Das Damen
(Copyright © 1999 Piero Scaruffi | Legal restrictions - Termini d'uso )

, /10
Links:

Resi celebri dagli atteggiamenti narcissistici e freak prima ancora che dalla loro musica, i Das Damen esordirono con l'EP Das Damen (Ecstatic Peace, 1986) che fondeva distorsioni da acid-rock, riff di heavy metal e atmosfere post-punk (la dolente e lisergica Slave Bird, il travolgente power-pop di Tsavo", l'incalzante e spaziale House Of Mirrors).

Jim Walters, Alex Totino, Lyle Hysen e Phileopold Von Trapp raggiunsero la maturita` sul successivo Jupiter Eye (SST, 1987), molta parte del quale si puo` leggere come una serie di variazioni sul tema dell'heavy metal: goliardico (Gray Isn't Green), quasi raga (lo strumentale Quarter After Eight), psichedelico (Where They All Went), melodico (Girl With The Hair). Al tempo stesso i Das Damen inventano una specie di parodia dell'hardcore che stravolge i canoni del genere o con eccessi di violenza (Trap Door) o con eccessi di liricita` (Impasse) o con eccessi di epicita` (Name Your Poison). Fra ritornelli flower-power, wah-wah monumentali e pandemoni "hendrixiani", i Das Damen mimetizzano infatti saltarelli e cakewalk, reel e ragtime. Altri brani vivono soltanto di richiami all'acid-rock piu` estatico (Do). Le caratteristiche salienti del loro stile sono: il chiaro richiamo alle convenzioni del rock "duro" di tutte le epoche, il muro di distorsione maniacale e continuato delle chitarre (spesso protagoniste di code o intermezzi strumentali alquanto incoerenti con il resto della canzone) e lo spirito anthemico con cui riescono a nobilitare la loro sintesi.

Triskaidekaphobe (SST, 1988) abbandona le pose piu` violente e sottoscrive l'hard-rock melodico e la psichedelia leggera in voga alla fine del decennio. In ritornelli mutanti come Spider Birds si ritrovano cosi` i Cream, Syd Barrett e Sgt Pepper, quando non gli Who e i Kinks (Reverse Into Tomorrow) o i Blue Cheer e Hendrix in persona (il boogie galattico di Siren Plugs) o l'heavy metal piu` infuocato (lo strumentale Seven). La pirotecnica fantasia armonica dei Das Damen fa si` che alcune di queste sintesi dell'antico risultino perfettamente moderne, anzi "post-moderne" (Five Five Five, forse l'apice del disco, e Bug). Quando il loro power-pop iper-distorto si sposa a ballate country si risente invece l'eco del pop-hardcore degli Husker Du (Pendant).

L'album del 1989, Mousetrap (Twin Tone), e` quello della svolta verso un sound piu` leggero ed accessibile, i cui punti salienti sono l'"hook" melodico e le armonie vocali di Sad Mile (surf e beat) e innocenti ritornelli pop come Somewhere Sometime, tanto soffici e banali (paragonati con le opere precedenti) da sembrare auto-parodistici. Il trait d'union con il passato e` Noon Daylight, una ballata folk-rock con i sovratoni chitarristici dei Velvet Underground.

Servendosi di elementi sintattici del passato, e senza alterarne la semantica, i Das Damen composero una nuova grammatica dell'hard rock psichedelico.

One of the most creative (not just derivative) neo-psych band of the time was Das Damen. They reworked the grammar of the genre on Jupiter Eye (1987) by matching acid-rock distortions, heavy-metal riffs, hardcore frenzy and gloomy atmospheres, while Triskaidekaphobe (1988) was a calmer effort that employed the lighter calligraphy of early Pink Floyd and Syd Barrett.
If English is your first language and you could translate this text, please contact me.
What is unique about this music database