- Dalla pagina su Sun Ra di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Carmine De Matteis, modificato e completato da Stefano Iardella)

Una delle figure di spicco della musica del ventesimo secolo, il pianista e organista Herman “Sun Ra” Blount (Birmingham, 1914), originario dell’Alabama, divenne il musicista "cosmico" per eccellenza. Nonostante fosse solito indossare costumi da extraterrestre (ma ispirati ai faraoni dell’antico Egitto), nonostante vivesse all’interno di una mitologia sci-fi tutta sua (ha sempre sostenuto di venire da Saturno, e nessun biografo ha saputo dimostrare con certezza la sua vera data di nascita) e nonostante avesse scritto, per le sue musiche, liriche influenzate da una filosofia spirituale personale (a quanto pare non ha mai avuto rapporti sessuali perché si considerava un angelo), Sun Ra creò uno degli stili musicali più originali grazie a una mancanza cronica di rispetto nei confronti sia dei dogmi precostituiti che dei movimenti di tendenza.
Già pianista e arrangiatore per la band di Fletcher Henderson quando si trasferì a Chicago nel 1946, Sun Ra formò la propria big band di swing vecchio stile nel 1952 (L'LP Church Organ del 1948, a lato singolo, documenta la prima registrazione solista fatta in casa da Sun Ra).

L’influenza di Duke Ellington (persistente in tutta la sua carriera) e di Thelonious Monk erano gli unici collegamenti riconoscibili fra lui e il resto della razza umana.
The Arkestra — è così che si fece conoscere la band — faceva affidamento su tre interessanti sassofonisti: John Gilmore al sax tenore (dal 1953), Marshall Allen al sax alto (1954), e Pat Patrick al sax baritono (1954).
Il resto fu completato da un cast rotante di musicisti turnisti, la cui funzione era quella di conferire più “colore” possibile alla musica, in particolare un numero imprecisato di percussionisti con timpani potenti (ma anche gli altri musicisti di solito suonavano una o più percussioni oltre al proprio strumento).
I loro album erano escursioni tonali eccentriche: Supersonic Jazz/ Supersonic Sounds (ottobre 1956), con India, Sunology composta da due parti, Kingdom of Not e la prima versione di Blues at Midnight; Sun Song/ Jazz (luglio 1956), con due trombettisti e il trombonista Julian Priester, che conteneva Call For All Demons e il loro theme-song New Horizons, Sound Of Joy (novembre 1956), non pubblicato fino al 1968, con Ankh, Reflections in Blue e Saturn, Jazz in Silhouette (marzo 1959), con le prime piece estese, specialmente Ancient Aethiopia e Blues at Midnight, oltre a Velvet, Lady with the Golden Stockings/ The Nubians of Plutonia (1959), non pubblicato fino al 1966, con le lunghe orge percussive di Lady With the Golden Stockings e Nubia, Rocket Number Nine/ Interstellar Low Ways (1960), non pubblicato fino al 1965, con la lunga Interstellar Low Ways e Rocket Number Nine Take off for the Planet Venus, Fate In a Pleasant Mood (giugno 1960), pubblicato soltanto nel 1965, con il suono percussivo maturo di Space Mates e Kingdom of Thunder.
Tuttavia la maggior parte dei pezzi erano ancora brevi "divertissments" bop. Un’ossessione cromatica portò Sun Ra a utilizzare tutte le tipologie di strumenti (incluse le prime tastiere elettroniche)), una circostanza che lo rese, de facto, uno dei più creativi arrangiatori nella storia della musica jazz.
Gli altri album riciclarono lo stesso materiale: Visits Planet Earth (1958), registrato tra il 1956 e il 1958, Angels And Demons at Play (1960), We Travel The Spaceways (1961), registrati tra il 1956 e il 1959, che è virtualmente un tributo alla musica swing, ecc.
The Arkestra, seppur ridotto nel numero dei componenti, si trasferì a New York nel 1961 e Sun Ra venne dunque associato alla scena free-jazz, sebbene avesse già anticipato il free-jazz in quella di Chicago.
I primi album newyorkesi segnarono forse un qualche passo indietro.
Molti pochi pezzi continuarono il trend armonico percussionista: Beginning su Futuristic Sounds/ We Are The Future (ottobre 1961), Exotic Two su Bad and Beautiful (dicembre 1961), pubblicato nel 1972, Kosmos in Blue e Infinity of the Universe su Art Forms of Dimensions Tomorrow (1962), pubblicato nel 1965, Love in Outer Space su Secrets of the Sun (1962), pubblicato nel 1965, che includeva anche le proto-psichedeliche Solar Differentials e Solar Symbols.
Avendo fondato la propria etichetta discografica, Sun Ra era adesso libero di registrare tutto quello che gli veniva in mente.
E non esitò a sfidare Ornette Coleman: Calling Planet Earth su When Sun Comes Out (1963), Ecstasy of Being (dieci minuti) e Next Stop Mars (diciotto minuti) su When Angels Speak of Love (1963), pubblicato nel 1966, Adventure-Equation e Voice Of Space su Cosmic Tones For Mental Therapy (1963), pubblicato nel 1967, un album che trasuda psichedelia, tre anni prima dell’esplosione della psichedelia.
Blue York (marzo 1963) raccoglie materiale inedito del Sun Ra's Arkestra.
Gli album di Sun Ra divennero più irrazionali e sperimentali.
Other Planes of There (1964) conteneva Other Planes of There (ventidue minuti), evidenziata dall’interazione fra il sax tenore di John Gilmore, l’oboe di Marshall Allen e il sax alto di Danny Davis.
Strange Strings (1966) conteneva due lunghe jam (una per lato), il baccanale Strange Strings e il riverbero pesante di Worlds Approaching (un’altra dimostrazione di assoli creativi di strumenti a fiato e pianoforte elettrico).
E tutto questo era ancora accessibile se paragonato con Featuring Pharoah Sanders and Black Harold (giugno 1964), pubblicato nel 1976, dove The Voice of Pan e Dawn Over Israel erano orge infantili di suoni random.
Heliocentric Worlds Vol 1 (aprile 1965) era un lavoro minore, che conteneva l’ipnotica e percussiva Outer Nothingness e The Cosmos.
Ma l’estemporaneo Heliocentric Worlds Vol 2/ Sun Myth (novembre 1965) era una colossale impresa di space jazz, con l’astratto panorama sonoro di The Sun Myth (17 minuti), il crescendo satanico di Cosmic Chaos (14 minuti) e A House of Beauty, che apparteneva più alla musica da camera che al free jazz.
Come coronamento di questo periodo uscì The Magic City (settembre 1965), in particolar modo la suite The Magic City (27 minuti) per un vasto ensemble di tastiere, tromba, trombone, sax alto, sax tenore, sax baritono, flauto, ottavino, clarinetto, basso e percussioni, ma anche il maelstrom più breve di The Shadow World.
L'eccentrico e selvaggio Other Strange Worlds (maggio 1965) presenta il quintetto principale composto da Sun Ra (che suonava percussioni, archi, celesta e kalimba), John Gilmore (percussioni, shakerae, piatti), Marshall Allen (kora, oboe, percussioni), Art Jenkins (voce spaziale e percussioni) e Ali Hasaan (trombone e percussioni).
Al termine degli anni ’60 Sun Ra era più eccentrico che mai, come documentato dall'album live Nothing Is/ Dancing Shadows (maggio 1966), più tardi pubblicato come doppio CD College Tour Volume One: The Complete Nothing Is e Pictures Of Infinity (1968), da Space Aura (maggio 1966), accreditato a Sun Ra e alla sua Band from Outer Space, dalla raccolta di assoli per pianoforte Monorails and Satellites (1966), dalla racccolta di assoli per tastiera The Solar Myth Approach Vol 2 (1971), e dagli esperimenti elettronici e dissonanti di The Solar Myth Approach Vol 1 (1970) e dalla title-suite di Universe In Blue (agosto 1971).
Anni di gioco e combinazioni con i nuovi strumenti portano a nuovi capolavori: l’epica traccia Atlantis (22 minuti) su Atlantis, Continuation To Jupiter Festival su Continuation (1968), l'elettronica The Code of Interdependence su My Brother the Wind (1970) e l'assolo di sintetizzatore Space Probe (1970).


(Tradotto da Stefano Iardella)

Outer Spaceways Incorporated (1968) è una ristampa di Pictures of Infinity con l'aggiunta di Intergalactic Motion, alias Ankhnaton (otto minuti).

Sun Embassy (Roaratorio, 2018) documenta le performance in studio inedite del 1968-69 dell'Astro-Infinity Arkestra.

The Intergalactic Thing (novembre 1969) è accreditato all'Astro-Infinity Orchestra (e non all'Astro-Infinity Arkestra)


(Tradotto da Carmine De Matteis)

The Arkestra si spostò a Philadelphia nel 1970, con il risultato che le prolisse e folli jams divennero semplicemente ancora più pazze: Nidhamu (dicembre 1971), i 18 minuti di Cosmo Fire (maggio 1972), il canto di ventun minuti di Space Is The Place (ottobre 1972), e quello di ventiquattro minuti di Discipline 27-II (ottobre 1972), Pathways to Unknown Worlds (1973), la free-form Cosmo-Earth Fantasy (settembre 1974), The Soul Vibrations of Man (novembre 1977).


(Tradotto da Stefano Iardella)

Ra, accompagnato da Gilmore, dal trombettista Michael Ray (che aveva appena iniziato a suonare con Ra) e dal batterista Luqman Ali (Edward Skinner, che si era unito all'Arkestra all'inizio del 1977), registrò in Italia nell'inverno del 1977-78, suonando pianoforte a coda, sintetizzatore e rhythm box.
Come risultato si ebbero due studio album doppio LP, New Steps e Other Voices Other Blues (entrambi del gennaio 1978), poi raccolti su The Mystery Of Being, e due album live e mezzo: Disco 3000 (gennaio 1978), Media Dreams (gennaio 1978) e due brani, Jazzisticology e Of Other Tomorrows Never Known, che finirono per essere nel lato B di Sound Mirror, con il lato A occupato da The Sound Mirror (14 minuti) precedentemente registrato a Philadelphia.

Media Dreams (gennaio 1978) contiene sei brani: Saturn Research, Constellation, Yera of the Sun, Media Dreams, Twigs at Twilight e An Unbeknowneth Love.
La ristampa su doppio disco di Media Dreams (Art Yard, 2008) aggiunge altri sette brani per un totale di tredici.
Media Dreams (2022) migliora la sequenza delle tracce. Citazione:

Le scoperte hanno rivelato che il brano dei Saturn "Twigs at Twilight", con il lavoro tenorile infuocato di John Gilmore, era in realtà un estratto dell'intramontabile "Images" di Ra (un lavoro che risale al suo periodo a Chicago alla fine degli anni '50). Per questa ristampa digitale del 2022, "Twigs" (che era inclusa nel CD della Art Yard) è sostituita dalla versione completa di "Images". "An Unbeknowneth Love" era abbreviata sull'LP Saturn; questa versione abbreviata, così come la versione integrale successivamente scoperta, erano entrambe incluse nel CD della Art Yard. Abbiamo incluso solo la versione integrale. "Of Other Tomorrows Never Known" era originariamente presente sul Saturn LP Sound Mirror; Art Yard l'ha aggiunta al suo cofanetto da 2 CD, e noi abbiamo seguito l'esempio. Infine, "Space is the Place" e un breve passaggio iniziale di "The Shadow World" erano elencati come due tracce sul CD di Art Yard, ma sono state eseguite inseparabilmente e sono qui elencate come un medley.

Disco 3000 (gennaio 1978) contiene quattro brani: la title-track da 26 minuti, Third Planet, Friendly Galaxy e Dance of the Cosmo-Aliens. Questo album sarà ripubblicato dalla Art Yard nel 2005.
Disco 3000 (ReR, 2009) ripubblica l’album originale mentre Disco 3000 (ReR, 2007) è un'edizione doppia che include materiale inedito.
Disco 3000 (2022) è un altro doppio CD che aggiunge Jazzisticology e ripristina il medley Friendly Galaxy / Third Planer così com'era stato eseguito originariamente.

Il CD del 2019 Pathways To Unknown Worlds conteneva Intrinsic Energies (8:40 minuti) e Of Mythic Worlds (12:45 minuti), due brani tratti dal live Of Mythic Worlds (registrazioni di aprile 1978 e giugno 1979).

Astro Black (maggio 1972) contiene la title-track di 11 minuti e una suite di 18 minuti, eseguita dal leader su varie tastiere insieme a Danny Davis, Marshall Allen, Danny Thompson, John Gilmore, ecc.
Il doppio disco The Cymbals/Symbols Sessions: New York City 1973 è stato pubblicato soltanto nel 2018: documenta un ottetto e contiene Thoughts Under A Dark Blue Light (16 minuti).

Il live I Roam The Cosmos (luglio 1972) documenta l'ensemble di 18 membri Solar Arkestra (Danny Davis, Marshall Allen, Danny Roy Thompson, John Gilmore, ecc.)

Crystal Spears (settembre 1973), inedito fino al 2025, contiene Sunrise In The Western Sky, che dura un lato intero.

Il live Planets Of Life Or Death (ottobre 1973) contiene Planets Of Life Or Death (24 minuti) e una versione strumentale di Love In Outer Space (17 minuti).

Of Abstract Dreams venne registrato tra il 1974 e il 1975.

Il Sun Ra Trio con il batterista Samarai Celestial (alias Eric Walker) e il bassista Hayes Burnett registrò Days Of Happiness (luglio 1979), ripubblicato come God Is More Than Love Can Ever Be (Cosmic Myth, 2018).

Il triplo LP Starwatchers (dicembre 1971), ripubblicato come doppio CD con il titolo Horizon, venne registrato dal vivo in Egitto.

Il doppio CD Helsinki 1971 (ottobre 1971) documenta un altro live set.

Cosmos (agosto 1976) conteneva nuove versioni di alcuni dei suoi classici.

Lanquidity (luglio 1978) era un album dance.

Il set doppio disco Lights on a Satellite (luglio 1978) documenta una performace live dell'Arkestra (Sun Ra, Danny Davis, Marshall Allen, Danny Ray Thompson, John Gilmore, Craig Harris).

Omniverse (settembre 1979) annovera la partecipazione di John Gilmore (sax tenore), Michael Ray (tromba), Charles Davis (sax baritono), Hayes Burnett (basso) e Samarai Celestial (aka Eric Walker) alle percussioni.


(Tradotto da Carmine De Matteis)

Lentamente, purtroppo, lo stile di Sun Ra divenne più tradizionale, dimostrando collegamenti con le radici del jazz (le improvvisazioni collettive di New Orleans, le big band di swing) laddove lo spettacolo (che includeva sempre ballerini e cantanti) restava più eccentrico possibile, e presto divenne la principale attrazione per il pubblico mondiale. Le lunghe tracce adottavano un approccio lirico e funky, documentato da On Jupiter (ottobre 1979), I Will Wait For You (giugno 1979), Sleeping Beauty (novembre 1979) e The Rose Hue Mansions of the Sun (settembre 1980).
Dopotutto anche lui era umano.

Strange Celestial Road (Rounder, 1979 - Celestial, 2015) contiene altri tre di questi lunghi brani.
Haverford College, January 25, 1980 (gennaio 1980) documenta un duetto con Walt Dickerson al vibrafono.

Sunrise In Different Dimensions (febbraio 1980) era un altro album dal vivo de core principale.

Beyond the Purple Star Zone (dicembre 1980) e Oblique Parallax (1981), ripubblicato come Beyond the Purple Star Zone/ Oblique Parallax ReR, 2010), documenta le performance dal vivo di band di medie dimensioni.

Le ultime vestigia del suo free-jazz feroce possono rinvenirsi in Journey Stars Beyond (luglio 1981), Stars That Shine Darkly (novembre 1983), con un cast di star come i trombettisti Lester Bowie e Don Cherry, e i sassofonisti Archie Shepp, Marshall Allen e John Gilmore, e Of Invisible Them (novembre 1989) per i 23 elementi dell’Arkestra.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Il triplo disco dal vivo Live In Nickelsdorf 1984 (marzo 1984), invece, documenta bene la routine prevedibile di quegli anni.

Meets Salah Ragab In Egypt (maggio 1983) documenta un'esibizione dal vivo in cui la Sun Ra Arkestra si era unita al suonatore di congo Salah Ragab e a diversi musicisti egiziani con vari strumenti a fiato e percussioni.

Cosmo Sun Connection documenta una sessione del 1984 con Eloe Omoe (sassofono e clarinetto), Marshall Allen (flauto e sax), Danny Ray Thompson (basso e flauto), John Gilmore (sassofono tenore e timbales), Tyrone Hill (trombone) e una sezione ritmica.


(Tradotto da Carmine De Matteis, modificato e completato da Stefano Iardella)

The Outer Space Arkestra composta da Walter Miller (tromba), Tyrone Hill (trombone), Vincent Chancey (corno), Marshall Allen (sax alto), John Gilmore (sax tenore) e Danny Ray Thompson (flauto) è documentata in A Fireside Chat With Lucifer (settembre 1982), ripubblicato come Nuclear War.

Celestial Love (settembre 1982) e Club Lingerie (dicembre 1985) documentano sessioni inedite di Sun Ra e della sua Arkestra.

Live At Red Creek (agosto 1986) di Sun Ra & His Ethnic Structural Cosmo Arkestra annovera Tyrone Hill (trombone), Marshall Allen (sax alto, flauto), John Gilmore (sax tenore, clarinetto), Ronald Wilson (sax tenore), Eloe Omoe (sax alto, clarinetto, basso), James Jackson (batteria), Pat Patrick (sax alto, basso elettrico), Billy Bang (violino), Bruce Edwards (chitarra elettrica), Buster Smith, Tommy “Bugs” Hunter e Marvin “Boogaloo” Smith (batterie) e il cantante June Tyson.

Prophet (agosto 1986), dedicato a un sintetizzatore e contenente The Prophet, un brano di sedici minuti, è rimasto inedito fino al 2022.

Hidden Fire è una serie di album registrati dal vivo durante i concerti dell’Arkestra alla Knitting Factory (catena di night club USA) del gennaio 1988.
Hidden Fire 1/2 include solo una traccia senza nome.
Hidden Fire 3/4 raccoglie Retrospect / This World Is Not My Home / Unidentified Blues, registrati nel 1988 con la stessa lineup.
Nel frattempo, The Eternal Myth Revealed è un documentario di trenta dischi sulla vita di Sun Ra e dei suoi tempi, compilato da Michael Anderson. Ricopre tutta la sua carriera fino al 1956.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Il triplo disco A Space Odyssey (Fantastic Voyage, 2015) raccoglie musica dal 1933 al 1961 attribuita all'Astro-Infinity Arkestra.

Il cofanetto triplo disco The Singles (Strut, 2016) raccoglie praticamente tutti i singoli pubblicati da Sun Ra tra il 1952 e il 1991.

L'Arkestra è documentata anche su At Inter-Media Arts (aprile 1991).

Sun Ra morì in Alabama nel 1993, all'età di 79 anni.

New Dawn (maggio 2024) è stato il primo album registrato come leader dall'ormai centenario Marshall Allen (nato a Louisville nel 1924) alla kora e a uno strumento a fiato elettronico, affiancato da Knoel Scott (sassofoni), Michael Ray e Cecil Brooks (tromba), Jamaaladeen Tacuma (basso), Bruce Edwards (chitarra) e George Gray (batteria), e un quartetto d'archi.

Marshall Allen formò i Ghost Horizons, documentati da Live In Philadelphia (registrato tra il 2022 e il 2024), con i sassofonisti Immanuel Wilkins, James Brandon Lewis ed Elliott Levin; il tastierista Brian Marsella; i bassisti William Parker, Eric Revis, Luke Stewart e James McNew degli Yo La Tengo; i batteristi Chad Taylor, Tcheser Holmes, Mikel Patrick Avery e Charlie Hall; la cantante Tara Middleton, il trombettista Michael Ray e il trombonista Dave Davis dell'Arkestra, oltre all'Ade Ilu Lukumi Bata Ensemble e al duo noise Wolf Eyes.


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