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I due film su Lenin di
Michail Romm del 1937-39 che posero le basi per il film agiografico di marca zdanoviana, al tempo stesso
esaltazione dei capi storici e celebrazione del potere delle masse, su un tono non solo epico ma soprattutto
dialettico. Celovek 217 (1945, commovente quadro di vita nei campi di concentramento) fu
l'ultimo film decoroso del regista prima dell'exploit del 1962, Pevjat dnej odnogo goda,
analisi dell'angoscia dell'uomo moderno portata su più piani paralleli (privato, pubblico, etico,
ideologico): uno scienziato che lavora a una centrale atomica in Siberia è colpito da radiazioni, un
ragazza lo sposa per dovere morale e per compassione, mentre è innamorata di un comune amico,
anch'egli scienziato; i due scienziati parlano del progresso e del bene che potranno fare
all'umanità i loro esperimenti; ma le radiazioni hanno scatenato dei processi irreversibili anche
nel fisico dello scienziato, che deve essere ricoverato, lasciando i due innamorati soli. E' un film senza
finale: come lascia in sospeso la storia d'amore fra i due amici, e la lotta contro la morte del coraggioso
scienziato, così lascia in sospeso ogni giudizio sul progresso.
Obiknovennis fasizni (1965) è un film di montaggio sul
fascismo, saggio di psicoanalisi sul fascino esercitato dalla violenza reazionaria.
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