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Love were representative of three
different stages in psychedelic-rock: its roots in folk-rock, still
evident on the naive Love (late 1966 or early 1967); its full-blown creative maturity,
after digesting blues, jazz and raga, as on their masterpiece
Da Capo (1966); its baroque apex, when,
influenced (like everybody else) by the Beach Boys' Pet Sounds, the
band adopted the lush pop arrangements of Forever Changes (1967).
They were, in a sense, a rare schizophrenic case, as they boasted both
a fantastic guitarist, Arthur Lee, worthy of the most glorious
blues-rock tradition, and baroque arrangements, worthy of
Van Dyke Parks and Brian Wilson.
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I Love furono uno dei complessi piu` importanti della meta` degli anni '60,
e in particolare di quel genere che sposava la sensibilita` psichedelica
alla riscoperta della melodia pop. Furono in tal senso un caso schizofrenico,
vantando un chitarrista prodigioso come Arthur Lee, degno erede della
tradizione blues-rock, e al tempo stesso arrangiamenti barocchi, degni
di Van Dyke Parks e Brian Wilson.
Il complesso si formo` nel 1965 a Los Angeles sulla scia del folk-rock
dei Byrds, il fenomeno del momento.
Arthur Lee, cantante nero
che militava in formazioni rhythm'n'blues fin dal 1963 (persino uno con il giovane Jimi Hendrix alla chitarra nel 1964),
decise di suonare il folk-rock dei Byrds e formo` uno dei primi gruppi di razza mista, con un chitarrista nero spettacolare
Johnny Echols, suo compagno d'infanzia, che era stato il chitarrista di Little Richard,
e con un altro chitarrista e cantante ma bianco
(Bryan McLean, ex road manager dei Byrds) e una sezione ritmica bianca (Ken Forssi e Michael Stuart).
Il gruppo incise subito un 45 giri di grande successo,
Little Red Book (scritta da Burt Bacharach), forte di un ritornello
enfatico dal ritmo pulsante.
L'album d'esordio, Love (Elektra, 1966) venne trascinato in classifica
dal nobile e doloroso blues di Hey Joe
(scritta da Dino Valenti, futuro Quicksilver),
ma il disco annovera anche l'atmosfera funerea
e spettrale di Signed D.C.,
che intona un gospel solenne con il vigore degli Animals, e l'altrettanto
eterea Mushroom Clouds, nelle quali si intuisce la personalita`
del secondo leader, Bryan MacLean.
I Love abbracciarono decisamente la psichedelia (nonche' il jazz) sul
successivo Da Capo (Elektra, november 1966).
Il disco perfezionava la tecnica dura/dolce del primo disco: da un lato
un sound d'assieme affilato e compatto,
con la strumentazione estesa a fiati
(Tjay Cantrell)
e tastiere,
e dall'altro composizioni relativamente
melodiche che si prestano a una digestione controllata.
Per di piu` la chitarra di Echols, una delle piu` audaci dell'epoca, a
rivaleggiare con Hendrix.
Gli arrangiamenti sono fra i piu` eccentrici dell'epoca.
Brani d'assalto come
Stephanie Knows Who, un rhythm and blues da shouter con clavicembali, e
soprattutto
l'epilessi concitatissima di Seven And Seven Is, propulsa da
un rullo a velocita` supersonica, uno dei grandi classici del garage-rock,
anticipazione del punk-rock di dieci anni dopo,
si alternano a canzoni piu` soffici e melodiche, con flauti
(She Comes In Colors e la jazzata Orange Skies, capolavoro di
MacLean) e clavicembali (The Castle,
con una delle piu` suggestive parti strumentali di Echols, che da country sfuma in
flamenco),
profumate di sole californiano, di paesi esotici e di LSD e costruite su
armonie eterodosse.
Sul retro si stagliano i venti minuti della suite Revelation,
che dopo un frenetico attacco di clavicembalo sdipana un blues canonico,
sincopato e crepitante, splendide fiondate di armonica, strimpelli liberi su
ipnotici ritmi pseudo-boogie e gargarismi lascivi.
La casa discografica salvo` soltanto venti minuti del pezzo, che dal vivo arrivava spesso a un'ora.
Forever Changes (Elektra, december 1967) fu in parte un compromesso con la musica
di consumo e in parte un ennesimo caso di disco "psichedelico" in realta`
agghindato di strumenti non rock dal produttore/arrangiatore (in questo caso David Angel).
Ma e` indubbiamente un disco originale, con orchestrazioni qua e la` degne
della musica classica che si integrano elegantemente con la strumentazione
rock.
E` anche l'album
piu` leggero ed evanescente della loro carriera, ricco di
vignette surreali e di
idilliaci sogni da allucinogeno,
fra cui Andmoreagain (registrata da Lee con session musicians), Alone Again Or (composta da McLean),
Red Telephone,
You Set The Scene, Old Man.
E` il loro album piu` lambiccato e barocco, il loro Pet Sounds.
one of the first rock musicians to play double-necked guitar
Nelle intenzioni del gruppo doveva essere un doppio album con materiale piu`
sperimentale ma la casa discografica penso` altrimenti.
Il contributo di Lee e` dubbio perche' le musiche erano scritte dagli altri membri e l'arrangiamento e` di David Angel.
La travagliata storia della formazione si protrasse, fra continue
ristrutturazioni, fino agli anni '70,
ma senza significative aggiunte al repertorio maggiore, salvo forse le
melodie schizoidi di Singing Cowboy, su Four Sail (Elektra, 1969),
e Love Is More Than Words, sul doppio
Out Here (Blue Thumb, 1969).
False Start (One Way, 1970) si colloca nel solco degli album dei
chitarristi eroici dell'epoca.
Meglio l'album solista di Arthur Lee, Vindicator (A&M, 1972), che fece
seguito all'album registrato con Jimi Hendrix e mai pubblicato.
Il secondo album solista di Lee non venne mai pubblicato (cominciava a diventare
una maledizione) e Lee decise di riformare i Love. Come spesso capita,
Reel To Real (RSO< 1974) fu una grossa delusione.
Love Revisited (Elektra, 1972) e` un'antologia del periodo 1965-68,
ma l'antologia migliore e` Love Story (Rhino, 1995), su due CD,
che e` anzi
preferibile agli album (usa i master originali).
Black Beauty (2014), recorded in 1973, was finally released 41 years
later.
Arthur Lee rispolvero` la sigla Love per l'album
Arthur Lee And Love (New Rose, 1992), per lo piu` affogato in
arrangiamenti alla Forever Changes
(Five String Serenade sembra una cover di She Comes In Colors),
e per
il singolo Girl On Fire (Distortion, 1994).
Ma problemi di salute e un arresto ne congelano di nuovo la carriera.
Forssi and MacLean died in 1998.
Arthur Lee died in 2006.
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