Who's Been Sleeping In My Brain (1983), 7/10
Acid Bath (1984), 6/10 Maximum Security (1985), 5/10 It (1986), 6.5/10 Another Planet (1988), 6/10 Curse (1990), 6.5/10 Open Head Surgery (1992) , 5/10 Inferno (1994) , 5/10 | Links: |
Il gotico britannico del dark-punk cullo` plotoni di musicisti
mediocri che si nascondevano dietro le pose orrifiche.
Gli Alien Sex Fiend vennero alla ribalta nel 1983 ed erano emblematici di
quella mediocrita`, ma nel corso degli anni hanno saputo far leva proprio
sulla poverta` strumentale per costruirsi una personalita` originale, non
a caso finendo per suonare come i gruppi da garage degli anni '60.
Il primo album, Who's Been Sleeping In My Brain (Relativity, 1983),
era in realta` gia` avulso dai cliche' del genere.
La grinta demenziale del gruppo non aveva molto di gotico.
Le armonie erano a dir poco amatoriali, da ragazzacci del liceo riuniti per
una festa in costume. Il loro inno, Ignore
The Machine, accoppiava poliritmi africani e tono futurista, facendo un uso intelligente
dell'elettronica (rhythm-box accoppiata alla batteria, dissonanze discrete), e facendo piu` leva sulla
tradizione di Bowie e Eno che su quella di Alice Cooper (peraltro i loro spettacoli erano l'esatto
opposto).
Nonostante le loro limitazioni, Acid Bath (Epitaph, 1984) approdo` a
un sound meno demenziale.
Una melodia e un battito piu` regolari trasforma
E.S.T. Trip To The Moon in un'atmosferica canzone di synthpop, benche' lungo l'arco di otto
minuti il brano abbia modo di crescere in un selvaggio tribalismo alla Temple Of Love (coevo hit
dei Sisters Of Mercy).
Il vizio di esibizionismo porta pero` ai deliri un po' a vanvera di She's A
Killer e Breakdown And Cry.
Dello stesso periodo, e altrettanto felice, e` il singolo R.I.P., forte di una delle cadenze piu` aggressive, di dissonanze della chitarra alla Killing Joke, persino di fratture hip hop. Maximum Security (Anagram, 1985) completo` la parabola vero una disco-music claustrofobica che ha pochi meriti musicali. I'm Doing Time In A Maximum Security Twilight Home e` il rombo di basso e ed elettronica piu` gettonato dell'album. I Walk The Line e` semmai il brano piu` rappresentativo in questo stile, con un ritmo influenzato dal dub ma anche con un riff di chitarra da heavymetal e un generale portamento piu` serio. Le durate delle canzoni si andavano allungando e gli arrangiamenti si andavano facendo sempre piu` professionali. It (Plague, 1986), in compenso, era un disco di grande effetto. Si apre con Smells Like, un brano dieci volte piu` potente di qualsiasi cosa avessero fatto prima, il quale riassume al meglio gli elementi del loro sound: terrificanti bordate a ripetizione di chitarra, instancabile e frastornante battito di batteria, urla da assatanato; un bombardamento continuato, a tutto volume. Ancor piu` abrasivo e veloce, Wop Bop si scatena in un il voodoobilly supersonico da far invidia ai primi Cramps, imitato dal piu` convenzionale Do It Right. Lesson One arriva alla quintessenza del "riff" distorto: c'e` soltanto quello. Fra le tante danze sciocchine svetta la sterminata Manic Depression di tredici minuti, sorta di incrocio fra la Virgin Forest dei Fugs e il tecno-etno-funk di Byrne. Pochi album britannici del 1986 giunsero a queste altezze espressive. Nonostante lo strumentale The Impossible Mission e un'altra gag degna dei Cramps, My Brain Is In The Cupboard Above The Kitchen Sink, Here Cum Germs (PVC, 1987) suona vuoto e raffazzonato. Another Planet (Plague, 1988) diede praticamente inizio a una nuova carriera. I Fiend erano rimasti di fatto in due, marito e moglie, e decisero di capitalizzare sui loro esperimenti producendo l'album piu` commerciale della loro carriera. Quello di Bun-Ho e` synthpop del piu` triviale. ma la fanfara funky della title-track e il ballabile etnico alla Byrne di Everybody's Dream sono, se non altro, spiritosi; e il duo tenta una fusione ante-litteram fra heavymetal e industriale in Nightmare Zone. Non manca neppure qualche avventura sonora fuori dal seminato: Insatant Karma Sutra, un miniconcerto d'avanguardia per nastri rallentati e campionamenti di voce, e Radiant City, che deforma ad arte un dub, sono forse gli episodi piu` suggestivi. Il gruppo torno` invece ai climi a loro piu` congeniali con Curse (Sinclair, 1990). Il disco si apre con una sinfonia "industriale", Katch 22, un'opera imponente e monumentale che li scaraventa all'avanguardia della musica rock. Ancora una volta a brillare e` soprattutto il loro senso del ritmo. Ed e` quello infatti a trasformare canzoni innocue come Now I'm Feeling Zombiefied (di nove minuti) in deliri futuristi iper-cinetici. Ai margini di quella ricerca sul ritmo si situano balletti piu` elettronici come Eat Eat Eat, falcidiata da distorsioni chitarristiche alla Ministry. Anche i numeri da discoteca piu` convenzionali, come la swingante Ain't Got Time To Bleed, sono ricchi di episodi periferici che le trasformano in reperti da laboratorio. Con Curse gli Alien Sex Fiend hanno probabilmente distillato il riassunto migliore della loro arte. Open Head Surgery (World Of Hurt, 1992) riparti` da quella mirabile sintesi. E` un'opera molto piu` spensierata, le cui gemme sono Magic, Lickin Ma Bone e Clockwork Banana Banana-Moon (rendendo omaggio a due delle loro principali ispirazioni, il cinema di Stanley Kubrick e la musica di Daevid Allen). Gli Alien Sex Fiend avevano cosi` rifondato il loro sound percussivo per farne un ballabile post-industriale. L'album strumentale Inferno (Cleopatra, 1994) e` soltanto una colonna sonora per un videogame. Nocturnal Emissions (13th Moon Release, 1997) |
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