I rituali degli adolescenti


Ritorna all'indice de L'Ultimo Secolo | Ritorna alla pagina principale

Il "Rocky Horror Picture Show" e' un musical del 1975 che fonde horror, sesso e rock and roll. Quando usci', ebbe un modesto successo, ma non abbastanza da essere citato da una sola storia del cinema. Vent'anni dopo e' il rituale per adolescenti piu' diffuso in America. Nessuno sa con precisione spiegare cosa fece di questo film, piuttosto che di tanti altri, un fatto di culto.

Lo spettacolo in se` e' un misto di cinema, musica e teatro. Per cominciare il film puo' essere proiettato soltanto alla mezzanotte del sabato, in sincronia con l'azione del film. Poi viene proiettato in locali affittati da giovani (molto giovani, generalmente minorenni) che si prestano a recitare sul palco le stesse scene del film, man mano che vengono proiettate sullo schermo. Il pubblico assiste pertanto a due spettacoli, uno cinematografico e uno teatrale, che sono esattamente identici.

La storia e' quella di un travestito (interpretato da Tim Curry) che accoglie nel suo castello una coppietta di fidanzatini benpensanti, educati in maniera tradizionale. Nel castello il travestito ha radunato il fior fiore dei mostri del mondo per presentare loro la sua creatura, uno splendido giovane sintetico che ha costruito per soddisfare i suoi desideri piu' laidi. I due giovani vengono poco a poco traviati dal padrone di casa e dai suoi servitori. Verso la fine si scopre che i servitori sono invece gli inviati di una civilta' extraterrestre che giustiziano il travestito, ma non dopo che questi si e' arrampicato su una torre della RKO ed e' precipitato in una piscina degna dei vecchi musical di Hollywood. La trama, insomma, e' un minestrone di parodie della sottocultura dei film di serie B.

Il pubblico e' a sua volta il terzo spettacolo, in quanto esiste una contro-sceneggiatura, tramandata per lo piu' per via orale, che stabilisce cosa il pubblico debba (all'unisono) dire e fare. Cosi' gli spettatori lanciano riso in sala quando i due fidanzatini fanno da testimoni a un matrimonio; cosi' volano rotoli di carta igienica quando compare il perverso avvocato; cosi' tutti si alzano e si precipitano nei corridoi per partecipare al balletto demenziale dei mostri; e via dicendo. Per molte battute dei protagonisti esiste una contro-battuta che il pubblico deve gridare di risposta. Ogni volta che .br il protagonista emette una delle sue frasi fuori luogo, il pubblico commenta con un sonoro "asshole" ("idiota), e ogni volta che la protagonista miagola pudibonda dal pubblico si leva il coro "slut" ("puttanella"). L'arrivo del motociclista punk (in seguito diventato il cantante Meat Loaf, cosi' ribattezzatosi in funzione del suo ruolo nel film, quello appunto di fare da pasto di carne rosolata) viene salutato con grida al tempo stesso di giubilo (e' l'eroe ribelle) e di disperazione (il suo fato e' gia' segnato).

Dulcis in fundo, questa non e' un'esperienza casuale: se un locale proietta il "Rocky Horror Picture Show", lo deve proiettare tutti i sabati a mezzanotte. Poco prima dell'ora d'inizio le strade intorno al cinema vengono prese d'assalto da giovani bardati nelle acconciature piu' pittoresche e i membri del cast si spargono fra il pubblico esibendo atteggiamenti provocanti. Uno dei rituali e' quello della "vergine": se una delle persone in coda davanti alla biglietteria si dichiara novizia dello spettacolo, viene circondata dagli astanti che le ballano intorno.

Nel 1984 si sapeva di circa una trentina di cinema sparsi per tutta la Nazione che proiettavano il film tutti i sabati a mezzanotte, ma il numero e' venuto crescendo di anno in anno. Ormai il "Rocky Horror Picture Show" e' un'istituzione, che si trasmette di generazione in generazione. Molti dei ragazzini che lo interpretano oggi non erano neppure nati quando venne filmato.

Sono migliaia in tutti gli stati d'America i ragazzini che ogni sabato a mezzanotte si recano a vedere questo film (anzi, a partecipare a questo spettacolo). Ne' i genitori ne' le autorita' hanno chiaro cosa succeda dentro il teatro: formalmente si tratta di una festa privata.

E' soltanto il primo e piu' influente dei rituali per soli giovani che sono sorti negli ultimi vent'anni. Se negli anni '60 il rock and roll era stato un po' il rituale generazionale in cui ciascun adolescente si riconosceva, dagli anni '70 in poi nascono spontaneamente rituali piu' occulti (nel senso che vengono tenuti segreti) e molto piu' complessi, dei quali e' difficile spiegare l'origine, il fascino e il significato.

Negli anni '80 le "Valley girls" si inventano un mondo tutto loro, che esiste in mezzo a quello reale ma ne' come immune. Negli anni '90 i cyberpunk sviluppano grazie all'Internet una loro civilta', con proprie convenzioni e proprie leggi.

Nella maggioranza dei casi c'e' di mezzo la musica. E' il caso prima della discoteca (e della sua influente cultura "notturna") e oggi dei rave che ne hanno preso il posto, con rituali ancor piu' rigidi. E' il caso degli hippie e dei punk. E' il caso, piu' recentemente, delle "riot grrrrls" .

La progressione continua verso la specificita' sempre piu' spinta. Fin dagli anni '60 esistevano rituali legati ai singoli complessi (basti pensare ai raduni dei Grateful Dead), ma negli anni '90 questi rituali acquistano codici incredibilmente dettagliati e sono spesso associati ad artisti poco (o per nulla) conosciuti alle grandi folle. Il caso piu' eclatante e' forse quello dei Crash Worship, i cui concerti si tengono generalmente in magazzini abbandonati (come i rave) e costituiscono forse i rituali piu' pagani della storia dell'Occidente moderno. I fan si presentano con il volto dipinto da guerriero pellerossa, indossando i costumi piu' bislacchi, tatuati dalla testa ai piedi.

Il collettivo e' forte di un certo numero di percussionisti e di un numero imprecisato di animatori (o "crowd motivators"): mentre i primi imbastiscono pandemoni infernali sul palco, gli animatori si mescolano alla folla e la incitano a unirsi in uno sfrenato rituale dionisiaco. Il concerto si tiene nel buio assoluto. Gli animatori accendono fuochi, attorno ai quali la gente si mette a danzare seminuda, e spruzzano sul pubblico di ogni sorta di liquidi, dall'acqua al ketchup. I concerti continuano spesso fino all'alba, e talvolta il gruppo lascia il palcoscenico per trasferire i tamburi sul piazzale antistante il teatro, in modo che la festa possa continuare sotto le stelle fino all'alba.

In tutti questi casi il rituale ha l'effetto di creare una comunita' virtuale di persone che si identificano nello stesso stile di vita (il che' spesso si traduce nelle stesse frustrazioni). Incontrandosi in due citta' in cui non sono mai state due "fedeli" dello stesso rituale sanno esattamente come comportarsi. Tutti i fenomeni del "cheese" rientrano in questa casistica.

Per la verita' il primo e massimo rituale tribale della generazione X e' molto piu' umile: il tatuaggio. Il tatuaggio diventa un po' una ricerca della propria identita'. Se un tempo era un'esclusiva dei marinai, se con la generazione di Woodstock si estese a camionisti e motociclisti, nel 1993 sono circa venti milioni gli americani con un tatuaggio. Ma la moda passa presto e a guadagnarci sono soprattutto gli istituti di bellezza specializzati nella rimozione di tatuaggi. La quantita' di clienti e' tale che il costo di una rimozione e' scesa in pochi anni da centomila dollari a circa cinquecento.

Con il punk e' esplosa anche la moda del "body piercing", del bucarsi il corpo per infilarci dentro anelli. I primi a farlo furono gli omosessuali, e non soltanto nelle orecchie. Fino ai primi anni '90 l'escalation e' stata formidabile. Il "body piercing" e' diventata un'arte di scultura del proprio corpo. Ma anche questo fenomeno comincia a declinare, e anche in questo caso a guadagnarci sono i chirurghi specializzati nel ricucire i buchi.

Il prossimo trend, almeno per i giovani piu' "hardcore" delle gang, sembra essere il "branding", o "bacio della morte", un marchio a fuoco generalmente sulla fronte o sulla guancia. Questo, per adesso, non e' rimovibile in nessun modo.


Ritorna all'indice de L'Ultimo Secolo | Ritorna alla pagina principale