Ry Cooder is one of the most inspired "sound makers" of all times. He began
as a blues revivalist but rapidly established himself as an arranger and
composer capable of creating the most haunting atmospheres.
Cooder became famous with his thematic reconstructions of eras and
styles (tex-mex, swing, rock'n'roll, etc), notably
Paradise And Lunch (1974) and Paris Texas (1985).
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Ry Cooder e` uno dei costruttori di suono piu` ispirati di tutti i tempi.
La sua carriera inizio` nell'ambito del blues revival ma presto Cooder si
affermo` come arrangiatore e compositore capace di creare le atmosfere
piu` tormentate. Non a caso finira` per prediligere la forma della colonna
sonora: la sua intera opera e` una lunga colonna sonora per l'epoca in cui
e` vissuto e per le epoche in cui ha immaginato di vivere.
Cooder ha un talento unico per interiorizzare le tradizioni etniche di altri
popoli, per trasformarli in voce universale attraverso arrangiamenti dimessi
ma sofisticati, per sintetizzare rimpianto nostalgico e filologia scientifica.
Il timbro e` il suo mestiere.
Nato e cresciuto a Los Angeles, a soli 17 anni Ry Cooder si uni` alla Magic
Band di Captain Beefheart. A
19 anni formo` con Taj Mahal i Rising Sons e a 21
lavoro` alla sua prima colonna sonora.
Come virtuoso della chitarra slide, divenne presto session-man richiesto da
tanti, compresi i Rolling Stones.
Quando finalmente pubblico` un disco solista, Ry Cooder (Reprise, 1970)
fu quasi una delusione: Cooder si limitava a rispolverare vecchie canzoni
rimaste dimenticate per decenni. In realta` quello era il modo piu` elementare
di ricostruire un'epoca, come dimostro`, suonando con piu` partecipazione, sul
successivo Into The Purple Valley (Reprise, 1971). Grazie ai rintocchi
anti-epici della sua chitarra, alla scarna semplicita` dei suoi arrangiamenti,
alla timidezza malinconica della sua voce, le canzoni di quel disco
(fra cui Vigilante Man e Teardrops Will Fall)
costituiscono altrettante "fotografie" di mondo che non esiste piu`.
Cooder porge un tributo commosso al popolo della Grande Depressione,
alle Hoovervilles dei disoccupati, alla Dust Bowl della grande siccita` degli
anni '30.
La cover di
Dark End Of The Street (1972), su Boomer's Story (Reprise, 1972),
e` forse il brano piu` esemplare del modo in cui Cooder estrae emozioni
da un trattamento umilissimo della fonte originale.
Questo album inizia anche la collaborazione con il batterista Jim Keltner.
Il passo successivo fu di imparare a usare lo studio di registrazione.
Una produzione molto piu` accurata fece di
Paradise And Lunch (Reprise, 1974) un album piu` accessibile.
Benche' questo album fosse dedicato al gospel,
Cooder lasciava le anguste dimensioni del blues revival e si concentrava sul
compito astratto di rievocare il passato (impeccabile
Jesus On The Mainline).
Cooder si immerse nel tex-mex e nella musica hawaiana con
Chicken Skin Music (Reprise, 1976), trascinante excursus
a tempo di valzer e di bolero, con la partecipazione del grande fisarmonicista
boliviano Placo Jimenez e di un grande chitarrista hawaiano,
(Chicken Skin Music).
Analogamente, Jazz (Reprise, 1978) prende di mira
il jazz prima del jazz, quello degli inizi del secolo.
Il tema centrale dell'opera di Cooder era l'umilta`.
Mentre la sua abilita` di arrangiatore e di produttore gli consentiva voli
sempre piu` creativi, Cooder si avvicino` sempre piu` al
rhythm'n'blues e al rock'n'roll con gli album Bop Till You Drop (Warner, 1979),
che contiene Little Sister e Down In Hollywood,
Borderline (Warner, 1980) e The Slide Area (Warner, 1982),
sempre con risultati suggestivi per autenticita` e scrupolosita` del restauro.
Il terzo e` insolitamente ricco di composizioni di Cooder, come
I'm Drinking Again e UFO Has Landed In The Ghetto.
A partire dall'epica western dei cowboy e dei fuorilegge affrescata su
The Long Riders (Warner, 1980), Cooder dedico` gli anni '80 alle colonne
sonore. Vennero, fra gli altri, Southern Comfort (Warner, 1981),
Border (Backstreet, 1981),
Streets Of Fire (Warner, 1984),
Paris Texas (Warner, 1985),
Alamo Bay (Slash, 1985), etc.
Ciascuna di queste opere ne mette in luce la personalita` di
archivista e topo di "discoteca",
di artigiano del "fatto a mano con il gusto d'una volta".
Il suo approccio e` un misto di nostalgia e filologia.
L'intensa poesia populista di queste colonne sonore costituisce il clou della
sua opera.
Sono fantasie popolari capaci di immergere l'ascoltatore d'acchito nello spirito
autentico di un microcosmo etnico.
La sua inesauribile passione per le "oldies" continuava intanto a riempire
album come Get Rhythm (Warner, 1987) e soprattutto
Johnny Handsome (Warner, 1989).
Ry Cooder fece anche parte dei Little Village (Reprise, 1992) con John Hiatt e Nick Lowe. E` di Hiatt il singolo Solar Sex Panel.
Ma la musica strumentale gli si addice decisamente di piu`.
Music by Ry Cooder (Reprise, 1995) e` un'ottima antologia delle colonne
sonore.
Anche le colonne sonore composte incollando contributi altrui, come
The End Of Violence (Outpost, 1997) e
Buena Vista Social Club (World Circuit, 1997),
sembrano quasi delle meditazioni esistenziali sulla condizione umana.
Come se non bastasse, negli anni '90 Cooder prese a collaborare con maestri
di altre culture: un indiano per Meeting By The River (Water Lily, 1993),
che contiene quattro lunghi brani,
un africano per Talking Timbuktu (World Circuit, 1994),
un sudamericano per Mambo Sinuendo (Nonesuch, 2003).
Emarginato dal suo alto magistero, Cooder appartiene a stento alla storia
della musica popolare per quanto si sia dedicato anima e corpo soltanto
alla musica popolare.
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