Storia della critica rock italiana

di Mario Ruobbi (aggiornata nel 2005 da Beppe Tasso)

La critica rock italiana nasce di fatto negli anni '70 con le riviste di stereofonia, Stereoplay e Suono. A Suono, in particolare, collabora Massimo Stefani. La rivista piu` seguita dai giovani italiani e` Ciao 2000, che si occupa principalmente di musica leggera ma comincia a trattare anche di musica rock.

Il personaggio che da` un impulso decisivo alla critica rock italiana e` Riccardo Bertoncelli, che conduce una fanzine ciclostilata, Freak, su cui tratta la musica underground americana e britannica. La sua "Pop Story" e` un evento rivoluzionario, che rivela a migliaia di giovani italiani l'esistenza di grandi musicisti misconosciuti, da Robert Wyatt a Captain Beefheart. E` quello il primo serio libro di musica rock pubblicato da un critico italiano. La casa editrice, Arcana, diventa un punto di riferimento per tutto l'ambiente. Libro dopo libro, Arcana rivela il mondo del rock al pubblico italiano.

Bertoncelli fonda prima Muzak e poi Gong, riviste dedicate alla musica alternativa, rock e non rock. Al suo fianco c'e` un gruppo di validissimi critici, fra cui si distingue Marco Fumagalli. Gong in particolare ha il merito di aver reso noti in Italia la scuola di Canterbury, il creative jazz, e la new wave. Sull'altro fronte, quello della musica rock tradizionale, regna la rivista fondata da Massimo Stefani, Il Mucchio Selvaggio, da cui si staccheranno Paolo Caru e Aldo Pedron per fondare l'analogo Buscadero.

Con la new wave e il punk-rock nasce Rockerilla, destinata a guidare la stampa musicale italiana per almeno due decenni. Le personalita` che emergono da Rockerilla sono quelle che determineranno i gusti dei giovani italiani negli anni '80: Beppe Badino, appassionato di musica psichedelica, Claudio Sorge, appassionato di punk-rock, Alberto Campo, appassionato di rock alternativo, Vittore Baroni, appassionato di musica industriale, Beppe Riva, appassionato di heavy metal. L'impatto di Rockerilla e` spettacolare: se Gong era una rivista soltanto per specialisti, Rockerilla arriva a tutti i giovani italiani alla ricerca di un'alternativa alla musica leggera italiana. Per tutti gli anni '80 Rockerilla detiene di fatto il monopolio sull'informazione rock, contrastato dal Mucchio Selvaggio soltanto sul fronte dei cantautori, del country e del blues.

Sorge e Baroni lasciano Rockerilla e si uniscono a Federico Guglielmi, che aveva guidato Velvet, per formare Rumore, una rivista che presto contende a Rockerilla il primato. Ma si tratta piu` o meno della stessa rivista. Negli anni '80 prende il via anche la serie delle Enciclopedie di Arcana, dirette da Bertoncelli. L'Enciclopedia Rock, curata in gran parte da Cesare Rizzi, diventa presto l'opera di riferimento per tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori, un'opera di grande respiro che ha pochi rivali al mondo.

Verso la fine degli anni '80 la critica rock italiana diventa pero` sempre meno originale, e sempre piu` succube dei fenomeni che ha contribuito a creare. In Italia si forma una visione della musica rock a immagine e somiglianza delle riviste musicali, che non rispecchia necessariamente lo scenario mondiale. Il fatto davvero rivoluzionario di quegli anni e` dunque l'emergere prepotente di Piero Scaruffi come una forza della natura. I suoi libri, in particolare la Storia del Rock, scuotono la critica rock italiana alle fondamenta. La sua revisione degli anni '60 e '70, ligia in realta` alle premesse della "Pop Story", esalta i veri musicisti a scapito delle star (venti pagine per Captain Beefheart, soltanto quattro per i Beatles) e dedica capitoli-fiume a musicisti alternativi di cui e` persino difficile trovare i dischi. Il libro di Scaruffi e` dieci o vent'anni avanti rispetto al resto della critica, italiana e non, e infatti la portata delle sue intuizioni verra` compresa soltanto con gli anni, poco alla volta. Capitoli come quelli su Canterbury e sulla musica cosmica tedesca (o anche soltanto sui Velvet Underground e i Doors) non fanno che anticipare cio` che la critica mondiale scrivera` dieci anni dopo.

Il quarto, quinto e sesto volume della Storia del Rock causano un altro terremoto, in quanto trattano il rock contemporaneo con la stessa ottica con cui ha trattato i decenni passati. In pratica i suoi libri scrivono di un mondo rock che in Italia e` pressoche' sconosciuto, e quasi invertono i giudizi dati dalle riviste ai musicisti di grido. Come la "Pop Story" apri` nuovi orizzonti ai critici rock, cosi` la "Storia del Rock" cambia radicalmente le posizioni delle varie riviste. Il fatto piu` significativo post-Scaruffi e` la nascita di Blow Up, fondata da Stefano Bianchi. Blow Up afferma anche uno stile di scrittura elegante e dotto, che contrasta con il linguaggio volgare e confuso che ha regnato sovrano sulle altre riviste. Come da Rockerilla emerse una generazione di critici che cambio` il modo in cui si scriveva di rock negli anni '70, cosi` da Blow Up sta emergendo una generazione di critici che sta cambiando il modo in cui si scrivera` di rock nel 2000.

Verso la fine del secolo si moltiplicano le fanzine alternative. E` ancora Piero Scaruffi a guidare il rinnovamento, prima (anni '80) con una e-zine distribuita via e-mail e poi (anni '90) con il suo sito www.scaruffi.com, imitato a partire dagli anni '2000 da decine di siti Italiani, non a caso talvolta creati da ex collaboratori di scaruffi.com.

Negli anni '2000 l'editoria rock si sposta chiaramente verso l'Internet, mentre le riviste cartacee rimangono sostanzialmente quelle blasonate di prima (Rockerilla, Mucchio Selvaggio, Buscadero, Rumore, Blow Up, etc). Bertoncelli, diventato direttore editoriale della collana musicale di Giunti, pubblica un'altra Enciclopedia del Rock, sempre curata da Cesare Rizzi (a cui spetta ormai di diritto il titolo di massimo enciclopedista rock Italiano) nonche' una propria Storia del Rock. Esce nel 2005 anche in Italia la nuova Storia del Rock di Piero Scaruffi, gia` edita negli USA nel 2003.