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Formati a Seattle ma
scoperti a Los Angeles dal produttore Dave Hassinger,
che ne ricostrui` la personalita` artistica introducendoli agli effetti
sonori dell'epoca,
gli Electric Prunes esordirono nel 1966 con un classico della canzone
psichedelica, il 45 giri I Had Too Much To Dream, una fantasia melodica
in miniatura, con un falsetto petulante e una chitarra selvaggiamente
distorta e riverberata.
I primi due album,
Electric Prunes (Reprise, 1967) e
Underground (Reprise, 1967), ristampati come
Electric Prunes/Underground (Head),
erano naive ma ruggenti, nello stile dei concittadini
Seeds, arrangiati in maniera piu` bizzarra
(usando persino i primi effetti elettronici).
James Lowe (canto), Ken Williams (chitarra), Jim Spagnola (chitarra ritmica) e una sezione ritmica eseguivano principalmente materiale scritto per loro da Annette Tucker e Nancy Mantz. Electric Prunes sfodera il garge-rock virulento di Are You Lovin' Me More, Get Me To The World On Time e Try Me On For Size, ma tempera quegli scatti nervosi con l'orecchiabile Sold To The Highest Bidder e le atmosfere oniriche di Train For Tomorrow (l'unico brano firmato dal gruppo), The Toonerville Trolley e The King In The Counting House. Underground e` un disco molto piu` psichedelico, grazie a The Great Banana Hoax (scritta da Lowe), Wind-Up Toys, Hideway, Long Day's Flight, la super-dilatata I. Sussulti di garage-rock alla Seeds e Standells ((Children Of Rain, I Happen To Love You) e residui di canzoncine orecchiabili (It's Not Fair, Capt. Glory) diminuiscono un po' il quoziente di audacia del disco. L'anno dopo una formazione completamente rinnovata (Mark Kincaid al canto, Ron Morgan alla chitarra, John Herren alle tastiere, Brett Wade al basso e al flauto, Richard Whetstore alla batteria) registro' la prima messa rock. Mass In F Minor (Reprise, 1968) e` notevole non solo per essere una preistorica opera rock, sia pur religiosa, ma anche per il fascino naive dell'esperimento di fusione di generi diversi, per una maturita` compositiva che si situa gia` nell'era seguente. Il merito e` dell'arrangiatore David Axelrod, reclutato da Hassinger, che diresse e produsse anche l'album seguente. In realta` soltanto il canto e` quello austero e solenne delle cerimonie religiose. Da quel pretesto puerile prendono il via jam di improvvisazione libera il cui forte sono i riverberi psichedelici di chitarra elettrica e i vibrato stranianti di un organetto di strada. Sparsi per i sei movimenti si possono trovare spunti colti, come l'assolo di basso in crescendo di Gloria o gli ipnotici arpeggi indiani di viola elettrica nell'Agnus Dei. Gli inni piu` trascinanti sono quelli del Credo, che ha il ritornello piu` emozionante e il baccanale piu` spericolato, e del Benedictus, dalle intonazioni vagamente hare krishna e dalle cadenze jazzate. Axelrod ci riprovera' con Release Of An Oath - The Kol Nidre (1968 - Collector's Choice, 2007), sempre accreditato al gruppo, che rappresenta di fatto la controparte Ebrea della "messa" cattolica, altra suite in piu' movimenti, ma senza lo stesso genio naif. Holy Are You e` comunque uno dei loro momenti migliori. Il gruppo scomparve dopo Just Good Old Rock'n'Roll (1969). Lost Dreams (Birdman) e` un'ottima antologia dei primi due album. Vocalist Jim Lowe, guitarist Ken Williams and bassists Mark Tulin reformed the Electric Prunes to record Artifact (Prunetwang, 2001), an album that sounds amazingly like the classic ones. | If English is your first language and you could translate this text, please contact me. |
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