Il romanticismo, il futurismo e la danzabilita` dei primi gruppi "elettronici"
del rock britannico, Roxy Music e
Ultravox,
vennero esasperati in direzione della discoteca e dell'elettronica dai
Duran Duran, nei panni non del dandy decadente o dell'androide disumanizzato, ma
dei bardi sentimentali e metafisici
(membri originali: John Taylor, Nick Rhodes, Roger Taylor, Simon LeBon, Andy Taylor).
Al tempo stesso il gruppo intui` il potere suggestivo dei video-clip e conferi`
un'importanza cruciale all'aspetto visivo. Il cantante Simon LeBon divenne cosi`
un fenomeno di fanatismo adolescenziale.
Se l'album di debutto, Duran Duran (Harvest, 1981),
non ha molto senso al di la`
del culto, nel pathos di Planet Earth e nell'orecchiabile
Girls On Film, i Duran Duran diedero pero` forse il meglio della
corrente;
mentre le canzoni di Rio (Harvest, 1982), apice del loro manierismo e del
loro melodismo, in particolare
Save a Prayer e The Chauffeur,
nonche' il singolo Is There Something I Should Know (1983),
sfruttarono meccanicamente la trovata di un ritmo sincopato, di ritornelli
orecchiabili e di decorazioni elettroniche che era molto
adatto per i balli piu` decadenti e sofisticati.
In questo senso Hungry Like The Wolf rimane la canzone piu` esemplare
del loro stile, e Rio la loro composizione piu` lambiccata.
La produzione si era fatta vigorosa e assordante. I poliritmi
elettromeccanici, il canto altisonante e le tastiere atmosferiche
rappresentarono per un po' lo standard di riferimento per i gruppi del genere.
Dopo l'orrendo Seven And The Ragged Tiger (Capitol, 1983), e i successi
colossali di Reflex, New Moon On Monday e
Union Of The Snake (brani meno melodici ma
arrangiati in maniera piu` futuribile e cantati in maniera piu` melodrammatica),
il gruppo si spezzo` in due: Andy e John Taylor (chitarra e basso) formarono
i Power Station con Robert Palmer al canto; gli altri gli Arcadia.
Dal live Arena (1984) venne tratto il nuovo hit, The Wild Boys,
che perfeziono` il cliche` con un tocco esistenziale. Ad esso seguirono
il "theme song" per la colonna sonora di
A View To A Kill (1985) e l'album
Notorious (Capitol, 1986), che segno` l'ingresso di Warren Cuccurullo
(ex accompagnatore di Frank Zappa) alla chitarra e comprendeva l'omonimo hit.
Il gruppo si era ridotto a un quartetto
(John Taylor, Nick Rhodes e Simon Le Bon piu` Cuccurullo)
per
Big Thing (Capitol, 1988) e Liberty (Capitol, 1990),
il primo al massimo mediocre (Do You Believe In Shame e Palomino),
il secondo piu` patetico che orrendo.
Decade (EMI, 1989) raccoglie i successi.
Il gruppo tornera` con
Duran Duran (Capitol, 1993), noto anche come The Wedding Album,
un'infame accozzaglia di imitazioni
(Madonna in None Of The Above, George Michael in Come Undone,
Prince in Shelter) contenente l'hit
Ordinary World,
e con
Thank You (Captiol, 1995), una raccolta di cover.
Verranno anche denunciati per una versione
non autorizzata di Cavern dei Liquid Liquid
col titolo cambiato in White Lines.
Medazzaland (Capitol, 1997), senza il bassista e membro forndatore
John Taylor, e con il tastierista Nick Rhodes al posto di comando,
fa perno sul singolo Electric Barbarella e annovera anche l orecchiabile
Big Bang Generation. I Duran Duran si sono adeguati ai tempi, come
dimostra So Long Suicide alla Oasis.
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