Between: Einstieg , 6/10 Between: And The Waters Opened , 6/10 Between: Dharana , 7/10 Between: Hesse , 5/10 Hamel (1972) , 7/10 The Voice Of Silence (1973) , 6.5/10 Buddhist Meditation East-West (1975) Colours Of Time (1980) , 8/10 Nada (1980) , 7/10 Bardo (1981) , 7/10 Transition (1983) , 8/10 Organum (1986) , 7/10 Arrow Of Time/ Cycle Of Time (1991) , 7/10 (comp) | Links: |
L'ensemble aperto Gruppe Between diede vita a una delle esperienze piu`
originali del rock tedesco dei primi anni '70 con gli album
Einstieg (Wergo, 1971),
And The Waters Opened (Music Factory, 1973 - Wergo, 1981),
Dharana (Vertigo, 1974 - Wergo, 1977) e
Hesse (EMI, 1975), oltre alle antologie
Contemplation (Wergo, 1977) e
Stille Uber Der Zeit (Wergo, 1980).
Il primo album, fortemente psichedelico nel segno degli Ash Ra Tempel, annoverava il flautista classico James Galway accanto al tastierista Peter Michael Hamel, al suonatore di oboe americano Robert Eliscu (fresco reduce dai Popol Vuh), al suonatore di viola Ulrich Stranz (altro musicista classico), al chitarrista argentino Roberto Detree, al percussionista americano Cotch Balck. La formazione era una delle concentrazioni di talenti internazionali più insolite dell'epoca. Il pezzo forte dell'album e` la suite di dieci minuti Space Ship, ma il piu` drammatico e` Triumphzug Kaiser Maximillian, composto da Hamel. Altri brani copiavano il free-jazz mistico degli Embryo. Galway e Stranz lasciarono il complesso (e il mondo della musica rock) e Hamel ed Eliscu divennero cosi` padroni del complesso su And The Waters Opened , che infatti vira verso uno stile di piece astratte in cui venivano impiegati senza tabù free-jazz, musiche etniche e minimalismo. L'ensemble era capace di spettacolari jam di improvvisazione libera, come Happy Stage, su And The Waters Opened. Hamel compose la suite che da` il titolo a Dharana, in cui i temi raga e cosmici vengono ampliati dall'uso di un'orchestra sinfonica. Per quanto la musica fosse guidata dalle improvvisazioni su scala pentatonica dell'oboe, era Hamel il cervello dell'operazione. Eliscu scrisse comunque il pezzo piu` lirico, Joy Sadness Joy (undici minuti). Hesse mette in musica alcuni poemi dello scrittore tedesco. Hamel, tastierista (nato nel 1947 a Munich, laureato in psicologia e sociologia a Berlin), aveva gia` pubblicato il suo primo disco solista, il doppio Hamel (Vertigo, 1972), parzialmente riedito come Aura (Wergo, 1981), un lavoro infinitamente più complesso, ambizioso e maturo di cio` che facevano i Between. La variante di minimalismo che Hamel impiega per Fire Of Holy Eyes è frenetica, nevrotica, spasmodica, quasi dissonante. Hamel vi immette un'energia più da invasato che da illuminato. La suite eponima, che occupa un'intera facciata, è composta da quattro parti, ciascuna indipendente ma basata sulla stessa scala raga. Con questo disco decide di concentrarsi sull'uso delle tastiere elettroniche e sulle tecniche musicali indiane ma da una prospettiva teutonica. The Voice Of Silence (Vertigo, 1973) e Buddhist Meditation East-West (Harmonia Mundi, 1975) sono dedicati al cantilenare Indiano. La sua filosofia è spiegata nel suo libro "Through Music To The Self" (1976), uno dei primi trattati new age che, ispirandosi a dottrine indiane e al filosofo svizzero Jean Gebser, illustra come la musica possa agire sulla psiche. Il suo capolavoro rimane Colours Of Time (Kuckuck, 1980), il brano colossale in cui culmina la sua arte di vertigini ipnotiche. Nella prima parte Hamel riprende il tema della Rainbow In Curved Air, ma nella seconda si tuffa in un tempestoso corale "bachiano" e termina con sovratoni da sinfonia drammatica. Fra i vertici della sua arte vanno annoverati anche il monumentale raga al ralenti di Beyond The Wall Of Sleep su Nada (Vergo, 1977 - Celestial Harmonies, 1980), i "dervishes" da camera alla Terry Riley di Bardo (Kuckuck, 1981), con un finale agghiacciante all'organo a canne, e la sonata per organo, piatti e conchiglia di Organum (Kuckuck, 1986), che fonde il cromatismo pannaturalista di Messiaen con la trance dei mantra tibetani; lunghi brani-trance che riciclano all'infinito lo stesso concetto di ipnosi mistica. Il doppio album Transition (Kuckuck, 1983) segnala invece una svolta verso una musica più sperimentale, dai dervishes per solo pianoforte della title-track, che costituiscono il naturale trait d'union con il passato, al tribale Mandala per piano "preparato", forse il brano più originale della sua carriera, dalla sonata minimalista alla Mertens di Let It Play al corale per organo a canne di Apotheosis, forse il brano più tempestoso ed emotivo della sua carriera. Hamel ha anche composto nel 1988 due lavori per orchestra d'archi dedicati al concetto di tempo, editi su disco tre anni dopo come Arrow Of Time/ Cycle Of Time (Kuckuck, 1991). Arrow Of Time inizia con l'ardua partitura di un "andante" che si presenta come un coacervo di temi frammentati, incompiuti, i quali si accavallano l'uno sull'altro. Un metodo più minimalista sospinge l'"agitato", dal cui insistito ripetersi si libra una forte melodia. Anche l'andamento tumultuoso dello "scherzo" è contrassegnato dallo sbocciare improvviso di melodie romantiche, che solcano però l'armonia come proiettili, senza compenetrarla. La musica piomba di nuovo nel caos per l'"andante" e l'"allegro" finale. Lo svolgimento di Cycle Of Time è invece guidato dal clavicembalo, che apre la sinfonia con un'"allegretto" stanco e monotono, poi nel "largo" tiene il ritmo frenetico per l'aria romantica del violoncello, poi tintinna minimalista nell'"andante" ai languori dei violini e infine lancia il caotico "vivace" finale. Qui finalmente il formicolio degli archi coagula poco a poco in figure melodiche sempre più tese. Le partiture "serie" di Hamel sono caratterizzate da una fondamentale confusione armonica e da un modo di procedere a singhiozzo, lasciando che le melodie muoiano quasi subito oppure che sfreccino sul resto dell'orchestra senza lasciar traccia. E' un metodo che lascia l'impressione di stare ascoltando due brani musicali sovrapposti. Virtuoso delle tastiere, Hamel si alterna al pianoforte a coda, all'organo a canne, al sintetizzatore, al piano "preparato". La sua è sempre stata una ricerca di forma più che di contenuti, ma Hamel va annoverato con Schulze e pochi altri fra i grandi pionieri della suite elettronica. Rispetto agli altri tedeschi Hamel è di gran lunga il più austero e religioso, discepolo della musica minimalista più che di quella cosmica. Let It Play 1979-83 (Kuckuck, 1987) e` un'antologia. |
Gruppe Between, featuring
keyboardist Peter Michael Hamel, contaminated "kosmische musik" with
free-jazz, world-music, minimalism, and even the symphonic orchestra
on Dharana (1974).
Former Gruppe Between keyboardist Peter Michael Hamel coined an instrumental, keyboard-based sound that is reminiscent of both Bach and Terry Riley with Aura (1972) and Colours Of Time (1980), the latter being his most imaginative work, whose magniloquence and austerity permeate Nada (1980) and Bardo (1981) as well. Transition (1983), perhaps his most experimental work, runs the gamut from Bach to tribal music, from Tibetan trance to Riley's dervishes, and would lead to ever more ambitious works: the sonata Organum (1986) and two pieces for string orchestra dedicated to the concept of Time, Arrow Of Time and Cycle Of Time> (1988). If English is your first language and you could translate this text, please contact me. |
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