, /10 | Links: |
Resi celebri dagli atteggiamenti narcissistici e freak prima ancora che dalla
loro musica, i Das Damen esordirono con l'EP Das Damen (Ecstatic Peace, 1986) che fondeva distorsioni da
acid-rock, riff di heavy metal e atmosfere post-punk
(la dolente e lisergica Slave Bird,
il travolgente power-pop di Tsavo",
l'incalzante e spaziale House Of Mirrors).
Jim Walters, Alex Totino, Lyle Hysen e Phileopold Von Trapp raggiunsero la maturita` sul successivo Jupiter Eye (SST, 1987), molta parte del quale si puo` leggere come una serie di variazioni sul tema dell'heavy metal: goliardico (Gray Isn't Green), quasi raga (lo strumentale Quarter After Eight), psichedelico (Where They All Went), melodico (Girl With The Hair). Al tempo stesso i Das Damen inventano una specie di parodia dell'hardcore che stravolge i canoni del genere o con eccessi di violenza (Trap Door) o con eccessi di liricita` (Impasse) o con eccessi di epicita` (Name Your Poison). Fra ritornelli flower-power, wah-wah monumentali e pandemoni "hendrixiani", i Das Damen mimetizzano infatti saltarelli e cakewalk, reel e ragtime. Altri brani vivono soltanto di richiami all'acid-rock piu` estatico (Do). Le caratteristiche salienti del loro stile sono: il chiaro richiamo alle convenzioni del rock "duro" di tutte le epoche, il muro di distorsione maniacale e continuato delle chitarre (spesso protagoniste di code o intermezzi strumentali alquanto incoerenti con il resto della canzone) e lo spirito anthemico con cui riescono a nobilitare la loro sintesi. Triskaidekaphobe (SST, 1988) abbandona le pose piu` violente e sottoscrive l'hard-rock melodico e la psichedelia leggera in voga alla fine del decennio. In ritornelli mutanti come Spider Birds si ritrovano cosi` i Cream, Syd Barrett e Sgt Pepper, quando non gli Who e i Kinks (Reverse Into Tomorrow) o i Blue Cheer e Hendrix in persona (il boogie galattico di Siren Plugs) o l'heavy metal piu` infuocato (lo strumentale Seven). La pirotecnica fantasia armonica dei Das Damen fa si` che alcune di queste sintesi dell'antico risultino perfettamente moderne, anzi "post-moderne" (Five Five Five, forse l'apice del disco, e Bug). Quando il loro power-pop iper-distorto si sposa a ballate country si risente invece l'eco del pop-hardcore degli Husker Du (Pendant). L'album del 1989, Mousetrap (Twin Tone), e` quello della svolta verso un sound piu` leggero ed accessibile, i cui punti salienti sono l'"hook" melodico e le armonie vocali di Sad Mile (surf e beat) e innocenti ritornelli pop come Somewhere Sometime, tanto soffici e banali (paragonati con le opere precedenti) da sembrare auto-parodistici. Il trait d'union con il passato e` Noon Daylight, una ballata folk-rock con i sovratoni chitarristici dei Velvet Underground. Servendosi di elementi sintattici del passato, e senza alterarne la semantica, i Das Damen composero una nuova grammatica dell'hard rock psichedelico. |
One of the most creative (not just derivative) neo-psych band of the time was
Das Damen. They reworked the grammar
of the genre on Jupiter Eye (1987) by matching acid-rock distortions,
heavy-metal riffs, hardcore frenzy and gloomy atmospheres,
while Triskaidekaphobe (1988) was a calmer effort that employed the
lighter calligraphy of early Pink Floyd and Syd Barrett.
If English is your first language and you could translate this text, please contact me. |
![]() | ![]() | ![]() | ![]() |