- Dalla pagina su Benny Goodman di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

Nel 1934 il clarinettista bianco di Chicago Benny Goodman (Chicago, 1909), trasferitosi a New York nel 1928, formò la big band (tre sassofoni, tre trombe, due tromboni e quattro strumenti ritmici) che avrebbe definito l'era dello swing, la cui epitome è Take My Word (agosto 1934) di Benny Carter, per quattro sassofoni.
Il successo nazionale arrivò nel 1935, quando Goodman perfezionò la sua sezione ritmica, costruendola attorno al batterista bianco Gene Krupa, e impiegò Fletcher Henderson per arrangiare il materiale di second'ordine (in particolare King Porter Stomp di Jelly Roll Morton). La band fu promossa per sei mesi da un programma radiofonico, "Let's Dance", e poi fu trasmesso in diretta un concerto al "Palomar Ballroom" di Los Angeles, provocando un'isteria di massa. Per diversi anni continuò a essere una grande attrazione radiofonica (il nuovo programma, "The Camel Caravan", fu trasmesso in prima serata), e nel 1938 ebbe l'onore di un concerto alla "Carnegie Hall" di New York. Il suo pubblico era composto principalmente da adolescenti bianchi, che percepivano la Goodman Orchestra come una rivoluzione sociale e assistevano alle sue esibizioni in uno stato di urlante frenesia. Tra i successi ricordiamo la ballata Moonglow (giugno 1934) di Will Hudson, Blue Skies (gennaio 1935) di Irving Berlin, Sometimes I'm Happy (luglio 1935) di Vincent Youmans, Stompin At The Savoy (gennaio 1936) di Edgar Sampson, This Year's Kisses (gennaio 1937) di Irving Berlin, And the Angels Sing (gennaio 1938) del trombettista Ziggy Elman, e soprattutto due brani dance "caldi" arrangiati dal trombettista Jimmy Mundy, Bugle Call Rag (agosto 1934) di Elmer Schoebel e Sing Sing Sing (gennaio 1938) di Louis Prima.
Ma Goodman continuò a condurre anche una seconda vita, come solista.
Il Benny Goodman Trio con il pianista nero Teddy Wilson, Krupa e lui stesso al clarinetto, che registrò After You've Gone (luglio 1935) di Turner Layton e Body And Soul (luglio 1935) di Johnny Green, successivamente ampliato in un quartetto con l'aggiunta del vibrafonista nero Lionel Hampton (il primo virtuoso di uno strumento appena inventato), in particolare in Dinah (agosto 1936) di Harry Akst, Runnin' Wild (febbraio 1937) di Harrington Gibbs, Avalon (giugno 1937) di Vincent Rose e Vibraphone Blues (agosto 1936) di Hampton, fu forse la prima band a mescolare musicisti bianchi e neri.
Si evolse ulteriormente in sestetto (Goodman al clarinetto, Hampton al vibrafono, Henderson al pianoforte, Christian alla chitarra più basso e batteria) che divenne un trampolino di lancio per gli assoli di Christian, come in Flying Home (agosto 1939) di Hampton, Rose Room (agosto 1939) di Art Hickman, Seven Come Eleven (dicembre 1939), Shivers (dicembre 1939), Air Mail Special (giugno 1940), Six Appeal (giugno 1940), Breakfast Feud (dicembre 1940) e Wholly Cats (gennaio 1941).
Queste entità più piccole ebbero più successo artistico (anche se meno successo commerciale) rispetto alla big band. Nel 1940 Goodman riorganizzò la big band con Charlie Christian alla chitarra amplificata e (l'anno successivo) Mel "Powell" Epstein al piano e Sid Catlett alla batteria. Powell contribuì con eleganti deviazioni e composizioni intellettuali come Mission To Mosca (composta nel 1941, registrata per la prima volta nel luglio 1942). Al contrario, per attitudine e stile, il meridionale Charlie Christian (morto nel 1942, a solista 26 anni), perfezionando le innovazioni dei chitarristi acustici Lonnie Johnson ed Eddie Lang (e forse applicando al suo strumento la lezione di Lester Young), trasformò la chitarra elettrica in una strumento solista, uguale al sassofono, alla tromba o al clarinetto.
Christian rubò la scena su Solo Flight (1941), il suo concerto per chitarra. Insieme al basso e alla batteria Powell e Christian hanno creato una sorta di sezione ritmica audace e imprevedibile mai vista prima. E i successi, come Benny Rides Again (novembre 1940) e Darn That Dream (al debutto nel novembre 1939), furono ora composti e arrangiati da Eddie Sauter, un musicista molto più musicista competente rispetto all'arrangiatore jazz medio, che cercò di fondere musica classica e jazz in brani come Concerto For Jazz Band And Orchestra e Focus (luglio 1961) per Stan Getz e un'orchestra d'archi.

Gli ultimi successi furono: Taking a Chance on Love (novembre 1940), There'll Be Some Changes Made (novembre 1941) di Russ Morgan, con Peggy Lee, Somebody Else Is Taking My Place (novembre 1941), Jersey Bounce (gennaio 1942), Gotta Be This or That (aprile 1945) e Symphony (settembre 1945).

Goodman è morto per arresto cardiaco a New York nel 1986, all'età di 77 anni.


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