Summary.
Robert Poss (a student of avantgarde composers Alvin Lucier, Phil Niblock
and Rhys Chatam) led the triple-guitar attack of the
Band Of Susans.
The guitar tornadoes on the
EP Blessing And Curse (1986) and on the full-length
Hope Against Hope (1988) gave rock'n'roll a new twist,
fusing minimalistic repetition, psychedelic vocals
and guitar noise. The concept evoked the Velvet Underground (and even T.Rex),
but the execution was loud, driving and discordant in a way that acknowledged
hardcore and noise-rock.
Their conversion to pop music, on Love Agenda (1989), was even more
successful than Sonic Youth's, because catchy hooks and rock'n'roll rhythm
were matched by grander noise,
alternatively hypnotic/ethereal and metallic/neurotic.
The Word And The Flesh (1991) and Veil (1993)
capitalized on that alchemic combustion, further sharpening the guitars and
polishing the melodies.
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
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Robert Poss aveva iniziato a suonare in complessi di blues-rock, ma in
realta` aveva studiato con i compositori minimalisti Alvin Lucier, Phil Niblock
e Rhys Chatam. Aveva anche registrato una
cassetta, Sometimes, con Spitzer al pianoforte,
opera incerta ma preveggente che in effetti cercava di fare (senza riuscirci)
cio` che al gruppo sarebbe poi riuscito negli ultimi dischi: secernere
una ballata post-minimalista dal caos strumentale. La title-track (che sarebbe
ricomparsa su Blessing And Curse, e Throne Of Blood, uno dei numeri salienti
di Hope Against Hope, erano li` a dimostrarlo.
Nel 1988 Poss aveva poi
registrato il suo Metal Machine Music: Inverse Guitar, di nuovo edito
soltanto su cassetta,
una serie di variazioni sul concetto di caos (i quattro Elements Of Style).
Nel frattempo (1985) aveva dato vita a un progetto per tape loop e drum machine
che in breve diede vita ai Band of Susans.
I primi dischi avevano rivelato i Band Of Susans come un combo dedito a una
musica sperimentale che fondeva iterazioni minimaliste, cacofonie chitarristiche
e vocalizzi psichedelici.
L'EP Blessing And Curse (Trace Elements, 1986) eccelleva in questo genere
alla Sonic Youth grazie a brani assordanti, trascinanti, ipnotici e scorbutici
come Hope Against Hope. Se You Were An Optimist, robotica e ballabile,
forse reminescente di Talking Heads e Ultravox, rappresentava il trait
d'union con la new wave, lo strumentale Where Have All The Flowers Gone,
all'insegna di un incalzante boogie "ferroviario", puntava chiaramente in
direzione di un nuovo, roccioso, modo di suonare il rock and roll.
Hope Against Hope (Furthur, 1988) accentuo` l'elettricita`
vulcanica del loro sound, sovrapponendo un passo tribale da voodoobilly (in
Not Even Close) o una rincorsa da rock and roll acrobatico (in I The Jury)
o un riff martellante di hardrock (in Throne Of Blood) al
tappeto di distorsioni, cosi` forgiando canzoni di grande respiro e al tempo
stesso siluri di presa immediata.
Questi erano i capolavori del disco, miraggi che prendono corpo in una fitta
nebbia di rumore e diventano esibizioni spettacolari di "noise-rock",
colmi di epos e disperazione.
L'immane forza chitarristica del gruppo era dimostrata dallo strumentale
No God, nelle cui voragini di decibel e cadenze cingolate veniva definito
il loro prepotente canone armonico.
Da quelle vette allucinate, senza mai perdere di vista il ruolo guida della
melodia, le Susans si lanciavano in un'ossessiva vivisezione dell'alienazione
moderna, lamentatrici di un
popolo di dannati che non capisce (perche' non puo` capirlo) l'inferno in cui
e` stato precipitato ("The message is sent in code and you're not even close",
oppure "We cry for all the wrong reasons"). Ne costituiscono la colonna sonora
il maelstrom di accordi stridenti che sventra Learning To Sin,
il ritornello rubato ai primi Velvet Underground di All The Wrong Reasons,
il singhiozzo decadente alla T.Rex di Ready To Bend.
Pochi album dell'epoca potevano vantare quel piglio da classico.
La formazione era presto diventata un quintetto, a prevalenza femminile:
Susan Stenger (basso) che, grazie al suo passato di avanguardista (alla corte
di Phil Niblock, Christian Wolff e persino John Cage), impersonava lo spirito
del gruppo; Ron Spitzer (batteria); e le tre chitarre di Robert Poss, Susan
Tallman e Susan Lyall.
Seguendo un po' la parabola tracciata dai maestri Sonic Youth, anche i Band
Of Susans sul successivo Love Agenda (Blast First, 1989) virarono verso
un sound
piu` accessibile: melodie lineari, ritmi rock and roll, arrangiamenti tutt'al
piu` psichedelici. Ma il chiasso e` sempre formidabile in canzoni orecchiabili
come Hard Light (la piu` immediata), Pursuit Of Happiness (la piu` grintosa)
e Because Of You (la piu` soffice), che sono in fondo dei power-pop
traboccanti di rumori chitarristici che li trasformano in orrende escrescenze
di violenza brada.
Della formazione originale e` rimasta soltanto Stenger.
A dominare il disco sono ora le chitarre di Page Hamilton, Robert Poss e
Karen Haglof (l'altra "Susan" di questo disco), capaci di maelstrom atonali
con pochi eguali nella storia del rock.
Le distorsioni vengono ora incanalate in un flusso unico per erigere mantra
ipnotici come in It's Locked Away, ora incrociate caoticamente per costruire
atmosfere eteree come in Birthmark,
ora accordate sui timbri metallici alla Sonic Youth per produrre il massimo
di nevrastenia come in Tourniquet,
ora sguinzagliate a tutto volume per riprodurre l'effetto del jingle-jangle
come in Which Dream Came True,
ora lasciate rintoccare e riverberare ossessivamente per rendere musicalmente
l'alienazione come in Thorn In My Side.
Strumentali come Sin Embargo (reminescente delle loro origini minimaliste)
distillano la quintessenza di questo sound violentemente contrario alle norme
dell'armonia, ma al tempo stesso splendidamente accattivante.
L'album e` forse persino migliore del precedente Hope Against Hope.
A una prima parte piu` psichedelica fa da contraltare una seconda parte
trascinante, veemente, robusta, epidermica.
Partito Page Hamilton (per formare gli Helmet),
Poss rimane il padrone assoluto
del gruppo su The Word And The Flesh (World Service, 1991).
E' lui a guidare il tornado di chitarre di Ice Age (con Anne Husik e Marc
Lonergan), a spingere il gruppo nel vortice psichedelico di Silver Lining,
a tenere la distorsione acutissima e lunghissima di Tilt (il brano piu
inascoltabile della loro carriera, e anche uno dei piu` trascinanti).
In tanto scampanar di chitarre non mancano comunque i brani orecchiabili,
e soprattutto Now Is Now, con le sue progressioni pop,
e Plot Twist, con la sua cadenza trascinante,
finiscono di diritto fra i loro capolavori.
Stenger si permette persino di intonare nel registro di Nico la ballata
Estranged Labor, in un sottofondo onirico appena imbastito.
Sembra anzi che Poss si voglia preparare il terreno per una carriera di
cantautorato (Bad Timing) o di buon vecchio rock chitarristico
(Sermon On Competition), per quanto ben mascherati.
La lezione dei secondi Sonic Youth e` chiaramente avvertibile: tornare
all'armonia tradizionale senza pregiudicare le conquiste dell'avanguardia;
rivoluzione nella continuita`. Ancora una volta la Band Of Susans ha composto
una pietra miliare del rock post-minimalista.
L'EP Now (Restless, 1992)
aggiunge Trash Train al repertorio dei loro
rock and roll piu` conturbanti e due "mid-tempo" (Following My Heart e
Pearls Of Wisdom) che indicano nuove direzioni.
Ma il gruppo (sempre guidato da Poss e Stenger, ai quali sono accreditate tutte
le composizioni) ritorna invece sui suoi passi l'anno dopo per Veil
(Restless, 1993),
altra opera monumentale, imbevuta degli eccessi di quelle tre lancinanti
chitarre (Not In This Life il tornado piu` vertiginoso)
e di una inquietante sensibilita` melodica
(il gotico di Mood Swing, la trance di Stained Glass),
nel complesso ancora una volta sulle tracce dei
Sonic Youth del secondo periodo (influenza tangibile in Trouble Spot).
Benche' manchino brani all'altezza dei capolavori del passato,
e si riscontrino fastidiose affinita` con il rock britannico (dai Bauhaus ai
Jesus And Mary Chain), le alchimie di accordi di questo gruppo
costituiscono sempre una delle
conquiste piu` importanti del rock chitarristico di sempre
(The Red And The Black la piu` vicina
ai climi dei Velvet Underground, con vertici sperimentali nello strumentale di
heavymetal "industriale" Trollbinders Theme).
Degli intellettuali di New York del dopo "no wave" i Band Of Susans sono
fra gli interpreti piu` autentici e profondi dell'umore tetro in cui annaspa
la cultura locale. I loro dischi sono affreschi spietati, pessimisti
e fatalisti della societa` in cui vivono, da un lato protesa verso
l'auto-distruzione e dall'altro minata dall'incomunicabilita`.
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