Jean Renoir si trovava in India per
girare The River e dalla selva umana di Calcutta vide uscire un pittore incuriosito, lo stesso personaggio
che due anni prima, durante il suo apprendistato londinese presso una ditta di pubblicita`, aveva
assiduamente frequentato i cinema di periferia entusiasmandosi a Ladri di Biciclette: Satyajit Ray.
Malgrado i numerosi ostacoli che si frapponevano fra Ray e la sua ambizione, il giovane regista riusci` a
realizzare, fra il 1952 e il 1959, una trilogia di grande portata sociale e umana:
Pather Panchali/ Song of the Road (1955), an adaptation of a 1929 novel,
Aparajito/ The Unvanquished (1956),
Apur Sansar/ The World of Apu (1959),
La vicenda ha inizio in un villaggio del Bengala, dove Apu e sua sorella
crescono in condizioni di indigenza; l'infanzia di Apu e` turbata, oltre che della miseria, anche da due
disgrazie: la morte della nonna, che lo aveva teneramente accudito, e quello della sorella perita durante un
ciclone. I genitori decidono di trasferirsi a Benarn, ma il padre muore e la madre vorrebbe sistemare il
figlio presso i religiosi; sennonche` Apu e` deciso a continuare gli studi: alla morte della madre rimasto
solo al mondo emigra a Calcutta.
Ottiene la laurea, scrive romanzi, ma senza fortuna; durante un matrimonio si
sostituisce allo sposo, impazzito; il grande amore che gli ispira la consorte viene stroncato dalla sua
morte, mentre partorisce il primo figlio. Apu ripudia il neonato e prende a vagare per le citta` dell'India
senza uno scopo per cui vivere; soltanto parecchi anni dopo, ritrovando il figlio, riacquista la voglia di
vivere.
La trilogia nasce all'insegna di diverse influenze:
il cinema Sovietico, per l'afflato epico-papulista, per l'antecedente di
Maksim (Douskoj), per il
naturalismo contadino alla Dovzenko;
"il neorealismo, per l'adozione di interpreti contadini, per il lirismo, l'umanita`, la partecipazione alle
tragedie quotidiane del popolo intermediazione di un 'infanzia innocente;
"Flahertj e Renoir per la fusione di poesia e di verita`;
"la poesia di Tagore, la cui dolente e temporale rassegnazione permea il solenne e fluente incedere
dalla vita di Apu;
"il melodramma e il musical indiano, sia pur piegati a schemi narrativi inusitati, e la scuola bengali,
per la contesa rurale-urbano;
"la tradizione mistica e contadina indu` (nelle scene dell'avvio al sacerdozio e del matrimonio);
"la pittura paesaggistica e impressionistica per qualita` delle immagini.
Ray si rivela soprattutto fine psicologo e filosofo naif: l'educazione esistenziale
di Apu, attraverso la catena di morti, culmina nella pazzia e in una nascita, e quando queste
convergeranno riusciranno ad annullare tutte le atrocita` del passato. La crescita morale di Apu e` seguita
con attenzione, dall'infanzia alla vecchiaia; stagione per stagione Ray sa discernere l'essenza del suo
animo.
A parte alcune concessioni al cinema commerciale,
come la commedia
Parash Pathar/ The Philosopher's Stone (1957),
l'opera di Ray si configura
attraverso gli anni come una continua scoperta di nuovi meccanismi narrativi: il suo apporto al
rinnovamento del cinema nazionale e` percio` determinante, nonostante la sua produzione non conti
complessivamente molti titoli. Oltre a due omaggi al maestro Tagore e a due rievocazioni ottocentesche
(il conversation piece Kanchenjungha (1962), suo primo film a colori
ambientato nelle montagne dell'Himalaya, e il period drama
Charulata/ Lonely Wife (1964), based on a Tagore tale, one woman's romantic and intellectual yearning at the turn of the century), fini ritratti psicologici (il
corpus rayiano alle origini annovera anche due gioielli di introspezione psicologica: il film musicale
Jalsaghar/ Music Room (1958), ritratto romantico e nostalgico di un nobile che si rovina per la passione della musica, degno degli apologhi di Chekhov,
e
il film sulla superstizione
Devi/ The Goddess (1960),
adapted from a short story by Provatkumar Mukhopadhyay,
storia di una donna infatuata che si crede la dea Kali e che viene distrutta dal
fanatismo e dallo scetticismo che la obbligano a compiere un miracolo che non riesce; in entrambi il
protagonista e` minato da una paranoia invasata e grottesca che converge inesorabilmente verso la follia.
Due film del decennio mostrano l'approdo femmista e moralista di questo
psicologismo. In entrambi il tributo al personaggio femminile si chiude con una penitenza maschile e con
un ottimistica riconciliazione all'insegna di un piu` equo rispetto reciproco.
The sprawling
Teen Kanya/ Three Daughters (1961),
based on three Tagore stories,
contiene due commedie sociali che sono studi della maturazione di
una bambina-donna.
Kanchenjungha (1962)
Mahanagar/ The Big City (1963), ritratto della borghesia e in particolare delle donne,
dramma familiare
Charulata/ The Lonely Wife (1964), one of his most poignant films,
amore platonico fra una
donna trascurata dal marito e il cugino intellettuale di questo alla fine del secolo scorso; tecnica
spettacolare, visivamente e psicologicamente.
Seemabaddha/ Company Limited (1971),
un professionista fa carriera mentre la
cognata venuta dalla campagna trova ripugnante la vita borghese.
Ashani Sanket/ Distant Thunder (1973), sulla strage di
fame del 1913, apre la serie dei film politici, perseguita con
Iana Arahya (1975), sul conflitto morale di un
onesto ridottosi a truffare.
Mahanagar/ The Big City (1963)
e` uno studio del mondo del commercio di Calcutta
attraverso una donna che vende macchine da cucire, e studio "Antonioniano"
dell'incomunicabilita` fra il
marito rassegnato alla tradizionale indigenza e la moglie che si emancipa per sollevare il tenore di vita
della famiglia: quando lei diventa il centro economico della famiglia, superando le remore bigotte dei
suoceri, lui avvilisce e si degrada a perdigiorno senza dignita` almeno finche` non scopre che la moglie
mente agli amici e lo dipinge a loro come un laborioso industriale; con una impennata di orgoglio va a
cercare lavoro nella ditta in cui lavora la moglie, proprio mentre lei si dimette per solidarieta` verso una
collega licenziata; finalmente i coniugi possono vivere in armonia e cercare insieme un altro lavoro.
Seguirono quattro film commerciali:
il noir Abhijan/ The Expedition (1962),
la commedia romantica
Nayak/ The Hero (1965), in which a cinema star meets a female journalist during a railway journey,
Kapurush/ The Coward (1965) on a bizarre love triangle,
and
Mahapurush/ The Holy Man (1965), a satire of superstition.
Aranyer Din Ratri/ Days and Nights in the Forest (1970),
based on
Sunil Gangopadhyay's
novel,
costituisce un
altro passo nella direzione del femminismo e dell'incomunicabilita`.
Le tre donne del film
(la moglie dell'albergatore, la cameriera e la bella paesana) si confrontano con
quattro impiegati di Calcutta in vacanza nella foresta; i maschi sfogano le loro personalita` frustate dal
lavoro irreggimentato di tutti i giorni con un comportamento volgare e degradato prepotente e disgustoso;
le femmine sono tutte affette da sofferenze reali: una sta morendo, un'altra ancora sotto shock per la morte
della madre durante un incendio e per il suicidio del fratello, la terza viene sedotta e violentata; i quattro
che si credevano onnipotenti nei confronti della societa` contadina grazie, al loro denaro cittadino,
finiscono per essere redenti della dignita` e della moralita` delle tre donne. Da presuntuosi si riducono a
umiliati e alla fine i due gruppi possono coesistere in piena armonia.
Goopy Gyne Bagha Byne/ Adventures of Goopy and Bagha (1968) e` un musical
folkloristico.
Pratidwandi/ The Adversary (1970) began the Calcutta trilogy, followed by
Seemabaddha/ Company Limited (1971), a satire of the greedy business world,
and the black comedy Jana Aranya/ The Middleman (1975).
Sonar Kella/ The Golden Fortress (1974) in the desert of Rajasthan
satirical Shatranj Ke Khiladi/ The Chess Players (1977), his only film in Hindi,
Joi Baba Felunath/ The Elephant God (1979)
political satire Hirak Rajar Deshe/ The Kingdom of Diamonds (1980)
Pikoo (1981)
Sadgati/ Deliverance (1981)
Ghare Baire/ Home and the World (1984),
adapted from a Rabindranath Tagore novel, is set in 1905, when the British decided to partition Bengal into a Hindu region and a Muslim region.
Ganashatru/ An Enemy of the People (1989) is
an adaption of Henrik Ibsen's play "An Enemy of the People".
Shakha Proshakha/ Branches of a Tree (1990)
Agantuk/ The Stranger (1991)
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