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Jan Nemec (1936), who had debuted with
short film Sousto (1960), adapted from Arnost Lustig's short story,
directed two brief masterpieces of the Czech "nova vlna".
Demanty Noci/ Diamonds of the Night (1964),
also adapted from a Lustig story,
è un incubo espressionista, allucinato e Kafka-iano: due ragazzi ebrei evadono dal
treno che li sta deportando nei campi di sterminio e si danno alla fuga nei boschi, sfiancati dalla fatica e
dalla fame, e inseguiti da una muta di feroci e orrendi vecchietti; catturati, vengono subito lasciati liberi di
riprendere la loro fuga. L'angoscia della fuga si mescola al piano onirico, un tormento altrettanto
allucinante di sogni e premonizioni.
O Slavnosti a Hostech/ A Report on the Party and the Guests (1966), co-written with his wife Ester Krumbachova, è un altro racconto grottesco e irreale, una parabola del regime totalitario:
sette persone vengono catturate, mentre si recano a cena attraverso il bosco da un ricco della zona, da un
gruppo della zona il cui capo si diverte poi a processarli; impauriti dal suo folle contegno, i sette si
riconoscono colpevoli pur non sapendo di cosa; finalmente il giudice rivela che si tratta di uno scherzo e i
convitati possono accedere al banchetto; ma uno di essi che ha deciso di disertare per protesta e, dopo un
imbarazzante tentativo di avviare la cena, il padrone, che ha perso il buonumore, ordina di dargli la caccia
tutti insieme sguinzagliando anche i cani lupo. Il film, divorato da metafore buñueliane e da
assurdi kafkiani, è in prima istanza un'allegoria della nazione, ma l'orizzonte si amplia all'intera
storia dell'umanità, una storia che si consuma da sempre nel regno della ferocia e della
vigliaccheria.
Nemec condanna i miserabili egoisti che pensano unicamente a sopravvivere
con farsa angosciosa che non rivela cosa sarà dell'unico ribelle.
Dal canto suo la Cecoslovacchia, che aveva cercato di abbandonare il banchetto
socialista, venne sbranata dai cani lupo e Nemec ridotto al silenzio.
Martyrs of Love (1967) was scripted by his wife Ester Krumbachova.
In 1968 he filmed the Soviet invasion and turned the footage into the documentary
Oratorium pro Prahu. He was then banned and in 1974 he fled to the West.
Abroad, he made minor movies such as the short The Czech Connection (1975) and Promena (1975), an adaptation of Kafka's "Die Verwandlung/ The Metamorphosis".
He returned to Czechoslovakia after the fall of communism and made
V Zaru Kralovske Lasky/ The Flames of Royal Love (1990),
an adaptation of a Ladislav Klima novel,
Jmeno Kodu Rubin/ Code Name Ruby (1996),
Nocni Hovory s Matkou/ Late Night Talks with Mother (2001), an
"auto-documentary" that consists in a dialogue with his deceased mother,
Krajina Meho Srdce (2004),
Toyen (2005), a semi-documentary about the female surrealist painter Toyen,
Holka Ferrari Dino/ Ferrari Dino Girl (2009), a documentary about the making of his documentary Oratorium pro Prahu,
and
Vlk z Kralovských Vinohrad (2016).
Nemec died in 2016.
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