- Dalla pagina su Charles Tolliver di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

Il trombettista nato in Florida Charles Tolliver (Jacksonville, 1942), che aveva suonato con numerosi luminari, da Jackie Mclean (1964) a Max Roach (1967-69), riunì il pianista Herbie Hancock, il bassista Ron Carter, il batterista Joe Chambers e il sassofonista contralto Gary Bartz per incidere Paper Man (luglio 1968), contenente Peace With Myself di nove minuti, una dimostrazione della sua estetica al confine tra hard bop e free jazz.
Tolliver affinò le proprie capacità compositive con The Ringer (giugno 1969), in quartetto con il pianista Stanley Cowell, in particolare nei dodici minuti di On The Nile.
Un'orchestra di 17 elementi incentrata su Tolliver e Cowell ha debuttato su Music Inc Big Band (novembre 1971) ed è maturata su Impact (gennaio 1975), con Plight e Mourning Variations.
Tolliver fondamentalmente concepì il free jazz come un modo per aumentare la potenza espressiva del solista bebop e trovò un modo per renderlo sensato all'interno della struttura tradizionale della big band della musica swing.

Connect (Gearbox, 2020), il primo album in studio di Tolliver in 13 anni, comprendeva Jesse Davis (sax), Keith Brown (piano), Buster Williams (basso), Binker Golding (sax tenore) e Lenny White (batteria).


- Torna alla pagina su Charles Tolliver di Piero Scaruffi -