- Dalla pagina su Dave Brubeck di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Difficilmente un banale evangelista del pop-jazz, il pianista bianco californiano Dave Brubeck (1920) riuscì nell'impresa di riavvicinare le masse alla musica jazz.
Le sue composizioni, come The Duke (agosto 1955) e In Your Own Sweet Way (febbraio 1956), erano intrise di tradizione jazz ma spesso lo facevano sembrare un predecessore del "terzo flusso".
Il suo modo di suonare il pianoforte, mostrato al meglio su Solo (aprile 1956), potrebbe essere spigoloso e sovversivo.
Il classico quartetto (Brubeck, il sassofonista alto Paul Desmond, il batterista Joe Morello, il bassista nero Eugene Wright) realizzò Time Out (agosto 1959), il primo disco jazz venduto in un milione di copie, ma entrambe le hit, Take Five (in tempo 5/4) e Blue Rondo a la Turk (in 9/8), si abbandonavano a tempi in chiave dispari.
Il suo alter ego, il sassofonista contralto Paul "Desmond" Brentenfield, supporter dei gruppi di Brubeck dal 1948, era il prototipo del musicista "cool", quasi meccanico e soprannaturale nell'accompagnamento e negli assoli fluidi, lineari e prudenti che forniva al gruppo (in particolare per il suo Take Five).
Brubeck ha dimostrato le proprie ambizioni musicali componendo la colonna sonora del balletto Points on Jazz (composto nel 1960), dell'oratorio The Light In The Wilderness (marzo 1968), delle cantate The Gates of Justice (ottobre 1969), Truth is Fallen (agosto 1971) e La Fiesta de la Posada (1976), e la messa The Hope (giugno 1995).
Dave Brubeck è morto di arresto cardiaco in Connecticut, il 5 dicembre 2012. Il giorno dopo avrebbe compiuto 92 anni.
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