TRUCKSTOP RECORDS LA MELODIA DI UN LOFT
di Lorenzo Casaccia
Intervista con Jim Ferguson
Come nasce la Truckstop Records?
La Truckstop Records sono
praticamente io, Jim Ferguson. Ho fondato l`etichetta e lo studio di
registrazione associato ad essa quattro anni fa. Ho anche lavorato come
ingegnere con Simon Joyner, il Boxhead Ensemble, Michael Krassner, il
Chicago Underground Quartet, David Grubbs, Ken Vandermark, Tony Conrad,
Dirty Three e un sacco di altri
L`etichetta parti` per opera di Braden King (il regista del film
di "Dutch Harbor" e piu` recentemente di altri film legati alle musich=
e
di Tortoise, Brokeback, Aerial M e Low) con l`aiuto mio e di Micheal
Krassner. Dopo tre uscite, Braden lascio` per dedicarsi alla produzione
di film (con la Truckstop Media, a New York). A quel punto presi io la
responsabilita` di mandare avanti l`etichetta e da allora ho fatto uscir=
e
circa venti dischi. La Truckstop Audio Recording Company e` una
sussidiaria di Atavistic Worldwide ed e` distribuita dalla Touch And Go
negli USA e da altri distributori altrove. L`idea iniziale era di
ospitare nuovi artisti di Chicago che non rientravano nella nicchia che
la Atavistic si era creata, ma ovviamente da quell`idea si e` cresciuti
parecchio.
Come ti incontrasti con Krassner?
Incontrai Michael quando vivevamo tutti e due a Los Angeles all`inizio
degli anni `90. Aveva lavorato con Braden King, con cui all`epoca
abitavo, ad un breve documentario. Poi mi spostai a Chicago e poco dopo
anche loro ci vennero.
Qual e` il tuo rapporto con lui?
Michael e` uno dei miei migliori amici ed e` una persona stupefacente pe=
r
un sacco di motivi, ma, piu` di tutto, per le sue doti musucali. La sua
sensibilita` come cantautore e come produttore e` eccellente ed ha un
talento meraviglioso nel lavorare con altri musicisti. E` una cosa
riconosciuta che sia un tramite ideale tra i musicisti e il registratore.
Non cerca di forzare le proprie idee sugli altri. Piuttosto, trova
persone che secondo lui sono adatte per quello che lui vuole fare e poi
lascia loro una liberta` incredibile per creare e contribuire. Allo
stesso modo, riesce ad estrarre da loro esattamente quello che vuole per
la canzone o il progetto in corso. Ha avuto moltissima influenza sul mio
modo di vedere la musica ed e` la persona a cui mi rivolgo quando discuto
dei progetti futuri per l`etichetta. E` anche molto intelligente nella
maniera piu` terra terra possibile. Non e` mai impetuoso o precipitoso,
ma e` molto acuto e arriva sempre al nocciolo della questione rimanendo
umile e con i piedi per terra.
Negli ultimi anni, soprattutto negli USA, c`e` stata una attenzione
crescente verso suoni acustici (pensa all`alt.country, o a un musicista
come Joe Henry). Cosa ne pensi?
Penso che l`alt.country ha sicuramente avuto un impatto sugli ultimi
dieci anni, ma onestamente non ci faccio troppo caso. Cerco di
considerare gli artisti sulla Truckstop in una maniera piu` "senza
tempo". Cantautori che potrebbero venire da epoche diverse, ma che per la
maggior parte suonano molto moderni pur attingendo da molte influenze
diverse. Non amo troppo i "movimenti" perche` sono limitativi.
Da un punto di vista personale prediligo una musica di natura piu`
organica e con meno effetti e cosi` via. Mi piace un approccio molto "di
base" verso la musica. Usare la "propria personalita`" per fare la
musica, e non pedali, trucchi o altro. E` piu` difficile fare musica che
sia buona in questo modo, e mostra, in generale, una maggiore capacita`
creativa.
Cosa pensi della scena musicale a Chicago? (gli cito la risposta di
Krassner all`identica domanda nell`intervista precedente, ndi)
Sono abbastanza d`accordo con Mike sull`argomento, anche perche` ne
abbiamo discusso insieme varie volte. A volte mi preoccupo di questa
stessa cosa con gli artisti su Truckstop, siccome abbiamo una specie di
collettivo musicale nel quale puoi trovare gli stessi musicisti che si
sovrappongono su vari dischi, collaborando gli uni ai dischi degli altri.
Tuttavia, alla Truckstop, dietro ogni singolo progetto c`e` sempre una
figura centrale, un songwriter, insomme qualcuno che e` un po` il "cuo=
re"
del lavoro creativo. Nonostante l`aumento dei "progetti" a scapito del=
le
"band" continuo a pensare che Chicago sia stato un posto fantastico per
la musica dell`ultimo decennio. Non riesco veramente a pensare ad un
altro posto che abbia avuto un tale impatto sul mondo musicale come ha
fatto Chicago nei `90. Inoltre e` una scena molto "friendly". =
A
causa delle molte collaborazioni i musicisti si sentono liberi di
avvicinare e lavorare con chiunque altro. Una specie di forza collettiva
che abbiamo cercato di ricreare in qualche maniera qui alla Truckstop.
Anche la differenziazione del sound e` ottima, se consideri la presenza
delle stesse persone in molti progetti.
La Truckstop e` anche uno studio di registrazione. Non a caso molte
uscite della label (penso a Krassner e Joyner, per esempio) mostrano una
particolare attenzione verso l`aspetto produttivo (suoni, arrangiamenti,
ecc.)
Lo studio di registrazione e` parte integrante della label. E` il posto
dove le band possono venire a registrare senza problemi di tempo e
denaro. Ed e` anche un ottimo studio: abbiamo un loft di 500 metri quadri
per cui c`e` molto spazio per respirare e non sentirsi schiacciati come
in altri studi. Puoi uscire dallo studio e guardare la citta` attraverso
due finestre di tre metri. E` grazie allo studio che Krassner ed io
(lavoriamo spesso in duo) abbiamo potuto lavorare su cosi` tanti dischi
diversi, e l`etichetta diventa poi una buona maniera di portare
alla luce quei dischi. Molte relazioni con i musicisti di questo nostro
"collettivo" sono nate grazie a questo studio e alle svariate sessions
del Boxhead che si tengono qui.