If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
|
Marshall Crenshaw, un cantautore cresciuto nei sobborghi di Detroit, si
impose rapidamente nel campo del "revival" degli anni '60 con una musica
che era ispirata a Buddy Holly e che assomigliava al folk-rock di
Tom Petty , ma con un piglio gioviale e ottimista e un talento melodico
piu` pronunciato.
Marshall Crenshaw (WB, 1982 - Rhino, 2007) e` esemplare per immacolata purezza:
Someday Someway (quintessenza del ritornello cadenzato del merseybeat),
Cynical Girl (tipico Spector-sound ritmato da clapping e chitarre),
la messicana Brand New Lover (in stile La Bamba) e
il boogie She Can't Dance compongono il catalogo piu` fedele di
trent'anni di melodia rock, dal rockabilly al surf, dal beat alla psichedelia,
dal Tamla-soul al country di Nashville.
Erano i dettami enunciati nel primo singolo,
Something's Gonna Happen (1981).
Dopo un album, Field Day (WB, 1983) guastato da un arrangiamento
inutilmente pomposo (che peraltro contiene Whenever You're On My Mind,
Favorite Waste Of Time, e soprattutto
Our Town, lievemente lisergica), Crenshaw continuo` in quella
vena alla Buddy Holly, ottenendo risultati meno ambiziosi ma piu` orecchiabili:
Distance Between, Life A Vague Memory,
Yvonne e Little Wild One su Downtown (WB, 1985),
Somebody Crying, Calling Out For Love
e Mary Jean su Mary Jean & 9 Others (WB, 1987).
Grande artigiano del pop nella tradizione del Brill Building, Crenshaw ha
la sfortuna di essere nato in un'era in cui deve incidere dischi invece che
limitarsi a vendere le sue canzoni. Il suo talento melodico ha infatti pochi
rivali, ma l'esecuzione e` quasi sempre affidata all'estro del produttore
piu` che al suo.
Le cover d'autore di Good Evening (WB, 1989) testimoniano forse
di un momento di crisi.
|