Roy Montgomery is one of the great masters of do-it-yourself rock music.
From his base in New Zealand, the secluded artist has recorded an impressive
number of albums almost always achieving stunning sounds. His recent
endeavour, And Now The Rain Sounds Like Life Is Falling Down Through It
(Drunken Fish, 1998) ranks atong his best.
Would you like to briefly comment on each of the albums of your career?
Let's start with the Dadamah album, which remains a seminal work of avant-rock.
After that album, Montgomery started his solo career. He published two
instrumental albums whose style is hard to define, somewhere between
psychedelia and folk:
Scenes From The South Island (Drunken Fish, 1995) and
Temple IV (Kranky, 1996).
Then Dissolve was born. A collaboration with guitarist Chris Heaphy,
That That Is (Kranky, 1995) was saluted as a major event in the realm
of instrumental guitar music.
Third Album For The Sun (Kranky, 1997) fared even better.
What role do Dissolve have in your career?
What prompted you to cut a solo album, after Dissolve and Has Jar Tempo?
When did you start writing material for this album?
In Our Own Time sounds like one of those arab/indian litanies...?
What are the lyrics about?
Down From That Hill And Up To The Pond
also has an exotic flavor to it... sources? Also, very psychedelic,
hypnotic: what are the sounds here? is there a loop?
Kafka Was Correct... nice title.. what was he right about? The nasal
drones remind me of Tibet...
So definitely an eastern influence on this album?
Entertaining Mr Jones,
reminds me a little bit of ancient folk ballads, but I still hear
an indian influence? Is it just me?
The Small Sleeper:
I called this one "petite dissonant chamber music": do you like it?
What do you like about composing pieces like this? The timbres? the mood?
Algeria: why Algeria? This doesn't sound very arabic to me... It sounds just very extreme psychedelic music
A Little Soundtrack is very powerful: is it the piano that plays the
melody in the background? What did you do to the guitar to make it sound this
way? What else is in the background?
Ill At Home
is a masterpiece. The guitars simulate drums? What do the lyrics talk about?
How did you come up with this composition? Truly kakfian...
In Another Time:
there's one Montgomery the composer of avantgarde instrumental music
and one Montgomery the composer of Eastern-tinged songs?
You often omit drums from your albums, including this one: why?
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(Traduzione su Blow Up di Aprile 1999)
Roy Montgomery è uno dei grandi maestri del rock do-it-yourself. Dalla sua base in Nuova Zelanda, questo appartato musicista ha registrato un notevole numero di album quasi sempre forti di musiche straordinarie. Il suo recente And Now The Rain Sounds Like Life Is Falling Down Through It (CD Drunken Fish 1998) è uno dei suoi migliori. Ti va di commentare brevemente gli album che hai pubblicato fino a oggi? Iniziamo con l'unico dei Dadamah, che resta un seminale lavoro di avant-rock... Se mi guardo indietro, l'album dei Dadamah mi sembra il tentativo di trasformare delle melodie in cacofonie. Gli altri membri del gruppo avevano energia ed entusiasmo per sperimentare e io avevo gli 'strumenti' per renderli in maniera cruda e grezza. Quello che teneva uniti tutti i membri dei Dadamah era il comune amore per i territori sonori occupati in passato dai Pere Ubu e dai Red Crayola dei dischi d'esordio. Avevo sempre quegli esempi in testa quando cercavo 'melodie' che andassero bene con le parole e le idee degli altri. Dopo quell'album hai iniziato la carriera solista, pubblicando dapprima due album strumentali il cui stile è arduo da definire, qualcosa che sta a metà tra psichedelia e folk: Scenes From The South Island (Drunken Fish, 1995) e Temple IV (Kranky, 1996). Scenes From The South Island e Temple IV furono assembrati lavorando su - e cercando di impararne l'utilizzo - un quattro piste e sperimentando con una chitarra e alcuni 'oggetti trovati', per esempio 'effects boxes' che cercavo in giro. Entrambi gli album vennero registrati nello stesso periodo e riflettevano alcuni mesi molto introspettivi che passai nella solitudine di un appartamento newyorkese. Furono l'opportunità per mettere a fuoco ricordi, immagini, emozioni... Quindi nacquero i Dissolve, in collaborazione con il chitarrista Chris Heaphy. Il primo album, That That Is... Is Not (Kranky, 1995) fu considerato un momento importante per l'evoluzione della musica chitarristica strumentale. Il secondo album, Third Album For The Sun (Kranky, 1997), è stato considerato ancor più riuscito. Che ruolo rivestono i Dissolve nella tua carriera? Credo che i Dissolve siano qualcosa come il piacevole passatempo di due chitarristi 'primitivi' con un mucchio di cose in comune in termini di ascolti. Probabilmente non emerge molto sui dischi che abbiamo pubblicato ma ci divertiamo molto quando suoniamo insieme. È come due persone che sono state fortemente influenzate dai Wire che jammano insieme, direi. C'è del materiale, nel nuovo album che uscirà presto per la Kranky [vedi box a lato, ndr.], che ci fotografa mentre facciamo delle jam. L'album si chiama True ed è fatto per metà da me e per metà da Chris. E' stato registrato per una omonima produzione teatrale. Cosa ti ha spinto a pubblicare un altro album solista dopo i Dissolve e gli Hash Jar Tempo (album nato da una collaborazione con i Bardo Pond)? Senza voler essere troppo analitico, credo che crescere come figlio unico abbia fatto rafforzare in me l'idea di fare da solo ogni cosa, quindi per me è naturale pensare in termini 'solistici'. Ci sono momenti in cui preferisco lavorare con altri musicisti e, naturalmente, momenti in cui sento la necessità di allontanarmi totalmente dagli tutti e lavorare da solo. And Now The Rain è stato più immediato, come una trascrizione istantanea delle sensazioni provate. Inoltre ho tentato di allargare la strumentazione, in particolare attraverso l'utilizzo del pianoforte. La mancanza di qualsiasi insegnamento mi ha reso le cose molto più dure di quanto immaginassi... Quando hai iniziato a scrivere il materiale di And Now The Rain...? Ho iniziato e terminato il lavoro in tre settimane, nel periodo di Natale-Capodanno tra il '97 e il '98. Avevo poco tempo per registrare, quindi non ho programmato e neppure rifinito tutto alla perfezione, e non ho neanche registrato cose in più di quello che c'è nel disco. Tuto quanto è fi nito lì. In Our Own Time suona come una litania arabo-indiana... Di cosa parlano i testi? I testi raccontano del rapporto con mio figlio, che è ancora piccolo ma sta crescendo... Diciamo che tratta dell'influenza che possiamo avere sopra la vita degli altri e del momento in cui è necessario staccarsi dai nostri modelli. Credo che gli psicologi chiamino questo momento 'individuation', o almeno così lo chiamavano un tempo... Anche Down From That Hill And Up To The Pond ha un sapore esotico... Che influenze diresti? È un pezzo molto psichedelico e ipnotico: che suoni sono quelli che ascoltiamo? Si tratta di un loop? Che tu ci creda o no, stavo ripensando ai primi album dei Led Zeppelin. Ma si trattava soprattutto di una cosa per far divertire i membri dei Bardo Pond... Tre tracce per chitarra a sei corde, un'altra con effetto e-bow e un pianoforte che faceva le note basse, se non ricordo male. Loops? No, non faccio mai loops. Tutto è suonato in tempo reale. Kafka Was Correct è un bel titolo, ma su cosa diresti che aveva ragione? I drones 'nasali' mi ricordano il Tibet... Sarei tentato di dire che Kafka aveva ragione sul significato dell' esistenza, ma suonerebbe troppo pessimista. Trovo la sua scrittura molto divertente e quando ho scritto il pezzo ripensavo a due racconti in particolare: La metamorfosi e Davanti alla legge. Ma ci sono influenze 'esotiche' in quest'album?... Non esattamente, anche se sono convinto che l'e-bow spinga tutto in quella direzione. Entertaining Mr. Jones mi ricorda un po' le antiche ballate folk, ma ci sento ancora un'influenza indiana... È una mia paranoia? Credo proprio che sia tu o qualcosa che ti eri fumato... Te lo dico perché l 'idea di base era tutt'altra... The Small Sleeper: l'ho definita una "piccola, dissonante musica da camera". Ti piace? Cosa ti attira nel comporre pezzi di questo tipo? I timbri? Il mood?... Sì, mi pare una buona descrizione. Mi piace comporre piccoli pezzi con un mood particolare... Quello era una specie di ninnananna per mio figlio. Algeria: perché 'Algeria'? Stavolta il pezzo non mi pare affatto 'arabeggiante'... Piuttosto si tratta di musica estremamente psichedelica... L'Algeria è un posto in cui non sono mai stato, ed è un posto dove si sta spargendo un mucchio di sangue... Bah, non saprei... Deve trattarsi di troppa droga... A Little Soundtrack è bellissima: è un pianoforte quello che disegna la melodia da dietro? Cosa hai fatto alla chitarra per farla suonare a quella maniera? Che altro c'è 'dietro'? No, sebbene anch'io potrei giurare che si tratta di un pianoforte. Sono solo quattro strofe di chitarra suonata con un processore, una specie di fuzzbox. Ill At Home è un vero capolavoro. Le chitarre simulano una batteria? Di cosa parlano i testi? Come sei arrivato a un pezzo simile? Molto kafkiano... Grazie. Sì, le chitarre simulano la batteria. Il pezzo è un ibrido di Kafka, Dostoevskij e Goncharov. Quest'ultimo è conosciuto solo per un romanzo su un tizio che impiega un centinaio di pagine per uscire dal letto: Oblomov. Credo di aver cercato di catturare quella sensazione, quando tutto pare collassarti addosso, non importa quel che tendi di fare per fermarlo. Non saprei proprio dire perché ho scritto quel pezzo, ad essere onesto... In Another Time: esiste un Montgomery compositore di musica strumentale d' avanguardia e un altro che crea canzoni colorate di melodie orientali? Forse. Credo che la mia scrittura sia duale. Ho appena registrato un altro album strumentale ma suona, ehm... più 'scozzese'che orientale per le mie orecchie... Ho usato parecchio il Farfisa stavolta. C'è anche un altro album a nome Hash Jar Tempo che uscirà tra breve e in cui io suono un organo 'trattato' invece che la chitarra. Più avanti quest'anno uscirà una raccolta di singoli. Spesso nei tuoi album non compare la batteria, compreso And Now The Rain...: perché? Non puoi registrare la batteria semplicemente con le cuffie e io non ho tempo per programmare una drum machine o uno di quei giocattoli percussivi che ci sono in giro... |
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