Summary:
Peter Green's Fleetwood Mac was one
of the most creative and competent British bands of the blues revival.
Black Magic Woman (1968), Albatross (1968),
Man Of The World (1969) and The Green Mahalishi (1970)
became well-respected standards.
Relocated to San Francisco, and re-shaped by
guitarist Lindsey Buckingham and vocalist Stevie Nicks,
the Fleetwood Mac
became a sophisticated vocal and percussive group, heir to folk-rock and to
Brian Wilson's baroque arrangements, aware of the new wave and of Pink Floyd's
artificial studio sound, and, from this unlikely fusion, they managed to
concoct two of the all-time best-sellers and production masterpieces:
Rumours (1977) and Tusk (1979),
for which
Buckingham composed some of the most memorable melodies of the time.
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
Scroll down for recent reviews in English.
|
I Fleetwood Mac, una delle formazioni storiche del blues revival inglese,
si formarono nel 1967 sulle ceneri della formazione di Hard Road,
l'album di John Mayall.
Alla chitarra c'era un altro enfant prodige scoperto da Mayall,
Peter "Green" Greenbaum. John McVie al basso, Mick Fleetwood alla batteria
(entrambi nei Bluesbreakers con Green),
e Jeremy Spencer alla chitarra bottleneck
completavano il quartetto.
Green e Fleetwood erano gia` stati compagni nel 1965 nei Peter B's Looners (con Peter
Bardens, futuro Camel) e nel 1967 nei Shotgun Express (con Rod Stewart, futuro Faces).
Fleetwood Mac (Blue Horizon, 1968),
Mr Wonderful (Blue Horizon, 1968), con lo strumentale Evening Boogie,
English Rose (Warner, 1969), con un terzo chitarrista, Danny Kirwan,
erano album molto diversi dai tanti
album dell'epoca che riprendevano lo stile del blues elettrico di Chicago.
Il pubblico, sorprendentemente, tributo` loro ovazioni.
Nel 1969 calarono a Chicago per una spettacolare
session con i sacerdoti del tempio in persona (Otis Spann, Will Dixon e altri),
immortalata su Blues Jam At Chess (Blue Horizon, 1969).
Nel frattempo usciva Then Play On (1969), con cui culminava questo
periodo (l'epico shuffle di Oh Well), seguito da Kiln House (1970).
Peter Green, il principale compositore,
pennellava brani eccentrici e accattivanti (tutti usciti su singolo):
il primitivismo voodoo di Ramblin Pony (1967), il suo brano piu` sinistro,
il tribalismo esoterico di Black Magic Woman (1968), il suo tema piu` celebre (inspirato a All Your Love di Willie Dixon e Otis Rush),
lo strumentale hawaiano Albatross (1968), la sua prima confessione mistica,
la serenata dilatata di Man Of The World (1969), la sua canzone piu` lisergica,
e l'inno trascendente The Green Mahalishi (1970),
tutti contrassegnati dal poetico accompagnamento della chitarra e da un
sound volutamente arcaico e dimesso.
La maggior parte del loro repertorio era comunque costituito da
riproduzioni fedelissime, per quanto elettriche, dei classici blues.
Se i Savoy Brown
erano i piu` trascinanti esponenti del boogie, i Fleetwood
erano i piu` raffinati cultori del "lento".
Vintage Years (Sire, 1977) e` un'antologia di questi primi anni.
Vittime di crisi religiose, sia Green
sia Spencer (convertitosi a una setta religiosa
di Los Angeles) lasciarono il complesso,
ma subentro` invece Christine Perfect
(gia` nei Chicken Shack, ma adesso sposa di McVie) al canto e alle tastiere.
Il nuovo chitarrista Bob Welch domina gli album del periodo peggiore:
Future Games (1971), forte di una title-track di otto minuti,
Bare Trees (1972), l'ultimo con Kirwan (che pennella
Bare Trees, Dust, e Sunny Side Of Heaven) e quello con
Sentimental Lady,
Penguin (1973),
Mystery To Me (1973),
Heroes Are Hard To Find (1974).
Il sound era diventato un pop senza grandi pretese artistiche.
Licenziato Welch, il gruppo, che nel frattempo si era trasferito in California,
assunse un duo di San Francisco, il chitarrista
Lindsey Buckingham e la cantante Stevie Nicks, che erano stati i leader del
complesso psichedelico Fritz dal 1968 al 1972 e avevano registrato
Buckingham-Nicks (Polydor, 1973).
L'arrivo di Buckingham segno` una svolta decisiva. Nei panni di
compositore, produttore, cantante e chitarrista, lo stagionato hippie
(stessa eta` di Mick Fleetwood)
seppe amalgamare la sezione ritmica originaria
con le armonie vocali sognanti ed eteree delle due cantanti e con
le sue melodie gotiche, forgiando un gruppo vocale e percussivo di alta classe,
erede del folk-rock e del pop melodrammatico.
Buckingham compi` un'operazione unica: fuse gli arrangiamenti alla
Brian Wilson con le armonie bizzarre della new wave, stendendo cosi` un
ponte ideale fra due decenni molto diversi.
Fleetwood Mac (1975) celebro` cosi` l'avvento di un nuovo
gruppo, molto piu` commerciale ma anche molto piu` coraggioso.
Fleetwood Mac (1975) vendette cinque milioni di copie, ma era soltanto
l'inizio: Rumours (Warner, 1977) ne vendette 25 milioni (al primo posto
delle classifiche di vendita per 31 settimane).
Il gruppo si era reinventato una carriera grazie a una raffinata e vellutata
musica di consumo, ben rappresentato da Rhiannon, Over My Head e
Say You Love Me (sul primo album),
dal ritornello bubblegum di Second Hand News, apice dei loro
esperimenti sul ritmo e sulle armonie vocali,
dalle epiche e corali Don't Stop e
Go Your Own Way (il trio su cui fa perno il secondo album, che
peraltro annovera anche The Chain, Dreams, You Make Loving Fun).
Buckingham ne approfitto` per prendersi qualche licenza artistica e scodello`
un album sperimentale come il doppio Tusk (Warner, 1979),
caso piu` unico che raro nella storia dei gruppi commerciali.
Tusk e` una piece psicotica, strati e strati di suoni in cui si
sublimano i contrappunti vocali e le bizzarrie ritmiche del complesso.
Mirage (1982), nonostante il superbo gioco vocale di
Hold Me (che fa il verso ai Beach Boys e ai Mamas & Papas),
non e` all'altezza di quelle opere.
Lo e` invece Tango In The Night (1987), lavoro molto sottovalutato
perche' i membri si erano di fatto separati da anni ma che in realta`
contiene la dolce Little Lies e Big Love,
e la soffice vertigine melodica di Everywhere.
Dal 1975 al 1987 avevano pubblicato soltanto quattro dischi, ma di essi hanno
venduto piu` di 40 milioni di copie.
Le tensioni interne (i McVie avevano divorziato, Buckingham e Nicks si erano
lasciati, Nicks era diventata un sex symbol e vendeva dischi solisti a palate)
stavano comunque lasciando il segno sul gruppo.
La formazione cambio` nuovamente per la partenza di Buckingham e il gruppo
non riusci` piu` a trovare quella magia sul successivo
Behind The Mask (1990).
Le carriere soliste dei membri dei Fleetwood Mac sono state molto diverse.
Peter Green
diede alla musica rock uno degli album piu` stralunati e
incredibili di tutti i tempi.
Buckingham registro` dischi coraggiosi che continuavano gli esperimenti
ambiziosi delle produzioni dei Fleetwood Mac:
Law And Order (Asylum, 1981), che comunque contiene la ballad
Trouble,
e Go Insane (Elektra, 1984), il capolavoro del suo genio eccentrico
di studio (DW Suite e` il
suo brano piu` ardito, dedicato a Dennis Wilson).
Ci vollero diversi anni prima che Buckingham terminasse il terzo album,
Out Of The Cradle (Reprise, 1992), lavoro piu` misurato e curato,
un concept quasi interamente suonato da lui che musicalmente sembra un omaggio
alla storia degli anni '50
e '60, al Brill Building e a Tin Pan Alley (dal country di Soul Drifter
al rockabilly di Street Of Dreams al folk-rock di
Say We'll Meet Again al bubblegum di You Do Or You Don't e
Countdown)
e alla sua storia personale (Don't Look Down, wrong).
La roca bambola Stevie Nicks trovo` il successo nelle discoteche con ballad
melodrammatiche, imperniate su un romanticismo
femminile piuttosto convenzionale, assorte nel fascino mistico
delle proprie emozioni:
la fatale Stop Dragging My Heart Around,
l'incalzante Sing A Song,
da
Bella Donna (Modern, 1981),
Stand Back (1983), da The Wild Heart (1983),
Talk To Me, da Rock A Little (1985).
Nel 1987 si dovette far curare in una clinica di riabilitazione e non riusci`
piu` a ritrovare la forma smagliante dei bei tempi.
The Other Side Of The Mirror (1988) e
Street Angel (1994)
ne decretarono un rapido decadimento.
Il problema principale della formazione era i problemi di droga e di alcohol
dei leader.
Riabilitatisi,
i Fleetwood Mac tornarono sulle scene con The Dance (Reprise, 1997),
un album in gran parte dal vivo
(il nuovo hit, Silver Springs, e` un leftover di Rumours)
che riusci` a conquistare di nuovo il primo posto delle classifiche.
|