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Alla fine degli anni '80 Phil Harder suonava la chitarra nei Breaking
Circus.
I Breaking Circus si erano formati a Chicago nel 1984 per iniziativa di Steve Bjorklund (gia` negli Strike Under del fratello Chris, che a sua volta avrebbe formato i Bloodsport). Nel mini-album Very Long Fuse (Homestead, 1985) Bjorklund tento` un funk-punk per meta` Big Black e per meta` Three Johns (con tanto di drum machine), che frutta brani al tempo stesso violenti e ballabili come Marathon, The Imperial Clawmasters' Theme e Precision. Uno dei loro classici dal vivo era Driving The Dynamite Truck. Trasferitosi a Minneapolis, e presa in prestito la sezione ritmica dei Rifle Sport, fra cui il batterista Todd Trainer, Bjorklund registro` The Ice Machine, attenuando alquanto l'enfasi del ritmo ma non la tensione drammatica in canzoni come Song Of The South e Ancient Axes. Lo strumentale che da` il titolo all'EP Smokers' Paradise chiuse in grande stile la carriera del gruppo. Phil Harder (il chitarrista) si mise in proprio con la sigla Big Trouble House. Dopo un primo album, Afghanistan (Horse Latitudes, 1989), piuttosto incerto nell'imitare i Big Black (la jam No One's Knowing Better e la novelty Valley Of Rin Tin Tin), nel 1990 il gruppo trovo` il successo con il singolo Watered Down. Ma Mouthful Of Violence (Comm 3, 1991), registrato nei due anni precedenti, ha confermato la fondamentale debolezza del sound. |
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