D.O.A.
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Murder , 4/10
13 Flavours Of Doom , 4/10
Black Spot , 5/10
Win The Battle , 4/10
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Joey Shithead (Keighley) e` la mente dei D.O.A., forse il massimo complesso punk di Vancouver e uno dei massimi di tutto il Canada, in seguito adottato da Jello Biafra a San Francisco. Agli inizi, nel 1977, Keighley era negli Skulls con Brian "Wimpy Roy" Gable e il batterista Dimwit. Quando il gruppo si sciolse, questi due formarono i Subhumans, mentre lui diede vita ai D.O.A. con Chuck Biscuits alla batteria e Randy Rampage al basso.

I loro primi turbolenti anni, dal 1978 del primo disco fino al 1985, quando iniziarono praticamente una nuova carriera, si svolsero all'insegna di un punkrock riveduto alla luce degli Stooges (come avevano fatto i Dead Boys) e non ignaro dei toni epici dei primi Clash. Esorditi con l'EP Disco Sucks (Sudden Death, 1978), divennero popolari nel 1980 con il cabaret politico del 45 giri Prisoner (sul retro Thirteen), con la violenta invettiva del successivo World War 3 (sul retro Whatcha Gonna Do, cantata alla Mick Jagger), con l'incalzante e sarcastica Unknown (a meta` fra Devo e Clash, comparsa su una compilation), e soprattutto con l'epica The Enemy, una delle pietre miliari della loro carriera. La leggenda venne consacrata dall'EP dal vivo Triumph Of The Ignoroids (Friends, 1979).

Il primo album, Something Better Change (Friend's, 1980), e` un concentrato di anthem simili, con Dave Gregg alla seconda chitarra. Sul successivo Hardcore (Friend's, 1981) svetta la truculenta sceneggiata di Waiting For You. Per l'impegno politico si guadagnarono la fama di "Dead Kennedys del Canada".

Il trasferimento in California viene salutato con War On 45 (Alternative Tentacles, 1982), per il quale, perso Rampage, vengono assunti i vecchi amici dei Subhumans, Goble e Dimwit: Liar For Hire e Let's Fuck non lasciano dubbi sulla loro integerrima coerenza. Nel 1985 il 45 giri Don't Turn Yer Back On Desperate Times, una delle loro arringhe politiche piu` arrabbiate, non apre, ma in realta` chiude una fase. L'album di quell'anno, Let's Wreck The Party (Alternative Tentacles, 1985), con la title-track e Race Riot, e il successivo True Strong And Free (Rock Hotel, 1987), con Lumberjack City e Ready To Explode, hanno infatti notevolmente ridotto l'impatto dei D.O.A., forse finalmente alla ricerca di una loro maturita`.

Dopo un lungo silenzio discografico, Murder (Restless, 1990), con We Know What You Want, ha riaperto una carriera che sembrava finita, ma ha anche confermato che l'ispirazione musicale di Keighley si e` definitivamente inaridita, al contrario di quella politica che e` invece travolgente.

13 Flavours Of Doom (Alternative Tentacles, 1992), con Already Dead e il loro testamento spirituale, Beatin' Rock'N'Roll To Death; e Loggerheads (1993), con The Only Thing Green, non hanno altre giustificazioni che la determinazione a esistere in barba ad ogni legge naturale da parte di uno dei gruppi punk piu` longevi e prolifici, rimasti pero` fermi al 1981.

Black Spot (Essential Noise, 1995), dedicato al batterista Ken Jensen (morto nel gennaio 1995) registrato con il nuovo chitarrista e tastierista Ford Pier, presenta un gruppo tirato a lucido, ma si tratta forse dell'estremo saluto.

Win The Battle (Sudden Death, 2002) sounds outdated, if not uninspired.

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