costume
bianco che era il vestito preferito di Rebecca, cosicche' quando si presenta
al marito causa uno shock. La governante infierisce,
la porta alla disperazione e cerca di portarla al suicidio.
Ma proprio allora viene ritrovata la barca di Rebecca.
La sposa trova Maxim in stato di shock. Maxim le confessa la verita`: lui
odiava Rebecca, che si era fatta amanti dappertutto, ma la sopportava per
non creare scandalo, e lei, rimasta incinta
di un altro, lo stava ricattando, prospettandogli un futuro in cui quel
bastardo sarebbe diventato l'erede di tutti i suoi averi.
Maxim si avvento` contro di lei, lei cadde e mori` sbattendo la testa.
Lui prese il cadavere, lo mise nella barca e affondo` la barca.
Poi, quando la polizia trovo` il cadavere di un'altra donna affogata,
lui pretese di ricoscerla per chiudere il caso. Ma adesso nella barca hanno
trovato anche il cadavere di Rebecca, quello vero, e il caso verra` riaperto.
La moglie lo convince a non confessare alla polizia.
Così, alla polizia lui
riconosce soltanto di aver commesso un errore all'epoca nel riconoscere un altro corpo, nulla di più. La polizia sarebbe pronta a concludere che si
tratta di suicidio, ma il costruttore della barca testimonia che la barca
e` stata fatta affondare di proposito, e che qualcuno deve averlo fatto da
fuori.
Il cugino e amante di Rebecca, George, intuisce che Maxim la uccise. George
tira fuori una lettera scritta da Rebecca il giorno stesso della sua morte,
una lettera che dimostra come Rebecca non avesse alcuna intenzione di
suicidarsi. George tenta di ricattare Maxim, ma Maxim non si arrende.
George chiede allora che la governante riveli il nome del dottore che
Rebecca aveva visto quella mattina. La governante inizialmente rifiuta,
per non rovinare la reputazione della sua amata padrona, ma poi, intuendo
che puo` fare del male alla nuova padrona, fornisce nome e indirizzo alla
polizia. La polizia, Maxim e George si recano a visitare quel dottore, il
quale riconosce in Rebecca una paziente che lo visito` quel giorno.
George e` certo che si trattasse della gravidanza, ma invece il dottore rivela
che Rebecca aveva un cancro e pochi mesi da vivere. Maxim e` salvo perche'
quella sembra un'ottima ragione per suicidarsi, ma, uscendo, Maxim capisce
che Rebecca gli disse di essere incinta per essere uccisa da lui, il modo più perfido di fargli del male fino alla fine.
George telefona alla governante e le da` la notizia che Maxim e la sua nuova
moglie potranno godersi il castello in pace. La governante,
vistasi sconfitta, da` fuoco al maniero, e muore nelle fiamme.
Rebecca è a lungo l'invisibile protagonista del dramma. La sua perfidia agisce attraverso l'odio palpabile della governante. La sposina vive nella costante ossessione di doversi confrontare con un essere perfetto.
Ma l'amore vero e profondo trionfa: una volta scoperta
la vera personalità della morta, la sposina capisce quale è la sua nemica e la combatte
senza pietà. I ruoli si capovolgono: l'umile cenerentola diventa la sicura fredda mente, l'esperto
rude uomo di mondo le si affida debole e spaurito.
Un legame soprannaturale sembra legare la governante a Rebecca, come se quella
fosse il fantasma di questa, decisa ad avvelenare la vita di Maxim fino alla
fine, fino anche alla distruzione del castello.
Un film fiabesco, psicanalitico,
poliziesco e dell'orrore, che suggerisce come una persona socialmente fuori
posto possa
destabilizzare l'ambiente facendone emergere gli squilibri strutturali.
In Foreign Correspondent (1940) il nazismo, che incombeva
mimetizzato anche nei film precedenti, emerge in superficie:
Un reporter Americano viene inviato dal suo giornale a una conferenza pacifista
ad Amsterdam. A un party, indetto da un anziano diplomatico,
fa la conoscenza di Fisher, il presidente del partito pacifista, e di sua
figlia, una donna intelligente e indipendente che rifiuta di leggere le
note stupide che le hanno preparato e tiene invece un appassionato
discorso sulla loro causa. La accompagna solitamente il distinto Scott,
amico di famiglia.
Un uomo viene assassinato da un falso fotografo sotto i suoi occhi. Il
reporter lo insegue per le strade fra il traffico e infine salta su un'auto,
proprio quella su cui viaggiano la ragazza, Carol, e Scott.
Inseguono l'assassino per la campagna
olandese, finche' l'auto scompare misteriosamente in un prato di mulini a vento.
C'e` soltanto un aereo privato che sta volando sui mulini. La ragazza
deve tornare in citta`, ma il reporter e` insospettito dal movimento dei
mulini e rimane li` a investigare. Capisce cosi` che i movimenti dei mulini
sono segnali per gli aeroplani. Si infila fra i colossali ingranaggi
del mulino e assiste all'incronto fra agenti segreti tedeschi. In soffitta
scopre proprio l'ucciso, che e` vivo e vegeto, ma drogato: hanno ucciso un
sosia per far credere che lui e` morto mentre lo porteranno in Germania per
estorcergli un segreto. Prima di perdere conoscenza, il vecchio fa in tempo a
scribacchiare qualcosa per il reporter. Per evitare di essere scoperto il
reporter si arrampica in cima al mulino a vento. Corre ad avvertire la polizia,
ma quando finalmente riesce a convincerli a seguirlo, trovano soltanto un
barbone addormentato. Scott sorride divertito.
In hotel il reporter sta scrivendo una lettera al giornale quando arrivano
due agenti della polizia a chiedergli di seguirli. Ma lui si rende conto
che qualcuno ha tagliato il filo del telefono e sospetta che si tratti di
una trappola. Fugge in vestaglia dalla finestra e finisce nella camera da letto
della ragazza, esponendola allo scandalo con i suoi amici. La ragazza dapprima
e` furibonda ma poi decide di scappare con lui in Inghilterrra.
La nave salpa un attimo prima che i falsi poliziotti li possano raggiungere.
I due devono passare la notte in coperta e si innamorano. A Londra cercano
rifugio dal padre della ragazza, ma nel suo ufficio lui incontra nientemeno che
la spia intravista nel mulino.
Il reporter e la ragazza mettono in guardia
Fisher, che si apparta con l'"olandese". Nell'altra stanza rivela
la sua vera personalita`: e` il capo della rete di spie, e l'olandese e`
uno dei suoi uomini. Sa benissimo che l'anziano diplomatico e` vivo, perche'
e` stato lui a farlo rapire.
Poi Fisher torna dal reporter e gli chiede di tenere segreto
l'accaduto per dar tempo alle autorita` di condurre indagini sulla rete
di spie. Lo affida a una guardia del corpo che dovrebbe proteggerlo, ma
prima tenta di gettarlo sotto un camion e poi lo porta sulla torre della
cattedrale per buttarlo giu`... ma il reporter si sposta all'ultimo secondo
e la guardia del corpo precipita al suo posto.
A credere alla storia del reporter e` soprattutto Scott, che ha compiuto le
sue indagini sull'accaduto in Olanda, e si convince che Fisher sia
un traditore.
Per incastrare Fisher, Scott finge che sua figlia sia stata rapita,
mentre in realta` e` in campagna con il reporter.
La ragazza e` furibonda con il reporter perche' pensa che lui abbia fatto finto
di amarla soltanto per poter compiere le proprie indagini.
La guerra sta per essere dichiarata e Fisher convince la figlia a
tornare negli USA.
Prima pero` si reca sul luogo in cui il vecchio diplomatico viene tenuto
prigioniero per compiere un ultimo tentativo di estercergli il segreto.
Mentre lo sta interrogando, Scott irrompe e viene catturato, ma riesce
comunque a interrompere l'interrogatorio e attirare l'attenzione del reporter
che sta a sua volta arrivando.
Fisher e i suoi nazisti fuggono.
La polizia britannica rifiuta pero` di arrestare Fisher
perche' non ci sono prove. Ma il vecchio si riprende e testimonia, e Scott
avverte le autorita` Americane affinche' arrestino Fisher all'arrivo.
Sull'aereo Fisher si confessa a sua figlia.
Il reporter e Scott sono sullo stesso aereo. E il reporter tenta di fare
la pace con la ragazza.
Mentre si sta spiegando, una nave da guerra tedesca abbatte l'aereo che
precipita in mare. I superstiti si arrampicano su un'ala che galleggia
sulle onde turbolente. L'ala sta per sprofondare sotto il peso dei
passeggeri, quando Fisher si lascia scivolare in mare, e non si
sa se lo fa per sacrificarsi e salvare la figlia o se lo fa nella speranza
di raggiungere a nuoto la Germania. Gli altri vengono salvati da una nave
Americana.
Il comandante della nave vorrebbe impedire al reporter di divulgare la sua
storia per non creare un imbarazzo diplomatico agli USA, ma il reporter
ha in linea il direttore del suo giornale che sente tutto e manda la storia
in stampa.
Il film e` in un certo senso il prototipo per North By Northwest
e tanti altri suoi classici:
intrigo spionistico, inseguimenti spericolati, intrigo amoroso, l'eroe
anti-eroe testardo e integerrimo, l'ossessione per il cadere dall'alto,
l'ambientazione internazionale.
Ci sono altre attrazioni pero`: uno dei primi disastri aerei, la polemica
contro i pacifisti e i temporeggiatori che di fatto aiutano il nazismo.
Mr and Mrs Smith (1941) è una screwball comedy, sulla
falsariga di Champagne e Rich and Strange,
basata sugli screzi di una coppia che ha scoperto di non essere mai stata
sposata. Ancora una volta l'ombra di Lubitsch.
David, a lawyer, and Anne are happily married, and shun everybody else.
A young boy needs the man to sign a document, which he relucta
One day she asks him a hypothetical question (would you marry me again?),
and he answers honestly "no" because he misses his independence.
By coincidence, that day he is informed that their marriage is null because
of a bureaucratic snafu. He finds it amusing, but his wife takes it seriously
and kicks him out of their apartment. She even hires David's
partner and best friend Jeff as her lawyer. David has no time to be shocked
by Jeff's betrayal that Jeff even invites Anne to dinner and, despite his
threat to abandon her, she accepts.
As the romance between the vivacious Anne and the rather dull Jeff proceeds,
David has to find ever more creative (and sly) ways to disrupt it.
Jeff asks her to marry him and she accepts, but David's insistence begins
to work: Anne is concerned for his health when he pretends to freeze while
spying on the couple at a sky resort (even after she finds out that he was
only pretending). He causes an argument between Anne and Jeff that results
in Jeff leaving her. At that point she decides to move out of the cabin
where they were staying, but got stuck in her skis. David calmly takes his
coat off and she surrenders to him (in what must be Hitchcock's worst
ending of his career).
It is a very minor comedy, and very little funny.
Suspicion (1941) è uno studio psicologico sulla
interscambiabilità della realtà e della menzogna, su come un
dubbio fugace possa a poco a poco radicarsi e portare alla certezza, su come
(senza alcuna prova, anzi proprio a causa dell'assenza di prove) si possa
passare da una certezza a quella opposta.
Johnny (Cary Grant) viaggia nello stesso scompartimento di una ragazza bruttina,
che vede la sua foto sulla rivista che sta leggendo. In effetti lui
partecipa a una caccia con l'aristocrazia locale. Fra i tanti c'e` anche
la ragazza del treno, che si scopre essere un'ereditiera.
Johnny e` uno degli scapoli di maggior successo con
le ragazze, e riesce a convincere anche la riservata e timida ragazza ad
uscire di casa. Poi tenta di baciarla, ma lei gli resiste strenuamente.
Johnny insiste e alla fine riesce a sedurla.
Johnny la convince a ignorare la scomunica paterna e fuggire con lui. Al ritorno
dal viaggio di nozze Johnny rivela candidamente di essere senza lavoro e di aver
contratto debiti su debiti per pagare la loro casa. Lei accettala rivelazione
senza disperarsi. Johnny finge di aver trovato un
impiego, mentre in realtà gioca alle corse. Lei sopporta stoicamente
perché ama sinceramente quello scapestrato che, nonostante solenni
promesse, continua a tradire la sua fiducia. Lo perdona anche quando scopre che
lui è stato licenziato da tempo per aver sottratto un'ingente somma
dall'azienda. Grant non sembra scosso dalla notizia che il suocero è
morto senza lasciare nulla alla figlia, ma cerca di convincere il suo migliore
amico, malato di cuore, a mettersi in società con lui.
Lei comincia a credere che il marito voglia assassinare l'ingenuo e indispone
Grant con i suoi tentativi di mettere in guardia la presunta vittima. La morte
dell'uomo, per un attacco provocato da una bevuta eccessiva in compagnia di un
amico rimasto sconosciuto, la convince che i suoi sospetti erano reali.
È colta perciò dal terrore quando scopre che il marito ha
stipulato un'assicurazione sulla sua vita, e che sta tentando di ottenere un
anticipo dall'assicurazione. Oltretutto Johnny continua a leggere
gialli e a chiedere consigli all'amica scrittrice su come si possa perpetrare
un delitto perfetto, e si eccita quando la sente parlare di un veleno
che non lascia traccia.
La donna decide di fuggire con la scusa di una visita alla madre,
ma Johnny si offre subito di accompagnarla in auto. Durante il viaggio, colta da
una crisi di nervi mentre lui guida come un pazzo lungo un baratro,
si getta dall'auto, ma lui la raggiunge e la spiega che aveva avuto
l'intenzione di suicidarsi ma ora ha deciso di scontare i debiti in carcere.
Questo finale ridicolo è falso.
Quello vero finiva con l'avvelenamento della donna e con il marito che imbucava
ignaro una lettera con la denuncia di tutti i crimini da lui commessi.
Il film si basa sul fatto di rimanere sempre in bilico fra una verità e
l'altra senza che nulla possa consentire di discriminare con certezza
l'assassino dall'innocente.
Saboteur (1942) è il più spettacolare film di
Hitchcock fino a quel punto. Il tema e` quello di 39 Steps
(un innocente che deve dimostrare la propria innocenza lottando contro
tanto la polizia quanto i malvagi).
All'uscita da una fabbrica due meccanici si scontrano e uno cade. Uno dei due
lasciare cadere delle buste e del denaro. L'uomo che l'aiuta a rialzarsi, Barry,
legge il suo nome, Frank Fry, e poi gli porta una banconota da cento dollari
che era rimasta in terra. Poco dopo scoppia un incendio. Nell'incendio perisce
l'amico di Barry, Ken.
La polizia interroga i testimoni. Fry nega di aver visto alcunche', benche'
fosse presente quando Barry e Ken si precipitarono a spegnere l'incendio.
Barry va a consolare la madre dell'amico, ma la polizia viene ad arrestarlo:
l'estintore che lui passo` all'amico era pieno di benzina.
Barry scappa aiutato dalla madre stessa dell'amico e si propone di trovare
Fry per impedire che uccida ancora.
Ottiene un passaggio su un autocarro. Arriva alla casa del destinatario della
lettera di Fry.
Il gentiluomo nega di conoscere un Frank Fry, ma appena si assenta Barry
scopre un telegramma inviato da Fry a questo indirizzo per confermare
la riuscita dell'attentato.
Il gentiluomo lo mette pero` arrestare e la polizia ovviamente crede al
ricco gentiluomo, non al ricercato fuggitivo.
Barry e` costretto a fuggire di nuovo. Trova rifugio presso un cieco
ospitale e generoso, nonostante la nipote lo avverta che la polizia sta
cercando un pericoloso criminale. Il cieco ha in realta` capito che Barry
porta le manette, ma ha deciso di aiutarlo egualmente.
La nipote invece tenta di portarlo dalla polizia, ma lui le ruba il volante
e di fatto la rapisce. La ragazza si innamora di lui e lo segue quando lui
salta su un carro del circo. I mostri del circo lo proteggono dalla polizia
e lo portano al villaggio dove vuole andare a cercare altre tracce di Fry.
Il villaggio sembra abbandonato ma presto Barry e la ragazza scoprono che
si tratta di una base di spionaggio. Quando arrivano due uomini, Barry,
nascosta la ragazza,
finge di essere davvero il terrorista che ha causato l'incendio e quindi
di essere dalla loro parte. La ragazza, che sta origliando,
scappa e corre dalla polizia ad informarli dell'indirizzo della base
a New York.
Il boss porta Barry con se` in auto a New York, dove il giovane ha modo di
far la conoscenza delle autorevoli e rispettabili personalita` che fanno
parte dell'organizzazione. Ma uno di loro intuisce che si tratta di un
impostore. Nel palazzo si tiene un ballo a cui partecipa anche la ragazza,
che interviene per salvarlo. Ma gli uomini dell'organizzazione controllano
tutte le uscite e nessuna delle personalita` invitate al ballo e` disposta
a prenderlo sul serio quando tenta di spiegare cosa sta succedendo.
Alla fine sequestrano la ragazza.
Barry riesce comunque a fuggire e la ragazza riesce a far pervenire un
messaggio alla polizia, ma non riescono a sventare l'attentato contro una
nave. Barry viene arrestato. La ragazza pedina Fry fino alla Statua
della Liberta` e chiama l'FBI, che si precipita portandosi dietro Barry.
Barry insegue Fry fino in cima alla fiaccola, ma poi, quando Fry scivola
giu`, e rimane appeso nel nulla, Barry si cala fino a lui per salvargli
la vita. Nonostante i suoi sforzi, pero`, Fry precipita nel vuoto.
18 - Shadow of a Doubt
Shadow of a Doubt (1943) è la storia di un altro sospetto, ma
questa volta, a differenza di Suspicion, fondato.
Charlie, per sfuggire alla stretta sorveglianza di due uomini, decide di
andare a trovare la famiglia della sorella in California.
Charlie e` lo zio misterioso che manca da tanti anni. Ha la presenza di un uomo
rispettabile, andato a trovare i parenti che abitano in una cittadina americana.
La sorella e` estatica di rivederlo dopo tanti anni.
La nipote ragazzina Charlene e` elettrizzata dalla sua presenza, che attira
l'attenzione di tutte le sue amiche.
Il capofamiglia e` un bancario bonario il cui passatempo preferito e` di
discutere di delitti con il suo miglior amico.
Un giorno
con un artificio Charlie strappa un articolo dal giornale, ma Charlene lo vede.
Tutto il paese parla di lui e i giornalisti lo vogliono intervistare, ma
lui e` reticente. La sorella tira fuori una fotografia di quando era bambino,
subito prima di un grave incidente in bicicletta che lo fece cambiare per
sempre.
Due giornalisti vengono a visitare la famiglia e cercano un pretesto per
entrare nella camera in cui e` alloggiato lo zio e riescono a fotografarlo.
Lo zio si fa consegnare il rullino. Uno dei due invita Charlene fuori.
Charlene intuisce che non e` un giornalista, e` un detective. Lui le rivela
di sospettare che Charlie sia un pericoloso ricercato e le chiede di tenere
il segreto.
La ragazza va in biblioteca a vedere cosa conteneva l'articolo del giornale
asportato dallo zio e scopre che parlava della caccia all'assassino di
tre ricche mogli, una dopo l'altra. Dal suo comportamento imbarazzato lo zio
capisce che ha scoperto qualcosa e la affronta, la implora di credergli, di
concedergli ancora qualche giorno. Piu` di ogni altra cosa la ragazza ha
paura che la madre muoia di dolore nell'apprendere la verita` sul fratello.
Uno dei detective le rivela che sostitui` il rullino con un altro e la
fotografia e` stata spedita in citta` per farla vedere ai testimoni e
identificare lo zio.
Lo zio viene scagionato e tutto sembra tornare alla normalita`. Il detective
si e` sinceramente innamorato di lei e gli dispiace dover lasciare la citta`.
La ragazza si fa male quando uno scalino di legno si spezza e non puo` fare
a meno di sospettare che qualcuno l'avesse segato apposta. Poi rischia di
morire soffocata dai gas di scappamento dell'auto quando la porta del
garage si chiude misteriosamente dietro di lei e nell'auto non c'e` la chiave
per spegnerla (ce l'ha lo zio). Ma non puo` dire nulla, per paura di
quanto ne soffrirebbe la madre. Vuole soltanto convincere lo zio ad andarsene
dalla loro casa. Ma approfitta di un'assenza dello zio per curiosare fra le
sue cose e trova un anello. L'anello convince lo zio a partire.
Ma durante l'addio sul treno, trattiene con una scusa la ragazza e, una
volta che il treno e` partito, tenta di ucciderla. E` invece lui a cadere
ed essere schiacciato da un altro treno.
La polizia archivia il caso, che resterà un affare privato fra i
due giovani innamorati.
Entrambi sono terrorizzati: lei che lui sia l'omicida, lui che lei lo scopra.
Lifeboat (1943) e` un intelligente apologo propagantistico.
Su una zattera vanno alla deriva i superstiti di un naufragio: una scrittrice
aristocratica che parla tedesco, altre due donne, un arrogante nazionalista,
un suo amico, un negro, un vecchio... e il capitano di nave nazista.
L'amico ha bisogno di un'amputazione, e il tedesco si offre. L'arrogante non si
fida e dirige la barca in direzione a quella indicata dal tedesco, ma alla fine
deve cedere alla volontà generale. Uno degli uomini capisce che la rotta
è sbagliata dalla posizione delle stelle e poi gli altri scoprono che
nasconde una bussola. Scoppia la tempesta e lui salva con perizia la barca, ma
rivela anche di sapere l'inglese! Si impadronisce così del comando della
barca, spingendola in direzione della nave tedesca, mentre l'arrogante e la
scrittrice continuano a litigare. In un momento in cui gli altri dormono
spossati, il tedesco getta l'uomo amputato in mare. Poi scoprono che lui aveva
nascosto cibo e acqua per se, mentre loro morivano di fame e di sete. Gli si
avventano addosso tutti e lo massacrano. Quando finalmente arrivano alla nave
tedesca e sperano di essere raccolti come prigionieri, arrivano le navi
americane che la bombardano. Un naufrago tedesco si arrampica a bordo a loro
di nuovo accolgono il nemico, in una prova di superiore generosità.
Il primo capolavoro psicanalitico di Hitchcock e` Spellbound (1949),
scripted by
Ben Hecht and
Angus MacPhail,
ambientato in una casa di cura.
Ingrid Bergman e altri psichiatri assistono al passaggio di consegne fra il
vecchio primario e il nuovo, un giovane ricercatore (Gregory Peck) che ha
scritto libri importanti sul complesso di colpa.
Bergman, una scienziata diligente e asessuata, nota che
Peck si comporta in modo strano, ma ne e` subito attratta e
cade fra le sue braccia. Peck continua a essere colto da crisi isteriche
quando vede righe su sfondo bianco.
Bergman ha la prova che Peck e` un impostore quando scopre che la sua firma
non e` quella del celebre psicanalista.
Messo alle strette, Peck confessa di avere perso la memoria, ma crede di
aver ucciso il vero primario e di averne preso l'identita`.
Bergman crede invece alla sua innocenza e, invece di
denunciarlo, decide di aiutarlo a nascondersi.
Lo staff della clinica ha intanto appreso la verita` dalla governante del
celebre psicanalista: l'uomo e` scomparso misteriosamente e Peck e` un
impostore. Anche loro sospettano subito che si tratti di un paziente dello
psicanalista e che lui lo abbia ucciso.
Per sfuggire alla caccia della polizia, la donna decide di cercare rifugio
a casa del suo maestro di psicanalisi, un anziano burbero e saggio.
Man mano che gli sta vicino, Bergman si affeziona di piu` al caso di Peck
e a lui come uomo. Il maestro intuisce che Peck sia affetto da problemi
e Bergman deve confessargli la verita`. Insieme tentano di
fargli recuperare la memoria e di decifrare un suo ermetico sogno.
Riescono a far emergere dal subconscio del malato
il nome della località invernale del suo incubo.
Bergman e Peck vi si recano e, sciando, lui ricorda d'improvviso
il trauma d'infanzia che lo blocca
(scivolando da una ringhiera urtò il fratellino che finì.
infilzato sulle punte della sottostante cancellata) e poi l'incidente accaduto
al primario: mentre sciavano insieme, questi precipito` in una voragine.
L'incubo sembra finito: Bergman avverte la polizia e il cadavere viene
prontamente ritrovato. Ma la polizia scopre anche una pallottola nel corpo
del primario e arresta Peck per l'omicidio. Peck viene processato e condannato.
Bergman rimane sola a battersi per dimostrare l'innocenza dell'uomo.
Un giorno il direttore della clinica si lascia sfuggire di conoscere un
dettaglio della vittima mentre aveva sostenuto di non averlo mai incontrato.
Bergman gli sottopone il sogno di Peck e con tutta calma lo psichiatra
lo decifra: e` stato lui a sparare al primario, per evitare che gli rubasse
il posto, e Peck lo aveva visto. Sta per uccidere Bergman ma poi capisce di
non avere alcuna via d'uscita e si suicida.
Tutti i motivi di Hitchcock ricorrono in questo film: l'inseguimento, il colpevole
innocente, la coppia che indaga, il cinismo (il bambino infilzato nelle
punte acuminate della ringhiera), il disprezzo dell'autorità; ma
accoppiata a una morale sentimentale (l'istinto di una donna innamorata è più efficace
della scienza e dei metodi della polizia) e soprattutto al primo esperimento cinematografico di psicoanalisi
(la scena dell'incubo, che si salda ai deliri surrealisti degli anni Venti).
Hitchcock passa anche troppo tempo a illustrare l'ambiente, i metodi e i
benefici della psicanalisi, spesso con risultati controproducenti. Lo
spettatore viene introdotto alla psicanalisi nella prima scena, in cui una
paziente che odia gli uomini flirta con tutti quelli che incontra. Ogni
venti minuti uno dei personaggi tiene un sermone a favore di Freud. E la
decifrazione finale del sogno e` non solo implausibile ma persino imbarazzante.
La passione per la psicanalisi gli prende chiaramente la mano.
Dove Hitchcock trionfa e` invece nel modo "matematico" in cui dispone la sua
tela. Alla fine del film ci si rende conto che la vera paziente bisognosa
di cura e` la donna, un'insicura, frigida e frustrata, che durante il corso
dell'avventura viene guarita e diventa una donna generosa, comunicativa e
determinata. La donna non ha alcuna prova dell'innocenza dello smemorato:
ne e` pero` stata attratta fin dal primo momento e non riesce a rinunciare
al piacere dell'attrazione sessuale. E` disposta a rischiare la vita.
A capovolgere ulteriormente lo scenario e` l'altro malato
mentale, che non e` mai al centro del film ma che e`, alla fin fine,
l'assassino e pertanto il "who done it": il direttore della clinica, lo
psichiatra degli psichiatri. Alla fin fine proprio i due che dovevano guarire
gli altri si rivelano i piu` malati. Il malato (Peck) ha soltanto perso
la memoria, ma non ha fatto nulla di grave.
Notorious (1946), written by Ben Hecht, è l'ennesimo incrocio fra spionistico e
commedia sentimentale.
Cary Grant è un agente segreto che corteggia Ingrid Bergman, la figlia
dissoluta di una spia tedesca suicida in carcere, e la convince a collaborare per sgominare la banda di un
tedesco in Brasile; siccome questi è un suo vecchio ammiratore, il capo di Grant le chiede di
sposarlo per potersi infiltrare nella casa dei convegni; lei si sente tradita da Grant e per ripicca accetta;
Grant non le perdona di anteporre il dovere a lui; continuano ad incontrarsi anche dopo il matrimonio, ma
soltanto per scambiarsi messaggi; la sua missione nella casa è ostacolata dalla diffidenza della
madre (dovuta anche a gelosia) e dal fatto che lui non le lascia le chiavi della cantina, dove sono custodite
delle misteriose bottiglie; durante un ballo, lei passa a Grant la chiave che ha sottratto al marito e insieme
vanno a perlustrare la cantina; scoprono così che le bottiglie contengono uranio, ma ne lasciano
cadere una; siccome stanno per essere sorpresi dal marito, fingono di baciarsi; ma la sparizione della
chiave e la sua successiva ricomparsa insospettiscono il tedesco, che con una rapida ispezione in cantina si
rende conto dell'accaduto; non potendo confessare la cosa ai complici, che per uno sbaglio del genere lo
eliminerebbero subito, si confida alla madre ed insieme decidono di avvelenarla un poco alla volta in
modo che la sua morte sembri naturale; nonostante l'astio che li separa, Grant si preoccupa delle notizie
sulla salute di lei e del silenzio che è calato sulla casa; un giorno irrompe in casa e penetra nella
stanza della morente, che lo supplica di portarla via; il marito non può opporsi, per non suscitare
sospetti nei complici e li accompagna fino all'auto come se la sua signora fosse stata colta da un malore
improvviso; Grant carica la Bergman in auto e lo pianta in asso davanti agli spietati congiurati, firmando
così la sua condanna a morte.
Come nel precedente, ai motivi canonici della sua opera, Hitchcock accoppia un
motivo sentimentale, adatto alla grande diva (la donna che vorrebbe rifarsi una vita, ma è
ricacciata nel suo passato, l'amore complicato dalle incomprensioni, dall'orgoglio e dal dovere). E' un
melodramma psicologico in cui si confrontano una Bergman rassegnata e un Grant amaro; il thriller nasce
più dalla loro relazione impossibile (siglata da quello che fu definito
"il più lungo
bacio della storia del cinema" e che causò non pochi intralci con la censura). E' anche un
dramma di cinica depravazione (la donna dissoluta che si dà ad un vile nazista, l'affetto edipico
tra madre e figlio), costellato di metafore espressioniste (la scala sulla quale si mettono in moto tante
scene).
Paradine Case (1947) is an analysis of characters and lifestyles.
As the film proceeds, morbid feelings surface that obscure the murder drama,
and the film becomes an almost psychoanalytic game. After entering the
paradigm of the court-room drama, the film ends as a piece of
psychological subtlety. Throughout the film Hitchcock keeps subverting the
stereotypes of the plot, creating an alternative plot that eventually obscures
the superficial one.
A young, respectable and beautiful widow, who inherited a fortune from her
husband's suicide,
is arrested by an investigator: the charge is that she has poisoned her wealthy
blind
husband for money. Her solicitor, Sidney, hires the best attorney that money
can buy, Anthony. Anthony is married to a beautiful woman who is a widow of
another kind: neglected by her workaholic husband. The very judge who has to
try the case, Tommy, a friend of both Sidney and Anthony, and a rather vulgar
and arrogant old man, makes no mystery of being attracted to her.
Anthony learns from the widow that she had a turbulent past: she ran away from
home with a wealthy married man when she was barely a teenager, and then
had many more affairs. But she maintains that she truly loved her husband, who
truly loved her.
In private, Sidney believes that she is indeed guilty, but
Anthony has totally fallen for her refined and noble manners, to the point of
hurting his wife's feelings (neglected, she is now also jealous of the stranger
who can inspire so much passion in her cold husband).
Anthony works out his own theory of what happened: the valet must have helped
the blind man to take the poison out of devotion for a man determined to
end his own life.
On the other hand, Sidney's perceptive daughter has a theory on Anthony: that
he fell in love with the widow, that he suspects the valet was her lover,
and that, out of jealousy, he is now trying to pin the murder on him.
Anthony decides to visit the mansion of the Paradines, and finds excuses to
leave his wife home. At the mansion, he displays a fetishist interest for
the objects of the widow. The valet (initially shown only in the shade, so
as to hide his face) senses that the attorney came for him,
and eventually confronts him (joining the list of characters who are trying
to psychoanalyze him): he is a fool to believe the widow, who is personified
evil. Anthony refuses to listen.
(And the film has slowly turned into a film about the attorney, not about
a murder).
Back home, his wife proves her unconditional love to him, by confronting him,
telling him that she knows he's in love with the other woman, and confessing
that she hopes she is found innocent, otherwise, if convicted and killed, he
will remember the widow forever as his fantasy woman.
At the trial, Anthony's cunning moves are rebuked by judge Tommy, who seems, in
this way, to take revenge for his wife rejecting him.
The key moment of the trial is the confrontation between Anthony and the
faithful valet (who used to be the dead man's maidservant in war). During a
break the widow
warns Anthony (who admits being in love with her) to leave the valet alone
or she will hate him forever, but Anthony instead
manages to make the valet confess his adulterous relationship with the widow,
thus losing any credibility as a prosecution witness.
The valet claims that it was she who seduced him, and claims to be ashamed
of having betrayed his master. He leaves the courtroom a devastated man,
while the widow stares coldly away.
Despite the hostility of the judge, Anthony has virtually won his case.
But he surprises everybody by calling one more witness to the stand: the
widow herself (as if he wanted to erase her from his memory by
unveiling her duplicitly, or make her choose between the valet and her own
life). The widow claims that the valet was trying to
make love to her and she reported him to her husband, who fired him.
But then she refuses to answer the question that would incriminate the valet.
The prosecution then takes over. She is still pretending to be a faithful
wife when the court-room is informed of the valet's suicide. Then she breaks
down, admits being in love with the valet and having killed her husband.
She also yells at her attorney, Anthony, accusing him of having killed
the valet.
Now the film looks like the trial of Anthony, not the trial of the widow.
The judge is no less of a villain. Back home, his wife implores him to help
the widow: his wife, who has spent her life next to a judge who never loved
her, identifies with the woman who spent her life with a old blind man she
didn't love. The judge replies that he will be glad to hang the widow (that now
sounds like a threat to his own wife).
Anthony, on the other hand, is humdled by the experience. He is also comforted
by his wife, who
still loves him.
Nonostante alla fine Peck torni da sua moglie, il film si regge all'insegna
dell'abiezione senza scusanti.
Il sesso contenuto di Notorious deborda in orgia gombrowicziana,
l'animalesco borghese.
Indirettamente, anche questo film è influenzato dalla psicanalisi,
ma Freud sta diventando un alibi
per mettere in scena gli spazi morbosi più reconditi dell'animo umano.
Rope (1949), tratto da un dramma di
Patrick Hamilton del 1928,
segno` l'apice del virtuosismo tecnico di Hitchcock: il
regista lo girò tutto dentro una stanza in un unico ambiente,
rispettando il tempo dell'azione (un'ora e mezza).
Anche la trama era una esagerazione dei soliti torbidi: due giovani studenti
omosessuali, ispirandosi alle lezioni di un loro professore, uccidono senza
alcun motivo un loro amico e ne nascondono il cadavere in casa.
In un appartamento con vista sui grattacieli di New York due giovani studenti
uccidono un uomo e lo nascondono in un cassettone. Quello che l'ha strangolato,
Brandon, e` calmo e sicuro di se`, l'altro, Philip, e` nervoso e pauroso,
semplicemente succube della mente malata di Brandon.
Il primo decide persino di usare il cassettone come una tavola per il
ricevimento a cui hanno invitato un gruppo di amici.
L'anziana governante serve gli ospiti, che comprendono
il padre della vittima, nonché la fidanzata della vittima, Jane, e un
suo ex spasimante, Ken. Per ultimo arriva l'ex professore di filosofia di
Brandon, Rupert.
E` Rupert l'ispirazione per l'ideologia "Nietschana" di Brandon.
Rupert sostiene in maniera semiseria che l'omicidio e` un'arte e dovrebbe
essere consentita agli esseri intellettualmente superiori. Non e` chiaro se
Rupert sia convinto di cio` che dice, ma Brandon certamente lo e` quando
prende le sue difese e tenta di spiegare al padre della vittima, scandalizzato,
perche' ai "superuomini" dovrebbe essere concesso il privilegio di uccidere.
Brandon, freddo e disinvolto, si diverte a scandalizzare l'ignaro padre della
vittima e gongola del suo perverso umorismo.
Lo allieta anche il fatto che Ken e Jane si rappacifichino approfittando
dell'assenza di David. Jane e` inviperita con Brandon, che accusa di aver
premeditatamente escluso David dal party.
La governante confida a Rupert che il comportamento di Brandon e` stato
quantomeno bizzarro quel giorno e Rupert comincia a sospettare qualcosa.
Stewart interroga insistentemente il debole Philip. Philip avvisa Brandon,
ma Brandon è quasi divertito nell'avvertire che Rupert sta indagando.
Tutti gli invitati cominciano a rendersi conto che David e` assente e il
party termina bruscamente.
Dopo che tutti gli invitati se ne sono andati, Rupert torna con una scusa
e riprende a interrogare i due, tirando a indovinare l'accaduto,
finchè il debole crolla. Philip, terrorizzato, impugna una pistola
e Rupert deve disarmarlo con la forza. Rupert indovina anche che il corpo deve
essere nascosto nel cassettone.
Smascherato, Brandon conserva la calma e rivela a Rupert di essersi ispirato
alle sue stesse lezioni. Rupert è allibito nel rendersi conto che alla
base della loro follia sono state le sue teorie sul bene e sul male.
Rupert capisce cosi` che le sue teorie sono sempre state sbagliate.
Furibondo, esplode alcuni colpi di rivoltella per richiamare la folla e
la polizia.
A meta` strada fra kammerspiel espressionista e apologo "brechtiano" sul
malessere esistenziale dei borghesi, il film e` indirettamente un altro
studio dell'angoscia metropolitana.
Ma si tratta sostanzialmente di un'opera molto minore per Hitchcock,
piu` che altro una dimostrazione di virtuosismo.
Rope fu anche il primo film a colori del regista.
Under Capricorn (1949) è un feuilleton ambientato in
Australia nei primi anni dell'Ottocento, brutta copia di Rebecca.
Bergman è una donna di nobili origini che sposò lo stalliere
di casa sua, provocando violente liti che culminarono nella morte del fratello, causata peraltro, per
difendere lei dal marito; questi venne inviato alla deportazione e lei lo seguì; l'ex galeotto
emancipato divenne in pochi anni un ricco proprietario, ma i rapporti fra marito e moglie si deteriorarono;
Bergman, schiacciata dalla solitudine e odiata dalla governante che medita di prenderne il posto, si
è data all'alcool; il giovane compatriota che è diventato il suo unico amico cerca di
guarirla, ma suscita la gelosia del marito, grazie anche alla malignità della perfida governante; i
due vengono anche alle mani e il giovane, per difendersi, ferisce il ricco antagonista; è lo stesso
ex-galeotto però a farlo rilasciare dopo l'arresto, in un impeto di generosità che prelude
alla riconciliazione dei due coniugi.
L'unica nota gialla è data dai perversi tentativi della governante di
rovinare la sua padrona, un po' la replica del lento avvelenamento di cui era
vittima la stessa Bergman in Notorious. E' un film che non gioca le carte
che ha messo in tavola: due possibili triangoli (l'amico con Bergman, la
governante con il padrone), due possibili pazzie (Bergman, la governante) e
due possibili omicidi (il fratello dal marito, il marito dall'amico).
Un Hitchcock insolitamente pudico.
Hitchcock torna al thriller mozzafiato, concentrato in pochi ambienti attorno a
due personaggi guida e a un colpevole innocente, con Stage Fright (1950).
Il giovane Jonathan
chiede aiuto alla fidanzata Eve, sostenendo di essersi inguaiato con la
polizia mentre cercava di simulare un alibi per
l'amante, una smaliziata attrice che ha ucciso il marito durante un violento
diverbio.
In realtà dalla sua descrizione
dell'accaduto è facile intuire che la donna ha fatto
di tutto perché Jonathan venisse incolpato del crimine da lei commesso.
Mentre l'amante malvagia, una corrotta attrice d'avanspettacolo (interpretata
da Marlene Dietrich), tenta di rovinarlo, l'amante buona, una studentessa di
arte drammatica, tenta di salvarlo, affidandolo al padre, un vecchio reprobo
che vive da eremita.
Eve riesce a comprare la complicità della cameriera dell'attrice
(una perfida megera) grazie al denaro del padre e si sostituisce a lei.
Introdottasi in casa sua, riesce ad
ascoltare le menzogne che la perfida racconta alla polizia e le
macchinazioni che perpetra in combutta con il suo agente.
E` una sfida fra due "attrici": Dietrich, attrice (nel senso letterale
del termine) esperta e volgare, e la fidanzatina Eve, principiante ma
talentuosa, che recitano nella vita privata l'una la parte della vedova
affranta, l'altra quella della cameriera Doris
("you are my audience" dice al padre).
Un detective, Wilfrid, che, nel frattempo, ha intuito la tresca
si introduce in casa della ragazza e la corteggia,
ma Eve continua a proteggere il fuggitivo Jonathan con la complicita` del padre.
Anche Jonathan ha modo di vedere il vero volto dell'amante quando questa
rifiuta di fuggire con lui nonostante lui minacci di mostrare alla polizia
l'abito bianco intriso di sangue che lei indossava la sera
del delitto (abito che in realtà lui ha subito bruciato).
L'attrice lo lascia nel camerino e lui verrebbe arrestato dalla polizia
se Eve/Doris non facesse rumore.
La frigida ma decisa
Eve e` sempre piu` fredda con Jonathan e sempre piu` affascinata
dal detective, che le carpisce anche un bacio mentre si recano a una fiera.
Alla fiera deve incontra la vera cameriera che la ricatta, ma il padre
arriva in tempo a pagare.
Il padre ha un'idea: vince una bambola in uno dei baracconi e poi la
sporca di sangue per tendere un tranello all'attrice che deve esibirsi
in uno dei padiglioni davanti a centinaia di persone.
Il padre chiede a un bambino di consegnarla all'attrice che sta cantando
sul palco, provocandole una crisi di nervi davanti a Wilfred.
Wilfred non e` stupido e intuisce la verita`. Eve confessa e
lo prega di stare al gioco. Il padre lo convince a piazzare
un microfono nel camerino dell'attrice.
Eve/Nellie finge di voler ricattare l'attrice: e` un bluff, ma l'attrice
le offre cifre enormi in cambio del fatidico vestito bianco, e la
conversazione, ascoltata via microfono dalla polizia, inchioderebbe la donna.
Se non che' lei sostiene anche davanti a Eve che ad uccidere è stato
Jonathan e che lei vuole soltanto salvare lui.
Essendo ignara del tranello, e pertanto in buona fede, l'attrice e`
credibile e il piano si sta rivoltando contro Jonathan.
Jonathan, che era stato catturato dalla polizia, si dà alla fuga,
sempre protetto dall'irriducibile fidanzata che lo porta nei sotterranei.
Il padre apprende da Wilfred che Jonathan
e` un pericoloso assassino che l'ha sempre fatta franca, e tenta di
avvertire Eve. Eve sente il padre e, nel buio di uno stanzino,
capisce la verita`. Jonathan, freddissimo, capisce che la sua unica
via di salvezza e` di dimostrare di non essere sano di
mente e il modo piu` semplice di riuscirci consiste nell'uccidere anche lei.
Eve lo conduce astutamente sul palcoscenico, dove un poliziotto
gli fa cadere addosso il sipario uccidendolo.
La tensione raggiunge l'apice nell'ultimo agghiacciante capovolgimento di
scena, quando convergono il terrore e l'impotenza della ragazza che sta per
pagare con la vita la sua assidua devozione e l'efferato cinismo del mostro
(disposto ad ammazzare chi l'ha aiutato pur di salvare se stesso)
e della polizia (che lo schiaccia come un verme).
Strangers On A Train (1951)
egrave; centrato attorno ad un patto
omicida contratto da due uomini in treno: l'uno ucciderà la moglie dell'altro per consentirgli di
sposare un'altra, l'altro ucciderà il padre di questi per consentirgli di ereditare il patrimonio
familiare; entrambi sono insospettabili per il delitto che devono commettere. L'idea è del primo,
un cinico playboy disposto a tutto, che ha dovuto sottostare troppo a lungo al regime tirannico di casa sua
e che insinua come un demone malefico l'idea nel cervello del compagno di viaggio appena conosciuto. Il
secondo è però riluttante: è un architetto serio e onesto, invaghito di una brillante
collega, ma a cui la moglie infedele non vuole concedere il divorzio; il primo, invece sta alla parola:
strangola la moglie e va ad esigere la controparte minacciando anche una denuncia alla polizia che
inguaierebbe più il marito che il vero assassino; all'innocente non resta via di scampo: davanti ad
un ultimatum si precipita dal ricattatore e lo insegue su una giostra impazzita del luna-park, dove il
malvagio perisce e viene riconosciuto da un inserviente come il vero assassino.
Durante un viaggio in treno, un giovane marito insoddisfatto incontra il figlio
scapestrato (o psicotico) di un milionario; questi gli fa notare in tono scherzoso che entrambi
risolverebbero ogni problema se solo potessero liberarsi della persona che li perseguita. Sul momento non
gli da retta, ma quando la moglie lo raggira, rifiutandogli il divorzio, spassandosela con i suoi soldi e
atteggiandosi in pubblico a vittima, non può fare a meno di telefonargli per sfogarsi. Lo
scapestrato si mette allora alle calcagna della donna, la segue al luna-park, e la strangola, apparentemente
senza ragione. Poi va ad aspettare il marito davanti a casa sua e gli racconta ciò che ha fatto; alle
sue reticenza, gli spiega che nessuno crederebbe alla vera storia: lo metterebbero subito in carcere con
l'accusa di omicidio; gli spiega che non ha altra scelta che accettare il patto e uccidere suo padre. Intanto
deve provare la propria innocenza: l'unico testimone che lo ha visto all'ora del delitto era ubriaco e non
ricorda, e nonostante l'appoggio del padre senatore, della ragazza che ama, la polizia lo tiene sotto
controllo. Mentre cerca di rigare diritto, più che mai accudito dalla ragazza, l'altro lo perseguita
con il suo ricatto, e finisce per insospettire la ragazza e sua sorella. Questa assomiglia alla vittima e
l'assassino ha una crisi di nervi quando la vede ad un party del senatore. La ragazza del vedovo capisce
tutto e il suo fidanzato le confessa la verità. Il giovane finge di accettare il patto e, seguendo il
piano dettagliato del "complice", penetra nottetempo in casa del vecchio per metterlo in
guardia dal figlio, ma questi subodora tutto. Fallito anche un tentativo di sensibilizzare la madre dello
scapestrato, i due innamorati decidono di smascherare l'omicida con un trucco. A sua volta questi ha
deciso di mettere in atto le sue minacce. La trappola scatta al luna-park: i due lottano su una giostra
impazzita in mezzo a bambini terrorizzati per il possesso di un accendino che potrebbe scagionare o
condannare. Quando la giostra finalmente si schianta, il malvagio rimane sotto i rottami, ma neppure in
punto di morte compie una buona azione, e rifiuta di confessare davanti al capo della polizia; se non che,
poco dopo spira e il pugno gli si apre, rivelando l'accendino e scagionando il giovane. Il malvagio
è un maniaco disumano, patricida senza scrupoli che uccide una sconosciuta e specula sulla beata
cieca stupidità della madre.
Film strettamente manicheo, a tratti pretestuoso (tutto va bene per fare
suspense), racconta la lotta di un individuo (ovviamente aiutato da una donna) per provare la propria
innocenza avendo contro tutta la società.
E' un apologo inquietante sulla morale borghese, sceneggiato fra l'altro da
Raymond Chandler in persona.
I Confess (1953) è un altro classico sul tema del colpevole
innocente.
Un sacerdote riceve la confessione di un assassino
(un tedesco, che per non farsi riconoscere ha
usato la sua tonaca); la vittima ricattava una donna con cui il sacerdote era stato un tempo in intimi
rapporti; gli indizi si accaniscono proprio contro di lui, che non si può discolpare perché
è vincolato dal segreto; al processo viene assolto, ma la folla inferocita, tenta di linciarlo;
all'ultimo momento, la moglie del tedesco confessa pubblicamente la verità; l'assassino la uccide
e si rifugia dentro un albergo, ma viene colpito a morte dalla polizia; in punto di morte viene confessato
proprio dall'uomo che stava per pagare al suo posto.
The body of a man who has just been assassinated.
A man dressed like a priest walks in an alley and takes the
dress off.
A priest prays in his church. In the middle of the night one of his most devoted
parishioners (a German immigrant, Otto) comes to confess his crime:
he just killed a man.
His wife, Alma, who works for the priests, is terrified that the police
would arrest him but he is sure that the priest would never turn him in.
The priest walks to the scene of the murder and talks to the chief investigator,
who is suprised to see him talk to a blonde woman (Ruth) right outside the
house.
The victim was an attorney.
The person who called the police is the murderer himself, Otto.
Otto is deeply tormented but can't find the strength to tell the police the
truth. Neither does he believe he is completely guilty, because of his
conditions as a poor immigrant.
The police finds witnesses who have seen a priest walk down that alley
and the suspects fall on the priest. Otto panicks and decides to help the
investigators in his own way: instead of washing the dress he used for the
murder, he makes sure that the authorities find it.
In the meantime, the priest refuses to collaborate with the police because
he doesn't want to compromise somebody (Ruth).
Ruth learns that the priest is the suspect of the murder.
The husband (Pierre) sees that she is worried and realizes that Ruth is
still in love with the priest. Ruth had an affair with him before he got
ordained and never loved the man she subsequently married.
The police spies on the priest and sees him meet with Ruth. The detective
calls both Ruth and the priest to his office and forces the woman to tell him
about her and the priest. She admits that she had an appointment with the
attorney and the reason is that the attorney was blackmailing her. The
night before the murder she had secretely met with the priest
(for the first time in many years) to discuss this topic.
Under pressure from the inspector, Ruth confesses that she and the priest
used to be lovers.
Ruth thinks that she has provided the priest with an alibi, but instead the
autopsy shows that the man was murdered just when she left the priest.
Otto knows that the priest will not reveal his confession to the police.
He even takes the liberty to testify at the trial and further incriminate
the priest. The jury finds the priest not guilty, because
there is enough evidence against him, but everybody believes him a criminal.
The crowd is about to lynch the priest when Alma runs to his help.
Otto panicks and shoots her. She dies asking the priest for forgiveness and
the detective overhears her. But the priest still refuses to answer the
detective's questions. The police is chasing the killer, who is hiding in
a theater. Otto thinks that the priest told the police and makes fun of him,
thereby betraying himself. Everybody understands what had been going on.
The priest walks into the theater and confronts Otto. Otto makes fun of the
priest, whose friends have disappeared and were even ready to lynch him.
The police shoots Otto before he can shoot the priest. Otto dies in the
priest's arms, while the priest is absolving him of his sins.
The premise is quintessential Hitchcock, albeit with a moral underpinning,
but the film is a minor work, weakened by the melodramatic figure of Ruth,
by an unusually slow pace and by disproportionate behavior (the whole problem
starts because Ruth is afraid that the attorney could tell her husband about
an old affair that has no effect on their married life, and it is a mystery
why the husband, in order to avoid being arrested,. would kill his wife in
front of the police, thereby assuring that they would arrest him).
E' come se la vita fosse un gioco con delle regole ben
precise: purché ognuno rispetti le proprie regole, tutto è permesso, senza armonia; e tutti
rispettano le proprie regole: il tedesco cerca di salvare la pelle, il sacerdote si attiene al giuramento, la
moglie dell'omicida ubbidisce alla sua religione, etc... La vicenda procede e si conclude attraverso
l'applicazione meccanica di queste regole. Il cinico raziocinio di Hitchcock ha trasformato l'esistenza in
un giocattolo a ingranaggio.
L'ispettore di polizia è cinico e spietato, non ha rispetto per gli altri, si
limita ad eseguire metodicamente il proprio lavoro; dall'inizio alla fine ogni sua azione è dettata
soltanto dalla necessità di scoprire la verità, senza tenere alcun conto dei risvolti umani
della vicenda; anche alla fine: prima ordina di non sparare sull'assassino, perché vuole farlo
parlare, poi, una volta arrivata la confessione, non esita a sparare.
I tre poli del film (il buono, cioè il prete, il cattivo, cioè il
sacrestano, e il neutro, cioè il poliziotto) sono emblemi della solitudine. Tutti e tre non hanno
amici: il prete viene circondato da una folla ostile all'uscita dal tribunale, una folla che lo lincerebbe se
potesse; il sacrestano è un immigrato che parla un cattivo inglese e non si è inserito nella
società americana. La stessa eroina, che sacrifica il proprio decoro per deporre a favore del prete,
non comunica con il marito ed è infelice. Buoni e cattivi sono accomunati dalla stessa condizione
di solitudine. Il carattere positivo, comune un po' a tutti i protagonisti del puzzle, è la
determinazione a compiere fino in fondo il proprio destino: il prete non viola il vincolo della confessione
neppure quando l'assassino è ormai impazzito e semina il terrore nei corridoi; il poliziotto
persegue la sua disumana caccia alla verità.
27 - Dial M for murder
Dial M for Murder (1954), è un puzzle girato interamente in
interni.
Grace Kelly è la ricca moglie di un playboy equivoco.
Lei è ancora innamorata di
uno scrittore di gialli e lui teme di sentirsi chiedere il divorzio da un giorno all'altro. Architetta allora il
delitto perfetto. A Londra, Kelly e il marito fingono accordo. Arriva l'americano scrittore di gialli con cui
ha avuto una avventura un anno prima. Gli racconta di essere stata derubata di una sua lettera e ricattata.
Il marito li fa andare a cena fuori. Rimasto solo si rivela freddo calcolatore. Chiama il proprietario di
un'auto come se volesse acquistarla, ma scoprendo che sono compagni di università, tesoriere al
tempo in cui fu rubata la cassa scolastica e in seguito immischiato in grossi affari, gli rivela di essere a
conoscenza del tradimento della moglie, e di essere spaventato all'idea di un divorzio, perché
dipende economicamente da lei; e di averle rubato lui la lettera.
Se lui non accetterà di fare
ciò che dice lui, lo smaschererà davanti a coloro che stava truffando: ha passato settimane
ad indagare sul suo passato di truffatore.
Deve accettare di strangolare la donna secondo un piano
ingegnoso: il marito ruba la chiave della moglie e la nasconde sotto il tappeto delle scale; il killer si
introduce in casa mentre lei dorme e attende; il marito le telefona da un party, alibi perfetto; lei va a
rispondere e dà modo al killer di prenderla alle spalle.
Ma la donna si difende e uccide
l'aggressore; poi chiede aiuto al marito, ancora all'altro capo del telefono, il quale non perde tempo a
precipitarsi in casa e sistemare le cose in modo da far sembrare che il morto ricattasse la moglie e che lei
lo abbia ucciso premeditatamente: brucia la calza con cui tentava di strangolarla, gli mette la lettera in
tasca. La polizia scopre che l'assassino era entrato dalla porta (come se Kelly l'avesse fatto entrare), e
trova la lettera, ma non la calza.
Lo scrittore e l'ispettore smontano però il suo intrigo pezzo per
pezzo e con uno stratagemma gli fanno commettere la mossa sbagliata che lo
condanna alla sedia
elettrica.
Viene condannato a morte, il giorno prima dell'esecuzione l'amante supplica
il marito di inventare una storia che scagioni la donna, e gli propone
esattamente ciò che è successo,
senza capire che è la verità; ma l'ispettore sospetta già qualcosa, e l'amante
scopre che ha una valigetta piena di banconote, la stessa che ha sostenuto gli è stata rubata. Il
marito riesce a spiegare la cosa dicendo che era il denaro preparato dalla moglie per il ricattatore.
L'ispettore finge di credere a lui e non all'amante, ma prima di uscire, scambia i loro impermeabili con
dentro le relative chiavi, in modo che lui non possa più rientrare. Lui esce e l'ispettore fa venire la
donna, che non riesce ad entrare. Torna il marito, che nella stessa situazione, si ricorda della chiave sotto il
tappeto ed entra, per trovare l'ispettore, la moglie, l'amante che l'aspettano: si è tradito. La
prende con il suo tipico fair play: offre un drink agli ospiti!
La variazione per antonomasia del tema Hitchcockiano è
Rear Window (1954), adapted by
John Michael Hayes from
Cornell Woolrich's
short story
"It Had to Be Murder" (1942),
apologo morale in forma di commedia farsesca
(piu` che di thriller mozzafiato).
In un chiassoso quartiere popolare, dove tutti vedono tutti, Jeff (James
Stewart) è un fotoreporter con una gamba ingessata che trascorre la
convalescenza su una sedia a rotelle nel suo angusto appartamento,
e inganna il tempo osservando ciò che succede nelle case dei vicini.
Il film si apre proprio con la cinepresa che si "affaccia alla finestra"
e inquadra gli edifici del quartiere, attraverso le cui finestre si puo`
intuire la personalita` e la vita degli abitanti. Si tratta di vite umili,
delle quali Hitchcock esalta il lato comico: la ballerina dalle pose
erotiche, gli sposini che sono sempre in camera da letto, i coniugi che
dormono sul balcone, la donna che cena da sola simulando di avere un
ospite galante, etc.
Poi la cinepresa inquadra l'interno del protagonista: cimeli, ricordi,
strumenti del mestiere.
Jeff si e` rotto una gamba ed e` costretto all'immobilita`, accudito
da una bonaria infermiera e dall'affettuosa fidanzata, Lisa. Due lunghe
conversazioni da commedia sofisticata prima con l'una e poi con l'altra
ricompongono la personalita` e la vita del fotoreporter. In particolare,
la fidanzata
tenta di convincerlo a sposarla e a cambiare mestiere, mentre lui è
certo che sono troppo diversi: lei aristocratica non è adatta alla sua
vita avventurosa.
Jeff osserva per caso un vicino che esce di notte portando una valigia, rientra
pochi minuti dopo ed esce nuovamente con la stessa valigia. Si addormenta
pero` prima dell'alba e non vede che l'uomo esce con una donna. Fatto sta che
il giorno dopo la moglie (un'invalida isterica) e` scomparsa e Jeff si convince
che l'uomo l'abbia uccisa, fatta a pezzi e fatta scomparire.
La sua sorveglianza diventa maniacale, ma non ha nessuna prova.
Dapprima l'infermiera e la ragazza lo scherniscono e sono scandalizzate
dalla sua inguaribile curiosita`, ma presto entrambe si convincono che lui
abbia ragione e si lasciano contagiare dalla sua curiosita`.
Il trio tenta pero` invano di convincere un amico detective di Jeff, il quale
invece, compiute alcune superficiali indagini, decide che non c'e` nulla
di insolito. In particolare, il portinaio ha visto l'uomo uscire con la
moglie, e ci sono testimoni che l'hanno vista salire sul treno. La moglie
e` semplicemente partita per una vacanza.
Tutt'intorno a loro continua la cacofonia delle altre vite del quartiere.
Anche Jeff sta per darsi per vinto quando un giorno il cagnolino dei vicini
viene trovato strangolato, e Jeff si ricorda
di averlo visto annusare un'aiola. Non solo: una vecchia fotografia di
quell'aiola rivela che qualcuno ha scavato fra i fiori. Jeff e le donne si
convincono che l'uomo abbia nascosto li` gli arnesi usati per tagliare la
moglie a pezzi.
Jeff telefona all'uomo fingendosi un ricattatore e invitandolo a un appuntamento
fasullo. Infermiera e fidanzata ne approfittano per andare a scavare nottetempo,
ma non trovano nulla. Approfittando dell'assenza del sospetto,
la fidanzata non esita ad arrampicarsi nell'appartamento per cercare prove
delle loro congetture.
Jeff si distrae un attimo perché sembra che l'inquilina solitaria
stia per suicidarsi e vede troppo tardi che l'uomo sta rientrando. Questi
coglie in flagrante Lisa nel proprio appartamento e le si avventa addosso.
Jeff chiama la polizia che arriva in tempo per salvare Lisa, ma la polizia
arresta Lisa per essere entrata in casa d'altri. Lisa segnala
a Jeff di aver preso l'anello matrimoniale che prova la colpevolezza dell'uomo,
ma l'uomo li vede e capisce di essere stato spiato dal vicino.
Mentre l'infermiera va a pagare la cauzione per far scarcerare Lisa, Jeff viene
aggredito dall'uomo, che tenta di ucciderlo spingendolo fuori dalla finestra.
L'amico detective e la polizia arrivano in tempo per bloccare il criminale,
ma Jeff precipita di sotto. Nel quartiere regna di nuovo l'armonia, ma Jeff
e` adesso completamente paralizzato perche' si e` rotto anche l'altra gamba.
Il quartiere e` co-protagonista della vicenda. La storia principale e`
sempre accompagnata dalla vita del quartiere. Tutta la lunga notte finale,
in particolare, e` accompagnata dal party del pianista.
I toni farseschi derivano soprattutto dalle due donne, che contrappuntano
goffamente le congetture alla Sherlock Holmes di Jeff.
Jeff, fotoreporter di mestiere e voyeur di natura, rappresenta
contemporaneamente il regista e lo spettatore: crea la vicenda e la subisce.
È impossibilitato a mescolarsi con i personaggi proprio come lo sono il
regista e lo spettatore da due angolature diverse.
L'insoddisfazione che lo spinge a spiare il vicino è la mediocrità
piccolo-borghese che accomuna Hitchcock e lo spettatore.
Coerentemente, alla fine il protagonista non può né
morire né guarire, ma soltanto reiterare comicamente la propria
impotenza all'infinito.
L'indagine
si sviluppa in un clima di gioco fra bambini, che invano tentano di coinvolgere un adulto. Al tempo stesso
la loro caparbia perseveranza è un'asserzione della propria capacità di raziocinio. I tre
piccoli detective si comportano comunque morbosamente nei confronti dell'omicida e soprattutto della sua
vita privata; qualcosa di più di una semplice insoddisfazione borghese, quasi un rituale sadomaso.
Hitchcock satireggia anche a piene mani: la polizia (che come sempre non capisce nulla), la borghesia, la
donna (un misogino fotoreporter antepone la professione all'amore), se stesso (finalmente il suo eroe non
si arrampica sui tetti, bensì precipita da una finestra).
Ma Rear window è soprattutto un film sull'impotenza, su
quell'infermità cronica che inchioda l'individuo nel suo guscio e rende goffi e ridicoli i suoi
affannosi tentativi di svelare la verità circostante. Di fronte all'omicidio la sua unica risorsa
è il voyeurismo: omicidio e voyeurismo diventano parte di un dualismo dell'impotenza. Apologo
sulla violazione della privacy: Jeff è un registratore vivente che osserva senza pietà
tutte le vite del suo quartiere.
Hitchcock continua anche i suoi esperimenti narrativi. Questa volta
la macchina da presa fa vedere soltanto
ciò che può vedere il protagonista, in modo da
immedesimare lo spettatore nella parte.
29 - To Catch a Thief
Alla commedia sofisticata si ispira To Catch a Thief (1959), adapted
by John Michael Hayes from David Dodge's 1952 novel,
film
molto meno metaforico, ma sottilmente psicologico, perché la vicenda
appartiene di diritto alla letteratura sui sosia:
Cary Grant è perseguitato da un sosia malefico che può dissolvere
soltanto incontrandolo; il suo lungo inseguimento mira proprio al riconoscimento
(è anche una crisi di identità, un bisogno di scoprire il proprio
io) e il suo doppio si rivelerà per una fanciulla (ironia e
ambiguità come al solito).
Un gatto nero cammina di notte sui tetti della Costa Azzurra. E` una metafora
per la serie di misteriosi furti di gioielli che ha messo a soqquadro l'alta
societa` della riviera francese.
Grant è un leggendario ladro (il "gatto") che si e` da tempo ritirato
a vivere in una villa isolata.
Il misterioso ladro compie furti imitando il suo stile
(cresciuto in un circo, Grant era diventato celebra prima della guerra per la
sua abilità acrobatica nello scalare edifici e compiere i furti piu`
impossibili, ma poi si era redento durante la Resistenza) e la polizia
va ad arrestarlo, ma lui fugge in auto per le strade tortuose.
Grant semina la polizia, prende un autobus e si rifugia nel ristorante di un
vecchio amico, un boss italiano della malavita. Il boss gli crede e gli confida
che qualche giorno prima un personaggio sospetto era venuto a parlare dei
gioielli delle sue clienti.
Tutti nel ristorante, dal cuoco al maggiordomo, sono ex gangster e sono furiosi
verso di lui perche' lo credono colpevole dei furti e si sentono messi in
pericolo dai suoi furti.
D'altronde la tecnica dei furti è inconfondibile.
Chiunque li stia compiendo, deve aver studiato attentamente i suoi passati
exploit.
La polizia fa irruzione nel ristorante e Grant viene messo in salvo su un
motoscafo dalla pupilla del boss, figlia del maggiordomo zoppo, anche lei
convinta che il nuovo "gatto" sia sempre lui. La ragazza, molto piu` giovane,
e` maliziosa e maligna, ma ovviamente interessata a lui e risentita che lui
la tratti ancora come una bambina.
Grant e` piu` infastidito (i furti turbano la quieta che si era costruito)
che impaurito (ha beffato la polizia cosi` tante volte). E forse e` anche un
po' risentito che qualcuno imiti il suo stile.
Il boss del ristorante gli procura un incontro con il losco figuro che
fa domande sui gioielli. Grant scopre cosi` che si tratta dell'agente della
compagnia di assicurazione, interessato quanto lui a catturare il vero
colpevole. Discutono camminando fra la folla e presto si rendono conto di
essere inseguiti dalla polizia. Grant riesce a dileguarsi nella folla dopo
aver stretto un patto con l'agente.
Grant si mette così a guardia della presumibile prossima vittima,
una ingioiellatissima miliardaria Americana in visita con la pudica e zitella
figlia (Grace Kelly) a caccia di marito. La madre trova trova Grant simpatico
e interessante, e la figlia, corteggiata da frotte di spasimanti, se ne
incapriccia persino. Grant tiene sott'occhio l'albergo.
Qualcuno lo minaccia facendogli pervenire una missiva all'albergo.
Sulla spiaggia Grant incontra di nuovo la vispa ragazzina del ristorante
che lo mette simpaticamente in guardia dagli uomini del ristorante: sono
talmente convinti della sua colpevolezza che stanno gia` discutendo la
possibilita` di eliminarlo. La vera ragione per cui lo ha avvicinato e`
la gelosia, e infatti si accapiglia con Kelly quando Grant gliela presenta
mentre nuotano:
le due donne sputano veleno l'una sull'altra, una mocciosa e proletaria,
l'altra presuntuosa, viziata ed aristocratica.
Kelly a sua volta non e` stupida e intuisce che i due si conoscono da tempo.
Kelly trova una scusa per dargli un passaggio in auto. Guidano lungo la
riviera, e ingaggiano una schermaglia. Grant la tratta con sufficienza
e un po' di insofferenza, convinto che si tratti soltanto di una donna
stupida desiderosa di un po' di avventura e soprattutto bisognosa di un uomo
vero che non la desideri solo per i soldi.
Kelly si accorge che sono tallonati dalla polizia e li semina con una
spericolata fuga in auto. Poi lo sorprende,
rivelandogli, non solo di essere a conoscenza della sua vera identità,
ma di volere persino partecipare a qualcuna delle sue imprese.
Quasi lo obbliga a sedurla: Grant la bacia nell'auto.
Di nuovo all'alberto Kelly lo porta fuori sul balcone mentre fuori esplodono i
fuochi d'artificio e fa tutto cio` che puo` per sedurlo. Si baciano e forse
fanno l'amore. Poi nel mezzo della notte Kelly gli si presenta a chiedergli
di restituire i gioielli...: Kelly ha scoperto che i gioielli della madre sono
stati rubati e crede di essere stata usata dal ladro.
Mentre Grant sta indagando nella stanza della madre alla ricerca di qualche
traccia, Kelly chiama la polizia. La madre pero` crede all'innocenza di Grant,
non fosse altro perche' non e` fuggito, e lo aiuta a mettersi in salvo.
La madre non e` stupida e chiede a Kelly cosa Grant abbia rubato a lei...
La polizia viene comunque mobilitata, il che' complica ulteriormente le
indagini di Grant. Il ladro millantatore intanto lo sfida (con una lettera
anonima) e Grant ne approfitta per tendergli una trappola.
Un uomo in calzamaglia muore nel tentativo di ucciderlo:
e` il maggiordomo zoppo, padre della ragazzina.
La polizia, quando rinviene il cadavere, ne deduce che si tratta del vero
colpevole. Tutti i giornali esultano, ma Grant non crede che un invalido possa
essere l'acrobatico ladro che ha eluso tutte le cacce.
E` convinto che l'uomo abbia tentato di ucciderlo per salvare il vero
"gatto", e decide pertanto di tendere un'altra trappola al vero ladro durante
un ballo in maschera.
Al funerale del morto Grant viene affrontato dalla ragazzina furibonda e viene
messo in guardia dal boss del ristorante, il quale lo invita a tornarsene in
America con la ricca ereditiera e dimenticare l'accaduto.
Grant deve bilanciare le indagini e la sua tresca con l'aristocratica.
Kelly gli chiede scusa e gli confessa di amarlo.
Spalleggiato dalla miliardaria, che dirotta la polizia dietro l'assicuratore
in costume da gatto nero, Grant attende con calma che il rivale si faccia vivo,
convinto che non resista alla tentazione di compiere il grande colpo, e quando
finalmente compare lo insegue sui tetti e lo smaschera: è la gelosissima
ragazzina. Grant la costringe a confessare davanti a tutti, tenendola sospesa
sul vuoto, che il piano dei furti era stato organizzato dal boss italiano.
Libero, viene definitivamente conquistato da Kelly, già pronta a fargli
da moglie.
Hitchcock e` pochissimo interessato ai furti in se`: e` interessato alla
caccia del gatto al topo (o, meglio, del vero gatto al falso gatto).
E` interessato alla caccia che un uomo deve dare al proprio sosia per
ristabilire la propria identita`, e in particolare per riconquistare la
propria pace. E` interessato al doppio inseguimento: la polizia che insegue
il vero gatto, e il vero gatto che insegue il falso gatto.
La ricerca della verità conduce Grant nel mondo dell'alta
società, un mondo di finzione perpetua (i passatempi snob della giovane, il ballo in maschera); a
questo mondo falso o perverso, Hitchcock contrappone il mondo rivale, composto di ladri e avventurieri,
un mondo di umili (il cameriere mutilato) che si prende la sua rivincita sociale con l'astuzia; in mezzo a
questi due estremi di abiezione non c'è nulla, e Hitchcock, perso per perso, propende cinicamente
per la classe dei ricchi.
Lo humour, nel frattempo, e` da commedia brillante. Hitchcock passa pochissimo
tempo a raccontare i furti, le indagini, etc. Passa molto tempo invece a
curare i dialoghi spiritosi fra i personaggi.
L'ironia sardonica di Hitchcock, nel più puro black humour inglese,
ricorre anche nel successivo apologo, The Trouble With Harry (1956),
centrato questa volta sulla coscienza sporca, sulla coda di paglia dell'uomo
comune che, per quanto innocua la sua esistenza possa sembrare, ha sempre
qualcosa da nascondere; è il tema del colpevole innocente, capovolto e
moltiplicato per quattro.
Un bambino sente spari mentre sta giocando nel bosco con un fucile-giocattolo
e poco dopo scopre il cadavere di un uomo.
Poco dopo un anziano cacciatore scopre il cadavere e teme di essere stato lui
a ucciderlo con la sua mira maldestra. Un'anziana zitella lo vede mentre
trascina il cadavere dietro un cespuglio, ma, per nulla scossa,
decide di aiutarlo a nascondere
l'incidente, forse anche perche' e` invaghita di lui.
La zitella lo lascia, lui si rimette al lavoro per occultare il cadavere,
ma deve interrompere di nuovo perche' il bambino sta portando la mamma
a vedere il cadavere: questa riconosce l'uomo, ma non sembra per nulla
sconvolta e se ne va senza curarsi del cadavere. Mentre il cacciatore e`
sempre nascosto in attesa dell'occasione propizia per portar via il cadavere,
arriva un barbone che gli ruba le scarpe. Il cacciatore si addormenta.
Vivono tutti in un idilliaco villaggio, dove il pittore sta parlando con lo
sceriffo. Lo sceriffo ha deciso di investigare i colpi d'arma da fuoco perche'
e` illegale sparare in quel bosco. Il pittore, che tenta invano di vendere
i suoi quadri fuori dell'emporio, si reca nel bosco, scopre il cadavere, e,
senza scomporsi, si mette a ritrarlo. Il cacciatore si risveglia e chiede
al pittore di aiutarlo a nascondere il cadavere. Discutono con calma la
situazione e le opzioni a disposizione. Il pittore consiglia di stabilire
prima il rapporto fra la madre del bambino e il morto. Un uomo che sta leggendo
un libro, e che e` il dottore del villaggio, inciampa nel cadavere,
ma e` talmente cieco e assorto che non se ne accorge.
Il pittore va a trovare la madre del bambino e scopre l'identita` del morto:
si tratta del secondo marito della donna, che l'aveva ritrovata dopo tanti
anni di ricerche. Lei lo aveva messo alla porta dopo avergli rotto in testa
una bottiglia, e l'uomo se n'era andato barcollando verso il bosco.
Il bambino ha anche trovato un coniglio morto nel bosco, e il pittore
suggetisce che deve essere stato ucciso dal cacciatore.
Il bambino porta il coniglio al cacciatore, che sta prendendo il te` dalla
zitella.
Il pittore mantiene la promessa di aiutare il cacciatore a seppellire il morto,
ma, appena finita l'opera, il cacciatore si rende conto di essere innocente,
perche' ha ritrovato tutte le pallottole che aveva sparato. Dissotterrano
il morto e constatano che non e` morto di fucile. Il cacciatore sospetta
adesso che ad ucciderlo sia stata la bella vedova, ma invece la sera la
zitella confessa: e` stata lei a colpirlo in testa con la scarpa dopo che
lui l'aveva molestata, scambiandola per la moglie.
La zitella vuole costituirsi alla polizia e convince il cacciatore a
disseppellire di nuovo il cadavere. Ma poi il pittore le spiega che la sua
confessione rivelerebbe a tutti i retroscena del matrimonio che la ex moglie
ha tentato di tener nascosti tutti quegli anni. La zitella si lascia
convincere. Il pittore e il cacciatore seppelliscono di nuovo il cadavere.
La padrona dell'emporio sta cercando il pittore perche' un milionario vuole
comprare tutti i suoi quadri. Il pittore accetta di venderli a patto che
il milionario regali qualcosa a ciascuno dei suoi amici. Poi chiede alla
vedova di sposarlo. In quel momento arriva lo sceriffo, che ha incontrato
il barbone e ha notato le scarpe nuove. Il barbone gli ha raccontato di
averle prese a un cadavere.
Il pittore si rende conto che non puo` sposare la donna perche' non possono
dimostrare che e` vedova. Devono disseppellire di nuovo il cadavere, l'unica
prova che la donna e` vedova. Il dittore sta ancora girovagando da quelle
parti e questa volta si accorge del cadavere. I quattro congiurati gli chiedono
di fare un'autopsia sul morto, portano il cadavere in casa della vedova
e lo mettono nella vasca da bagno.
Mentre aspettano il dottore, arriva lo sceriffo che interroga il pittore: ha
trovato il suo ritratto del morto che combacia con la descrizione fornita dal
barbone. Lo sceriffo quasi scopre il cadavere, ma gli amici riescono a
distrarlo. Lo sceriffo se ne va mentre arriva il dottore. Il dottore esamina
il cadavere e ne constata la morte per infarto.
Lo rimettono dove lo hanno trovato.
I quattro congiurati, finalmente sereni, formano due felici coppie di
fidanzati.
Lungi dall'essere uno dei suoi thriller, questo film e` una semplice
commediola satirica. Film molto minore, gioca con lo spettatore facendogli
credere a ogni passo una verita` diversa, e ridendo di ciascuna verita`.
Anche qui domina, se non l'abiezione,
perlomeno la mediocrità: i quattro sono tanto indegni di essere dei veri assassini quanto il morto
è indegno di essere stato assassinato; la bassezza di questa gente per bene è data dal
continuo seppellire e riesumare quel povero corpo senza vita.
The Wrong Man (1956) ritorna al giallo psicologico di atmosfera
Kafkiana , dove un colpevole innocente deve fronteggiare un evento imprevisto e
catastrofico e vive un incubo drammatico dove tutto il mondo pare rivoltarsi
contro di lui (una variazione sul tema di I Confess).
Un onesto e povero contrabbassista (Henry Fonda) si reca dal suo assicuratore per
riscuotere un anticipo che servirà a pagare delle spese mediche; una delle impiegate crede di
riconoscere in lui un rapinatore; fermato dalla polizia, viene interrogato mettendo a dura prova i suoi
nervi (a casa la moglie lo aspetta ignara), viene riconosciuto da altri testimoni come l'autore di piccoli
furti commessi nella zona; arrestato (ambienti bui, scene Kafkiane, prigione, tribunale, cellulare). Rivede i
suoi soltanto alla prima udienza, dove viene trattato come un criminale qualsiasi. Il giudice stabilisce una
cauzione altissima e non lo lasciano parlare con la moglie: la sorella riesce a raccogliere i soldi per la
cauzione. Trova un bravo avvocato, giovane e inesperto, disposto a difenderlo senza compenso; cerca due
persone che potrebbero scagionarlo, ma sono entrambe morte; ancora ambienti squallidi e cupi: edifici
decrepiti, strade miserabili, scale strette; Fonda è disperato, la moglie impazzisce e viene
ricoverata in manicomio; la sua vita è rovinata per sempre; quando la polizia scopre il vero
colpevole è troppo tardi.
Hitchcock si scaglia velatamente contro i personaggi più antipatici dal
suo punto di vista: gli inetti e i malvagi poliziotti, gli integerrimi e vili cittadini. Ancora una volta, al
centro della storia c'è la nefandezza della società umana; e senza lieto fine; Henry Fonda
rimane come un uomo dopo l'uragano in mezzo alle macerie di casa propria, impotente persino a inveire
contro la forza malvagia che ha frantumato in pochi istanti il mondo che aveva faticosamente costruito
giorno dopo giorno per anni.
Vertigo/ Donna che visse due volte (1958), adapted by
Samuel Taylor and Alec Coppel
from
Pierre Boileau's and Thomas Narcejac's
novel "D'Entre les Morts" (1954),
è centrato attorno al tema del doppelganger che fa capolino in molti
film di Hitchcock (quasi sempre si contrappongono due
personalità analoghe Catch a Thief o Strangers on a Train,
la stessa "coppia" Hitchcockiana ha qualcosa di doppio).
This is many films in one, and all of them psychological thrillers.
At first it looks like a story about two mental illnesses that happen
to complement each other. And this also appears to be
a ghost story in the tradition of Edgar Allan Poe.
The film restarts where it seemed to end and becomes a different
thriller, with a different "whodunit" and a different "crime", except that
we know what the crime is and "who has done it" but the protagonist doesn't:
now the thriller is about the protagonist's mental illness obscuring his
ability to discern the truth.
Suddenly what seemed to be an implausible plot (the married woman who falls in
love so easily with a stranger and the whole supernatural story) reveals
itself to be an impeccable clockwork.
Here the mental illness of the protagonist has turned into necrophilia.
At the very end, the film becomes the melodrama of a woman who has been
exploited by both men, the one who used her to commit the crime and the one
who wants her to continue being a fake to satisfy his fantasies.
At this point it occurs to us that the protagonist was always in love with
a fake created by the criminal specifically to make him fall in love:
obviously the criminal succeeded beyond his most optimistic expectations.
Note that the criminal disappears from the film in the second half, and the
film is not interested in having him arrested and punished.
John (James Stewart) è un investigatore privato affetto da vertigini dopo che,
durante un
inseguimento, rimase appeso alla grondaia di un grattacielo e un poliziotto
precipito' per salvarlo. John, ancora sotto choc, viene incaricato da un
amico di investigare sulle assenze misteriose della ricca moglie, Madeleine (Kim Novak).
Scopre che lei si reca al cimitero e sosta davanti alla tomba di una donna, Carlotta,
scomparsa tempo addietro, e poi al museo contempla un quadro con il ritratto di Carlotta.
Da uno storico della città apprende che questa Carlotta era una bella giovane
per cui un ricco costruì una casa, ma che alla fine impazzì
quando questi le sottrasse la figlia.
L'ex ragazza di John, Midge, assiste impotente al progressivo innamoramento di
John per la bella moglie dell'amico.
John comincia a credere (come l'amico gli ha insinuato) che la morta Carlotta sia tornata nel
corpo di Madeleine, che ha ereditato i suoi gioielli.
L'amico rivela a John che
la morta Carlotta era la bisnonna di Madeleine.
Ma Madeleine non sa nulla di tutta la storia (la madre le tenne nascosto
tutto), nulla della tomba, nulla del quadro. Eppure sa andarci ... John la
salva quando tenta di suicidarsi come fece la bisnonna (la porta a casa propria, la sveste e mette a letto finche' si riprende), e poi le tiene compagnia
piu` per desiderio sessuale che per dovere professionale.
L'antenata morì alla sua età.
John e Madeleine si innamorano l'uno dell'altra e lei si lascia baciare, tradendo pertanto il marito, amico di John.
Un giorno Madeleine gli racconta un incubo ricorrente che avviene in una chiesa
(Mission San Juan Bautista).
John riconosce la chiesa dalla descrizione e decide di portarla li` per
guarirla. Invece appena arrivano li` Madeleine fugge dentro la chiesa e sale
le scale a chiocchiola del campanile. John non riesce a seguirla perche' colto
da vertigini. John sente un grido e poi vede Madeleine precipitare.
John, sotto choc, abbandona il cadavere
e viene persino processato, ma riconosciuto innocente.
L'amico, che adesso ha ereditato la fortuna della moglie, lo perdona e annuncia che intende viaggiare per il mondo.
John ha un
incubo in cui lui stesso precipita in una fossa aperta.
Per un anno vive in stato catatonico in un sanatorium, visitato soltanto da
Midge che capisce come John sia ancora innamorato di Madeleine.
Quando finalmente si riprende e viene dimesso, gli sembra di vedere Madeleine
dappertutto. Segue una donna che sembra la gemella brunetta della bionda
Madeleine. Bussa alla sua porta e insiste a parlarle di Madeleine. La ragazza
gli mostra i documenti che comprovano che lei si chiama Judy ed e` un'umile
impiegata di negozio.
Lui insiste per portarla a cena. E qui noi vediamo Judy scrivere una lettera
che poi lei distrugge in cui confessa di avere impersonato Madeleine pagata
dal marito della vera Madeleine e che il marito getto` la moglie dal campanile
e fece credere a John che a morire fosse stata la falsa Madeleine, ovvero Judy,
mentre invece a morire fu la vera moglie. John venne semplicemente usato come
testimone che la moglie si fosse suicidata.
John e` ancora ossessionato da Madeleine e vuole trasformare Judy in Madeleine,
comprandole lo stesso vestito e facendole tingere i capelli. Judy, che in realta` ama davvero John, lo lascia fare.
Un giorno pero` lei commette un errore: mette al collo una collana che
apparteneva a Madeleine, evidentemente un regalo del marito. Allora finalmente
John capisce di essere stato preso in giro. La porta di nuovo alla chiesa
e la costringe a salire le scale fino in cima.
Per lui e` una terapia per guarire dalle vertigini e dall'ossessione di Madeleine, ma per lei e` una tortura perche' lei vorrebbe essere davvero amata.
Proprio quando lui sembra cedere e accettare l'amore di questa donna perduta
arriva una suora che la spaventa e lei cade dal campanile, morendo.
Tragedia del tradimento e dell'impotenza.
Doppelganger, psicanalisi, metempsicosi. Abilità nel ricostruire
razionalmente una trama del tutto irrazionale, soprannaturale.
Un giallo psicanalitico alla Spellbound, dove la malattia del
protagonista non è l'amnesia, ma l'opposto: il ricordo ossessionante; anche qui Hitchcock regala
una sequenza onirica (una specie di cartone animato). Un doppio triangolo incrociato (marito - moglie -
Novak, marito - Novak - Stewart), una mutilazione del protagonista (non la gamba ingessata di
Rear Window, ma le vertigini), un finto ma inquietante clima soprannaturale (la presunta
follia ereditaria, l'apparente reincarnazione della Novak, la suora, involontaria omicida, finto
perché questi tre elementi sono finti) creano un forte spessore di suspense, di angoscia, di incubo.
Il film si colora potentemente anche di metafisico: la paura della vertigine a cui fa da contrappeso la
caduta dal campanile (timore di Dio e dannazione infernale ?), la necrofilia o amore della morte (il
fascino del contatto con l'aldilà ?), come ultimo stadio dell'angoscia sessuale, l'agghiacciante
finale con la dissoluzione del piacere nel momento stesso in cui era stato raggiunto (parabola sulla
effimera felicità umana), l'impotenza (vertigini) e la solitudine (tradito dalla polizia e perfino
dall'amico che ha servito per tanti anni) di un uomo alla ricerca di un Dio da adorare (stilnovisticamente
rappresentato dalla donna ideale), il campanile stesso, il simbolo universale della torre che si dipana verso
l'alto, che lambisce il cielo, che sovrasta il creato.
North by Northwest (1959),
scripted by
Ernest Lehman,
è il film ad inseguimento per
eccellenza, tutto giocato sulla spettacolarità e sull'ironia, sul ritmo mozzafiato e sul tono leggero,
uno dei film più allegri e dinamici del regista, con una scelta impeccabile di paesaggi (l'altipiano
di Mount Rushmore) e di mezzi (perfino un piccolo caccia).
Roger (Cary Grant) è un tranquillo agente pubblicitario, due volte divorziato, un po'
playboy e un po' mammone, che viene scambiato per un altro da due loschi figuri.
Rapito durante un innocuo pranzo d'affari, viene trasportato nella villa del
distinto capo di una organizzazione spionistica, il quale lo chiama "Kaplan",
lo minaccia e non crede alle sue proteste di innocenza.
Lo lascia nelle mani del suo
segretario Leonard e dei suoi sicari, che lo ubriaca e lo mette
alla guida di un'auto affinchè si sfracelli.
Roger riesce invece a fuggire guidando in modo rocambolesco sul bordo del
precipizio, ma viene arrestato dalla polizia per guida in stato di ubriachezza.
Né la polizia, né la madre
(un po' svampita e prevenuta nei suoi confronti)
credono alla sua storia, anche
perché, nelle condizioni in cui si trova, fatica alquanto a raccontarla.
Conduce la polizia alla villa dove è stato ubriacato, ma la moglie
della spia lo accoglie come un amico e convince tutti che lui fosse davvero
ubriaco. Non solo: fa sapere che la presunta spia è un diplomatico
delle Nazioni Unite. (Il giardiniere pero` e` uno dei sicari, ma Roger non
lo vede).
Roger convince la madre ad accompagnarlo alla
camera d'albergo dove dovrebbe alloggiare il vero agente ("Kaplan"),
ma nessuno pare
aver mai visto l'occupante. Roger e la madre rubano la chiave ed entrano
nell'abitazione. Non trovano nulla, ma i due sicari trovano loro. Roger si
salva grazie all'intervento involontario della madre.
Roger si reca all'ONU per affrontare il diplomatico,
ma scopre che il nome corrisponde a un altro e questi giura che
nella villa, da tempo abbandonata, vivono soltanto una cameriera e un
giardiniere.
Non fa in tempo a chiarire l'equivoco, che questi viene pugnalato sotto i
suoi occhi.
I presenti lo vedono con il pugnale in mano (un fotografa immortala la scena)
e pensano che sia stato lui.
Roger non ha altra scelta che fuggire.
Finisce cosi` sui giornali, ricercato in tutto il paese.
I servizi segreti sono sorpresi nel leggere la notizia, soprattutto perche'
il "vero agente" (quello che Roger ha cercato in hotel) e` stata tutta una
loro invenzione: quell'agente e` un puro diversivo, non esiste.
Decidono pero` di non intervenire, per non compromettere il trucco con cui
stanno confondendo gli avversari e soprattutto
proteggendo un loro vero agente che sta lavorando sotto il naso del nemico.
Questo malcapitato Roger rende anzi più credibili i loro piani.
Decidono pertanto di abbandonarlo al suo destino.
Roger ha intanto deciso di mettersi alla ricerca del fantomatico "Kaplan"
e si reca
alla stazione. Riconosciuto e inseguito dalla polizia, riesce a saltare su un
vagone e viene aiutato da una bella avventuriera bionda a eludere i
poliziotti. Roger incontra di nuovo la bionda nel vagone ristorante.
Eve e` una donna disinibita che, pur avendo riconosciuto la sua faccia come
quella dell'omicida ricercato, gli si offre senza preamboli e lo invita
nella sua cabina. Lo salva un'altra volta dai poliziotti, e poi fanno l'amore.
Ma Eve ha approfittato di un attimo di liberta` per far pervenire una nota al
falso diplomatico e al suo segretario Leonard, che viaggiano sullo stesso treno.
Eve lo aiuta comunque a scendere a Chicago ed eludere un'altra volta la polizia
camuffato da facchino. Mentre lui si fa la barba nei bagni della stazione,
lei prende ordini per telefono da Leonard. Eve pretende di aver chiamato
l'uomo che Roger sta cercando (il fantomatico "Kaplan") e che questi lo
abbia invitato a incontrarlo in piena campagna.
Roger segue le istruzioni e scende dall'autobus alla fermata prevista.
E inizia una lunga, snervante attesa in un paesaggio
morto senza anima viva intorno.
Roger aspetta che succeda qualcosa sulla terra e scruta con ansia ogni raro
veicolo che si avvicina, ma invece arriva dal cielo:
un biplano tenta di ucciderlo volando radente i campi di grano, ma a forza di
abbassarsi finisce per schiantarsi contro un'autocisterna
che Roger ha bloccato, a rischio della vita, per chiedere aiuto. L'aeroplano
prende fuoco e, approfittando dell'immane rogo, Roger ruba l'auto di uno dei
curiosi che si è fermato, e corre in città.
All'albergo ritrova Eve e vorrebbe vendicarsi; ma Eve sembra
sinceramente preoccupata per lui, e lo supplica di stare lontano da lei.
Lui la segue di nascosto, la raggiunge a un'asta e scopre così che
è l'amante della spia.
Affronta la spia, ma poi si trova braccato dai suoi sicari: non gli resta che
scatenare un pandemonio e farsi arrestare.
I poliziotti lo stanno portando alla stazione di polizia quando improvvisamente
ricevono l'ordine di portarlo all'aeroporto.
L'agente segreto che sa tutto, e che era presente in incognito, lo accompagna
su un aereo e gli spiega finalmente come stanno le cose:
le spie nemiche credono che Roger sia un agente
segreto, e al governo la cosa sta benissimo perché così il vero
agente può agire indisturbato, e il vero agente è ...
proprio la ragazza, che è diventata amante del nemico numero uno per
ragioni di lavoro.
Cio` spiega perche' Eve, nonostante
l'apparenza cinica, ha sempre sofferto nel mettere a repentaglio la sua vita.
Indirettamente Roger l'ha messa in pericolo.
L'agente segreto gli chiede di continuare a impersonare l'agente inesistente
per consentire alla donna di portare a termine la sua missione.
Roger sa di rischiare la pelle,
ma decide di collaborare per farsi perdonare dalla donna.
L'aereo li lascia in una localita` turistica ai piedi del Mount Rushmore dove
si trova la coppia (spia e controspia).
Roger e la ragazza litigano violentemente e lei gli spara.
Roger si accascia al suolo.
Ma e` una messinscena: il "cadavere" di Roger viene portato via dagli agenti
segreti in un bosco, dove la donna lo sta aspettando (gli ha sparato
con una pistola carica a salve).
Presunta assassina e presunta vittima si concedono un melodrammatico abbraccio.
Roger apprende pero` che lei e` destinata ad accompagnare la spia nella
sua fuga, e forse a non tornare mai piu`. Roger si ribella al crudele
cinismo del controspionaggio, ma viene stordito da uno dei poliziotti in
modo che la donna possa andarsene.
Ma Roger si e` trasformato da semplice vittima inerme a testardo protagonista.
Approfittando di un momento di distrazione di quello che e` di fatto diventato
il suo carceriere, Roger fugge dalla finestra in maniera acrobatica, raggiunge
la casa isolata dove riposa la coppia, e
penetra altrettanto acrobaticamente in casa,
in tempo per ascoltare la conversazione
fra la spia e un suo killer durante la quale il secondo (che ha scoperto la
pistola carica a salve) dimostra al primo il tradimento della doppiogiochista.
Roger sente inoltre che la statuetta acquistata all'asta è
zeppa di microfilm.
Roger riesce ad avvertire la donna del pericolo scrivendo un messaggio su una
scatola di fiammiferi, raccomandandole di non salire sull'aereo.
Mentre si dirigono alla pista, Roger viene scoperto dalla
governante, e Roger impiega qualche minuto a capire che la governante lo
sta tenendo a bada con la rivoltella carica a salve.
Eve sta per salire sull'aereo quando si odono gli spari.
Approfittando della sorpresa, Eve fugge con la statuetta.
Roger salta in auto e corre in suo aiuto. Ma devono presto abbandonare
l'auto e
arrampicarsi sul monumento dei presidenti, inseguiti dalla spia e dal suo
killer.
La situazione è disperata, ma lui trova il modo di farle una proposta
di matrimonio.
I sicari della spia li raggiungono. Roger ne uccide uno ma l'altro tenta
di far precipitare la donna. Lei scivola e Roger fa appena a tempo ad
afferrarla per una mano, ma a sua volta resta appeso con una mano sola.
Il killer gli pesta la mano, ma arriva la polizia e lo uccide.
In questo film si sublima il tema dell'innocente travolto da un destino
molte volte piu` immane della sua meschina vita quotidiana.
Quel tema viene esplorato nell'equivalente di un poema tragico.
Roger non solo e` obbligato a difendere la propria vita, ma, nel farlo,
cresce come persona al punto da decidere di opporsi per davvero a quelle
forze da cui inizialmente tentava soltanto di sottrarsi. La trasformazione
avviene a Mount Rushmore, quando decide di contravvenire agli ordini, di
opporsi al piano del controspionaggio di sacrificare la donna.
Era e rimane un "indipendente", ma prima lo era perche' nessuno lo voleva
aiutare, mentre adesso lo e` perche' ha deciso di opporsi a entrambi gli
schieramenti. Prima lo era perche' non poteva essere altro, adesso lo e`
perche' lo vuole. L'identita`, il suo ruolo nel mondo, rimane lo stesso,
ma e` cambiata la ragione, e il cambiamento e` avvenuto dentro di lui.
Il poema si regge, come sempre, sulla suspense, e questa volta la suspense
e` dappertutto, non soltanto nella trama. C'e` suspense nelle scene acrobatiche.
C'e` suspense in ogni dialogo, di cui non si puo` mai prevedere l'esito.
Il più cinico film di Hitchcock, Psycho (1960),
based on Robert Bloch's novel and influenzed by Clouzot's Les Diaboliques,
racconta un
raccapricciante caso di schizofrenia cronica, servendosi di scene truci e sanguinarie.
In questo
film si assiste alla piena enunciazione del doppelganger e dell'omosessualità (un uomo si sdoppia
in una donna).
In questo film Hitchcock sevizia in tutta libertà la sua giovane vittima.
In questo film c'è un colpevole innocente che è davvero un
colpevole (quando si trasforma in donna) e un innocente (se stesso); e in
questo film si fondono tutte le influenze letterarie a cui è soggetto il
regista, dal castello di Frankenstein al Dr. Jekill and Mr. Hyde,
dallo Sherlock Holmes alle cronache di Jack lo squartatore.
La suspense sfocia nell'horror puro, in quel finale macabro e beffardo che
costituisce forse il più sensazionale colpo di scena della carriera di
Hitchcock.
Due amanti fanno l'amore in un albergo ad ore: lui è separato dalla
moglie e sgobba come un dannato per pagare i debiti del padre e gli alimenti
della moglie, lei vorrebbe sposarlo subito lo stesso.
Nell'ufficio dove la ragazza lavora arriva un milionario con i soldi per
comprare una casa come regalo di nozze per la figlia.
Il principale li affida a lei e lei vede presentarsi l'occasione per
risolvere tutti i suoi problemi.
Invece di andare in banca, prende l'auto e scappa, senza sapere dove
andare. Mentre guida, immagina cosa sta succedendo in ufficio e sente le
voci delle persone che stanno scoprendo la sua scomparsa e stanno intuendo
cos'e` successo.
Si addormenta in auto. Un poliziotto la sveglia e, insospettito dal suo
comportamento, la segue finchè lei, sotto un violento temporale,
sbaglia strada e si infila in un motel isolato e deserto. Il
gestore del motel vive in una strada tenebrosa con la vecchia madre che non si può muovere dalla
sua camera; il ragazzo ha l'aria un po' complessata: è gentile e premuroso, la invita anche a cena,
ma quando va a dirlo alla madre si ode un alterco; allora la invita ad un pasto frugale nella stanza degli
uccelli imbalsamati, durante il quale le parla della follia della madre a cui peraltro sembra molto
attaccato; condotta nel suo alloggio, lei decide di far ritorno il mattino dopo in città per aggiustare
la faccenda, e si infila nuda sotto la doccia; ma l'ospite la sta spiando da un buco della parete, e poco dopo
una figura mascherata entra in casa e la pugnala selvaggiamente più volte (il corpo si dissangua
nella doccia ancora aperta, primo piano dell'occhio spalancato e poi del giornale in cui lei ha avvolto il
denaro); quando il ragazzo scopre il cadavere, si mette a gridare "Mamma, cosa hai fatto!";
poi con calma carica il cadavere e i suoi effetti personali nel bagagliaio dell'auto, compresa la valigia e il giornale in cui sono avvolti si soldi,
guida fino alla palude e spinge l'auto nelle sabbie mobili guardandola
sprofondare lentamente. Non sa che nel giornale era avvolta una fortuna.
Nel frattempo nel retrobottega si incontrano l'amante, ancora all'oscuro di tutto,
la sorella della ragazza, che gli comunica la sua scomparsa, e un detective, che comunica ad entrambi la
notizia del furto; le indagini portano il detective al motel e ad intuire, nonostante la reticenza del ragazzo,
che la ragazza ha sostato lì e che vale la pena di indagare più a fondo, soprattutto
riguardo la misteriosa vegliarda che il giovane ha rifiutato di fargli incontrare. Avverte i due giovani per
telefono e ritorna al motel; sale le scale verso la camera di questa, ma viene assalito e pugnalato dalla
stessa figura; dopo di ché il ragazzo occulta nelle sabbie mobili anche il suo cadavere; i due
giovani avvertono lo sceriffo dei loro sospetti e apprendono così che la fantomatica madre
è morta da dieci anni, suicida dopo aver assassinato l'amante; anche il sopralluogo dello sceriffo
conferma questa versione: il ragazzo ha nascosto la madre in cantina anche se lei cercava di ribellarsi; i
due giovani non si danno per vinti; vanno al motel e prendono una camera, mentre lui distrae il ragazzo,
lei penetra in casa: sale le scale, entra in una camera vuota che pare quella della madre (il letto è
incurvato come se qualcuno ci avesse dormito) e poi in quella del figlio (animali di pezza); per
nascondersi dal ragazzo che, capito il trucco e stordito l'interlocutore, rientra precipitosamente in casa, si
infila in cantina e vi scopre la madre seduta sotto la fioca luce di una lampadina: è uno scheletro;
attirato dal suo urlo, le si avventa addosso il ragazzo travestito da donna e brandendo un coltello, ma
l'altro giovane, ripresosi, giunge in tempo a fermarlo; alla stazione di polizia, uno psichiatra spiega che il
ragazzo uccise la madre e l'amante in un impeto di morbosa gelosia e poi disseppellì il cadavere
della madre per imbalsamarlo; visse anni in sua compagnia, parlandole e rispondendosi da solo (con voce
da donna): fu "lei" ad uccidere la ragazza, per gelosia.
Tutti i temi di Hitchcock (l'uomo sospettato di essere complice dell'amante
è un colpevole / innocente, il viaggio della ragazza è una fuga con inseguimento del
poliziotto dagli occhiali scuri, la coppia è composta dall'amante e dalla sorella, una donna viene
addirittura massacrata, il colpevole è sdoppiato) ricorrono complicati da estrema degradazione (la
vittima era una ladra, la nuova coppia ne tradisce la memoria pur costituendosi per ritrovarla); la trama
è densa e intricata ( a un crimine di partenza se ne sostituisce un altro, la protagonista muore a
metà del film, decine di particolari concorrono a far credere che in quella casa viva davvero una
vecchia), ferocemente cinica (la ragazza viene massacrata nuda quando aveva deciso di costituirsi, i
cadaveri delle vittime vengono occultati nelle sabbie mobili).
Birds (1963), adapated from a Daphne DuMaurier short story,
is, technically speaking, three incomplete films: a romantic comedy (which
is barely sketched), a psychological drama of a widow who is jealous
of her son's women (which is also barely sketched) and a supernatural horror
thriller (which is more fully developed but with no ending, whether rational
or irrational).
Con questo film
Hitchcock , che da tempo alterna lieto fine e fine
drammatico, inaugura un nuovo genere di giallo: quello senza fine; puntando completamente sulla paura
che scaturisce dall'irrazionale e dall'ignoto (la suspense non viene disattivata) e sfoggiando una maestria
unica nel girare scene impossibili.
Birds è semi-fantascienza ed è il primo
film sull'apocalisse: la razza umana non ha scampo. Hitchcock non risolve il paradosso, ma offre allo
spettatore tutti gli elementi utili alla eventuale soluzione: espone i fatti e tutte le coincidenze sospette, ma
neppure lui riesce a trovare il bandolo della matassa.
In un negozio di animali, un insolente playboy e una ragazza intraprendente
litigano per una coppia di uccelli, ma poi fanno amicizia e lui invita lei a venirlo a trovare per il
compleanno della sorellina; lei accetta e decide di fare una sorpresa regalando proprio gli uccelli contesi:
li mette in casa di nascosto e poi aspetta su un motoscafo che lui li scopra e si lanci al suo inseguimento;
ma un gabbiano la investe ferendola alla tempia; decide di fermarsi tutto il week-end e affitta una camera
presso la maestra del villaggio, una donna delusa dalla vita che ebbe una relazione con il giovane che
sembra volerla mettere in guardi dal non commettere lo stesso sbaglio; alla villa vivono, oltre al giovane
avvocato, una bambina, affascinata dai suoi racconti criminali, e la madre, visibilmente gelosa e
infastidita dalla presenza dell'ospite; questa invece appartiene al set-set ed ha fatto parlare per le sue
eccentricità, anche se davanti a lui cerca di passare per una brave ragazza compromessa dagli
amici e dai giornali; la notte, la maestrina le confessa di amare ancora l'avvocato, che fu la madre a
separarli, ma che lei non ha ancora perso ogni speranza; un uccello sbatte contro la porta di casa e resta
stecchito in terra; il giorno dopo, sul promontorio, osservati da lontano dalla maestrina, la giovane
ereditiera racconta all'avvocato un po' della propria vita (la madre la abbandonò per fuggire con
un biscazziere in Cina). Fin qui ci sono stati soltanto dei segni premonitori e soprattutto è stata
stabilita un'atmosfera innaturale, a causa dei torbidi rapporti fra i personaggi e al tentativo di insinuarsi
fra loro dell'estranea. Poi d'improvviso i fatti: i gabbiani attaccano, si diffonde il panico, tutti scappano,
gli uccelli si accaniscono contro i bambini; il giorno dopo, durante la festa di compleanno, la villa viene
invasa da cani feroci che aggrediscono gli umani e devastano la casa; il giorno dopo, la madre scopre che
un vicino è stato massacrato dagli uccelli; mentre l'avvocato va ad avvertire lo sceriffo,
l'ereditiera si reca alla scuola a prendere la bambina: i corvi si assemblano minacciosi a poca distanza
dalla scuola e appena i bambini escono all'aperto, parte l'attacco; l'ereditiera ne porta alcuni in salvo in
un bar, dove gli avventori scettici, semplicistici, catastrofici o isterici, discutono sull'accaduto e assistono
impotenti ad un altro attacco durante il quale viene ucciso un uomo e salta in aria una pompa di benzina;
gli uccelli si scatenano allora senza pietà sulla popolazione massacrandola; una mamma,
terrorizzata, stringe al petto i suoi bambini e accusa l'ereditiera di essere una strega, perché tutto
ciò è cominciato al suo arrivo; quando gli stormi si posano sui tetti, avvocato ed ereditiera
tentano di raggiungere la villa ancora presidiata da centinaia di bestie minacciose, e scoprono così
il cadavere della maestra con gli occhi beccati; salvano la bambina che ha assistito impotente; la famiglia
si barrica in casa e aspetta con angoscia il prossimo uragano di ali e di becchi; l'attacco mette a dura
prova le imposte, alcuni riescono a sfondarle, si avventano nelle stanze; il frastuono è assordante,
salta l'impianto elettrico, gli uccelli martellano la casa da tutti i lati; quando si ritirano, lui ha le mani
sanguinanti e le donne sono mezze morte di paura; di notte, nel silenzio totale l'ereditiera sente un
rumore, sale le scale, apre una porta: la stanza è piena di corvi in agguato; viene letteralmente
sommersa dai loro becchi che le strappano bocconi di pelle e l'avvocato la sottrae a stento alla loro furia
omicida; mentre la radio dà notizia di attacchi un po' ovunque, l'avvocato si avvia verso il garage
camminando in un lago di uccelli adesso immobili; con la massima prudenza vi carica le tre donne e parte
alla volta dell'ospedale.
Un crescendo allegorico sulla fragilità della comunità umana e
sulla cattiva coscienza; ad un altro livello uno studio sulle tre forme di sessualità: madre, amante,
"moglie".
Torn Curtain (1966), è uno spionistico della seconda serie,
quella ambientata nella guerra fredda.
Paul Newman è uno scienziato americano che si reca a Copenaghen in
compagnia della fidanzata Julie Andrews per partecipare a un simposio
internazionale.
È lei a ritirare un libro misterioso che Newman scarta in un bagno:
contiene un messaggio cifrato riguardo un agente denominato "pi greco" in
seguito al quale Newman fa in modo che la fidanzata lo pianti.
Lei però scopre che lui sta per andare a Berlino est e si imbarca a sua
insaputa sullo stesso aereo.
La donna
assiste così al tradimento pubblico dell'uomo che ama, ma, fedele in
modo tradizionale al suo uomo, decide di restargli al fianco.
Lo scienziato semina la sua guardia del corpo in un museo deserto e corre da
un contadino che lavora per gli americani (il "pi greco"), ma la guardia
del corpo scopre il doppio gioco e vuole denunciarli tutti.
La moglie del contadino e Newman glielo impediscono: accoltellato e colpito a
palate sulle gambe dalla donna, ha ancora la forza di lottare. Lo
devono trascinare con la testa dentro un forno a gas per riuscire a sopprimerlo
(una delle scene più ciniche della cinematografia Hitchcockiana, con
un inquietante riferimento alle camere a gas dei nazisti).
All'Università un'infermiera lo fa ruzzolare dalle scale con uno
sgambetto per mettersi in contatto con lui.
È lei che deve organizzare la sua fuga. Gli scienziati tedeschi stanno
per prendere conoscenza delle informazioni che Newman può fornire loro,
ma la notizia della misteriosa sparizione della guardia del corpo provoca la
sospensione della riunione.
Gli scienziati tentano invano di interrogare la ragazza, ma lei rifiuta di
raccontare loro ciò che sa, fedele (oltre che al
fidanzato) anche alla patria.
Newman le rivela finalmente il piano: estorcere informazioni preziose a un
anziano scienziato comunista, fingendo di essere passato dalla loro parte.
Newman fa amicizia con lo scienziato, che si libera degli scagnozzi e lo
accoglie in privato nel suo studio.
Newman, con astuzia, lo fa parlare del progetto segreto.
Nel frattempo la polizia ha scoperto il cadavere della guardia del corpo,
e quindi ha intuito il suo doppio gioco.
Il professore ha appena terminato di spiegare a Newman la sua formula segreta
quando sente gli altoparlanti dell'universita` lanciare l'allarme e si rende
conto di essere stato giocato. La polizia sta perquisendo tutte le stanze.
Newman e la fidanzata si affidano
all'infermiera e alla sua organizzazione per l'espatrio clandestino.
Il ritorno in Occidente avviene con una serie di rocambolesche peripezie.
L'infermiera e i suoi amici li caricano su un autobus. L'autobus
viene assaltato da un gruppo di disertori e deve accettare una scorta della
polizia. Quando il vero autobus sta per raggiungerli e i poliziotti si
insospettiscono, i due americani saltano giu` e si mescolano nella folla.
Si imbattono in una donna che li riconosce.
E` una contessa polacca decaduta e chiede loro aiuto per ottenere asilo
politico, si mettono in contatto con un impiegato postale.
Braccati dalla polizia, devono fuggire di nuovo, ma entrano in contatto con
gli uomini dell'organizzazione che hanno un piano per metterli in salvo.
Devono pero` aspettare in teatro, proprio dove si sta esibendo unala ballerina
che viaggio` in aereo con loro, la quale li riconosce e avverte la polizia.
Resisi conto di essere circondati, gridano "al fuoco" e scatenano il panico.
Facendosi largo fra la folla, riescono a sgattaiolare fuori.
Vengono nascosti dentro due ceste di vimini, e
imbarcati sulla stessa nave su cui viaggia la ballerina.
Questa intuisce che sono dentro le ceste e avverte i marinai, ma perquisiscono
le ceste sbagliate: i due americani sono gia` saltati in acqua
e finalmente giungono a nuoto in terra scandinava.
Newman ruba un'invenzione all'anziano ingenuo scienziato e passa per eroe: il
qualunquismo morale e ideologico di Hitchcock è quasi pari al suo cinismo. L'intrigo
però è perfetto ed avvincente, il finale ad altissima tensione con continui epilettici colpi di
scena. La coppia di borghesi hitchcockiani compie pur sempre una lotta titanica contro un nemico molto
più potente.
La serie dei thriller psicanalitici prosegue e forse culmina
con Marnie (1964),
una donna che soffre di diversi disturbi psichici.
Una donna, ripresa di spalle, cammina con calma alla stazione.
La vittima di un furto la descrive alla polizia: sospetta, anzi e` certo,
che sia stata lei a rubare tutti i soldi dalla cassaforte.
E` furibondo di essere stato raggirato da quella che riteneva un'impiegata
modello, sempre efficiente, cordiale e inappuntabile.
Intanto la ragazza, cambiata identita` (e rivelatasi una tipica
"bellezza frigida" hitchcockiana), depositata un bagaglio in un locker e
getta la chiave in un tombino.
Marnie prima va a trovare il suo cavallo, di cui sembra invaghita, e poi la
madre, malata e zoppa, rude e bigotta.
La madre e` convinta che sua figlia sia la segretaria personale di un
milionario e Marnie le racconta di aver ricevuto un aumento di stipendio.
Marnie le ha comprato un regalo, ma la madre non e` espansiva. Continua
soltanto a metterla in guardia dagli uomini.
Marnie e` morbosamente attaccata alla madre, per la quale ha rubato,
ma la madre invece cerca di tenerla lontana da sé ed è
infastidita dalle sue eccessive professioni d'affetto.
Marnie, gelosa dell'affetto che la madre riversa invece sulla nipotina Jessie,
le chiede invano una spiegazione. La madre continua a trattarla in maniera
glaciale.
In pratica l'unica occupazione di Marnie consiste nel derubare gli uffici in
cui riesce a farsi assumere come segretaria.
E' una figlia e un'impiegata modello, troppo modello, tutta casa e lavoro.
Un giorno viene assunta da un direttore, Mark,
da poco vedovo e corteggiato dalla cognatina.
Pur essendo efficientissima sul posto di lavoro, non perde una mossa del
contabile, pronta ad approfittare della prima occasione.
Basta pero` una goccia d'inchiostro rosso a causarle le vertigini.
Mark la prende fra le braccia quando un tuono la paralizza di paura e ne
approfitta per baciarla.
Mark, un uomo di ampie vedute che ha studiato gli istinti degli animali,
si e` innamorato di lei.
La porta alle corse dei cavalli, dove un uomo la riconosce come la segretaria
di qualcun altro.
Marnie sta per colpire. Aspetta in bagno che tutti abbiano lasciato l'ufficio
e poi si dirige verso la cassaforte. Mentre sta buttando le banconote nella
borsa, arriva la donna delle pulizie. Marnie si toglie le scarpe, ma non
serve, perche' la donna e` sorda, e Marnie puo` uscire indisturbata.
Per prima cosa va a sfogarsi con una corsa a cavallo. La raggiunge Mark,
furibondo. Ha indagato su di lei e ha scoperto il furto. Conosce il suo vero
nome e ha capito che e` una ladra congenita. Prima si fa restituire il denaro e
poi le fa sputare la verita`.
Nonostante tutte le bugie che continua a raccontargli,
lui, un po' curioso di questa mania del furto non cleptomane,
un po' innamorato, un po' eccitato dalla sfida di un enigma complicato,
la obbliga a sposarlo se non vuole essere denunciata.
La prima notte di nozze e` pero` imbarazzante, perche' Marnie non vuole fare
l'amore e gli rivela anzi il suo disprezzo per il sesso.
Marnie e` frigida, vergine e androgina.
Mark, invece di costringerla ad ottemperare al loro contratto, le promette
di rispettare la sua fobia e tenta di spiegarle che forse ha bisogno di aiuto.
Durante la luna di miele, in crociera,
il marito si rende conto che Marnie è ossessionata da
complessi di cui lei stessa non sa spiegare l'origine: è terrorizzata dal
colore rosso e dai temporali, il solo pensiero del sesso la rende isterica,
ed è tormentata da un incubo ricorrente.
Una notte litigano e lui, perse le staffe, le toglie la veste. Lei rimane
nuda e impietrita. Lui le chiede scusa ma poi approfitta che lei,
lo sguardo fisso nel vuoto, non gli oppone resistenza.
La mattina pero` Marnie e` scomparsa e invano Mark deve cercarla per tutta la
nave: e` rimasta talmente disgustata dal contatto fisico che ha tentato
di suicidarsi nella piscina.
Al ritorno vengono accolti dalla cognatina, che, sempre piu` gelosa, si mette
d'impegno a spiarli nella grande villa che condividono.
Prima li sente parlare del furto e del rischio di finire
in prigione, e poi ascolta Marnie telefonare di nascosto alla madre (che ha
sempre negato di avere). L'intraprendente cognatina non perde tempo e tenta
di seminare dubbi nel cognato.
Mark indaga e apprende cosi` che la madre di Marnie uccise qualcuno.
E` ossessionato da Marnie, come Marnie stessa gli fa notare: e` ossessionato
da un caso patologico,
si e` fissato con l'idea di guarire una rea confessa e frustrata sessuale.
La sua mente e` tanto malata quanto quella di Marnie.
Ma lui la ama teneramente.
A un party dell'alta societa` la cognatina invita il suo vecchio datore di
lavoro, che riconosce nell'elegante moglie del ricco Mark la ladruncola
che svaligio` la sua cassaforte.
Marnie viene colta dal panico, ma Mark la tranquillizza: l'uomo
non puo` fare nulla perche' la ditta di Mark potrebbe rovinare la sua ditta.
Durante una battura di caccia una giacca rossa la fa fuggire al galoppo
finche' il suo amato cavallo stramazza al suolo e lei lo deve finire con
una pallottola. Marnie torna a casa in stato di trance, apre la cassaforte,
allunga le mani... ma non trova la forza di afferrare le banconote.
Lui la sorprende ma le perdona anche quello. La tratta come una paziente,
non come una moglie. Senza tante cerimonie, le annuncia che ha intenzione
di portarla a trovare sua madre.
Mark supplica la madre di raccontare a Marnie cosa successe nella sua infanzia
che le causo` un trauma tanto acuto. Ha scoperto che sua madre era una
prostituta e che uccise un suo cliente. La madre gli si avventa contro.
E allora Marnie si mette a parlare con la voce di una bambina di cinque anni
e rivive il tragico episodio occorsole da bambina, quando la madre venne
aggredita in una notte di temporale da un marinaio ubriaco e lei, per
difenderla, lo colpì al capo con l'attizzatoio.
La madre si accusò dell'omicidio e venne assolta per legittima difesa,
ma Marnie perse la memoria.
Si spiegano allora le turbe della giovane: il rosso è il colore del
sangue, i temporali le ricordano quella notte, associa gli uomini alla
professione della madre, e sfoga gli impulsi erotici nelle corse a cavallo,
ruba per la madre, perché non abbia più bisogno di prostituirsi.
Non solo Marnie riacquista la memoria, ma guarisce anche la madre, che puo`
finalmente tornare ad amarla. La madre aveva sempre mirato a farne una
donna "decente", a differenza di se stessa. C'era riuscito, ma a prezzo di
farne una bugiarda e ladra.
Hitchcock ripete la prassi di Spellbound: prima illustra le anomalie
della psiche, poi seleziona un volontario che per amore si presti a confortare
il malato, infine si concentra sulla ricerca della verità.
Il film è dominato in lungo e in largo dal sesso, compresa la morbosa
figura del marito, feticista domatore di belve (attratto dal sesso diverso
della cognata prima e della vergine ladra poi).
Il marito e` un Freud "fisico", che tenta di guarirla penetrando nel suo corpo
e nella sua memoria, che prova a scuoterla sottoponendola a uno shock come
l'amplesso e infine con il confronto materno.
Il voyeurismo del regista si sfoga su questa giovane fredda e bionda; il suo
cinismo affonda i denti nella corruzione della società: prostituzione,
furto, violenza in una famiglia borghese. Sullo sfondo di una moderna
città industriale, di cui fotografa sovente allucinanti panorami deserti
e tinte forti. La suspense è doppia: l'incertezza sul movente dei furti
e la continua crisi della "paziente", che per un nonnulla può decidere di
fuggire o di suicidarsi e che può essere sconvolta da qualunque cosa che
violi la routine del suo incubo.
Con Topaz (1969), tratto dal romanzo di Leon Uris,
Hitchcock torna allo spionistico internazionale
ambientato durante la guerra fredda.
Un agente sovietico, Boris, chiede asilo politico all'ambasciata danese degli
Stati Uniti in cambio di informazioni sul sistema spionistico di
oltre-cortina e sulle basi missilistiche di Cuba.
Gli Americani vogliono soprattutto sapere se i Sovietici stanno
installando missili a Cuba e Boris lascia intuire che cio` sia successo.
Boris sostiene di non aver mai sentito parlare di "Topaz", il nome in codice
del traffico di spie russe nel governo francese.
Boris li punta a un corrotto cubano, che odia gli USA ma si lascia
comprare facilmente.
Un diplomatico francese, Andre`, parte con la moglie e la figlia per New York,
dove Castro deve tenere un discorso e l'amico americano gli chiede di
procurare loro le prove dell'esistenza dei missili.
A New York
il diplomatico francese incarica un agente francese di colore di trasformarsi in
reporter e intervistare il capo della delegazione cubana, Rico.
Mentre lui distrae il capo, l'aiutante rinnegato sottrae la valigetta con i
documenti che gli americani vogliono. Il capo, scoperta l'assenza della
valigetta, sorprende il reporter che sta fotografando i documenti, ma il
reporter fa in tempo a saltare dalla finestra e riesce a consegnare la
macchina fotografica ad Andre`.
La CIA chiede al francese di andare a Cuba e fotografare le basi missilistiche.
L'azione si sposta a Cuba.
Andre` ha un'amante, Juanita, un'eroina della Rivoluzione che ora e` pronta
a tradire Castro. Andre` le fornisce un'apparecchiatura sofisticata, e Juanita,
con l'aiuto di altri membri della resistenza, fotografa i segreti militari
cubani. Ma i cubani arrestano e torturano i suoi uomini e risalgono a lei.
Rico, che ne e` sempre stato innamorato, la uccide per evitarle la tortura.
All'aeroporto, pero`, non trovano nulla nei bagagli di Andre` e lo lasciano
partire. Anche Andre` e` convinto di aver perso l'occasione, ma invece trova
i negativi dentro un libro, l'ultimo regalo di Juanita.
Tornato in USA, gli Americani gli chiedono di
dare la caccia del capo di Topaz, l'organizzazione spionistica dei sovietici
in Francia, visto che il defector sovietico ha finalmente rivelato il suo nome.
E` un celebre economista, Henri.
Tornato in Francia, Andre` viene interrogato dai suoi superiori, ma rifiuta
di rivelare lo scopo della sua missione, perche' gli Americani gli hanno
chiesto di mantenere il silenzio finche' Topaz non sia stato distrutto.
A un pranzo di uomini politici, presieduto dal potente Jacques,
presenzia anche Henri (uno zoppo che si appoggia a una stampella), il
quale con nonchalance dice che Boris e` morto da un anno, qualcuno ha beffato
gli americani.
Jacques invita Henri a casa sua: sono entrambi complici.
Quando Henri lascia la casa di Jacques, vi entra
la moglie di Andre`: e` la sua amante.
Il genero di Andre`, giornalista, chiede un'intervista a Henri e lo
convince a confessare, perche' Boris lo ha incriminato e soltanto gli
americani lo possono aiutare. Henri acconsente, ma proprio mentre il genero
sta telefonando a Andre` due agenti sovietici scaraventano Henry dalla
finestra.
Il genero ha fatto un ritratto di Henri e la moglie riconosce l'uomo che
era con Jacques, e intuisce tutto. Confessa in lacrime ad Andre` la sua
tresca. Jacques e` un amico di vecchia data di Andre`, ma Andre` non esita
a denunciarlo agli americani.
A Jacques, doppiamente traditore (della patria e dell'amico), non resta che
suicidarsi.
Lento, complicato, stereotipico, diviso in tre parti che sembrano tre film
diversi. Hitchcock non lesina comunque la solita amoralita` e qualche stilettata
satirica.
Frenzy (1972) ritorna alla cronaca nera e a Jack lo squartatore, e
soprattutto ritorno al tema dell'innocente che deve dimostrare la propria
innocenza mentre e` braccato dalla polizia.
Frenzy, adapted by Anthony Shaffer from Arthur La Bern's 1966 novel “Goodbye Piccadilly, Farewell Leicester Square”, was Hitchcock's first British film since Stage Fright. Superficially, it revisits both the "nice guy" villain trope and the "wrong men" trope that are widespread in his oeuvre. Perhaps influenced by the Italian giallo and the rise of horror cinema, and by Stanley Kubrick's A Clockwork Orange, Hitchcock indulged in nudity and gruesome fetishised violence (the excruciatingly detailed rape and strangulation scene) in a way that was antithetic to his traditional exercise in restraint, his allusive-only voyeuristic style. This film instead seems to explore the darkest side of sexuality and violence beyond the depravity of the psychotic killer, targeting in particular independent women with careers while replaying his themes of male violence with more savage determination. The film’s general feeling is also different due to the subdued visual style of cinematographer Gil Taylor.
La polizia ricerca il maniaco sessuale che ha strangolato con una cravatta una
donna nuda lungo le rive del Tamigi.
Dick e` un uomo sfortunato, un reduce di guerra che ha appena perso l'ennesimo
lavoro. Rifiuta l'aiuto dell'amico Rusk, un grossista di frutta e verdura,
e si reca a vedere la ex-moglie, che
conduce un'agenzia di matrimonio. La moglie lo tratta amichevolmente e gli
infila anche del denaro in tasca. Il giorno dopo la moglie riceve la visita di
Rusk, che e` un suo cliente insoddisfatto. Rusk le fa la corte, perde il
controllo, la denuda e la strangola. Poi se ne va con tutta calma.
Arriva Dick, che trova la porta chiusa e se ne va, ma viene visto dalla
segretaria. Dick da` un appuntamento alla sua ragazza, una barista, e parte
con lei, ignaro dell'accaduto. La
mattina dopo scopre dai giornali di essere sospettato dell'omicidio e sfugge
per un pelo alla cattura. La ragazza gli crede e cosi` un amico che lo
riconosce e gli offre ospitalita`. Dick vuole evitare l'arresto per riuscire
a dimostrare la propria innocenza.
Rusk, sempre nei panni dell'amico fidato, va al bar e convince la ragazza
a seguirlo. Poi la uccide, certo di far ricadere la colpa su Dick.
ma questa volta commette un'errore poiche' si rende conto troppo tardi
che la ragazza gli ha strappato una spilla dalla giacca e deve andare
a tirarla fuori dal sacco di patate in cui ha impacchettato il cadavere,
in una scena
piu` comica che tragica (l'autocarro carico di sacchi di patate parte mentre
lui sta compiendo l'operazione, lui non riesce ad estrarre dal sacco le membra
gia` indurite, poi non riesce ad aprire il pugno, poi cade malamente
dall'autocarro).
Il giorno dopo Dick apprende a casa dell'amico dell'omicidio. Questa volta
ha due testimoni (l'amico e sua moglie) che possono confermare la sua innocenza,
ma non se la sentono di presentarsi alla polizia e confessare che hanno
nascosto un ricercato per una notte: lo scagionerebbero di quell'omicidio,
ma finerebbero in carcere per aver violato la legge. Dick se ne va furibondo
e pensa di chiedere aiuto a Rusk. Rusk coglie l'occasione al volo di offrirgli
ospitalita` e poi chiamare la polizia. Rusk viene arrestato e nella sua valigia
vengono ritrovati indumenti intimi della ragazza: Dick capisce che Rusk e`
l'assassino. Ma la giuria lo condanna all'ergastolo. Il detective comincia
pero` a credere alle sue professioni di innocenza e continua a indagare
finche' riesce a ricostruire la verita`. Nel frattempo, pero`, Dick riesce
a fuggire e si dirige verso la casa di Rusk, alla ricerca della sua vendetta.
Si avventa sul corpo che trova nel letto, ma e` quello di una donna nuda e
strangolata. In quel momento arriva il detective che lo coglie davanti al
cadavere. Dick si sente di nuovo perduto, ma proprio allora arriva Rusk
con un baule per portare via il cadavere.
Film minore, un po' lento e stanco, con molte ridondanze e divagazioni.
Poca suspense e un po' banale, come se si trattasse si un imitatore di
Hitchcock. Le inquadrature sono eleganti (soprattutto quelle dei nudi piu'
macabri), ma il film e` un po' senile,
in cui tutti i ruoli sembrano studiati per attori di mezza eta`.
Humour, cinismo, misoginia: i soliti ingredienti e il solito timbro stilistico.
Family plot (1976) è un melodramma ottocentesco restaurato
secondo la moda erotica ed esoterica.
Un'anziana ricca zitella, travagliata dal rimorso, vuol ritrovare, per
farne l'unico erede, il figlio illegittimo che strappò alla sorella e
affidò a una coppia sconosciuta. Pertanto si rivolge a una
veggente, una giovane ciarlatana che, con l'aiuto di un tassista solito
complice delle sue frodi, si mette sulle tracce del giovane.
Nel frattempo una giovane truccata con una parrucca e occhiali scuri va
a incassare il riscatto (sotto forma di un diamante) per il rapimento di un
magnate. Dirige il
pilota di un elicottero in una radura isolata e consegna il diamante
al complice e amante.
Il tassista, improvvisatosi detective, George, ricostruisce le vicende del
giovane e
scopre che peri` in un incendio insieme con i suoi genitori, ma nessuno
ritrovo` mai il suo cadavere. Risale al benzinaio che pago` per la tomba
del giovane, il quale prende il numero della targa e corre ad avvertire il
giovane, Arthur, che ufficialmente gestisce un lussuoso negozio di gioielli.
Il benzinaio e` preoccupato perche' era stato suo complice nell'omicidio dei
genitori. Il gioielliere risale dalla targa all'indirizzo della chiaroveggente,
Blanche.
Le due coppie cominciano una guerra a distanza, da un lato la coppia dei due
miserabili ciarlatani (Blanche e George) e dall'altra la coppia dei ricchi
gioiellieri (Arthur e la sua ragazza). Tutti criminali, ma a diversi
La coppia ricca rapisce il vescovo durante una messa sotto gli occhi
dell'improvvisato "detective", che era arrivato allo stesso vescovo sperando
che questi sapesse il segreto di Arthur.
Il benzinaio intanto tenta di uccidere la coppia di impiccioni sabotando i freni
della loro auto, ma finisce invece per morire lui precipitando nel burrone
in cui voleva far precipitare loro. Il tassista scopre dalla vedova la nuova
identita` dell'erede e Blanche rintraccia il suo negozio di gioiellieria,
scopre il suo indirizzo e gli piomba in casa proprio mentre lui e la sua
ragazza stanno occultando il vescovo. Blanche e` tutta contenta
di aver finalmente trovato l'erede che le consentira` di incassare la
ricompensa della vecchia.
Il gioielliere e` sollevato nell'apprendere che lo stavano indagando
soltanto per conferirgli un'eredita`, ma in quel momento la sua ragazza
apre la portiera dell'auto e Blanche scorge la testa del vescovo.
Arthur non ha scelta: la deve narcotizzare. Mentre lui e la ragazza vanno
a scambiare il vescovo per un altro diamante di riscatto,
George capita casualmente davanti all'abitazione e vede l'auto di Blanche.
Penetra nella casa e aiuta Blanche a intrappolare Arthur e la ragazza,
che erano pronti a ucciderli entrambi. La loro missione era soltanto quella
di trovare l'erede smarrito per una piccola ricompensa, ma adesso, resisi
conto che Arthur e` un ladro di diamanti, decidono di prendersi il diamante
dell'ultimo riscatto e poi chiamare la polizia.
La trama è estremamente intricata, movimentata da diverse gag paradossali
o esilaranti e di metafore didascaliche che la rendono più simile ad una
commedia o a un'opera buffa che a un thriller. Due coppie di criminali che si
fronteggiano senza esclusione di colpi. La
testarda propensione per il male del nipote perduto è una colpa che ricade sulla bigotta
intolleranza giovanile della zia; la lotta fra le due coppie conferma l'impressione che per Hitchcock
l'umanità componga una società anarchica, priva di un vero ordine costituito e dominata
perciò dalla violenza individuale.
La suspense e` pero` un po' stanca, le scene sono troppo lunghe, e parte del
film ricopia gli stereotipi del film d'avventura che proprio Hitchcock aveva
contribuito a lanciare. Ma la trama e` esilarante nel suo cinico confondere
in continuazione buoni e cattivi, cinici e ingenui.
Con il passare degli anni Hitchcock aveva acquisito una padronanza assoluta dei
mezzi di produzione. Diligente discepolo dell'espressionismo, del montaggio sovietico, e del suspense,
aveva portato alle estreme conseguenze il concetto di camera dinamica enunciato da Murnau, e
nell'insieme era riuscito a costruire una tecnica narrativa senza limiti.
I suoi ultimi film sono guidati dai movimenti della cinepresa. E` la cinepresa,
non l'azione e non gli attori, a causare le emozioni piu` forte.
L'universo Hitchcockiano, apparentemente "evasivo", si serve in
realtà dell'intreccio "giallo" per penetrare nei meccanismi di base della psiche
individuale e della vita sociale; l'opera monumentale di Hitchcock si presenta come una perpetua
tormentata riflessione sul senso stesso dell'esistenza, che si risolve in un'indagine morbosa dei suoi lati
oscuri; di qui l'interesse per la psicoanalisi, il sogno e l'incubo, per le forme di devianza psichica, per la
trasgressione del codice morale, per la vertigine sessuale, per le dottrine..., per la finzione dello spettacolo,
per l'impotenza, la frigidità, il voyeurismo, l'omosessualità e soprattutto per la
razionalità dell'irrazionale, per il caso del caos, per quell'intrico ordinato di disordine che
può far scambiare un innocente per un colpevole, o causare altri paradossali capovolgimenti: la
duplicità e la reversibilità sono le leggi del suo universo morale, riconducibili alla
dicotomia fondamentale bene/male e alle dicotomie indotte ragione/sentimento, innocenza/colpevolezza,
spirito/materia, etc.; e da esse ha origine la vita, la vita non è altro che uno sbaglio. L'itinerario
dell'eroe Hitchcockiano ricalca sovente il processo biblico di perdizione e redenzione.
I film di Hitchcock possono essere letti a diversi livelli, all'interno di ciascuno
dei quali si riscontra una chiusura coerente di metafore e indizi: un livello cosmico che tratta
dell'umanità, un livello sociale che esplora il potere, un livello individuale che affronta la
psicanalisi dell'individuo (ciò che accade nella sua mente).
Un film di Hitchcock ha uno scopo unicamente temporaneo. Risolto l'intrigo, i
personaggi, vini o vincitori, perdono di interesse. Nessun film di Hitchcock potrebbe avere un seguito.
Prima e dopo, i suoi personaggi sono anonima gente qualunque. Come le parole di un cruciverba.
Oltre che grande intrattenitore, Hitchcock ebbe anche un grande senso dello
spettacolo; in tutti i suoi film c'è una scena sensazionale in cui culmina la vicenda (cioè la
fuga/inseguimento): o in teatro o in tribunale, sulla Statua della Libertà o sul Mount Rushmore.
Il ritmo narrativo di Hitchcock, che è poi l'essenza del suo genere di
spettacolo, ricalca lo stupro e in tal senso avvince lo spettatore, al tempo stesso godurioso stupratore ed
insieme stuprato.
La perversa curiosità della macchina da presa hitchcockiana riflette il
desiderio morboso dello spettatore che vuole sapere. Nei suoi film si mangia, si dorme, si viaggia, e si
uccide; il cibo ha un riferimento sessuale, il sonno mette in discussione la realtà degli accadimenti
successivi, il viaggio rappresenta l'ossessione della vita e della morte. In molte scene vitali ricorre il senso
di vertigine: su una scala di casa o sulla scala a chiocciola di una chiesa (I confess), sul campanile o sul
Mount Rushmore, su uno strapiombo sul mare o su una giostra o su un letto o dal davanzale di una
finestra: metafora erotica e criminale, ma anche filosofica: sotto c'è il vuoto.
Vissuto in un'epoca in cui l'umanità non riesce più a controllare
le proprie azioni e vive costantemente nell'incubo dell'olocausto nucleare, Hitchcock è il
più grande poeta della paura di ogni tempo; non la paura di un tiranno o di un assassino, ma la
paura di un innocente e mediocre uomo qualunque, per esempio un uomo di nome Alfred.
La sua visione dell'umanità:
-inseguimenti, incontri, imprevisti: dinamicità, una corsa febbrile col
cuore in gola senza senso apparente
-realismo: la minuzia e la persona comune
-tradizione del nonsense inglese
-cinema dell'illusione: ambiguità, duplicità, intrigo: dove
è la verità assoluta?
-poeta dell'ansia come Kafka, Dostoevsky e Poe
-trasferimento di colpa
-ordine in superficie, ma disordine in profondità davanti alla dannazione
eterna dell'uomo
-humour, sacrilego, metafisico
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