Clock DVA
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White Souls , 7/10
Thirst , 7/10
Advantage , 7/10
Buried Dreams , 6.5/10
Man-Amplified , 5/10
Digital Soundtracks , 5/10
Sign , 5/10
TAGC: Digitaria , 6/10
TAGC: Delivery , 6/10
TAGC: Teste Tones, 6/10
TAGC: Iso-Erotic Calibrations , 5/10
TAGC: Burning Water, 5/10
Psychophysicist: Psychophysicists, 5/10
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I Clock Dva vennero formati a Sheffield da Adi Newton, artista, intellettuale e multistrumentista (canto, clarinetto, chitarra, tastiere). Newton si era fatto le ossa in un gruppo sperimentale (In The Future) con Martyn Ware e Craig Marsh (futuri Human League).

Newton inizio` il progetto Clock DVA con quattro cassette a tiratura limitata, da cui vennero tratti brani per compilation e il singolo Brigade (1980). Il gruppo nacque nel periodo in cui a Sheffield furoreggiava la musica industriale e in cui andavano di moda i sodalizi fra musica rock e arti visive. Anche loro adottarono pose futuriste e anche loro allestirono spettacoli di luci e proiezioni. A differenza di Cabaret Voltaire e Throbbing Gristle, pero`, i Clock DVA erano un vero complesso rock. Il percussionista Charlie Collins e il chitarrista David Hammond fornivano una solida base per gli esperimenti di Newton. La musica poteva essere improvvisata, distorta e dilatata, lacerata da dissonanze e frammentata in cacofonie, ma rimaneva per lo piu` ancorata al formato della canzone rock, e in cio` fu la sua forza.

Come gran parte della corrente industriale, anche la musica dei Clock DVA doveva in realta` molto alle suite psichedeliche degli anni '60. E infatti la prima registrazione delle loro jam, White Souls In Black Suits (Industrial, 1980 - Italian, 1982), sembra un ibrido di improvvisazione jazz-rock e di deliri acid-rock. Sulla cassetta brillano soprattutto Non, con una vertigine di cacofonie cosmico/psichedeliche di Hammond, un sordido sottofondo di rumori spettrali di Collins e un sonnambulismo demenziale di Newton, e ancor piu` la musica da camera di Anticharge, un lungo rantolo subsonico per squittii di sax, scordature di chitarra, tamburi anemici e stridore di clarinetti. I Clock Dva non inseguono la trance massacrante dei Gristle, ma una piu` dispersiva ricerca particellare sul suono, che parte addirittura dall'Hendrix di 1983 (Discontented, un anti-inno nichilista) e dal Beefheart di Trout Mask Replica (Consent) e arriva alle piece surreali dell'Art Ensemble of Chicago (Contradict) e al boogie abrasivo e futurista degli Stooges (Relentless).

L'album Thirst (Fetish, 1981) e` non solo un lavoro molto piu` meditato, ma anche un disco di un genere diverso, che ha poco in comune con la musica industriale. Gli arrangiamenti e la produzione sono piu` curati e la qualita` sonora consente alla sua vera vocazione di emergere prepotentemente. Il disco e` infatti una raccolta di canti futuristi che mescolano funk, free-jazz, psichedelia e decadenza. Alle premesse della musica industriale si accoppia una "danza moderna" nello stile dei Pere Ubu. I precari equilibrismi armonici di North Loop (stecche lisergiche di sax e chitarra e litania raga), Uncertain (aperta da un lugubre duetto di clarinetto e sassofono) e Piano Man (funk antropofago alla Pop Group e tribalismo Africano) stabiliscono un nuovo standard di canzone post-new wave, che Sensorium tenta di vendere anche alle masse. La ballata alla Roxy Music, al tempo stesso lirica e nevrotica, di Blue Tone e la suspense esotica di Impressions Of African Winter offrono un minimo di sollievo da quelle armonie ostiche. Il messaggio ultimo dell'opera di Newton e` racchiuso nell'epica apocalittica di Four Hours, l'agghiacciante profezia in cui culmina il disco, non lontana dallo spleen dei Van Der Graaf Generator.

L'eclettismo e` pero` l'altra faccia della medaglia di un gruppo instabile. Passions Still Aflame (1982) e ` il canto del cigno di questa formazione. Dopo la morte del bassista e la partenza di Collins, Adi Newton vara con Theme From IMD e Noises In Limbo (nell'EP del 1983) un sorprendente nuovo corso, un cool-funk allucinogeno d'atmosfera, la cui degenerazione piu` discotecara e` il 45 giri High Holy Disco Mass.

Il secondo periodo dei Clock Dva ebbe inizio con l'album Advantage (Polydor, 1983), un'opera che si riallaccia alla decadenza tenebrosa dei primi Roxy Music ma con un sound che ripesce l'aspetto piu` conturbante della musica popolare nera. Nella sostanza si tratta di un sound molto piu` commerciale.
Tortured Heroine inaugurava il loro stile di danza disimpegnata, un jamming soffice il cui tessuto e` in realta` composto da infiniti piccoli eventi drammatici. I poliritmi prendono consistenza in Resistance, con un effetto che e` al tempo stesso allucinato ed esuberante (il finale e` una marcetta). E` un modello a cui tribalismi (The Secret Life Of The Big Black Suit), fanfare funk (Breakdown), world-music e jazz-rock (Noises In Limbo) apportano significative variazioni, ampliando a dismisura lo spettro espressivo, ma conservando l'alienazione di fondo.
I brani piu` suggestivi sono forse quelli, come Beautiful Losers e Eternity In Paris, in cui il recitato rauco di Newton sembra scimmiottare Humphrey Bogart in atmosfere che non riescono a progredire oltre un cupo fatalismo; fino a sprofondare in un cool jazz da "film noir" degli anni '40 in Dark Encounter, o in deliqui onirici in Poem, al confine fra psichedelia, musica classica e new age. Con quell'album Newton portava a compimento il processo di fondere jazz d'avanguardia, pop commerciale e liriche gotiche. Breakdown e Resistance sono i singoli tratti dall'album.

Dopo una parentesi in cui si era dedicato agli The Anti Group Conspiracy, Newton prosegui` il programma di Advantage con un nuovo album accreditato a Clock DVA: Buried Dreams (Wax Trax, 1989),. L'ideologia e` ancora quella di una musica ballabile "noir" deturpata da complessi artifici armonici. La title-track, che narra in un bisbiglio lentissimo i rituali sadici di una nobile pervertita, intreccia blocchi sinfonici, vagiti sensuali e rimbombi marziali in una tessitura fluente ed elegante. Sui sequencer "metallurgici" e sui poliritmi africani di Hide si libra una fanfara di trombe barocche, ripetuta in maniera meccanica su ottave via via piu` alte. La nuova arte di arrangiamento va dagli staccato di orchestra sintetica, dalle beat-box tempestose e dal tenore tragico che fratturano l'atmosfera onirica di Velvet Realm fino alla "liquefazione" psichedelica dell'armonia in The Unseen.
Nel frattempo la ballata noir di Newton e` sempre piu` succube dei climi decadenti/esistenziali dei Roxy Music (The Reign). A complicarsi sono soprattutto i ritmi, secondo una progressione iniziata fin dal secondo album, e Sound Mirror rappresenta forse lo stato dell'arte in questo campo con la sua fusione di poliritmi africani, hip-hop, house e industriali. Il singolo The Act e` forse il balletto "psyco-shock-industriale" piu` convenzionale, nel solco dei Throbbing Gristle e di tutti coloro che insegnarono a fondere sesso, horror, magia e tecnologia; ma il singolo The Hacker, immerso in scenari di assassini digitali e terroristi matematici, travolto da macchine musicali frastornanti che sono l'equivalente post-industriale delle colonne sonore dei thriller, catapulta invece i Clock Dva in pieno evo "cyberpunk".
In a manner reminiscent of Suicide, Hacker unleashes symphonic staccatos (that slowly mutate into cosmic nebulae) over an epileptic piano beat (that slowly multiplies into a techno locomotive) and the dark cadaverous vocals explode the gothic suspense.

La struttura "a tema", erudita e forbita, di Buried Dreams, in cui ogni brano e` corredato da una spiegazione articolata, tornera` ad essere la forma espressiva preferita da Newton nella sua maturita`. Il sound di Buried Dreams sviluppa gli esperimenti compiuti con i primi Clock Dva e con i The Anti Group Conspiracy per forgiare un dance-pop di classe.

L'album concept Man-Amplified (Contempo, 1993) e` ispirato (in maniera un po' naif) alla letteratura sull'Intelligenza Artificiale e all'Informatica moderna in generale, ma espone in maniera sempre suggestiva quelle che ormai sono diventate ballate a ritmo techno come Bitstream, Final Program, Fractalize. Elementi minimalisti e ambientali conducono a "notturni" glaciali come Transitional Voices e Techno Geist, forse gli apici del disco.

Dopo la raccolta di colonne sonore immaginarie per film di fantascienza Digital Soundtracks (Contempo, 1993), il nuovo capitolo del romanzo cyberpunk di Newton e` Sign (Contempo, 1993), che, abbandonado il frigido suono "informatico" di Man-Amplified, con il suo puzzle di arrangiamenti, ritorna in parte alle atmosfere romantiche (e piu` semplici) dei primi tempi, in particolare le ballate depresse Two Souls e Return To Blue. Voice Recognition Test e soprattutto Eternity sono i reperti piu` simili al techno sofisticato di Man-Amplified. I Clock DVA si scoprono discepoli dei Kraftwerk, fatto confermato da singoli come Virtual Flesh.

Collective (Cleopatra, 1994) raccoglie i singoli del 1988-1993.

The Anti Group Conspiracy (TAGC) e` un progetto collaterale di Newton che nacque a meta` degli anni '80 per reagire alla situazione di stallo in cui si venivano a trovare i Clock DVA.

Se il collage di voci trovate a ritmo disco di Ha/ Zulu (Sweatbox, 1985) era ancora ispirato al tecno-funk dei Cabaret Voltaire, se la colonna sonora Delivery (Atonal, 1985) appartiene stilisticamente al primo periodo dei Clock DVA (in particolare la title-track di 27 minuti), se il mini-album ShT (Sweatbox, 1986), ispirato all'occultismo di Aleister Crowley, e` un calderone casual di esperimenti (peraltro di nuovo nobilitato da un funk industriale, Morpheus` Baby, che compariva gia` su Delivery, e dall'ancor piu` incalzante singolo Shgl), se il singolo Big Sex (Sweatbox, 1987) sofisticava il loro ballabile elettronico con campionamenti sensuali, furono le sei suite del primo album, Digitaria (Sweatbox, 1987), a dar senso all'operazione.
Ispirato da una saga fantacosmica, e orchestrato per percussioni africane e mediorientali, fiati e sintetizzatori, il lavoro si dipana all'insegna di tribalismi cerimoniali (Dog Star, Ghost Culture), collage dadaisti (Lux Nox), accentazioni jazz-rock (Balag Anti), e tappeti ambientali (Blood Turns Into Water, Noosphere), come in una versione piu` elettronica dei 23 Skidoo.

I Teste Tones del 1988 hanno addirittura l'aria di mini-sinfonie cubiste, realizzate all'insegna di un montaggio cacofonico free-form secondo una prassi che appartiene piu` alle opere di Stockhausen che alle suite dei Throbbing Gristle (Teste Tones, Test Tone 40 Hz). La stagione del funk febbricitante alla Cabaret Voltaire e` definitivamente finita. Newton, che era stato fra i primi a intuire quando angusto fosse l'assunto della musica industriale, si pone all'avanguardia della generazione techno (Magnesia, Magnetic Pharmacology, EPMD).

Il singolo Broadcast Test (Wax Trax, 1990) mise temporaneamente fine all'operazione.

Tutti i singoli verranno raccolti su Audiophile (Anterior, 1995).

Con Iso-Erotic Calibrations (Side Effects, 1994), i suoi cicli di sequencer (Iso-Erotic Calibrations, Union With Sirens), i suoi lenzuoli di sintetizzatori spaziali (Ethemeral), i suoi intermezzi di musica concreta (Mercurius), e con la colonna sonora Burning Water (Anterior, 1994), i TAGC si sono ripropoposti semplicemente l'alter-ego ambientale dei Clock DVA (fino a imitare i Delerium in Mercurius). Non e` pero` facile competere con le giovani generazioni, e TAGC rimane tutto sommato nel suo limbo di musica sperimentale senza un chiaro fuoco, come sempre era stata.

Adi Newton ha anche registrato Psychophysicist (Side Effects, 1996), accreditato a Psychophysicist, con Andrew McKenzie (Hafler Trio).

Il fatto piu` curioso e` che quasi tutti i titoli contengono vistosi errori grammaticali.

Newton e` un sincero musicista del ciberspazio, da molto prima che il termine diventasse alla moda. I suoi poemi tonali hanno sempre esplorato una psiche tecnologica la cui minacciosa ombra si stende tanto sul futuro dell'umanita` quanto sull'alienata vita quotidiana dell'individuo. E` lui ad aver fatto compiere la transizione da musica "industriale" a musica "informatica".

TAGC's Psychoegoautocratical Auditory Physiogomy Delineated (Die Stadt, 2005) is an EP that ranks among Newton's most subtle works.

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