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Nel 1979 il 45 giri Ride The Wild aveva presentato i Descendents come un
promettente gruppo di punk-rock umoristico. Dopo due anni l'EP Fat
(New Alliance) aveva cambiato le carte in tavola proponendo un gruppo di
hardcore iper-veloce e iper-conciso impegnato in satire come Mr Bass,
Hey Hey e My Dad Sucks ed epigrammi scellerati (storici gli undici secondi
di Weinerschnitzel e i quindici di I Like Food).
Quando il cantante Milo Aukerman decise di tornare a studiare, il complesso
penso` di dedicargli un album concept, Milo Goes To College (New Alliance, 1982).
A posteriori quell'album vale non solo per essere stato uno dei primi concept
del punkrock, ma anche come affresco della vita frustrata degli adolescenti
metropolitani: brani come My Age e I'm Not A Punk riflettono i drammi
dl'alienazione di tanti kid dell'epoca.
E, fatto insolito per il punkrock, viene affrontato anche il tema delle ragazze
(Kabuki Girl, Marriage), che era considerato sconveniente dai piu`.
Sono pezzi che si fregiano di un sound tanto scipito quanto scalmanato: la
batteria tribale (lo strumento principale), il basso rimbombante, la chitarra
scatenata in riff distorti, il canto sgolato. I ritornelli sono cosi`
elementari da richiamare alla memoria i Ramones piu` minimali (la somiglianza
rasenta il plagio in Bikeage).
Gran parte del disco (per esempio Suburban Home) e` satirico nei confronti
dell'"American way of life", ma il grido omicida di Parents
appartiene al versante piu` tragico del punkrock: e` l'urlo di dolore di
una generazione abbandonata dai propri genitori e dalla societa` in generale.
Jean is Dead e Hope lasciano il segno nelle coscienze di
quella generazione.
Nel complesso l'album costituisce una pietra miliare dell'hardcore in quanto
apre nuovi orizzonti espressivi.
Il batterista Bill Stevenson, che era l'anima del complesso, passo` ai Black
Flag e diede il colpo di grazia al complesso. Anche per loro sembrava calato
il sipario, ma anche loro ebbero invece occasione di resuscitare presto:
I Don't Want To Grow Up (New Alliance, 1985) li ripresento` in una veste
powerpop alla Big Star (la title-track), con il nuovo chitarrista Ray Cooper,
ma soprattutto con una maggiore abilita` compositiva ed esecutiva
(Pervert, Don't Go Back).
Sorprese pertanto la caduta di tono di Enjoy (New Alliance, 1986),
composto e
suonato (e confezionato) con mentalita` pre-puberale, benche' vantasse la lunga
ballad sperimentale Days Are Blood e l'anthem Get The Time.
Si fa sentire la mancanza del bassista Tony Lombardo, sostituito con il piu`
enfatico (e meno brillante in fase compositiva) Karl Alvarez.
All (SST, 1987), la cui title-track e` passata alla storia per essere il piu` breve
brano mai composto (un secondo), cerca di rifondare l'hardcore alla luce del
chitarrismo heavymetal del nuovo Stephen Egerton, penalizzando in tal modo le
melodie. Pep Talk e Clean Sheets onorano comunque la memoria dei Buzzcocks.
Nel 1988 Bill Stevenson prese l'ultima formazione dei Descendents meno Milo (ovvero
Alvarez e Egerton), assunse Dave Smalley (reduce
da due formazioni tanto mediocri quanto chiacchierate, gli "straight-edge" Dys
di Boston e i pop-core Dag Nasty di Washington) e diede vita agli All.
Il sound di Allroy Sez (Cruz, 1988) e` ancor piu` melodico e satirico di quello del
concept Milo. L'unica differenza e` la chitarra, in primo piano come
nell'ultimo lavoro dei Descendents. Canzoni-farsa come
Pretty Little Girl e Skin Deep
esibiscono ancora la frenesia hardcore, ma non conservano nulla della rabbia
(e dell'intento) originale del genere. Just Perfect (il singolo) e
Hooidge sono i manifesti del nuovo powerpop di Stevenson, all'insegna di un
sound neutro e grintoso di derivazione heavymetal con battito supersonico, basso
pulsante e melodie beat. E proprio beat sono Sex In The Way, nonostante la
cadenza swingante, e Postage (sull'EP Allroy For Prez), nella maniera degli
Shoes.
I dischi successivi, con Scott Reynolds al canto, hanno confermato la
propensione a citare Beatles e Beach Boys e a complicare l'armonia con ritmiche
e contrappunti insoliti (fino a rasentare i secondi King Crimson). I risultati
sono stati eccitanti soltanto in rari casi, per lo piu` uno per disco:
She's My Ex dal piu` ambizioso Allroy's Revenge (Cruz, 1989),
Just Like Them (di Milo) dall'ancor piu` sofisticato
Allroy Saves (Cruz, 1990). Questi sono album in cui Stevenson e
Reynolds propongono temi piu` adulti e li suonano con armonie piu` complicate.
Percolater (Cruz, 1992) inauguro` ufficialmente la stagione melodica,
facendo leva sulla maturita` tecnica dei dischi precedenti e puntando
esplicitamente sui ritornelli di
Hot Plate, Empty e soprattutto Minute.
Gli All stavano diventando sempre piu` una
copia dei Big Star e sempre meno un gruppo punk.
La reunion con il bassista Tony Lombardo frutto` il mediocre
New Girl Old Story (Cruz, 1991), attribuito ai Tonyall.
Per la cronaca l'album solista di Tony Lombardo, New Girl Old Story (Cruz),
registrato nel 1991, non puo` vantare la produzione impeccabile degli All,
ma contiene le melodie che Stevenson non sa piu` comporre.
E Milo Aukerman, dopo essersi laureato in Biologia, ha formato i Milestones,
l cui repertorio appartiene infatti Just Like Them.
Chad Price subentrera` al canto dopo che il gruppo si sara` trasferito prima in
Missouri e poi in Colorado, ma lo stile non cambiera`, rimanendo limitato a questo popcore e surf-punk un po' pasticcione. La novita` di
Breaking Things (Cruz, 1993) e` semmai la produzione assordante ed
epilettica, che colloca il loro sound a meta` strada fra Cheap Trick
(Original Me) e
Bad Religion (Shreen, Right e soprattutto Guilty).
Persa del tutto la verginita` punk, gli All tenteranno la carta delle
classifiche di vendita con Pummel (Atlantic, 1994).
Egerton e Price si comportano come i leader di una tipica formazione di
heavy metal melodico, anche se poi il sound oscilla fra
rock and roll (Self-Righteous), pop
(l'eccellente Long Distance, Million Bucks) e hardcore
(Stalker).
I Descendents si ricostituiscono (nel senso che Milo si riunisce agli All) per
Everything Sucks (Epitaph, 1996).
Mass Nerder (Epitaph, 1998) annovera ancora un altro ritornello facile,
Honey Peeps.
Stevenson non e` mai riuscito a mettere insieme un album completamente riuscito,
ne' con i Descendents (che in fondo non ebbero mai un vero brano classico)
ne' tantomeno con gli All.
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