Summary.
Black Sabbath, a highly influential band,
further deteriorated the degree of skills required for playing hard-rock,
but their distorted and booming riffs, their monster grooves, their martial
rhythms, their monotonous singing and their horror themes, that evoked the
vision of a futuristic medieval universe, laid the foundations for black metal
and doom-metal. Melody and any instrumental prowess were negligible components
of their most typical works, Paranoid (1971) and Master Of Reality (1971). They were not the inventors of gothic music, but they were the first to turn it into a genre.
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I Black Sabbath sono stati uno dei complessi piu` influenti di tutti i tempi.
Raramente un artista cosi` poco dotato tecnicamente e cosi` poco fantasioso
ha avuto cosi` grande influenza sulle generazioni successive.
I Black Sabbath portarono semplicemente il blues-rock alle sue estreme
conseguenze: non solo ne dilatarono il formato come avevano fatto i loro
maestri Cream e come stavano facendo
i padri fondatori dell'hard-rock,
i Led Zeppelin, ma i Black Sabbath lo
privarono anche di qualsiasi contenuto intellettuale, di qualsiasi gesto
virtuoso, di qualsiasi ambizione artistica.
Il risultato fu una musica di una banalita` allucinante: accordi "minori"
distorti e rimbombanti, groove mostruose, canto poco modulato.
Venne quasi naturale ispirarsi al cinema dell'orrore: il canto era tanto
musicale quanto i lamenti di Dracula, i riff erano tanto monolitici quanto
le campane dell'inferno e i ritmi erano tanto fantasiosi quanto il passo
delle processioni esoteriche.
Il bassista Terry Butler calo` le loro "canzoni" in un universo estremamente degradato, una
sorta di medioevo futuribile, popolato da una fauna di robot, subumani, alieni
e spettri.
I Black Sabbath non furono i primi a inventare il "dark sound", ma furono
quelli con cui divenne un genere musicale a se stante.
Formati a Birmingham nel 1967 dal cantante John "Ozzy" Osbourne, dal bassista
Terry Butler, dal chitarrista Tony Iommi, dal batterista Bill Ward,
i Black Sabbath (che prima si chiamavano Earth e prima ancora
Polka Tulk), si ispirarono chiaramente ai
Cream per il loro primo album,
Black Sabbath (Warner, may 1970), che peraltro conteneva gia`
Evil Woman, NIB, Black Sabbath, Wasp e
Warning, i manifesti della loro ideologia "dark".
I capolavori di Paranoid (1971),
Paranoid, War Pigs e Iron Man, facevano leva sulle
pulsazioni subsoniche del basso e sul battito da dinosauro della batteria.
L'heavy-metal nacque di fatto con Iron Man.
Piu` originale pero`
Planet Caravan.
Per quanto sembrassero piu` degne di un cartone animato che di una storia
della musica occidentale, quelle canzoni avevano introdotto un elemento
relativamente nuovo: la melodia, il canto e la chitarra erano trascurabili
rispetto all'elemento ritmico.
Gli stessi mammoth-riffs di Iommi avevano lo scopo principale di rallentare
la cadenza, non di accompagnanre la melodia.
I Black Sabbath erano un assalto continuato alla tradizione colta della
civilta` occidentale, e un'esaltazione continuata della barbarie e del
primitivismo.
Vennero odiati da quasi tutti: dagli hippie (di cui rappresentavano l'esatto
opposto morale), dai rockers (che erano inorriditi dalla loro pochezza tecnica),
dai singer-songwriters (che scrivevano liriche ben piu` significative).
Ma il teenager medio non aveva ne' la cultura ne' la vocazione per giudicare
la musica dei Black Sabbath e, tutto sommato, la loro semplicita` armonica
rappresentava una forma di richiamo collettivo molto piu` facile da capire
che non i poemi sinfonici dei King Crimson o le partiture psichedeliche dei
Pink Floyd. I fans dei Black Sabbath erano sporchi e cattivi, ma in realta`
ascoltavano i Black Sabbath per la stessa ragione per cui la generazione
precedente di teenagers (puliti e buoni) aveva ascoltato i Beatles: la loro
musica era la piu` facile da ascoltare. Ascoltare la loro musica era un
semplice atto di ritualismo collettivo che non richiedeva alcuna cultura
e alcuna intelligenza.
Ma, a differenza dei fans dei Beatles (che al massimo diventarono cantanti
di musica leggera), i teenager che si identificarono con la "facilita`" della
musica dei Black Sabbath furono proprio quelli che avrebbero formato complessi
di musica rock: i Black Sabbath stavano spargendo un virus alieno, quello
dell'heavy metal.
Il loro lapidario rock degli inferi precorse anche
le dissertazioni sul male che sarebbero state del glam,
un altro genere che avrebbe trovato un pubblico molto giovane perche' non
richiedeva nessuno sforzo intellettuale.
Master Of Reality (1971) e` un'altra cruda galleria di incubi:
Into The Void, Sweet Leaf, Children Of The Grave,
Lord Of This World e Solitude (la loro prima "ballad").
Lo stile del quartetto e` qui cristallizzato in una forma quasi classica.
I dischi successivi sono unanimemente considerati pessimi, ma in realta` non
sono molto diversi dai primi. Semplicemente la musica dei Black Sabbath, per
definizione, non era altro che la ripetizione di se stessa all'infinito.
Chiedere ai Black Sabbath di innovare era come chiedere alla Bibbia di
raccontare la storia di un altro dio.
Anzi, il gruppo stava "progredendo": Volume 4 (1972) conteneva
canzoni piu` normali (Snowblind, Supernaut, persino una ballad per
mellotron, Changes, e lo strumentale Laguna Sunrise),
e Sabbath Bloody Sabbath (1973) le arrangiava persino con il
sintetizzatore di Rick Wakeman
(Sabbath Bloody Sabbath, Sabbra Cadabbra, No Time To Live).
Sabotage (1975) era forse il loro album piu` "musicale"
(Hole In The Sky, Am I Going Insane).
We Sold Our Soul For Rock And Roll (Warner, 1976) e` un'antologia
del periodo d'oro.
Dopo il pessimo Technical Ecstasy (1976) e
l'orrendo Never Say Die (1978),
Osbourne lascio` il gruppo e venne sostituito da
Ronnie James Dio. Forti della nuova star,
i Black Sabbath risorsero quasi miracolosamente e l'album
Heaven And Hell (1980) rimane uno dei loro migliori, grazie a
Neon Knights (uno dei loro brani piu` "pesanti"),
Heaven And Hell (uno dei riffs storici di Iommi),
e Children of the Sea (una maestosa power-ballad).
In brani come Lady Evil, Die Young e Lonely Is The Word
Dio fece persino meglio di quanto Osbourne avesse mai fatto.
Butler e Ward erano raramente stati cosi` ispirati.
Benche' nettamente inferiore,
Mob Rules (1981) fu un altro grande successo di classifica.
Poi anche Dio venne estromesso da Iommi, che rimase padrone assoluto del
complesso su
Born Again (1983), con Ian Gillan dei
Deep Purple al canto,
Seventh Star (1986) e The Eternal Idol (1987).
Cozy Powell subentro` alla batteria a partire su
The Headless Cross (IRS, 1989) e TYR (IRS, 1990),
ma Dehumanizer (1992) presentava un'altra formazione con il ritorno
di Dio e del bassista originale Butler (TV Crimes, TIme Machine,
Computer God).
Nel frattempo la personalita` infernale (e sinceramente proletaria)
di Ozzy Osbourne stava generando persino un culto fanatico
da parte dei fans dell'heavy-metal.
La sua voce era "la" voce dell'heavy-metal, una voce "popolare" coltivata
nei secoli dalle ballate ossianiche e dalle leggende di fantasmi.
Con Blizzard Of Ozz (Jet, 1980) il cantante comincio` la sua carriera
solista. A brillare e` in realta` soprattutto il chitarrista classicheggiante
Randy Rhoads (Crazy Train, Suicide Solution).
E` ancora la sua chitarra a guidare la maestosa title-track,
Over The Mountain, You Can't Kill Rock And Roll
e Flying High Again su
Diary Of A Madman (1981), ma Rhoads mori` in un incidente aereo.
Il successo continuo` con Bark At The Moon (Epic, 1983), su cui figura
So Tired, The Ultimate Sin (1986).
No Rest For The Wicked (1989) e Just Say Ozzy (1990) sono
dischi stanchi e senza ispirazione.
No More Tears (1991) e` dedicato per lo piu` a ballad senili
(Mama I'm Coming Home, Time After Time).
Ozzmosis (1995)
Down To Earth (Epic)
Iommi continuava a pubblicare album a nome Black Sabbath, sempre meno
interessanti: Cross Purposes (IRS, 1994), forse il peggiore di sempre, e
Forbidden (IRS, 1994).
Iommi (Divine, 2000) was his first solo, that features
an all-star team of vocalists (Henry Rollins, Billy Corgan, Osbourne, etc).
The Black Sabbath line-up of Dehumanizer (Ronnie James Dio on vocals, Tony Iommi on guitar, Geezer Butler on bass, and Vinnie Appice on drums) reunited 17 years later as Heaven & Hell and released
The Devil You Know (Rhino, 2009).
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