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Nato a Istanbul da genitori di origine greca, Elia Kazanjoglou (1909), a quattro anni emigra a
New York e cresce in un certo benessere borghese. Fino al 1929 puo' contare su
un'educazione di prim'ordine, poi la crisi spazza via il commercio del padre e dello zio, ed
Elia e' costretto ad accettare lavori umili per continuare a studiare drammaturgia a Yale.
Nel 1932 inizia a collaborare con il Group Theatre, un collettivo intenzionato a rifondare il
teatro americano alla luce delle nuove istanze freudiane e marxiane. Kazan frequenta
anche gli ambienti di sinistra, particolarmente attivi negli anni del New Deal, e nel 1934 si
iscrive al partito comunista. Nonostante si fosse gia' affermato come attore e regista, nel
1936 viene espulso per differenze di vedute con i vertici del partito e deve proseguire la
sua attivita fuori dal Group. In teatro si conquista rapidamente una reputazione e,
parallelamente, dirige cortometraggi e documentari d'occasione, avvalendosi del clima
progressista dell'epoca roosveltiana.
Nel 1940 si trasferisce a Hollywood, attore in City For Conquest (Litvak), e apprende
rapidamente le tecniche di produzione cinematografica.
A trent'anni dirige il primo lungometraggio,
A Tree Grows In Brooklyn (1945), based on the novel by Betty Smith, e si
distingue per l'impegno sociale, la cura della recitazione e un clima populista da
neorealismo.
Padre attore-fantasista fallito e alcolizzato, madre che fa la donna di servizio e figlia
sognatrice che vuole studiare; quando lui muore dopo aver invano atteso sulla porta di
un'agenzia di collocamento, tutti si rendono conto di quanto fosse buono. La famiglia
riuscira' ad andare avanti e un poliziotto sposera' la vedova.
Sea Of Grass (1947) venne massacrato dalla produzione, che vedeva in Kazan soltanto un
eccellente direttore di attori; nel film balena la poetica kazaniana del progresso distruttore
di valori. Kazan esamina la trasformazione sociale ed economica in termini di cio' che
viene perduto per sempre.
Hepburn arriva nel paese del selvaggio West dove vive il suo fidanzato (Tracy) e conosce
subito un ex-avvocato che difende gli agricoltori dalla prepotenza degli allevatori. Tracy e'
il piu' ricco e rispettato degli allevatori ha una fede quasi religiosa nella grande prateria e
vuole impedire a tutti i costi che gli agricoltori la rovinino.
La Hepburn si trova a disagio in quella casa sperduta nella prateria, abitata solo da cow-
boys, e per di piu' non condivide le idee del marito, anzi e' persino gelosa
della prateria che
il marito ama e difende cosi' intimamente. Si sente molto sola e convince il marito a
lasciare che una famiglia di agricoltori si stabilisca li' vicino, in modo da avere la
compagnia di un'altra donna. Una notte di tempesta, pero', l'agricoltore difende con il
fucile il suo campicello dalla furia del bestiame impazzito di Tracy; I cow-boys per
vendetta lo picchiano e sua moglie finisce per perdere il figlio che aspettava. Gli agricoltori
se ne vanno e Hepburn rimane di nuovo sola, con il rimorso di non aver dato retta al
marito, che non li voleva.
La nascita di una bambina non allevia la solitudine, anzi un giorno decide di andare per
qualche giorno a Denver. Durante questa vacanza, in un momento di debolezza, cade fra
le braccia dell'avvocato, il quale l'ha sempre corteggiata. Questa esperienza la lascia
incinta di un bambino, ma la avvicina di piu' al marito, che adesso vorrebbe amare
devotamente. Durante il parto, nel delirio, si lascia sfuggire la vera paternita' del neonato,
anche se tutti fingono di non sentire o di non credere.
Ma due anni dopo l'avvocato, fattosi eleggere giudice e ottenuto un mandato governativo,
obbliga Tracy a lasciare via libera agli agricoltori; Tracy deve cedere alla forza, ma non
perdona alla moglie di essersi schierata contro di lui: in una laconica spiegazione ottiene
una confessione e la scaccia di casa. La Hepburn torna a vivere nella sua citta' natale,
senza alcuna speranza di riavere i suoi bambini.
Tracy cresce il maschio come se fosse suo figlio, anzi lo vizia fin troppo; la ragazza va in
collegio e si diploma a pieni voti.
Nel frattempo gli agricoltori hanno pagato cari i successi della prima annata: la siccita'
distrugge i campi, tutti se ne vanno e lasciano la prateria distrutta. Anche il giudice deve
riconoscere che Tracy aveva ragione e la Hepburn capisce adesso perfettamente il
sentimento che legava suo marito a quella terra, ma e' troppo tardi. Il figlio si mette nei
guai uccidendo un uomo che lo scherniva chiamandolo figlio del giudice, poi, per non
esporre Tracy all'ignominia di un processo pubblico, scappa. Quando Tracy lo raggiunge,
lo trova circondato dagli uomini dello sceriffo e ferito a motre. Al funerale arriva la madre,
che aveva letto la notizia sui giornali: la figlia la odia perche' crede che faccia soffrire
Tracy, ma parlandole si rende conto che e' il contrario, la porta a casa e favorisce la
riconciliazione.
Saga familiare strappalacrime, con qualche macchietta commovente il dottore che tiene i
contatti con la madre, il cuoco che fa da madre ai bambini e, soprattutto, i due attori, lui
duro e testardo ma affezionato, e lei, sola e dignitosa in esilio.
Nel 1947 Kazan fondo` a New York l'"Actor Studio", dove insegno' recitazione
anti-divistica, fucina di talenti per il neo-naturalismo americano.
Il primo film d'azione, estraneo al tema del melodramma domestico, fu
Boomerang (1947), based on Anthony Abbot's "The Perfect Case",
ancora segnato da osservazioni e scrupoli sociali e da un moralismo progressista e
riformista. Kazan e' comunque piu' interessato al fatto tecnico ( il meccanismo narrativo)
che a quello ideologico.
L'avvocato e' il primo eroe kazaniano, nato nell'umanitarismo democratico del New Deal.
A kind old man, a minister, is shot dead while he is taking a walk in the
street of the small town where everybody loved him. Countless people
witnessed the murder, but nobody say the face of the killer.
A flashback shows that one man had the motive to do it: a mentally instable
man whom the minister was about to send to a sanatorium.
The police chief, Robbie, and the state's attorney, Henry, find themselves
under pressure to solve the case, but there are literally no clues.
The local newspaper leads the crusade against the authorities, publishing
a daily comic strip that satirizes them.
The mayor visits Henry at home and yells at him.
The police start arresting just about everybody who bears the slightest
resemblance to the killer. After dozens of arrests, they stumble into
a suspicious character, an unemployed former soldier, John, from out of town
who is positively identified by several witnesses. His former girlfriend,
who clearly hates him now, testifies that he left town just after the
minister was murdered, although he strenuously claims that she is lying.
The case is so important that acquires an ever increasing political
relevance. Henry is told that he could run for governor. A politician
who has the same ambition decides that the best way to discredit Henry
is to prove John's innocence or at least save his life: after all, John
gave the best years of his life to the army.
Henry tries in vain to tell someone that the evidence is flawed.
He finally gets to do it when the trial starts. He lays down the evidence
against John, but then tells the judge that he has reached the conclusion
that John is innocent. The judge himself threatens him and the public at large
is furious. Both the politicians and the public want John convicted and
executed as soon as possible. A small crowd even tries to lynch him.
Robbie is convinced that Henry is just playing politics.
His friends in politics warn him that he is ruining his career and ask him
if John's life is worth so much.
The banker even blackmails him. He has staked his future on a project that
would be killed if the opposition wins the elections. That would not be enough
to bribe Henry, but the banker has also managed to involve Henry's wife
in the scheme. Henry is torn between carrot and stick. As the trial continues,
he calls witnesses to prove his point and concludes his haringue with a
shocking demonstration that John's gun was defective (using himself as the
target). Henry has won his case and the very public that wanted to lynch John
is now giving him a standing ovation.
A courageous reporter has already let the banker know that he has found out
about the scheme, and the banker, overwhelmed, commits suicide in the court.
John is released. The real murderer, the mentally instable man, dies in a
car accident, but nobody will ever know.
L'impegno sociale e' ancora piu' evidente in
Gentlemen's Agreement (1947), denuncia
dell'antisemitismo.
Un giornalista, vedovo con un figlio, si vede proporre dalla nipote del direttore un
reportage sull'anti-semitismo si lascia convincere e, per essere piu' efficace, decide di farsi
credere ebreo. Ha cosi' modo di toccare con mano cosa sia la discriminazione quotidiana
persino la ragazza, innamorata, preferirebbe non doverlo presentare ad amici e parenti
come un ebreo. Ma il giornalista si immedesima sempre piu' nel ruolo, perde la ragazza ed
espone alla persecuzione anche il figlio. Quando il reportage viene pubblicato, e' un
successo e la ragazza torna da lui.
Anti-razzista e' anche Pinky (1949),
A white girl gets off the train and walks to a humble hut in a rural village of
black people. The black woman who is working outside the house recognizes her:
it's her granddaughter, who has been gone a long time. It turns out the white
girl, Pinky, is a black girl with a white skin.
Pinky confesses in tears that she has been pretending to be white while at
a nursing school in the big city. She has nightmares about a Tom.
She is an angry woman, torn between the just world of the whites that she has
tasted and the unjust world of the blacks that is trapped in. She resents
that her grandma works for free for the old white woman she used to serve,
like a slave for life, while the old white woman still lives in a huge mansion
that black children can only dream of.
Police officers
stop to help her when she is arguing with a black woman over money she and her
husband owe her grandmother; but the moment the police officers learn that she
is a black girl their attitude changes from respectful to scornful and they
even arrest her. The judge, who remembers her and congratulates her on her
degree, pretends to be kind and impartial but warns her to stay out
of trouble, implying that even a degree does not change a black person's
propensity for trouble.
At night two drunk white men try to rape her. That is the last straw. Pinky
runs home and starts packing her things to go back to the city. Her grandma
begs her to stay and nurse the old white woman who is dying. Pinky laughs at
the suggestion of behaving like a slave for a white mistress, but her grandma
is heartbroken seeing how full of hatred she is and tries to explain that
she and the white woman are not mistress and servant, they are friends.
Pinky is rebellious but ends up spending the night at the old woman's bedside.
The following day another good heart approaches her, a black doctor who wants
her help to train black nurses. He is disappointed to hear Pinky's cold refusal.
Pinky is indifferent to her community.
Soon the old white woman feels better, but now that they can talk Pinky vents
all her racial anger on the patience.
Tom surprises her: he tracked down her old address and has come to see her.
Tom is a young handsome doctor and they fell in love in the big city.
Pinky tells him the truth: that her poor old
grandma worked hard to send her to school, that she is from a black family,
that she ran away from him because she was afraid.
Tom is not easily scared away.
In the meantime, Pinky learns to like the old white woman, and the old white
woman cares for her. What a contrast with the pompous cousin who comes to visit
and whom the old woman can't stand.
As she feels that she is about to die, the old white woman writes a new will
and gives it to the white doctor. Then she dies and Pinky's grandma is the
one who is truly sorry.
Pinky is humiliated in a store by the haughty cousin who tells everybody she is
a negro (not supposed to be served like a regular customer), but the old white
woman has bequeathed her property to Pinky, not to the relatives.
This infuriates the relatives and forces Pinky to fight for it, because
no white person is ready to accept such a grotesque will (a white woman leaving
everything to a black woman). Maybe that is precisely what the old white woman
wanted from Pinky: that she learns to fight for herself.
She goes straight to the white judge, and begs him to be her lawyer
because he was a friend of the dead woman. She needs money to pay his fees,
so she takes on a typical slave job: washing clothes.
To complicate matters, Tom comes to talk her out of it. The newspapers are
running stories about the black girl who defies the norms. Tom wants her to
marry him and leave town. She refuses.
Pinky wins the trial.
Tom asks her to move back to the city with him.
Pinky decides to stay in her land and turn the mansion into a school for
nurses. Maybe that too was what the old white woman wanted when she bequeathed
her property to the rebellious girl.
Ancora convenzionale e' la regia di Panic In The Streets (1950), un film noir che introduce il milieu degli immigranti e che da piu' importanza alla metafora (nella stessa scelta degli attori).
The documentary-like approach (with ordinary New Orleans citizens as actors) emulates Italian neorealism, and cinematographer Joe MacDonald turns New Orleans into the real protagonist.
Un armeno immigrato clandestinamente a New Orleans vince al gioco d'azzardo, ma viene
ucciso da tre gangsters; quando le autorita' scoprono che era affetto da peste, si scatena la
caccia all'appestato, nel tentativo di isolare tutti coloro che possono essere stati contagiati.
Windmark dirige le indagini e, piano piano, giunge ad identificare anche i gangsters, che
muoiono uno dopo l'altro nel tentativo di fuggire.
Il finale e' ricco di suspence; il film si inserisce nel genere dei polizieschi documentari alla
Hattaway.
Il film che segnalo' la nascita di uno stile propriamente personale fu l'adattamento di
A Streetcar Named Desire (1951), che colpi' per la recitazione morbosa e passionale, per la
illuminazione allucinata, per I movimenti di camera frenetici. Questo film segna anche
l'inizio di un rapporto piu' totale con il cinema, a discapito della sua attivita' teatrale che,
gia' ricca di successi, si sarebbe andata sensibilmente riducendo.
Viva Zapata (1952) e' uno studio sul degradarsi e involgarirsi degli ideali rivoluzionari.
La gloria e l'agonia della rivoluzione messicana vengono rivissute attraverso
la figura di Zapata (Brando), il peone che si uni' alla resistenza armata
contro la dittatura dopo aver subito e visto subire ogni sorta di ingiustizie.
Dopo una guerriglia sanguinosa la rivoluzione trionfo' e Zapata, divenuto un
eroe nazionale, pote' persino sposare la ragazza che un
padre altero gli aveva sempre negato.
Scoppia pero' la guerra civile, ad opera di perfidi
che vogliono togliere il potere al presidente.
zapata vince, ma e' disgustato dalla politica e
dalla guerra.
Viene eletto presidente, ma non e' capace di un compito simile e quando i
peones protestano perche' suo fratello si e' impossesato di un terreno con
la prepotenza, va personalmente a parlargli, ma il fratello gli urla in faccia
che gli sconfitti sono ricchi
all'estero, mentre i vincitori non hanno nulla.
Proprio in quel momento il padrone detronizzato, a cui il bandito ha sottratto
anche la moglie, lo uccide.
Zapata preferisce lasciare il governo nelle mani dei cinici rivoluzionari che
presto gli danno la caccia per ucciderlo e infine ci riescono.
L'eroe kazaniano si misura qui con la storia e ne esce inesorabilmente sconfitto; il film,
episodico, trova un carattere unitario nella spettacolarita' visiva.
Nel gennaio del 1952 Kazan viene invitato a testimoniare davanti alla Commissione per le
Attivita' anti-Americane, la stessa che ha gia' epurato un centinaio di uomini di cinema.
Kazan confessa tutto e accusa i suoi ex-amici: il tradimento di Kazan non ha eguali per
consapevolezza e portata.
Gira poi un film propagandistico sulla guerra fredda,
Man On A Tight Rope (1953), nel quale il direttore di un piccolo circo ambulante della Cecoslovacchia
decide di varcare la frontiera tedesca, ma deve prima scoprire ed eliminare una spia; la spia
riesce a ferirlo mortalmente e lui spira proprio quando il circo varca il confine.
Nel segno dell'ambiguita' Kazan arriva cosi' a
On The Waterfront (1954), film anti-
sindacale che ripristina pero' la figura dell'eroe kazaniano.
Il porto viene descritto come un luogo di depravazione e corruzione, la sua fauna spazia
dai gangsters ai reietti. Il ritmo incalzante, la tensione drammatica, e anche la
magniloquenza e l'enfasi, costituiscono il piu' puro stile kazaniano. Il film ha una distinta
morale cristiana e anti-marxista (il primato dell'individuo sulla classe).
Brando si presta a tendere un agguato a un informatore della polizia il quale pensa che il
gangster vuole soltanto picchiarlo, invece lo butta giu' dal tetto. Mentre la gente accorre,
ma rifiuta di parlare con la polizia per omerta', la sorella della vittima giura vendetta. Il
boss degli scaricatori, che ha come contabile il fratello colto di Brando, obbliga tutti
coloro che vogliono lavorare a pagare una tangente. Brando, ex-pugile, e' riluttante a
servire la gang, ma e' stato educato in un ambiente in cui l'omerta' e' un dovere.
Un imbonitore recluta scaricatori e si libera degli altri gettando una manciata di monete su
cui si avventano come bestie. Il prete cerca invano di scuotere le loro coscienze e scopre la
verita' sul sindacato degli scaricatori; offre allora la protezione della sua chiesa ai
dissidenti che vogliono parlare liberamente e Brando viene incaricato di andare a vedere
cosa succede in chiesa. La riunione indetta dal prete e dalla ragazza si risolve in un
fallimento e finisce quando gli uomini del sindacato invadono la chiesa. Brando mette in
salvo la ragazza e uno dei picchiati decide di allearsi con il prete.
Ex-compagni di scuola, lei studia dalle monache, lui, scappato di casa alla morte del padre,
ha gia' la faccia segnata dai pugni ed e' fallito anche come pugile perche' ha dovuto
perdere un combattimento combinato. Il padre della ragazza, vedovo, fatica per dare un
futuro migliore alla figlia e vorrebbe rispedirla in collegio, ma lei vuole restare per scoprire
chi ha ammazzato il fratello.
Brando e un ragazzino allevano colombi in terrazza; Brando, il cinico animale da strada e
lei, la brava ragazza educata e religiosa, si innamorano ma lei lo tormenta cercando di
scavare nel suo silenzio e gli rinfaccia di essere soltanto un burattino nelle mani del boss. Il
padre non vede Brando di buon occhio, il boss non vede di buon occhio la ragazza.
Qualcuno avverte il boss che un portuale ha parlato e il boss lo fa ammazzare sul lavoro; il
prete va a parlare in mezzo agli operai, gli uomini del boss gli tirano una lattina e un sasso,
ma Brando ne pesta uno permettendogli cosi' di finire il discorso; poi passa dalla parte del
prete e gli racconta tutto. Il prete lo convince a confessare alla ragazza la sua complicita'
nell'omicidio del fratello, ma lei fugge inorridita. E i gangsters stanno decidendo di
tappargli la bocca, nonostante il fratello cerchi di dare tutta la colpa al prete e alla ragazza
vuoto ma la crisi di coscienza di Brando e' ormai troppo avanti. Il fratello, che si sente
responsabile del fallimento di Brando come pugile, lo lascia andare; Brando, per schiarirsi
definitivamente la coscienza va a far pace con la ragazza, che adesso si preoccupa per lui.
I gangsters hanno in ostaggio il fratello e chiamano Brando in strada e' notte, la ragazza
gli corre dietro nel vicolo buio, un camion cerca di schiacciarlo e nel vicolo c'e' il
cadavere del fratello, ucciso per averlo lasciato andare. Adesso la ragazza vorrebbe
andarsene, scappare, avere la pace, ma e' Brando a giurare vendetta, nonostante le lacrime
di lei; il prete viene pero' a disarmarlo con un pugno e lo incita a denunciarli in tribunale.
In tribunale, tele-trasmesso, Brando accusa tutti senza pieta' e, cosi' facendo, rimane solo
appena fuori si sente trattato da tutti come una spia, perfino il fedele ragazzino non gli
parla piu', anzi gli ammazza tutti i piccioni dell'allevamento; trova conforto solo nella
ragazza, ma ne ignora gli appelli alla prudenza. Per dimostrare che non ha paura, Brando
va al porto, al reclutamento, ma anche li' trova solo silenzio e ostilita'. Cosi' va a sfidare il
boss nel suo covo: tutti gli scaricatori stanno a guardare Brando lo insulta e tiene sermone,
i due si accapigliano e il boss chiama a raccolta i suoi scagnozzi che pestano Brando a
sangue mentre gli scaricatori stanno a guardare inerti. Arrivano il prete e la ragazza a
portare soccorso; il reclutatore richiama gli uomini al lavoro ma nessuno si muove:
aspettano Brando, non vogliono muoversi se lui non va con loro. E' un massacro di
sangue, ha tutte le ossa rotte, ma il prete lo incita ad alzarsi e a marciare alla testa degli
scaricatori per dimostrare che il sindacato non conta piu' nulla. Con uno sforzo supremo
Brando, barcollando, affronta il suo calvario e porta gli uomini, invano minacciati dal boss
decaduto, a lavorare.
Per girare questo film Kazan si e' dovuto servire di un produttore indipendente, ma il
successo e' tale che le porte di Hollywood si riaprono subito.
Nasce East Of Eden (1955), tratto dal romanzo di John Steinbeck, inteso da Kazan come studio socio-storico, con
enfasi mitizzatrice, dell'America ma divenuto, per effetto dell'interpretazione di James
Dean, un simbolo della ribellione giovanile, del contrasto fra la opprimente moralita'
puritana ed integerrima dei padri e l'anelito di fantasia e liberta' dei figli.
Al principio del secolo (1914-18) nella California del nord un farrore ha due figli; il
maggiore e' un modello, l'altro (Elton Dean), orfano di madre appena nato, e' un inquieto,
chiuso e introverso. Mentre il primo segue con entusiasmo il rinnovamento avviato dal
padre che sta sperimentando metodi di conservazione della verdura mediante il ghiaccio, il
secondo e' avulso e annoiato, insofferente ai rimproveri. La madre dei due giovanotti in
realta' non e' morta ma e' scappata all'est. Dean scava nel passato del padre e insegue il
fantasma della madre come se cercasse nei genitori la vera propria identita'. Pedina la
padrona del bar, che porta sempre i guanti (la madre era famosa per le sue mani
bianchissime), penetra nel suo ufficio, scopre che e' malata di artrite, ma lei chiama aiuto e
Dean finisce dallo sceriffo: e' sua madre. Ma il passato della donna e' ancora misterioso:
non si sa neppure perche' lei sparo' al marito, ferendolo alla schiena e poi se ne ando'. Se il
padre e' un buon uomo, onesto e generoso, che non si e' mai ripreso dallo schok e adesso
cerca un nuovo scopo nella vita con la sua idea del ghiaccio. Dean lo capisce, lo
compatisce e si mette di buona lena al lavoro; ma il padre parla di affari soltanto con il
primogenito, che e' anche accudito dalla fidanzata. Nessuno invece bada a lui che, peraltro,
ha anche delle ottime idee. Anche la ragazza pero' ha avuto delle traversie familiari (e'
anche lei orfana di madre); e' spaventata e affascinata dal suo sguardo.
Nessuno crede all'idea del vecchio che ha proiettato tutto nella sua idea, ma Dean ce la
mette tutta per farla riuscire. Invece il treno che ha trasportato il primo carico viene
bloccato da un incidente, il ghiaccio si scioglie e tutto va a male. Dean decide di
guadagnare la somma che il padre ha perduto: conta di speculare sull'entrata in guerra del
paese coltivando e vendendo fagioli; ha bisogno di un capitale iniziale di 5ooo $ e li va a
chiedere alla madre che ora, sapendo chi e', lo riceve re accetta ( padre e primogenito sono
all'oscuro della presenza della donna). Il padre, troppo nobile, non approverebbe mai la
speculazione e la carita' della vecchia. Lei gli racconta di essere fuggita perche' odiava il
lavoro della fattoria, l'affetto possessivo del marito, il suo rigore biblico, il suo
eremitaggio; se ne ando' per mettere su un locale malfamato, fare i soldi e vivere.
Mentre il fratello e' trascinato dal pensiero della guerra e il padre inquieto per il razzismo
contro gli emigrati tedeschi, Dean se la spassa con le ragazze ed esulta nel veder crescere
le piante di fagioli; la ragazza abituata all'amore platonico del fidanzato (che vede in lei la
madre perduta ed idealizzata) e' attratta dalle avventure galanti di Dean e al luna-park lo
bacia.
I due fratelli difendono un vecchio tedesco che la folla vuole picchiare; ma il fratello e'
molto nervoso: intuisce cosa c'e' stato tra i due e porta astio a Dean che e' rimasto
indifferente al dolore della guerra, non tollera il suo aiuto nella rissa; i due vengono alle
mani, Dean lo picchia.
Dean organizza una festa di compleanno per il padre durante la quale conta di
consegnargli il denaro guadagnato con i fagioli; si fa aiutare dalla ragazza ad agghindare la
casa. Il primogenito annuncia il suo fidanzamento ufficiale con la ragazza (che ne e'
tutt'altro che felice) e commuove il vecchio; Dean invece viene aspramente redarguito per
il denaro che ha guadagnato speculando sulla guerra, anche se lo ha fatto soltanto per il
padre, scoppia a piangere e scappa in giardino. La ragazza lo raggiunge ma il fratello la
allontana da lui, vuole emarginarlo dopo averlo surclassato nella stima del padre. Dean
allora decide di rivelare la verita' sulla madre: il fratello l'ha sempre creduta un angelo
puro, immacolato e invece si trova davanti una vecchia malfamata. Dean lo scaraventa
contro la madre.
Il fratello e' un rappresentante della borghesia bigotta e ipocrita.
Dean rivela anche al padre la verita', gli confessa di essere sempre stato geloso del fratello
(ha cercato quella sera un ultimo estremo tentativo di conquistare il suo affetto), gli
rinfaccia di essere un despota morale, di aver voluto imporre la sua morale tanto alla
madre quanto a lui e gli annuncia di voler tenere il denaro per mettersi in affari. La ragazza
e' l'unica a confortarlo.
Il fratello intanto si e' ubriacato e si e' arruolato; parte con il primo treno.
Il padre viene colto da un attacco e rimane paralizzato.La ragazza lo supplica di dedicare
un ultimo cenno di affetto al figlio che piu' che mai ne ha bisogno; Dean interpreta il suo
silenzio come un'accusa implacabile. Prima di spirare il padre mormora qualcosa: gli
chiede di restare al suo capezzale, solo lui. E per Dean e' il primo segno di affetto. Poco
dopo muore, ma Dean prende uno sgabello e gli si siede accanto.
La perversione e la malvagita' di Dean scaturiscono dall'ingiustizia di non sentirsi amato, a
cui e' stato sottoposto sempre. L'integrita' morale del padre e' stata causa della malvagita'
della madre e del figlio, come della della malvagita' infida del primogenito.
Freud (Edipo) e Bibbia (Caino e Abele) e Dostoevskij (il finale soprattutto).
Dialoghi eccellenti.
Con questo film ha inizio la fase matura di Kazan: ogni film diventa un'analisi socio-storica
e tutti i film hanno per obiettivo di ricostruire l'identita' dell'America attraverso le sue
radici e la sua storia.
Il secondo capitolo e'
Baby Doll (1956), tratto dal dramma
"27 Wagons Full of Cotton" (1955) di Tennessee Williams,
che scandalizzo' le congregazioni puritane con il ritratto di una "lolita",
ma che era centrato soprattutto sulla difesa della proprieta', un tema
storico della nazione americana, piu' che su quello della seduzione (di
cui, peraltro, Baby Doll e' la quintessenza).
Baby Doll dorme in una culla (si succhia il dito nel sonno).
Adolescente, ha sposato un uomo molto piu' anziano che non ha
mantenuto la promessa di farla vivere nell'agio (vivono in una grande casa di
campagna scarsamente arredata e un po' malandata) e che si trova anche in
cattive acque. Il padre di lei redasse in punto di morte il contratto fra
i coniugi, da consumarsi soltanto al compimento del ventesimo anno.
Il marito ogni tanto tenta pero` di metterle le mani addosso.
La zia mezzo scimunita considera il telefono una diavoleria e, quando squilla,
invece di rispondere, si mette a urlare.
Capricciosa e schifiltosa lei, fallito ed erotomane frustrato lui,
sono sposati da due anni.
La gente del posto lo prende in giro perche' sa del patto.
Dopo che il mobilificio si riprende i mobili non pagati,
Baby Doll minaccia di trasferirsi in collegio e di cercarsi un impiego.
Disperato, mentre la cooperativa dei coltivatori di colore sta pressando lo
straniero (di origine spagnola) che, rinnovando la lavorazione ha causato
la rovina di tanti vecchi del posto, il marito da' fuoco allo stabilimento del
nuovo ricco.
Molti se la ridono sotto i baffi, ma lo straniero e' deciso a farsi giustizia da
se'. Pur avendo intuito chi e' il colpevole, lo stranielo decide di affidare
a lui la lavorazione del cotone superstite (cioe' di assecondare il suo piano).
Baby Doll fa la smorfiosa con lo spagnolo, che disprezza la casa e il marito e
finge di apprezzare le sue ridicole maniere.
Lei e' talmente idiota che si lascia scappare che dorme nella culla e persino
che il marito e' tornato molto tardi la sera prima (mentre lui aveva
sostenuto di non essere uscito durante l'incendio).
La seduce con tutta una serie di complimenti, l'accarezza, la stuzzica.
Lei si lascia toccare, non riesce a sfuggirgli, ansima.
Poi lo spagnolo la spaventa a morte con storie di maledizioni e di fantasmi.
Lei, sempre seguita dallo spagnolo, corre dal marito, che pero` non la
ascolta e la schiaffeggia. La donna fugge in lacrime, mentre lo spagnolo
trova un pretesto per mandare il marito in paese a cercare un pezzo di
ricambio.
Anche la zia se ne va in una delle sue assurde visite in ospedale.
E Baby Doll rimane da sola in lacrime, terrorizzata dalla presenza inquietante
dello spagnolo. E' talmente idiota che si lascia ammansire e gli racconta
perfino di essere ancora vergine e che il patto scadra' l'indomani.
E' l'occasione che lo spagnolo aspettava per vendicarsi.
La spaventa facendo il fantasma, la diverte facendo il pazzo, si rincorrono
per l'enorme casa vuota e al momento opportuno (lei si e' infilata nella
soffitta traballane) la costringe a firmare la confessione
che il marito ha appiccato l'incendio.
Lui se ne andrebbe soddisfatto, ma lei lo trattiene e
gli chiede di coricarsi nella culla. Lei si spoglia e lo accarezza.
Torna il marito che si e' fatto in quattro per trovare un pezzo di ricambio e
trova che il pezzo di ricambio e' gia' stato sostituito con uno dello
spagnolo. I lavoranti neri ridacchiano.
In casa lo accoglie la moglie seminuda e arrogante che fa la saputella
ripetendo le frasi sentite dallo spagnolo.
Quando scopre lo spagnolo in casa, il marito soffoca l'ira al pensiero che gli
venga affidato altro lavoro e lo invita perfino a cena.
Il marito chiama al telefono gli amici mentre lo spagnolo alle sue
spalle bacia la moglie che ormai non gli resiste piu`.
La vecchia rimbambita deve servire la cena con i suoi modi
sbadati e svaniti.
Il marito in un impeto d'ira scaccia la vecchia che, umile e bonaria, cercava
di fare del suo meglio. Lo spagnolo la assume.
Lo spagnolo e la moglie ridono e scherzano sotto gli occhi del marito.
Calda e calma e sorridente, lei ride in faccia alla rabbia umiliata del marito,
al suo desiderio di vendetta.
Quando questi finalmente esplode,
lo spagnolo gli spiega di essere in possesso della confessione
firmata e di non aver toccato la ragazza.
Il marito impugna il fucile e lo rincorre nella notte.
Baby Doll chiama lo sceriffo e poi vaga nel bosco finche' lo spagnolo
la issa sull'albero su cui si sta nascondendo.
I neri spaventati suonano le campane.
Per un po' il marito spara all'impazzata, poi si accascia proprio sotto
quell'albero pregando e mormorando il nome della moglie (che crede violata).
Arriva lo sceriffo che lo arresta: lui lo supplica di non lasciare lo spagnolo
con Baby Doll.
Lo spagnolo, d'altronde, e' contento cosi' e se ne va disdegnando le profferte
della ragazza, che rimane sola con la zia demente in procinto di andarsene
e la riconduce in casa.
L'azione e` distribuita fra lo scenario rurale, popolato da auto scalcinate,
braccianti barbari e prati desolati, e l'enorme casa-palazzo che trasuda
solitudine e follia. Kazan li usa per costruire un dramma psicologico di
nevrotica intensita`, percorso da una continua corrente erotica (anche se in
tutto il film si vede soltanto un bacio). Tutte le passioni piu` vili
degli esseri umani (dalla cupidigia all'ipocrisia, dalla gelosia alla vendetta)
si concentrano su quella casa come una maledizione infernale.
A Face In The Crowd (1957), sceneggiato da Budd Schulberg, prese di mira
il fenomeno del "l'idolo della folla", del ruolo dei media e, indirettamente,
costituisce anche un apologo sulla demagogia.
Da un lato c'e la corruzione del potere (alla Zapata), dall'altra un rapporto
Frankenstein-mostro; infine, il monito contro i demagoghi alla McCarthy.
Ma e` chiaro anche il je accuse contro il popolo americano, facile da traviare
e da condizionare, facile preda di qualunque farabutto telegenico.
Marcia,
una giovane entusiasta intervistatrice, si reca con un registratore nel carcere
del paese per riprendere qualcosa di interessante. Trova un vagabondo arrestato
per ubriachezza molesta, Larry, che la impressiona con una parlata viscerale e
sarcastica. Lo convince a restare come
intrattenitore alla sua trasmissione radiofonica e lui, dapprima reticente,
conquista in breve
il pubblico con le sue storie (inventate) del paese natio (in realta' e' figlio di una prostituta
vagabonda), le sue canzoni e le sue amene chiacchierate.
Un giorno dileggia per radio lo sceriffo che, innamorato della radiocronista,
e' geloso di lui e manda a monte la sua candidatura a sindaco.
La fama del burlone dalla risata viscerale ma abilissimo nel cogliere la
psicologia del pubblico giunge fino a una stazione televisiva di Memphis,
che lo ingaggia a fior di quattrini. Parte con la ragazza.
Tutto il paese e' alla stazione per salutarlo ma lui, mentre saluta, dentro di
se' non li sopporta piu' e parte con un senso di sollievo.
Conquista anche quest'altro pubblico, prima indicendo una sottoscrizione a favore di una
nera (nel sud!), poi sfottendo i materassi che dovrebbe pubblicizzare.
Sfida tutto e tutti.
Trascina letteralmente la folla con il suo sarcasmo dirompente e i suoi modi sempliciotti e spontanei.
Quando, piuttosto che fare la pubblicita' ai materassi, minaccia di tornare
alla vita da vagabondo, si scatena il finimondo nelle strade.
Joey,
un'intraprendente e cinico imbroglione, tirapiedi del materassaio,
s'improvvisa suo manager e lo mette all'asta fra le societa' di pubblicita'
di New York, mentre lui ottiene finalmente accesso alla camera da letto della
ragazza.
Convince il consiglio della societa' farmaceutica di una mediocre aspirina a
prenderlo per la loro pubblicita' con uno show improvvisato nel loro ufficio.
Il presidente della societa', il "generale", impressionato dalla popolarita'
conquistata in cosi' breve tempo, decide di costruire un manipolatore di
coscienze e investe in questo progetto i suoi capitali.
Dalla stazione di provincia all'amicizia dello squallido Joey alla strumentazione
politica.
Lanciato su scala nazionale da un'accorta campagna dei mass-media, il vagabondo
diventa un'autorita' morale, un'istituzione nazionale.
Milioni di persone credono in lui e lui ne e' un po' spaventato. Infatti i
guai non si fanno aspettare.
Un giorno chiede alla ragazza di sposarlo, ma pochi giorni dopo si presenta la
vera moglie, una donna volgare, decisa a ricattarli per non rivelare il vero
passato del simbolo.
Lo scrittore Mel (Matthau) e' uno dei pochi a vederci chiaro nel fenomeno e
nella falsita' del personaggio, a rendersi conto che quell'uomo rappresenta un
pericolo per la nazione.
Mentre lei stringe amicizia con lo scrittore,
il divo trionfa davanti a un pubblico di cheerleaders che vanno in delirio.
Seduce una di loro, particolarmente svampita, e se la sposa senza neppure
avvertire la fidanzata, dimostrando la sua ingratitudine verso la ragazza
generosa e fedele che lo ha scoperto e che lui aveva illuso.
Dopo aver rovinato un industriale e aver infranto il cuore della ragazza, Larry
si cimenta cosi` nella campagna presidenziale del candidato del clan che
e' guidato dal generale. Usa a tal fine la sua nuova trasmissione televisiva,
dove chiacchiera con campagnoli su temi di attualita'.
Ricostruisce la personalita` del senatore, catapultandolo in testa ai sondaggi
(gli spiega che l'elettore medio ha l'intelligenza di uno scimpanze`).
Mel e Marcia guardano la trasmissione preoccupati.
Ma la sua arroganza e ingratitudine gli inimicano anche il "generale", che
lo trattava da figlio adottivo.
E scopre che qualcuno e` piu' furbo di lui: Joey se la fa con sua moglie e,
siccome
possiede il 51% delle azioni della sua persona, e non teme la sua vendetta.
Il divo scaccia la moglie e va a cercare consolazione dalla "vecchia" ragazza,
tirandola giu` dal letto (e' psicologicamente
fragile e nei momenti difficili deve averla vicino per trovare la sicurezza).
Delira, sognando un posto di "segretario morale" della Nazione.
Lei ha paura di lui, sia per se' stessa (c'e' gia' cascata una volta) sia per
la nazione (che e' nelle mani di un megalomane).
La ragazza fugge sotto la pioggia e la sua assenza mette per la prima volta in
crisi l'organizzazione dello spettacolo.
Lei si presenta all'ultimo momento, giusto per dargli il colpo di grazia
alla fine del programma: inserisce l'audio mentre scorrono i titoli di chiusura
e l'America intera ascolta cosi` cosa l'ipocrita pensa di loro.
Larry non se ne accorge e se ne va sorridendo, mentre Marcia piange dopo aver
distrutto il mito che aveva creato. La voce si sparge in tutta la nazione
in un batter d'occhio.
Prima che l'ascensore lo porti al pian terreno, Larry e' un uomo finito:
il "generale" lo ha scaricato, il suo pubblico tempesta di
telefonate di protesta la stazione televisiva.
Mel va a confortare Marcia, che e` ancora nella cabina di regia.
Larry le telefona dal ristorante di lusso dove si doveva tenere una cena
in onore del senatore: non si e` presentato nessuno degli invitati e
lui e` ubriaco e disperato.
Marcia sente in diretta Larry che delira come un pazzo. Invoca il suo aiuto,
ma lei vuole semplicemente che scompaia dalla sua vita.
Mel la porta al ristorante, dove Larry ha completamente perso il controllo.
Dalla sala in cima al grattacielo domina la metropoli.
Pronuncia discorsi nel vuoto mentre un cameriere aziona la macchina degli
applausi. E' impazzito davvero.
A Marcia si spezza il cuore nel vederlo ridotto cosi`.
Lui la supplica di aiutarlo, ma lei invece confessa di aver causato la sua
rovina e poi se ne va con Mel, mentre lui continua a invocare il suo nome
dalla cima del grattacielo come un bambino che chiama disperatamente la mamma.
Per quattro anni Kazan si dedico' unicamente al teatro. Torno' con
Wild River (1960), una
ricognizione del vuoto morale della provincia, del suo quotidiano astorico, che assume le
sembianze ora di una nostalgica elegia, ora di un melodramma intriso di amarezza.
Montaggio di documentario, invervista e cinegiornale sulle grandi
alluvioni del ? e sulla riforma che istituiva una diga, decretando l'esproprio di terreni che
saranno allagati.
Clift viene mandato in una cittadina per convincere una vecchia ad abbandonare l'isola in
cui e' nata e vissuta, l'ultima possidente a non aver voluto vendere. Per motivi politici deve
convincerla con le buone, senza far ricorso alle autorita'. La vecchia non lo riceve e i tre
figli pescatori sono totalmente succubi di lei; il piu' grosso lo scaraventa appena lui allude
alla sanita' mentale della vecchia.
La famiglia della vecchia tiene in condizioni di semi-schiavitu' decine di neri. Invano Clift
cerca di farle capire che la diga evitera' altre alluvioni e portera' l'elettricita'; la vecchia e'
orgogliosa, testarda e ostile al progresso: d'altronde suo marito si ammazzo di lavoro per
rendere abitabile quell'isola e non puo' tradirne la memoria.
La nipote, rimasta vedova a diciannove anni con due figli, e' la meno entusiasta di quella
vita. Anche i neri sono simili alla vecchia e pensano con disagio a quando dovranno
lasciarla.
La nipote ha lasciato la sua casa, una casa bianca? sull'altra riva, e vive con la vecchia, ma
un uomo l'ha chiesta in moglie e, anche se lei non lo ama, e' tentata di accettare per tornare
nella sua casa. Ha bisogno di parlare con qualcuno e si sfoga con Clift.
Quando Clift decide di assumere i neri della vecchia alla stessa paga dei bianchi, suscita le
ire dei notabili: e' inammissibile che gli uomini di colore vengano abituati a percepire lo
stesso salario dei lavoratori bianchi, perche' cio' manderebbe all'aria l'economia della zona
(tutti i neri dovrebbero da allora in avanti essere pagati la stessa cifra).
La nipote rimette in sesto la casa abbandonata nonostante si senta in colpa e ci fa l'amore
con lui.
L'esodo dei neri attraverso i campi e il traghetto. E' la vecchia stessa a scacciare l'unico
nero che le e' rimasto fedele: ma lui rimane. Scaccia anche la nipote che si trasferisce con
i figlioletti nella sua casa.
Ma le teste calde del paese sono infuriate dall'assunzione dei neri e dalla relazione fra
Clift e la ragazza. L'autoritario fidanzato mette in chiaro le cose con l'improvvisato rivale e
gli dispiace che qualcuno lo stia aspettando per picchiarlo. In camera lo aspetta il
proprietario di un distributore di benzina che vuole essere rimborsato dei due giorni che il
suo nero dovette assentarsi dal lavoro perche' lui lo ha dovuto bastonare per impedirgli di
andare a lavorare per la compagnia a paga piena.
Clift rifiuta e si lascia picchiare.
Clift e la vecchia sono uguali, orgogliosi e testardi, fedeli ai propri principi. I concittadini
della vecchia sono tanto contro lui, che contro lei, che e' causa indiretta dei loro guai con i
neri. E i due rivali acerrimi cominciano a trovarsi simpatici.
I figli della vecchia si convincono di colpo che e' piu' conveniente accettare i soldi della
compagnia che suicidarsi per i campi della madre e hanno deciso di esautorarla, facendola
passare per malata di mente. Adesso la vecchia e' sola, ma Clift ??? e cerca ancora di
convincerla con le buone. Le rimane soltanto il nero, che lavora da solo nel campo.
La ragazza ha una brutta crisi; prima o poi Clift se ne andra' e il fidanzato che le tocchera'
per tuta la vita, buono e bravo e affettuoso, lei non lo ama. Chiede a Clift di portarla via
con lui quando se ne andra'. Ma lui non ricambia il suo slancio passionale.
Irrompe il fidanzato per avvertirlo che stanno arrivando a picchiarlo: uomini imbestialiti
circondano la casa, gli sfasciano la macchina (sotto gli occhi compiaciuti dello sceriffo),
spaccano i vetri; Clift esce e li affronta. Il benzinaio lo picchia e poi picchia la ragazza che
lo difende, e il fidanzato che difende la ragazza; lo sceriffo arriva con un sorriso di scherno
quando tutto e' finito a contemplare i due nel fango.
Clift decide seduta stante di sposarla.
Il giorno dopo vanno insieme a prendere la vecchia, la quale, muta e sdegnosa, con un
pacchetto sotto il braccio, si lascia traghettare in un'altra casa, costruita apposta per lei,
mentre gli operai demoliscono la casa e abbattono gli alberi. Poco dopo la nonna muore di
crepacuore. Clift sull'isola da' ordine di incendiare la casa. La seppelliscono nel cocuzzolo
rimasto a galla dopo l'apertura della diga.
Clift e la sua nuova famiglia sorvolano in aereo la diga.
Satira veemente della mentalita' del sud, razzista, violenta e opportunista.
Esalta lo stoico individualismo americano.
Il contrasto fra il giovane intellettuale (burocrate senza sentimenti profondi) e la vecchia
contadina; l'isola in mezzo al fiume; l'allagamento catartico; sono altrettante metafore del
progresso e delle sue conseguenze: la perdita di una dimensione emotiva che
rappresentava gran parte dell'identita' della persona, e l'oblio che cala sulla coscienza di
massa.
Kazan scava dentro il "Sogno Americano" per capire cosa sta alla base della "Grande
Nazione", a quale prezzo si vuole costruire l'Eden. E cos'e' che ci si lascia alle spalle.
Splendor In The Grass (1961), verso di Wordsworth da
"Ode on Childhood", scritto da William Inge, opera
ancora nel milieu della provincia, ma questa volta procede in avanti, dalla
gioventu' degli anni '20 verso la maturita', per mostrare da un'altra
prospettiva, dall'interno, l'oggetto delle mutazioni sociali e dei nuovi
valori materialisti. E' il suo film piu' struggente. Nella romantica storia
d'amore di due giovani come tanti, cresciuti in due famiglie come tante di
un paese come tanti, Kazan legge la storia vera del popolo americano.
Due adolescenti si amano. Lei e' figlia di un mediocre negoziante e di una madre
ambiziosa, preoccupata della verginita' della figlia e delle azioni del marito.
Lui e' il figlio maschio di un petroliere arrivista, zoppo da anni, che
stravede per lui, l'atleta, e che impone la sua autorita' sull'irrequieta,
irriverente, sarcastica figlia che ha sposato un cacciatore di dote ed e'
stata piantata in asso dopo che il padre ha tagliato i ponti.
A scuola fra le compagne di classe ci sono pettegole e una svampita disponibile
che la brava ragazza detesta perche' fa con i ragazzi quello che lei, per
buona educazione, non puo' (ma vorrebbe) fare. Lei e' innamorata folle di lui,
farebbe qualunque cosa lui le chiedesse.
Lui e' oppresso da quel padre invadente, vorrebbe sfogarsi con lei, ma non ha il coraggio
di approfittare del suo sincero e totale amore, anche se la carne e' debole.
Il padre lo convince ad aspettare la fine degli studi universitari. Lui, che non
ce la fa piu' ad aspettare, accetta il sacrificio di partire per Yale.
La sorella si mette con un benzinaio, sposato e contrabbandiere, la fidanzata guarda
turbata le sue dimostrazioni di arroganza e volgarita' e amoralita'.
Lui vorrebbe fermare la
sorella per rispetto del padre di cui, volente o nolente, e' succube.
Lei gli rinfaccia di
essere troppo succube e lo mette in guardia dalle conseguenze.
Al veglione di Natale la sorella da` scandalo, ubriaca e ninfomane;
rinfaccia ai ragazzi per bene
l'ipocrisia.
Al buio o in auto la desiderano, ma li` in pubblico non osano neppure farla
ballare
All'uscita i ragazzi si vogliono divertire con lei, ma il fratello li scopre (uno e` gia` in
macchina con lei) e viene pestato nella rissa che segue.
Il giorno dopo crolla al suolo mentre sta giocando a basket. Trasportato in ospedale,
guarisce; ma subito decide che non puo' piu' restare senza sesso e,
deciso a non violare la fidanzata, si fa la compagna accondiscendente.
A scuola pero' la brava e fedele giovine,
che e' stata tanto in pensiero per lui,
intuisce la verita' e scoppia a piangere.
Lei si consuma nel suo dolore e giunge ad odiare la madre che e' preoccupata
soltanto della sua verginita' e la tormenta soltanto per sapere se e' vergine.
Il padre vuole portarla da uno psichiatra.
Un compagno di lui passa a trovarla e i genitori restano dietro la porta ad ascoltare.
Accetta di uscire con lui e cerca di comportarsi da donnina facile,
con lo scopo sottinteso
di offrirsi all'amato e di riconquistarlo con il sesso.
Riesce a trascinarlo in un'auto, ma lui,
che stava ballando con l'altra, resiste alle sue tentazioni spudorate.
Lei vuole riaverlo e
dalla disperazione e' disposta a fare qualunque cosa.
Alla fine lui si lascia convincere, ma adesso e' lei a non essere piu' sicura.
E` combattuta fra
il desiderio, la sua educazione e l'amore,
tensioni opposte che la stanno strappando a
pezzi.
Disperata, si arrampica in cima alle cascate per suicidarsi,
ma la salvano e la ricoverano in
ospedale.
Lui si sente persino accusare dalla madre che, sconvolta dal dolore, come
sempre non ha capito nulla.
Adesso e' deciso a sposarla anche contro il parere del padre, ma lei e' in
preda a una crisi
nervosa e il medico gli impone di non rivederla piu' per un po' di tempo.
All'universita' il giovane si da` all'alcool e alla cameriera di una pizzeria.
Nella casa di cura
lei dipinge e fa amicizia con i malati.
Sembra tornata allegra e spontanea come sempre.
Solo i genitori, la madre in particolare, la mettono a disagio e la fanno ripiombare nel suo
tetro umore (all'improvviso lei chiede loro: "Perche'?").
Nonostante il parere contrario dei docenti, il padre e' deciso a far continuare
gli studi al
figlio. Se lo porta a New York dove e' scoppiata la "Grande Crisi" del 29.
Il padre cerca di
convincerlo che una ragazza vale l'altra. Gli vuole persino
portare giu` dal palco una ballerina che
somiglia alla fidanzata, gliela manda in camera (e' disposto a comprargli tutto pur di
guarirlo dalla malinconia e convincere se' stesso di aver sempre preso le decisioni giuste).
Il padre si suicida la sera stessa, fallito.
Dopo due anni e mezzo di reclusione lei viene rimessa in liberta'.
Uno dei malati le chiede
di sposarlo. A casa la madre le fa un discorso patetico: le vuole bene, l'ha allevata
nell'unico modo che conosce, non voleva farle del male. Le racconta anche le disgrazie
dell'ex-fidanzato: anche la sorella e' morta in un incidente d'auto e lui si e' trasferito con la
madre ed e' sul lastrico. Lei non ha dimenticato, ed e' decisa a togliersi subito il dente. La
madre invece chiede alle amiche di tenerla lontano da lui.
Suo padre pero' le rivela dove vive
disubbidendo per la prima volta alla matriarca, e lei va a trovarlo nella fattoria dove si e'
ritirato.
Ma le amiche non le hanno detto che e' sposato e ha un figlio,
e lei sul momento decide di sposare l'ex-malato.
Le cose si aggiustano sempre, dice lui. Fingono di essere
felici cosi'.
Ma e' finito in squallore e mediocrita' quel grande amore che e' costato a lei due
anni e mezzo di manicomio. Recita Wordsworth, che studiava a scuola, mentre si
allontana.
Kazan affresca senza pieta`
l'ambiente chiuso e represso della scuola, la petulanza fuori luogo dei
genitori, che pensano solo alle loro egoistiche priorita`.
Il film e` centrato sul terribile antagonismo fra
la bieca stupidita' dei genitori e l'anelito di liberta' dei giovani.
Da un alto ci sono
genitori possessivi e apprensivi, soffocanti e incomprensivi, e dall'altro
giovani piene di speranze ma impotenti di fronte alla muraglia di pregiudizi
e condizionamenti.
Il film scaglia un atto d'accusa non solo contro il moralismo bigotto ma contro
i meccanismi sociali che imprigionano le anime libere e sognatrici.
Wild River/ Fango sulle Stelle (1960): montaggio di documentario, invervista e cinegiornale sulle grandi
alluvioni del sud e sulla riforma che istituiva una diga, decretando l'esproprio di terreni che
saranno allagati.
Clift viene mandato in una cittadina per convincere una vecchia ad abbandonare l'isola in
cui e' nata e vissuta, l'ultima possidente a non aver voluto vendere. Per motivi politici deve
convincerla con le buone, senza far ricorso alle autorita'. La vecchia non lo riceve e i tre
figli pescatori sono totalmente succubi di lei; il piu' grosso lo scaraventa appena lui allude
alla sanita' mentale della vecchia.
La famiglia della vecchia tiene in condizioni di semi-schiavitu' decine di neri. Invano Clift
cerca di farle capire che la diga evitera' altre alluvioni e portera' l'elettricita'; la vecchia e'
orgogliosa, testarda e ostile al progresso: d'altronde suo marito si ammazzo di lavoro per
rendere abitabile quell'isola e non puo' tradirne la memoria.
La nipote, rimasta vedova a diciannove anni con due figli, e' la meno entusiasta di quella
vita. Anche i neri sono simili alla vecchia e pensano con disagio a quando dovranno
lasciarla.
La nipote ha lasciato la sua casa, una casa bianca? sull'altra riva, e vive con la vecchia, ma
un uomo l'ha chiesta in moglie e, anche se lei non lo ama, e' tentata di accettare per tornare
nella sua casa. Ha bisogno di parlare con qualcuno e si sfoga con Clift.
Quando Clift decide di assumere i neri della vecchia alla stessa paga dei bianchi, suscita le
ire dei notabili: e' inammissibile che gli uomini di colore vengano abituati a percepire lo
stesso salario dei lavoratori bianchi, perche' cio' manderebbe all'aria l'economia della zona
(tutti i neri dovrebbero da allora in avanti essere pagati la stessa cifra).
La nipote rimette in sesto la casa abbandonata nonostante si senta in colpa e ci fa l'amore
con lui.
L'esodo dei neri attraverso i campi e il traghetto. E' la vecchia stessa a scacciare l'unico
nero che le e' rimasto fedele: ma lui rimane. Scaccia anche la nipote che si trasferisce con
i figlioletti nella sua casa.
Ma le teste calde del paese sono infuriate dall'assunzione dei neri e dalla relazione fra
Clift e la ragazza. L'autoritario fidanzato mette in chiaro le cose con l'improvvisato rivale e
gli dispiace che qualcuno lo stia aspettando per picchiarlo. In camera lo aspetta il
proprietario di un distributore di benzina che vuole essere rimborsato dei due giorni che il
suo nero dovette assentarsi dal lavoro perche' lui lo ha dovuto bastonare per impedirgli di
andare a lavorare per la compagnia a paga piena.
Clift rifiuta e si lascia picchiare.
Clift e la vecchia sono uguali, orgogliosi e testardi, fedeli ai propri principi. I concittadini
della vecchia sono tanto contro lui, che contro lei, che e' causa indiretta dei loro guai con i
neri. E i due rivali acerrimi cominciano a trovarsi simpatici.
I figli della vecchia si convincono di colpo che e' piu' conveniente accettare i soldi della
compagnia che suicidarsi per i campi della madre e hanno deciso di esautorarla, facendola
passare per malata di mente. Adesso la vecchia e' sola, ma Clift ??? e cerca ancora di
convincerla con le buone. Le rimane soltanto il nero, che lavora da solo nel campo.
La ragazza ha una brutta crisi; prima o poi Clift se ne andra' e il fidanzato che le tocchera'
per tuta la vita, buono e bravo e affettuoso, lei non lo ama. Chiede a Clift di portarla via
con lui quando se ne andra'. Ma lui non ricambia il suo slancio passionale.
Irrompe il fidanzato per avvertirlo che stanno arrivando a picchiarlo: uomini imbestialiti
circondano la casa, gli sfasciano la macchina (sotto gli occhi compiaciuti dello sceriffo),
spaccano i vetri; Clift esce e li affronta. Il benzinaio lo picchia e poi picchia la ragazza che
lo difende, e il fidanzato che difende la ragazza; lo sceriffo arriva con un sorriso di scherno
quando tutto e' finito a contemplare i due nel fango.
Clift decide seduta stante di sposarla.
Il giorno dopo vanno insieme a prendere la vecchia, la quale, muta e sdegnosa, con un
pacchetto sotto il braccio, si lascia traghettare in un'altra casa, costruita apposta per lei,
mentre gli operai demoliscono la casa e abbattono gli alberi. Poco dopo la nonna muore di
crepacuore. Clift sull'isola da' ordine di incendiare la casa. La seppelliscono nel cocuzzolo
rimasto a galla dopo l'apertura della diga.
Clift e la sua nuova famiglia sorvolano in aereo la diga.
Satira veemente della mentalita' del sud, razzista, violenta e opportunista.
Esalta lo stoico individualismo americano.
Piu' scientifico nella sua analisi sociale e'
America America (1963) tratto dal suo primo
libro e film autobiografico, un film che cerca nella storia privata del
regista stesso una storia esemplare per raccontare le fondamenta sociali
della nazione.
Ancora una volta la tecnica
e' quella di prendere un individuo qualunque ed universalizzarne la condizione,
Anche qui, come nei due precedenti, c'e' un'innocente
(la vecchia, i giovani, l'immigrante) che viene iniziato alla meschinita' del
mondo e cerca di proteggere, fin dove e' possibile, la propria innocenza.
Il magistero registico di Kazan e' al culmine.
L'ambientazione e` estremamente povera e primitiva.
Il soggetto e' complesso e ambizioso, quasi totale nell'abbracciare due mondi
estremi.
Kazan, voce narrante, racconta come l'Anatolia dei greci e degli armeni fu
sottomessa dai turchi. Sommosse e sabotaggi provocano rappresaglie.
Un greco e
un armeno guidano un carro al mercato dove devono vendere del ghiaccio. Vengono
fermati da un arrogante ufficiale turco.
Il ragazzo e' greco, il carrettiere e' armeno.
I turchi perseguitano gli armeni e i genitori del ragazzo non vogliono che
lui frequenti l'amico.
Un giorno i turchi danno fuoco alle chiese del villaggio dove si sono raccolti
gli armeni.
L'armeno uccide un turco e il ragazzo accorre in suo aiuto, ma invano.
Il padre ottiene la liberta' del ragazzo grazie a qualche amicizia.
Il ragazzo sogna di lasciare il miserabile villaggio e di emigrare in America.
Prova a chiedere i soldi per il viaggio alla nonna, ma
la nonna non glieli da'.
Il padre pero` si convince: gli affida tutti gli averi della famiglia e lo
manda a Costantinopoli dal cugino con la missione di guadagnare abbastanza soldi per
sistemare l'intera famiglia. Gli affida, in pratica, il compito
di rifondare la famiglia in una terra piu' libera.
La famiglia prepara il bagaglio per il ragazzo.
Il ragazzo si mette in viaggio con il suo mulo nel paesaggio desolato,
lasciandosi alle spalle il misero villaggio e la sua famiglia.
Un ladro lo deruba, ma un altro pellegrino, turco, blocca il ladro.
Continuano il viaggio insieme. Il viandante turco e` un essere viscido
che approfitta continuamente della generosita` e della timidezza del greco.
Il ragazzo custodisce gelosamente le reliquie di casa sua:
il tappeto della madre, le lenzuola delle sorelle,...
Quando il turco le manomette, il greco non lo perdona: se ne va, indifferente
alle sue suppliche.
Il turco si vendica denunciandolo come ladro.
Il giudice lo spoglia di tutto, persino del mulo, e lo getta nella strada.
Il turco lo segue di nuovo, prendendo in giro il suo carattere mansueto,
la tradizione che gli impone di non fare l'amore con le donne e
il modo in cui i greci si lasciano calpestare dai turchi.
La sua perfidia non ha limiti: ha deciso di ucciderlo per estrargli le monete
che ha inghiottito durante il processo. Ma prima recita una preghiera ad Allah
e il ragazzo ne approfitta per pugnalarlo alle spalle.
In tal modo il greco si ribella finalmente al destino del suo popolo, e forse
il suo atto rappresenta, piu` in generale, il riscatto dalla barbarie
che ha soggiogato la civilta`.
Il ragazzo deve continuare a piedi fino a Costantinopoli. Al porto
vede i vecchi scaricatori che stramazzano sotto
il peso dei sacchi. Incontra i commercianti di tappeti.
Si reca dal cugino a chiedere aiuto e lo supplica che non riveli l'accaduto al
padre (che ha perso tutto cio' che gli era stato affidato). Nelle lettere
ai genitori nasconde la verita' e intanto lavora duro per racimolare soldi.
Il suo piano e` sempre di emigrare in America.
Invano il cugino tenta di convincerlo a sistemarsi con una brutta e ricca
zitella.
Lui se ne va sbattendo la porta.
Ha giurato di diventare qualcuno a qualsiasi costo.
Non e' mai stato con una donna, non si concede passatempi.
Ha un solo obiettivo nella vita, e passa da un lavoro all'altro, prima
scaricatore e poi lavapiatti.
I suoi "grandi progetti", il suo sogno d'America, gli si sgretolano
continuamente fra le mani, ma nulla lo fa demordere.
La famiglia intanto legge con apprensione le sue lettere, sempre in attesa
di buone notizie.
Il ragazzo, disperato, si mescola anche ai dissidenti che stanno preparando
un attentato.
I soldati turchi li sorprendono e li massacrano. Insanguinato, cerca
rifugio dal cugino. Questa volta e` rinsavito e finalmenta accetta
di sposare la zitella. Appena guarito, comincia
a corteggiare l'orrenda zitella. Viene assunto dal futuro suocero.
Ha rinunciato ai suoi grandi progetti, ma adesso ha un futuro sicuro
davanti a se`.
Incontra un vagabondo che aveva iniziato il viaggio con lui e che vuole ancora
andare in America. Il ragazzo lo sfama.
Il contratto per il matrimonio viene concluso.
Come dote, il ragazzo chiede al suocero una somma di denaro che e` il prezzo
del biglietto per l'America.
Il ricco e grasso suocero, che s'ingozza e poi rutta,
gli prospetta la nuova vita familiare con loro.
Il ragazzo non sorride mai, accetta tutto umile e rassegnato.
La moglie dapprima e' felice, ma presto intuisce che il marito cova un cruccio
segreto. Invano la donna si strugge per capirlo. Non chiede altro che di
capirlo e di poter essere una moglie fedele e premurosa.
La spaventa il suo cocciuto silenzio, freddo e innaturale.
Si dispera che lui non le parli mai, non si confidi con lei.
Davanti a tanta bonta' e generosita', alla fine lui le apre il cuore e le
confessa i suoi piani sull'America. Ogni singolo giorno lui non fa altro che
sognare l'America. Invece di tradirlo, lei gli
offre addirittura i propri soldi e gli promette di non dire nulla al padre.
Un giorno
il ragazzo fa la conoscenza di due coniugi, lei turca che si sposo' per ordine
del padre e lui un vecchio dissoluto americano.
La donna e` frustrata e vogliosa, e il ragazzo ne prova compassione.
Il ragazzo incontra di nuovo il vagabondo, che e` ora malato di tisi, ma ha
trovato il modo di attraversare l'oceano: per pagare il biglietto,
si e` impegnato a lavorare due anni gratis come lustrascarpe.
Il ragazzo chiede se c'e' posto anche per lui. Ormai e' disposto a sacrificare
anche la dignita' borghese pur di coronare il suo sogno.
Prima di partire rivede un'ultima volta la brava moglie. Le grida in faccia
di aborrire la vita di famiglia. Lei soffoca le lacrime e si comporta
come un'amica, non una moglie.
A bordo il ragazza si lascia sedure dalla moglie del ricco americano,
piu' per compassione che per amore.
Sono ormai in vista di Long Island, quando il vecchio scopre la tresca.
Determinato a vendicarsi, lo denuncia alla polizia americana affinche' venga
rispedito indietro.
Proprio adesso che stava per coronare il suo sogno, gli sta franando addosso.
Anche il suo amico, che tossisce sempre piu' forte, rischia di essere
rispedito indietro.
Mentre sul ponte i passeggeri di prima classe festeggiano l'arrivo.
il ragazzo balza in mezzo a loro e si mette a urlare come un epilettico.
I passeggeri ridono divertiti e cosi` lui evita l'arresto.
Il tisico si butta dalla nave, convinto che non verrebbe accettato dalle
autorita', e il
ragazzo ne prende il posto nella comunita' dei lustrascarpe.
Stipati come bestie, gli immigranti vengono passati in rassegna dagli
ispettori.
Scrive a casa e manda ai genitori i dollari che gli ha dato l'amante,
come se fosse gia' ricco: in realta' fa il lustrascarpe.
Ma, conclude Kazan, ce la fece: porto' tutta la famiglia, uno per
uno, in America, meno il padre che mori' nella terra in cui era nato.
Affresco sociale: il villaggio, la traversata, a piedi o sull'asino,
della Turchia, Costantinopoli, i templi, il viaggio in nave.
Perfetta ricostruzione storica e ambientale.
Culti e folklore, tradizioni e costumi, villaggi e
borgate, campagne e montagne, gente e gente e gente.
Dal popolino si passa alla borghesia, seguendo l'ascesa del ragazzo.
Kazan lo segue impassibile, come se fosse un documentario, lasciando che
sia i fatti a rendere straziante il film.
Dal suo secondo romanzo, un clamoroso best-seller del 1967, trasse
The Arrangement (1969), giunto dopo sei anni di scarsa attivita' (anche teatrale). Altrettanto autobiografico,
ma a livello esistenziale, il film, sterminato, e' il suo 8 e 1/2, film-confessione che
abbraccia tanto il piano psicoanalitico, quanto quello morale. Per quanto in parte fallito, e'
una summa della sua opera.
Douglas e' un pubblicitario di successo, dinamico e spregiudicato, con una vita familiare
agiata ed efficientissima: ha il consenso della moglie a tradirla. Si invaghisce di una collega
"fatale", sensualmente provocante, con alle spalle torbide relazioni: e' una passione
irrefrenabile, al limite della pornografia (fanno l'amore in ufficio, si scattano fotografie
oscene). Al tempo stesso diventa un feroce moralista pubblico, specializzato nello
smontare personaggi rispettabili. Gli chiedono un servizio su un astro nascente della destra
e lui si reca ad intervistarlo con la ragazza: il politico, astutissimo, scambia le parti,
attaccandolo come intellettuale fallito e provocandolo come innamorato (approfitta della
calcolata disponibilita' della ragazza per metterle le mani addosso); sostanzialmente lo
disprezza per essere buono soltanto a distruggere gli altri.
Si porta la ragazza in casa come segretaria, ma la moglie lo butta fuori quando scopre le
fotografie. Douglas cade anche nella trappola del politico: quando gli porta le bozze del
suo articolo denigratore, questi non gli da' la soddisfazione di irritarsi o spaventarsi ma,
anzi, fa delle avances alla ragazza, che accetta di restare a casa sua. Douglas perde il
controllo e il rivale lo picchia senza pieta'. Se ne va solo, e torna dalla moglie con la
proposta di una nuova vita.
Un incidente d'auto, dovuto alla sua tensione, causa la crisi: si chiude in se stesso a
rimurginare, trascura il lavoro. Torna a cercare la ragazza, che vive nella solita
promiscuita' , anche se ha un "devoto" marito ed ha avuto un figlio.
Intanto suo padre viene ricoverato in fin di vita e, sul letto di morte, lo supplica di
riportarlo nella loro vecchia casa. I ricordi dell'infanzia ora lo tormentano: prima di
conquistare il successo e di prendere un nome americano, e' stato il figlio di un immigrato
greco, umile mercante di tappeti. Accetta pertanto di portare il padre di nascosto alla
vecchia casa, un vero mausoleo di ricordi. Quando arrivano i parenti a riprendersi il
malato, Douglas da' fuoco alla casa e a tutto il passato che vi e' custodito. La moglie ne
chiede allora l'interdizione e lui accetta passivamente. Poi va a chiedere scusa al politico.
Va un'ultima volta con la ragazza, ma il "marito" li sorprende e tenta di ammazzarlo.
Douglas, ferito, impazzisce e viene ricoverato in manicomio. La ragazza gli offre di
ricominciare una vita con lei in un paesino lontano, e lui accetta. Si sposano.
The Visitors (1972) e' un film quasi amatoriale, girato a 16 mm, e segna un ritorno al problem-
film delle origini essendo incentrato sui reduci del Vietnam.
Ragazzi per bene tornano in patria con sulle spalle la responsabilita' di crimini orrendi e ne
commettono altri (la violenza alla ragazza), ormai incapaci di capire il limite tra gli amici e
gli altri.
Kazan scrisse ancora due romanzi, Assassins (1972) e Understudy (1975) e porto` sullo
schermo The Last Tycoon (1976) di Fitzgerald, sceneggiato da Pinter e con un cast di stelle.
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