Jade Warrior
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Jade Warrior , 5/10
Released , 5/10
Last Autumn's Dream , 7/10
Floating World , 6/10
Waves , 7.5/10
Kites , 7/10
Way Of The Sun , 7/10
Horizen , 6/10
At Peace , 7/10
Breathing The Storm , 5/10
Distant Echoes , 5/10
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I Jade Warrior si formarono in Inghilterra nel 1971 per iniziativa di Tom Duhig (chitarre) e Jon Field (flauti), già autori di un album sotto altro nome, July (Major Minor, 1968).

Influenzati dai Jethro Tull e dai King Crimson, i Jade Warrior registrarono tre dischi di progressive-rock piuttosto convenzionale. I cambi di tempo, l'improvvisazione e il canto contorto di Glyn Havard li ponevano però già in disparte nella scena del loro tempo. Sul primo album, Jade Warrior (Vertigo, 1971), brilla gia` Masai Morning.

Dopo il fiacco Released (Vertigo, 1971), il terzo album, Last Autumn's Dream (Vertigo, 1972), faceva presagire sviluppi più originali, per via di composizioni strumentali come Dark River (assolo libero di flauto pellerossa, strimpellio delicato di chitarra acustica, crescendo di tam-tam), Obedience (caos psichedelico di chitarre e percussioni) e Borne On To The Solar Wind (inno solenne di stampo indiano), che prendevano spunti dal folklore etnico e li trasfiguravano in una forma di rock spirituale senza confini.

Il doppio album successivo rimase inedito per 25 anni. Fifth Element (Background, 1998) e Eclipse (Acme, 1998) contengono le registrazioni originali di quel materiale.

Con Floating World (Island, 1974) terminò la fase "progressiva" della loro carriera ed ebbe inizio quella più originale. Il gruppo si era ridotto al duo dei membri fondatori e aveva adottato un jazz-rock strumentale che presentava un elevato livello di sofisticazione ed esotismo. Dai duetti di chitarra e flauto scaturiscono temi fluidi e vellutati (Mountain Of Fruit And Flowers), radiosi ed estatici (Waterfall), languidi e religiosi (Easty). L'arte sibillina del duo trionfa in Memories Of A Distant Sea, per crepitio impercettibile di arpa, rintocchi classicheggianti di chitarra e melodie indiane di flauto.

Waves (Island, 1975) è un'unica colossale suite, suonata da Field e Duhig con una pletora di strumenti, con l'aggiunta di Steve Winwood al sintetizzatore. Sia le proporzioni sia le ambizioni fanno subito capire che si tratta di un lavoro al tempo stesso consuntivo e programmatico. La suite si apre sul crescendo minaccioso di un sordo rumore elettronico, dissipato il quale rimane un disordinato pullulare di accordi. Il terzo movimento è una sorta di flamenco trasandato sul quale la chitarra improvvisa liberamente a ritmo di tabla. Nel quarto il flauto e l'elettronica intonano figure melodiche eteree che vengono ripetute in maniera minimalista.
L'album è quasi tutto immerso in questo senso di pace e di relax, che culmina nella stasi celestiale dell'ultimo movimento. L'unica eccezione è il settimo movimento, che si affida al jazz-rock più violento, con l'assolo chiassoso della chitarra elettrica su una coltre di campanelli sincopati.

Kites (Island, 1976) conserva l'impostazione a due suite, conserva e anzi accentua l'impronta meditativa/contemplativa di stampo orientale, conserva e anzi accentua l'uso dell'elettronica in funzione decorativa. L'"assemblaggio" è in generale ancor più lambiccato e artificiale, il sound ripulito anche delle minime imperfezioni.
La suite della prima facciata usa impasti timbrici che sono sempre meno musicali e sempre più pittorici, meno attenti a tracciare una trama e più a rendere una visione. Wind Song ricicla con nonchalance un flusso amorfo di campanelli, un coro di voci bianche lasciato sbiadire sullo sfondo, il ronzio petulante dei violini. La tecnica si fa più smaliziata: in The Emperor Kite sembra di ascoltare un ensemble minimalista che esegue musica cerimoniale cinese. Il brano principale di questa suite è comunque quello più convenzionale, Wind Borne, in cui flauto e chitarra duettano sui luccichii del piano elettrico, sulle fiammate dei fiati e su un tappeto di percussioni all'insegna del jazz soffice da salotto.

Più drammatica la seconda suite, Teh Ch'eng, immersa nello spirito guerriero della Cina medievale. I primi movimenti costruiscono la tensione che i movimenti successivi stemperano in un'atmosfera di sogno, fino all'anelito epico di Towards The Mountains e all'elegante musica da camera di The Last Question.

Per Way Of The Sun (Island, 1978) i Jade Warrior si fecero suggestionare dai miti solari dell'antico Egitto e dell'America pre-colombiana. Heaven Stone, la title-track e Death Of Ra si avvalgono di un arsenale di percussioni esotiche.

Nella seconda metà degli anni '80 i Jade Warrior si convertiranno del tutto alla musica cosmica, attraverso la tetra suite di Images Of Dune su Horizen (Pulse, 1984), pervenendo alle tre suite paradisiache di At Peace (Earthsounds, 1989), registrate originariamente nel 1985: Quiet Stream, la title-track e la lunga Sedgemoor. Il flauto è diventato la voce principale di queste serene invocazioni.

Dopo la morte di Duhig il sopravvissuto continuerà la saga del gruppo alla testa di un nuovo trio con Breathing The Storm (Red Hot, 1992) e Distant Echoes (Red Hot, 1993). Il primo sembra puntare verso un jazz-rock barocco e rarefatto, mentre il secondo ritorna al loro sound classico (Spirits Of The Water il canto del cigno).

Il jazz-rock esotico dei Jade Warrior fu di fatto progenitore di tutti gli analoghi ensemble della new age. Dalla loro i Jade Warrior avevano anche un'ingenuità e una spontaneità che mancherà sempre agli arrangiamenti troppo astutamente commerciali dei loro discendenti.

Reflections (Butt, 1980) e` un'antologia del periodo Vertigo. Elements (Island, 1994) e` una riedizione su CD dei quattro album Island.

Jade Warrior began as second-rate King Crimson copycats, distinguishing themselves only with the mystical and ethnic emphasis of Last Autumn's Dream (1972), but subsequently they developed a sound that was not narrative but pictorial in nature, while adopting electronic keyboards and focusing on jazz-rock as their main inspiration. Waves (1975) and Kites (1976), continuous suites that employ many instruments and many styles, took prog-rock to its formal zenith. Way Of The Sun (1978) was already a new genre: hyper-arranged new-age music. The band later converted to cosmic music with the bleak sonic imagery of Images Of Dune (1984) and the three celestial 1985 suites collected on At Peace.
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