If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
|
Yuli Raizman (Russia, 1904),
il
maggiore dei registi ligi ai canoni del realismo socialista, esordì nel 1928 con
Katroga, un pamphlet sui detenuti politici all'epoca dello Zar e Zemlja zazdet
(1930) fu girato nelle steppe dell'Asia Centrale con stile quasi documentaristico. La sua vera ispirazione
emerse con Poslednyaya Noch/ The Last Night
(1937), un idillio fra il figlio di un operaio rosso e la figlia di un
industriale bianco sullo sfondo della rivoluzione di Ottobre, nel quale fuse con sensibilità qusi
borzagiana romanticismo e storia, dipingendo cioé con tenera comprensione le pene dell'individuo
schiacciato da avvenimenti più grandi del microcosmo dei suoi affetti. Si ripete in
Masenka (1942), questa volta parlando di Guerra Mondiale; ma Rajzman, succube della
dottrina zdanoviana (?), non produsse che squallidi film apologetici, mettendo a frutto le sue doti di
documentarista in Berlin (1945), imponente ricostruzione dell'entrata in Berlino da parte
delle truppe sovietiche), umanizzando la figura dell'eroe socialista in Kavalier Zolotoy Zvezdy/ Dream of a Cossack (1951)
e tentando perfino la commedia leggera in Poezd idet na vostok (1948).
Verso la fine della sua carriera indagherà al di fuori di ogni retorica di
partito con maggior profitto la vita contemporanea il nuovo ceto borghese russo, per esempio
Strannaja zenscina (1977), dedicata a una madre di famiglia malata di romanticismo
demodé che si emargina perché incapace di realizzare la sua utopia sentimentale con un
amico scienziato, e in Vita privata Castnajazian (1982), storia sentimentale di un anziano
onesto burocrate messo a riposo che non rinuncia però a rendersi utile.
Mori` nel 1994.
|