L'organista Robin Lee Crutchfield formo` il trio dei Dark Day dopo aver
militato nelle legioni della "no wave"
(precisamente i DNA).
Con questa sigla diede vita a uno degli stili elettronici piu` cupi della
storia del rock, una musica che incrocia
il dark-punk dei Joy Division e il vuoto morale dei decadenti,
la letteratura dei vampiri e la "noia" degli esistenzialisti.
Il manifesto programmatico del suo progetto fu
il 45 giri Hand In The Dark.
Dark Day ripassava senza mai entusiasmarsi
i costrutti armonici tradizionali basati sulla melodia.
L'album Exterminating Angel (Lust, 1980 -
Dark Entries, 2012), un omaggio al classico di Luis Bunuel,
catalogava una serie da brivido di queste pantomime del nulla.
Tutto si muove lentamente, all'insegna di melodie funeree e nell'ottica
di una desolazione totale, e letale.
I ritornelli e i ritmi delle tastiere ipnotizzano piu` che traumatizzare,
con iterazioni ossessive in maniera quasi minimalista.
Crutchfield li accompagna recitando (non cantando) i pochi versi,
opprimenti e paranoici, delle
sue liriche con voce glaciale e lugubre, tanto lapidaria quanto indolente,
intercalando frequenti e lunghe pause che rendono snervante l'attesa del
prossimo verso.
Spleen e angoscia dominano le atmosfere
di quelli che sono piccoli poemi tonali
sulla grigia monotonia dell'infelicita` quotidiana: musica cerimoniale
con inflessioni orientali (lo strumentale Raven's Wing),
tribalismi sinistri (Arp's Carpet), cavalcate epiche (Chamaleon),
lamenti struggenti (Flightless Birds),
balletti robotici (l'anti-inno nichilista No Nothing Never),
per culminare nel crescendo da brividi di Trapped,
maestosa e terribile processione di fantasmi.
Window (1982 - Dark Entries, 2012)
stacca un'altra sequenza di nenie disperate dal rosario
delle allucinazioni di Crutchfield, un Dada claustrofobico
avvizzito nel castello diroccato del Conte Dracula. Anche qui
la title-track, uno strumentale metronomico e sintetizzato dall'andamento
mediorientale, stabilisce lo standard a cui si attengono tutti i brani,
dalla fanfara marziale di Nudes In The Forest
alla catalessi tenebrosa di Sleep.
Il ritmo e la melodia, molto semplici e lineari,
piu` adatti a danze popolari che a meditazioni trascendenti,
rimandano a paesaggi fantastici ed esotici, scenografia
ideale per millenari cerimoniali occulti. Su questa colonna sonora Crutchfield
mormora in trance le sue litanie di paranoia e di claustrofobia.
L'abulia del sound decreta la morte commerciale dei Dark Day. L'opera
successiva, Beyond The Pale (1986), esce soltanto
privatamente su cassetta. E' una raccolta di strumentali inquietanti, costruiti
attorno al suono gotico e medievale di un organo, e ritmati con percussioni da
castello dell'horror come sonagli, campanelli, bongo.
Crutchfield continuera` a eseguire danze pagane del soprannaturale con i
Darkest Before Dawn (Nigh Eve, 1989).
Collected 1979-82 (Daft, 1998) raccoglie tutto il repertorio.
Crutchfield later tried to resurrect Dark Day with
Darkest Before Dawn (1989),
Loon (2000),
The Happy Little Oysters (2001) and
Strange Clockwork (2003).
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